8 febbraio 2013

Le scelte elettorali tra plance e pertugi

Sulle plance elettorali sono comparsi i primi manifesti di propaganda politica. Roba di poco conto, a dire il vero. Progettata e immaginata senza passione. A tirar via. Con quell'assenza di cura e dettaglio che sempre si annida nelle cose che nascono dall'obbligo, dalla routine, dal "così fan tutti". C'è il manifesto "per farsi conoscere" di Rivoluzione Civile, col simbolo smisuratamente grande e la fastidiosa stilizzazione del Quarto Stato di Pellizza da Volpedo; c'è il puro e semplice brand della Lista Civica per Monti, scarno, anemico e sbiancante; oppure il manifesto della Lega che annuncia di voler lasciare al Nord il 75% delle tasse, dimenticando che siamo nel Centro Italia: carta che viene da fuori, buttata lì con quello slogan che è più una minaccia che un efficace richiamo all'opportunismo materiale delle genti. E poi c'è il manifesto del 5 Stelle, con la scelta cromatica di giallo e di nero, di api operose, di alveari organizzatissimi, presuntuosi ed etici. E poi la faccia sorridente di Silvetti, costretto a farsi riconoscere e vedere per prendere qualche voto in più, visto che per il Fli si suppongono percentuali da prefisso telefonico. E tra le poche facce anche quella di Casoli, sparata qui e dappertutto, sperando che un sorriso spinto e amichevole possa dare un qualche apporto alla rimonta, tutta in salita quasi dolomitica, a cui lo ha costretto il gioco machiavellico dell'Uomo di Appignano, al secolo Remigio Ceroni. Brutto e dimesso  - aggettivi frutto di tradizionale inimicizia tra grafica e democristianità - anche il manifesto dell'Udc, col solito mix di azzurro carta da zucchero e di rosso, che richiama lo scudo crociato e un vago sapore di sagra. Insomma, se il richiamo al voto dovesse provenirci dall'impatto delle plance e dei lenzuoli, avremmo già optato in massa per l'astensione. Ma c'è da dire che il manifesto è, oramai, un reperto del passato, uno strumento a basso valore aggiunto che ha consumato qualsivoglia capacità di mobilitazione e suggestione. Meglio, molto meglio, sbaciucchiare un cane o slinguazzare un gatto. Fatto sta che siamo all'8 di febbraio. Mancano sedici giorni al voto, tutto tace e chi vive si dà pace. Ma più passano i giorni più è forte la sensazione di un rivolgimento, di una scompaginata a tutto tondo che arriverà fino alle remote contrade d'entroterra. Cresce, giorno dopo giorno, una sensazione via via più nitida e cioè che sia sparita di scena ogni cognizione della posta in gioco. Ovunque e dappertutto. La sfida vera non è sorteggiare tra Bersani, Monti o Berlusconi ma l'urto violento e definitivo tra la Repubblica dei Partiti e l'Antipolitica, il profilo greco del cozzo tra il nuovo arco costituzionale delle forze di sistema e l'orda ordinatissima del "mandiamoli tutti a casa". Per questo sarebbe il caso di cambiare segno ai sondaggi, aggregando le percentuale di tutte le forze di sistema e rilevando, giorno dopo giorno, l'erodersi  del consenso a un'idea di politica. Quella legata ai meccanismi della rappresentanza democratica, alla funzione chiave delle pratiche di mediazione, al ruolo dei corpi intermedi e delle parti sociali e a una cultura fondata sulla complessità piuttosto sulla semplificazione spinta del dire e del fare. Si tratta di un passo obbligato che vale anche per Fabriano. Anche da noi l'area della politica tradizionale è ridotta a spazio senza passioni, dominato da trasformisti e da pupazzi che hanno ridotto tutto alla temperatura e agli agi del proprio culo. Gli uomini e le donne di partito, quelli che sono tali per appartenenza o soltanto per cultura, si trovano davanti a una scelta drammatica: riformare un'idea della politica e della partecipazione attraverso la forma partito - che oggi è incarnata da uomini persi e mediocri - senza cadere nella tentazione di passare per un'azione propedeutica di tabula rasa. Un passaggio strettissimo, un pertugio da spalle strette, in cui è più incagliarsi che proseguire con agilità: Ma l'unico possibile e dotati di ragione cartesiana in questa fase difficile di grida manzoniane e assalti ai forni.
    

