Prosegue indefessa e poco segretata l'attività conciliare della maggioranza e si avanza a colpi di incontri, di vertici e simposi tra assessori e consiglieri comunali del centrosinistra. E si fa tardi, pericolosamente tardi, a sviscerare - con poco costrutto - temi che dovrebbero essere affrontati quando il sole è alto nel cielo perchè, per i nostri governanti locali, non vale il detto hegeliano che la "nottola di Minerva spicca il volo sul far del crepuscolo". Il vertice di maggioranza di ieri sera era incentrato sul bilancio. Pardon, su quell'uovo di Pasqua che dovrebbe prendere il nome di Bilancio Partecipativo. Già, perchè sembra sarà proprio questa la sorpresa pasquale che la maggioranza vuole riservare alla città, nel difficile tentativo di risalire la china e di andare oltre il mantra tiniano dei conti in ordine e del buon governo dei numeri e dei numeretti. Ma da quel che spifferava ieri sera pare che il caos regni tuttora sovrano a sinistra, perchè non c'è nessuno in Giunta e tra i consiglieri che abbia una conoscenza, non dico approfondita ma appena accennata di cosa sia un Bilancio Partecipativo. Si tratta di una materia difficile, che non si improvvisa e chiama in causa deleghe di potere, di coinvolgimento e di decisione incompatibili con la visione impolverata e rancorosa della maggioranza sagramoliana. Conoscendo i polli e i loro riflessi condizionati è facile supporre che cercheranno di farsi scudo rifilando a Immacolata Riscossione l'onere del regolamento attuativo, come se il BP fosse ricondicibile a una Tares qualunque o a qualche atto di pura e semplice contabilità. Il problema è come sempre di comunicazione e deriva dal fatto che Sagramola e i Gianca Boys si sono erroneamente convinti che sia sufficiente inventare etichette e definizioni e poi spararle sui quotidiani, per compensare il vuoto pneumatico del ragionamento e della proposta. Ma purtroppo per loro la politica non è un "resta di stucco è un Barbatrucco", e non può resistere troppo a lungo una qualsiasi etichetta sprovvista di sostanza. Il problema del Bilancio Partecipativo è che coinvolge quattro ordini di fattori: un'idea della politica come processo legato ad attività di programmazione e progettazione; una convinta filosofia della partecipazione; una visione profondamente democratica della decisione e un radicale decentramento nella dislocazione delle risorse disponibili. Concepire e redigere il regolamento di attuazione di un Bilancio Partecipativo significa, quindi, combinare e declinare i quattro fattori ma, più di ogni altra cosa, rimettere in discussione un'idea della rappresentanza politica secondo cui l'aver vinto le elezioni legittima lo sfoggio di padreternismo e la presunzione di ritenere qualsiasi azione negoziale rivolta all'esterno un tradimento o un vincolo insopportabile rispetto ai poteri e alle prerogative del mandato politico ricevuto dagli elettori. Ad oggi il Bilancio Partecipativo, a Fabriano, trova legittimazione formale nello Statuto Comunale, in quattro commi dell'articolo 78, Capo II, Titolo VI, che sono stati concepiti per avvalorare il desiderio della politica di giocare e scherzare con le etichette perchè del BP si fornisce una definizione volontariamente generica, escludendo il ricorso a modelli esistenti e indicando nel regolamento di contabilità l'elemento cruciale a cui ricorrere per sbrogliare l'intera matassa. Ma siccome questa maggioranza di centrosinistra somiglia sempre di più a un corpo senza testa, oppure alla coda di una lucertola che si muove per puro riflesso meccanico, provo a suggerire -così qualcuno la smette di dire che non sono costruttivo - un percorso finalizzato a spostare all'anno prossimo la realizzazione del Bilancio Partecipativo, perchè la serietà dell'intendimento si deduce anche dalla serietà della tempistica e dalla sensatezza del cronogramma:
- Riscrivere integralmente, con il contributo della minoranza, l'articolo 78 dello Statuto Comunale che nella versione attuale rende il Bilancio Partecipativo un ectoplasma concettuale
- Istituire un comitato promotore con funzioni di stimolo e di coordinamento
- Redigere il regolamento attuativo e il regolamento di contabilità del BP
- Stabilire le modalità di ripartizione della città, individuando criteri per la definizione dei soggetti titolati a partecipare alla formulazione delle "viste" di bilancio della propria zona di riferimento
- Individuare e definire le modalità di partecipazione dei diversi soggetti coinvolti
- Individuare e definire i temi e gli ambiti di intervento ammessi
- Individuare e definire il limite di spesa ammesso al Bilancio Partecipativo
- Individuare e definire le modalità di voto e di recepimento delle proposte
- Attivare una campagna informativa e di coinvolgimento della popolazione
- Stabilire funzione e ruolo delle parti sociali e delle organizzazioni di rappresentanza e di categoria nella redazione del Bilancio
- Formalizzare la messa punto di un calendario di incontri con i soggetti coinvolti
- Formalizzare le modalità di coinvolgimento e di partecipazione delle scuole delimitandone campi e spazi di intervento
Si tratta di passaggi necessari e ineludibili per fare del Bilancio Partecipativo una cosa seria e non una semplice medaglietta da appuntare al petto oramai mezzo crivellato di Giancarlone. Nessuno, ovviamente, contesta il diritto di chi governa di godersi meriti e riconoscimenti, ma a condizione che il processo di costruzione di un'ipotesi tanto impegnativa per la città e i cittadini risulti motivato e dignitoso. Diversamente è meglio continuare a ispirarsi al collaudato metodo di Angelino da San Donato: quattro incontri con le categorie a cose fatte, due contentini al sindacato, na pisciatina, na Sarve Regina e in santa pace se ne annamo a letto.
