18 marzo 2014

Sostiene Pereira e la politica che non c'è


 

La stampa locale non ha mai brillato per indipendenza, autonomia e coraggio ma ci sono occasioni in cui viene spontaneo assolverla da alcuni dei suoi peccati. Stamattina, tanto per dire, è interessante confrontare il diverso modo di interpretare e titolare un stesso articolo che appare contemporaneamente sia sul Messaggero che sul Corriere Adriatico. La firma in calce è quella di Claudio Curti, giornalista notoriamente incisivo e professionale, e tratta senza finzioni l’aspra risposta data dal Sindaco alla CNA sulla questione del sostegno al sociale e alle attività produttive. Il Messaggero titola: “Sagramola: ridurremo la pressione fiscale”. Il Corriere Adriatico, invece, propone un  approccio totalmente diverso: “Sagramola tranquillizza la CNA: non ci saranno aggravi fiscali”. L’articolo, come si diceva, è lo stesso fin nelle virgole ma consente un’interpretazione fortemente contrastante tra chi fa riferimento alla riduzione della pressione fiscale e chi si appiglia all’assenza di aggravi. Si tratta, quindi, della classica applicazione della teoria del bicchiere: mezzo vuoto per il Messaggero; mezzo pieno per il Corriere Adriatico. Qualcuno potrebbe essere tentato di dire che, come al solito, i giornali non raccontano la verità, preferendo dimezzarsi per ragioni politiche ed editoriali. In questo caso specifico, però, il baco non è nel titolo ma nel contenuto dell’articolo perché Sagramola, come sempre, gioca a fare il cerchiobottista permettendo, quindi, alla contraddizione e all’ossimoro di prendere la forma di titoli e di interpretazioni del tutto remoti e contrastanti tra loro. Cosa sostiene, in sintesi, il nostro Pereira in fascia tricolore? Che non è intenzione dell’amministrazione comunale procedere a inasprimenti fiscali ma anzi essa, se possibile, si impegnerà per ridurne la pressione. La notizia di oggi, giocando abusivamente a rubare il mestiere a Messaggero e Corriere Adriatico, è la rottura tra CNA e amministrazione ma nella città della buona digestione e delle buone maniere si preferisce dare spazio all’altalena fiscale che, come abbiamo visto, permette di fare contenti tutti a colpi di buoni propositi e dichiarazioni di intenti. 

Sulla frattura tra CNA e Giunta Sagramola sono già intervenuto sabato scorso e, a tale proposito, il Presidente Cucco ha postato un lungo e articolato commento che è a disposizione dei lettori dei Bicarbonati. Non ritorno quindi sul tema e mi soffermo, invece, sulla questione fiscale. Sono sincero: non mi sento di condannare gli indugi del Sindaco perché la libertà di manovra della politica locale è praticamente ridotta a zero, a causa del combinato disposto tra il potere assoluto dei dirigenti, il tallone d’acciaio del Patto di Stabilità e una rigidità della spesa corrente che immobilizza una porzione schiacciante delle risorse disponibili. Di fatto i potere decisionali del Sindaco sono soltanto teorici e alla politica spetta soltanto una funzione ancillare in un sistema che ricerca senza sosta immobilismo e ingessamenti. Questo quadro di vincoli rappresenta un’attenuante anche per un pasticcione come Sagramola, che ha il torto soggettivo di metterci del suo nel peggiorare la percezione generale della situazione, ma che non può disporre delle risorse necessarie a dare vera sostanza alle scelte politiche e a offrire ai cittadini la possibilità di esprimere un giudizio articolato e compiuto circa le sue capacità di politico e di amministratore. Quando Sagramola afferma che cercherà di abbassare la pressione fiscale adombra una promessa che non potrà mantenere. Riguardo ai trasferimenti statali, infatti, è già tanto se, da un anno all’altro, si riesce a confermarne l’ammontare. Sul versante delle tasse e dei tributi la pressione è al massimo e non può essere aumentata senza generare quell’effetto di diminuzione del gettito ampiamente segnalato dalla Curva di Laffer. Sul lato delle uscite il Bilancio Comunale fa i conti con la rigidità della spesa corrente, ossia con spese del personale e spese generali che monopolizzano e consumato quasi tutte le risorse. Resta a disposizione soltanto una polpa sottile, consumata da quei servizi al cittadino che dovrebbero essere il core business dell'ente locale e che, spesso, vengono garantiti ed erogati in perdita. Ma se il quadro è questo ci sono soltanto due linee di azione possibile: aumentare le tasse per incrementare le entrate oppure tagliare brutalmente le spese per rigenerare risorse e sostenere i settori in crisi e la ripresa economica. Ma in questo caso si pone pure un altro problema e cioè quale debba essere la mission di un ente locale, ossia se a un Comune spetti il compito di fornire servizi alla persona e al cittadino o se debba anche investire per sviluppare e stimolare specifici settore produttivi locali. E su questo bivio si torna prepotentemente ai vizi e ai limiti di una politica che non c'è.
    

6 commenti:

  1. C'era una terza via che avevamo proposto: organizzare uno "sportello Europa". Si trattava di formare il personale per intercettare i finanziamenti europei 2014-2020 e fare pressione sulla Regione per introdurre nel piano dei progetti destinatari dei finanziamenti alcune priorità del nostro territorio. Nulla è stato fatto. E mentre altri si sono mossi in questo senso noi, anzi, loro stanno a guardare aspettando che qualccuno arrivi con un trolley pieno di soldi...o di coca.

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    1. Lo sportello Europa c'era la giunta scorsa, o meglio, il link compariva nella pagina del comune. Scomparso. Così come il link di un altro sportello di cui non mi sovviene il nome, scomparso anche quello. La rendicontazione di quelle attività non è stata mai fatta.

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    2. bastava che chi fosse andato a rappresentarci al parlamento europeo fosse stato capace e fosse stato presente. non gente come la zanicchi!
      mm

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    3. CANCIAN PDL/EPP 92 20
      MORGANTI LEGA/EFD 92,33 19
      ZANICCHI PDL/EPP 92,44 18
      DOMENICI PD/S&D 93,01 17
      DE MARTINI* IND/ECR 93,01 16
      GARDINI PDL/EPP 93,21 14
      SPERONI LEGA/EFD 93,21 14
      SCOTTA’ LEGA/EFD 93,56 13
      COFFERATI PD/S&D 94,19 12
      GUALTIERI PD/S&D 94,28 11
      ROSSI LEGA/EFD 94,09 10
      FONTANA LEGA/EFD 95 9
      FRIGO* PD/S&D 95,58 8
      MATERA PDL/EPP 96,02 7
      DORFMANN SVP/EPP 96,2 6
      BERTOT* PDL/EPP 97,06 5
      LA VIA PDL/EPP 97,13 4
      ZANONI* IDV/ALDE 97,29 3
      SILVESTRIS PDL/EPP 98,15 2
      BONANINI* PD/NI 98,18 1

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  2. La politica, gli incarichi istituzionali non possono essere considerati come un lavoro a tempo indeterminato!!!
    Questo è quello che accade in Italia ed in particolare a Fabriano.
    Fare il Sindaco non è facile, lo comprendo, capisco e lo sempre detto, che il gioco delle tre carte lo tirano i Dirigenti, ma anche loro hanno i loro punti deboli, e allora un Sindaco con le palle..li dovrebbe portare a miti consigli.. altrimenti....meglio che il Sindaco vada a fare altro, per il bene dei cittadini!!!!!!!!

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