32 commenti:

  1. Il dramma di queste elezioni politiche e che sono più che mai in balia dei proclami. Tutto è diventato spettacolo e la politica somiglia ai clip musicali: un susseguirsi di immagini velocissime e una partita che si gioca nel più breve tempo possibile e col massimo dell’impatto. E forse è proprio questa dialettica rapidissima tra il dire tanto e nulla che lascia perplessi e confusi. In realtà, vista la portata del cambiamento al quale siamo soggetti, non si vede uno scontro tra politica e antipolitica ma tra cultura e anticultura. Siccome non sono mai stato propenso ai fanatismi, ma ho sempre cercato di analizzare ogni posizione nelle sue sfaccettature, la mia impressione è che mentre lo scenario sociale-mondiale è in continua trasformazione la politica sta tentando una rincorsa perenne e senza mai raggiungere la meta. E dall’altra esistono manifestazioni più o meno pittoresche di malessere diffuso. Quindi il dramma è che in realtà il tempo dedicato al cambiamento è irrisorio perché tutti troppo occupati a difendere postazioni, correnti, che fanno dimenticare l’obiettivo. Ecco appunto l’obiettivo e l’incapacità del gioco di squadra che è venuto meno con il crollo della ideologie che caratterizzavano i partiti politici. L’essere di destra o di sinistra: dobbiamo ammettere che oggi è svuotato di significato e che il resto sono solo balletti autoreferenziali e di difesa. Non esiste la svolta tramite una unica leadership - la storia lo insegna – ed è per questo che abbiamo bisogno oggi più che mai di un disegno e di una visione di a lungo termine. IL manifesto della Lega la dice lunga sul perseverare con il vecchio atteggiamento. Cavalcare qualcosa che anni or sono ha funzionato e non discostarsi da questo anche quando l’evidenza crea punti interrogativi. Il 75% al Nord in difesa della loro roccaforte e poi il 75% alle Marche perché hanno bisogno anche dei nostri voti. Il 150% di banalità e di slogan che ad essere buoni fa sorridere.

    RispondiElimina
  2. Sulla Lega mi sono limitato a una battuta e non ci torno su per elementari motivi di stile. Io in questo momento non vedo uno scontro tra destra e sinistra perchè si tratta di categorie politiche fondamentali ma che hanno bisogno di un sistema stabilizzato. oggi vedo un'altra linea di faglia: tra la Repubblica dei Partiti e il Partito Unico dell'antipolitica. Berlusconi, Bersani e Monti hanno molti più motivi di riflessione comune che di divisione. Ma non lo capiscono perchè guardano solo dentro le mura quando la minaccia è invece esterna alla cinta muraria. La verità è che è fallita la seconda repubblica e che fallirà anche la Terza

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Destra e Sinistra. Più che categorie politiche fondamentali le definirei, categorie fonetiche intercalari.

      Elimina
    2. Sono categorie che funzionano dal 1789. temo molto chi mi parla genericamente di cittadini come se fosse sparita qualsiasi differenza di classe, di ceto, di stile e di cultura....

      Elimina
    3. Non volevo parlare di Vangelo, solo dire che oggi Destra-Sinistra è alla stregua di Coppi-Bartali, sono parole che per molti hanno un senso solo come categoria di appartenenza a questa o quella parte, poi se scavi un pelo sotto ti accorgi che oltre non vai

      Elimina
    4. siamo diventati tutti di centro. per questo sono sparite destra e sinistra!

      Elimina
    5. Parlare di equità. pari opportunità, di lavoro, di libertà, di democrazia è di centro ? di sinistra ? o di destra ? o è frutto di puro e semplice buon senso? Sistemare l'ILVA o evitare altri Monte dei Paschi di Siena è di sinistra o di destra ? Credo che certe posizioni siano solo funzionali a creare divisioni. Paura e divisioni servono esattamente come la fede calcistica. Funzionali all'interesse dei pochi.

      Elimina
    6. Il rischio è che cominciamo a pensare che esistano soluzioni neutre e che per ogni problema ci sia una sola soluzione. per questo vanno di moda i tecnici. Come si sistema l'Ilva? C'è un modo solo? Secondo me no. Ci sono criteri. Scegliere il lavoro o privilegiare l'ambiente? Rinunciare a produrre acciaio come produzione nazionale primaria o riconvertire. Ogni risposta si declinerà sempre su una scelta di valori lungo l'asse destra/sinistra

      Elimina
    7. Non sono per governi tecnici ma non sono per il politici su problemi tecnici. Diventa una commistione pericolosissima e ne vediamo i risultati. La sanità ai professionisti o ai professionisti della politica ?

      Elimina
  3. E che stiamo dando tutto in mano all'antipolitica Grillina fatta di baggianate spettacolari di militanti arroganti e di professionalità zero km. Per il locale li ho votati ma per il nazionale se lo scordano.
    CS

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Una domanda mi arrovella: perchè PP si firma CS?