Simonetti che lezione!!
RispondiEliminaUnico
RispondiEliminaBravo Simonaiss ora si che tracci le linee guida, è così che ti voglio! Magari ti leggessero e seguissero la tua roadmap.
RispondiEliminaSì, sì, non passa giorno che io non legga le 'linee guida' di simonetti, ormai non vivo senza ....
RispondiEliminaE faresti bene a dargli più peso visto che volete fare il Bilancio Partecipativo ricordati la superbia, la supponenza, la presunzione, di vedersi migliori degli altri, di essere senza peccato, né fallacia. La presunzione degli uomini, chiamata Hubris dai grandi drammaturghi della Grecia antica. Quel sentimento di alterigia dei mortali che scatenava le ire degli dei, i quali, offesi dall’umanità presuntuosa, punivano i peccatori scatenando in danno di questi ultimi le più sciagurate sventure. Bisogna essere umili, saggi e coraggiosi per guidare una comunità.
Eliminamamma mia. Pauraaa!
EliminaInvece le "linee guida" le leggono e le consultano tutti. Di nascosto come si addice ai pavidi ovviamente
RispondiEliminaAi pavidi ed agli incompetenti, di cui la Giunta della nostra città e' piena fino all'orlo.
EliminaPensalo pure, se ti fa star meglio ...
EliminaVorrei capire perché il comune paga una parcella di 28.000euro ad un avvocato per una causa persa di 5000euro me lo potete spiegare?
RispondiEliminaPerché i soldi mica li tira fori quei gran geni del comune, ma NOI !!!
Eliminacomplimenti tuttologo, la tua presunzione è senza fine,oltre a voler fare il politologo, ora sei anche esperto in bilancio partecipativo, che peccato che non sei riuscito a candidarti a sindaco, ci saremmo paccati dalle risate, viste le tue competenze in materia.
RispondiEliminaperepe! prerepè! perepè! Perepè!
RispondiEliminaSono presuntuoso perchè scrivo meglio di te e sono sicuramente anche più bello e intelligente. Io ci scommetto e ti prego di rivelarti...così ce "paccamo dalle risate"
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Non sono sempre d'accordo con "Miura",
RispondiEliminama da un punto di vista intellettuale,
lo apprezzo e da lui ho imparato molto,
soprattutto dalla sua capacità di argomentare,
che forse è la vera novità nella politica cittadina.
Grazie!
Forse scrivi meglio di me e sicuramente sei più intelligente di me, ma NON hai le qualità che i mediocri ti attribuiscono. Ma tu continua pure a pensare il contrario, va bene così ...
RispondiEliminaDi una cosa sono contento l'area vasta a Fabriano mi piace questo vuol dire che aumenta il settore terziario (pubblico) a Fabriano e quindi aumentano dei possibili consumi, speriamo che anche l'industria si riprenda, oggi voglio essere positivo. Adesso bisogna risolvere con cinesi e austriaci. Forza Spacca Viventi Sorci Sagramola Santini forza forza forza la città ha bisogno del vostro impegno più che mai. Bisogna anche pensare per le attività commerciali il centro storico il corso sembra una ecatombe di negozi chiusi, ci vuole una assistenza seria con incentivi ad aprire.
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