14 ottobre 2012

Homo Papirus Belvederensis: storia di un miracolo genetico

Ieri a Piero Angela è stato consegnato il Premio Città di Fabriano. Pronunciando qualche parola di ringraziamento il grande divulgatore ha colto al balzo la palla della pessima situazione locale per annunciare che sta mettendo a punto un programma sulla crisi economica. I giornali che, come sempre, amano esagerare scrivono, stamattina, di un Piero Angela addirittura in procinto di portare Fabriano in televisione. Sappiamo bene di che morte muore chi vive sperando e sinceramente Piero Angela lo associo alla divulgazione scientifica, al viaggio intorno all'uomo e al mondo di Quark più che alle questioni macroeconomiche. Per questo, se fossi stato presente alla cerimonia, gli avrei chiesto, piuttosto, di organizzare una prima serata di approfondimento tematico sull'homo papirus belvederensis. Trattasi, infatti, di specie locale vocata alla conservazione di un patrimonio genetico irripetibile e reso immutabile dalla periodica consuetudine con i piani alti del potere. Tracce di DNA dell'Homo Papirus vengono rintracciate, in posizioni politiche apicali, già nel 1975 quando viene eletto Consigliere Provinciale della Democrazia Cristiana a cui si aggiungerà un anno dopo, per via di un posto vacante, l'attuale Presidente della Cassa di Risparmio Domenico Giraldi. Quest'ultimo eletto per la prima volta consigliere comunale a Fabriano nel 1960, ovvero cinquantadue anni fa, ovviamente nelle liste del partito cattolico. Nel 1978 l'homo papirus belvederensis assume l'incarico di coosegretario politico della Democrazia Cristiana fabrianese e nel 1991 - ossia in una fase di grandi rivolgimenti politici post Muro di Berlino - diviene segretario unico del partito. E' arcinota ai concittadini tutti, inoltre, la lunghissima carriera di uomo forte della sanità fabrianese e provinciale: nel 1969 ricopre l’incarico di direttore amministrativo dell’ex Usl di Fabriano, quindi nel ’93 viene nominato commissario straordinario dell’ex Usl di Jesi, nel ’95 torna a Fabriano come direttore amministrativo e per concludere una carriera sicuramente brillante viene nominato Direttore Generale di Zona della Asl 6 di Fabriano. Ma l'homo papirus belvederensis, nonostante le settantatrè primavere consiglino una serena quiescenza, lavora indefessamente alla propria immortalità e viene unanimemente considerato colui che subentrerà al defunto Abramo Galassi come Presidente della Fondazione. Riflettendo su tali carriere e su questa inossidabile dotazione genetica, il mio cuore si è aperto a un moto di gioia perchè ho capito che Fabriano avrà pure consumato la sua età dell'oro ma, in parallelo, ha gettato le basi di una rivoluzione genetica e biologica, fondata su un'immortalità che non ha più bisogno delle pozioni che il dott. Scapagnini da Catania rifilava al Berlusca ma soltanto delle fattezze malinconiche del Pierrot di Belvedere. Pardon, dell'homo papirus belvederensis.
    

11 commenti:

  1. Il nuovo che avanza.
    Fabriano ha toccato il fondo...
    poi ha scavato una buca e ci ha fatto la cacca dentro.

    Hanno trovato il modo di mettere uno di famiglia a gestire gli ultimi soldi rimasti in città, finiti anche quelli resteranno solo le nostre anime di poveri sfigati.

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    1. credo, anzi sono convinto, che la realtà sia stata centrata in pieno.eh si che si diceva largo ai giovani e alle nuove idee. mi sembra che di fatto sia quasi più vulnerabile il papa che questi individui

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  2. A me colpisce che sta gente era al potere quando ero un bambino con grembiule blu e il fiocco bianco ed al potere adesso che di bianco inizio ad avere barba e capelli....il tempo non passa per tutti allo stesso modo evidentemente

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  3. Il potere logora chi non ce l'ha.

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  4. Altri incarichi, identici obiettivi, i vecchi spesso scambiano la ripetitività per competenza

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  5. ma certa gente, non sente la necessità di "pisciare il cane" tutte le mattine, senza tanti problemi?
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    G.R.

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    1. Mio padre ce lo porta due volte al giorno....

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  6. Attenzione il Dr. Papiri gode oltre l'immortalità anche di doti sconosciute a noi mortali. Voglio raccontare una curiosità di qualche anno fa, quando domandai ad un altissimo funzionario della ASL che fra l'altro non amava particolarmente il Dr.Papiri di fare un paragone tra passati amministratori ed il Dr Papiri stesso. Bene! La risposta fu, gli altri erano dei furbi ma di livello medio, il Dr. Papiri invece Fu definito come "una volpe sopraffina". Ora dato per assodato che in Italia le volpi non finiscono mai in pellicceria il Dr. Papiri "la volpe di Belvedere" non penso che abbia problemi ad assurgere al soglio di Abramo, e tutto sommato considerando gli altri nomi la soluzione è accettabile. Ahimè però tutto cambia per non cambiare niente, come scriveva il mio conterraneo, e ci vorrebbe una generazione eroica che combattendo all'arma bianca spazzi il vecchio fisicamente e soprattutto culturalmente. Ma sfortunata la nazione che ha bisogno d'eroi ed intanto le volpi nei boschi delle nostre montagne perseguono il rito millenario della, per loro naturale, attività predatoria. "Povera Italia di dolore ostello"

    Giuseppe Gagliano
    La Spada dell'Islam

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  7. C'è qualcuno che sappia dirmi in cosa si sia contraddistinto ?
    Quali illuminanti posizioni, gesta, frasi l'abbia reso così unico e insostituibile ?

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  8. Ma tanto in una società dove è previsto che i figli si prostituiscano ai genitori per sopravvivere cosa vogliamo di più ? la festa dei nonni, dei matusa ed invece di dire fate i figli e godeteveli ci dicono fate i figli per farli godere a noi. Ecco ma questo vale per tutti dal sig P a Monti a Nonno Felice. Tutti che se stessero a casa davanti ad un focolare morirebbero mentre si vogliono sentire immortali.. peccato che la mia generazione non farà mai la rivoluzione e quella prima della mia si è già bella che rassegnata ad avere il ruolo si "infermierini" !

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