      Elimina
    2. Perchè CS è cs e non Paperon de Paperoni ! e tu anonimo chi sei ?

      Elimina
  4. personalmente mi turerò il naso. Sperando che poi ci sia una grande riforma del sistema. E' come se per cambiare il calcio corrotto dalle scommesse iniziassimo a chiamare football il rugby...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Attualmente il Rugby è un sano esempio di sportività. E credo che la speranza sia comune a molti.

      Elimina
  5. anche antipolitica è un termine che non indica niente che esiste in concreto...come destra e sinistra...sono termini vuoti che vengono utilizzati in campagna elettorale perchè la campagna elettorale è basata solo ed esclusivamente sulla cosiddetta "fuffa"

    RispondiElimina
  6. CS Ridiamo tutto in mano ai Ladri che ci hanno portato allo sfascio finora. W La professionalità di Monti. Vedere dati economici please no le stronzate di porta a porta. CS Con il Sistema haaaa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il m5S può andare bene solo per chi ha speranza: per gli altri c'è il dissolvimento delirante.
      Gli altri sono l'antipolitica!

      Elimina
    2. la cosa più politica che può fare il popolo è lo sciopero del voto...se no turatevi il naso, votate per il meno peggio e continuate a preservare un sistema che, nei fatti, si dimostra sempre più marcio e irrecuperabile...nonostante tutte le bellissime parole che si sprecano ad ogni campagna elettorale.

      Elimina
    3. Ma Sporta a Sporta la guardate voi. Avete mai fatto una seria riflessione su quello che scrive grillo o lo bevete ? Il web dice molte verità ma bisogna leggere le fonti. Lo sapete che molti documenti andrebbero letti in Inglese perchè un errata traduzione puo stravolgere le cose ? Essere per una stabilità Politica vuol dire essere con il sistema ? Berlusca promette IMU = cavolata Grilletto promette Salario di Cittadinaza = verita ? Da domani i giornalisti tutti Bloggher ? Non penso Miura ci guadagni con il Blog. Tornate ad usare il cervello. Vi incollo una riflessione non mia ma che mi rispecchia di gran lunga: La mia riflessione è questa: come mai ti puoi fidare di Beppe Grillo? Perché dice cose giuste. Ebbene, attenzione! SCOOP! Le cose non sono giuste o sbagliate, e il mondo non è bianco o nero. La politica è l'arte del compromesso, lo è sempre stato e sempre continuerà ad esserlo. Gli unici che non accettano compromessi sono i regimi totalitari perché semplicemente non ne hanno alcun bisogno.
      Certo che, ragionando, il votare Beppe Grillo sembrerebbe l'unica possibile alternativa, quando ti accorgi che tutto il panorama politico punta a non cambiare nulla e anzi fare un bel compromessone. Ma è veramente una scelta saggia quella di favorire una persona senza alcuna competenza, o peggio, con "risorse competenti" fornitegli da chissà chi (lo sappiamo, invece, e lo sappiamo bene).
      Non ci si illuda: senza l'arte del compromesso non ci si improvvisa Ministri e gestori della cosa pubblica. Sarebbe come se io, appassionatissimo di motori, decidessi di ripararne uno di cui non c'è un manuale e neanche una scheda tecnica. Sono quasi certo che lo distruggerei per bene, e lo dovrei abbandonare. Ma il nostro Paese non può essere un campo di prova per dilettanti allo sbaraglio, per quanto dotati di buoni propositi e tanta forza di volontà.
      Non sono qui per dire chi si dovrebbe votare e chi no. Tant'è vero che non lo so nemmeno io. Ma la differenza tra me e alcuni attivisti è che io non ho il compito di convincere nessuno, non mi faranno assistente di chicchessia e non desidero una carriera in politica come "Capo Scelto Terza Divisione Volantinaggio di Casal Pusterlengo". Spero che la mia riflessione possa aiutare almeno qualcuno a trovare la sua via.

      Nota: Mi sembra superluo, ma preferisco essere esplicito: il post rappresenta una sintesi di idee che meriterebbero ben più ampia trattazione. Se vi andasse di discuterne ne potremmo parlare. Un avviso: io segnalo e elimino i post che a mio insindacabile giudizio non possiedono contenuto inerente la discussione (motivandolo). Non sono una istituzione dello Stato e non devo dare io dimostrazione di democrazia a nessuno, semmai è il contrario, per parafrasare per l'appunto Grillo.

      EDIT: Ovviamente grillo ha la "fedina etico-politica" pulita, tanto che le sue argomentazioni contro i partiti tradizionali sono la somma di quelle dei partiti tradizionali gli uni contro gli altri. Chi fa, inevitabilmente sbaglia qualcosa. E chi più fa più sbaglia. E' chi non ha mai fatto un cazzo che non sbaglia mai.

      CS ( E dato che siete squadristi 3.0 guardatevi l'IP prima di pensare che sia un altro ! )

      Elimina
  7. Io mi sono convinto che la cosiddetta questione morale sia diventata una specie di clava da utilizzare per spazzare via un ceto politico e sostituirlo con un altro molto arrogante e, a mio avviso, pronto a cadere molto rapidamente tra le braccia di mammona.

    RispondiElimina
  8. Provare per credere

    RispondiElimina
  9. a proposito di manifesti elettorali: quelli di una volta (1950/60) erano ben diversi " MADRE-SALVA I TUOI FIGLI DAL BOLSCEVISMO - VOTA DC"

    RispondiElimina
  10. Basta con questo: turatevi il naso, e continuate a votare i soliti. Chi voterà i soliti non ha bisogno di turarsi il naso perché NON HA PIU' OLFATTO.

    RispondiElimina
  11. Ma scusami eh ognuno voterà chi vuole senza essere giudicato e condannato a priori da questa nuova Polizia Moralista che rende attrattivo anche qul che non lo sarebbe più stato

    RispondiElimina
  12. Miura. Quando avrai i 5 strlle sotto mano chiedigli chi ha eletto Grillo loro Capo politico e spiegagl iche secondo questo documento anche se non eletto sarà il loro capo politico libero di cacciarli quando vuole: http://www.interno.gov.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/25_elezioni/6_MOVIMENTO_5_STELLE.PDF
    CS

    RispondiElimina
  13. Caro Con il Sistema, Mi piacerebbe sapere chi sei realmente per sapere cosa fai nella vita per difendere cosi tanto a spada tratta tutti questi signori che hanno portato l'italia al flagello. Certo Grillo è sicuramente un salto nel buio però visto come siamo messi non sò se si può raschiare il fondo piu di cosi. Sta di fatto che post come quelli che tu menzioni li dice solamente chi con questo sistema ci convive e ci MANGIA. Gnam gnam gnam

    RispondiElimina
  14. http://www.liberoquotidiano.it/news/867931/Altro-che-risanatore-dei-conti-Monti-moltiplic%C3%B2-il-debito-italiano.html


    http://www.liberoquotidiano.it/news/867931/Altro-che-risanatore-dei-conti-Monti-moltiplic%C3%B2-il-debito-italiano.html

    Votiamo i salvatori di CS

    RispondiElimina
  15. Infatti lavoro per Equitalia e ho paura di perdere il posto fisso. Guarda questo discorso me lo potrebbe fare un cassaontegrato ma di Grilletti ne vedo pochi di poveri ... Leggi libero ? Wow e quei conti ti sembrano seri ? Per di più ho detto tutto tranne chi voto. Ma la risposta più bella la data Miura nel prossimo post CS

    RispondiElimina
  16. Risposta non esaustiva NOME E COGNOME. CS non significa nulla

    RispondiElimina
  17. Non ho capito una cosa. Chiedete a CS di svelare la propria identità senza fare altrettanto. Insomma non glielo chiedo io che sono il padrone di casa!! Insomma ancora c'è la bandiera italiana al quirinale non quella di Grillo

    RispondiElimina
  18. Simonè proprio ti sta sul cazzo sto Grillo. Perché la chiusura proprio non ce rientra un cazzo.

    RispondiElimina
  19. grillini, piddini, pidiellini, leghisti...
    ma de che stamo a parla'????

    solo una cosa ho notato...dietro l'anonimato, si è più estremisti e pieni di se...cosa che, quando ci si mette il nome (o anche solo le iniziali) è decisamente più smorzata.

    CS potrà pure dire cose "scomode" o contro qualcuno, ma a me, sembra più uno che ha preso in seria considerazione l'idea di votare per il 5stelle e si è ritrovato davanti all'immagine di Grillo trasformata in duce; di conseguenza, provoca riflessioni (anche pungolando) che però non arrivano da fuori...
    nel 5stelle, ho notato una componente operosa e impegnata ed un'altra più incline al "noi siamo" cieco e sordo...io, quelli che non ascoltano, non si confrontano, non si fanno venire dubbi, li temo...da lì, a mio avviso, sono nati i peggiori frutti della politica
    __________________
    G.R.

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone