11 luglio 2014

Good Bye Fabriano: gli Egon Krenz di Chiavellistrasse





GERMANIA 1989
Circa un mese prima della caduta del Muro di Berlino, Erich Honecker – onnipotente segretario del partito comunista della Germania Orientale – rassegnò le proprie dimissioni, sull’onda delle proteste popolari che segnarono la fine del comunismo e a seguito delle pressioni politiche provenienti dalla Mosca gorbacioviana. La strategia dei partiti unici al potere fu quella di limitare i danni attraverso operazioni di facciata, in grado di mantenere accesa l’illusione di una possibile sopravvivenza politica e di potere. Nella Germania Est al cattivo Honecker subentrò Egon Krenz, una figura incolore che restò al potere per due mesi, giusto il tempo di aprire il Muro e sviluppare le prime attività di curatore fallimentare del sistema. 

FABRIANO 2014
Stamattina sui giornali campeggia una foto che ritrae Sagramola e Tini intenti a illustrare il bilancio di previsione. Scena già vista e parole già sentite. Un mantra: stessi servizi senza aumentare le tasse. Qualcuno si incazza, parecchi si girano dall'altra parte e qualche coglione prepagato come la scheda di un telefonino plaude. Finalità del bilancio: mantenere un vergognoso e gigantesco ufficio di collocamento da socialismo reale che ha finito col rendere odiosi proprio quegli enti locali che dovevano garantire solidarietà e prossimità. A guardarli attentamente Sagramola e Tini incarnano perfettamente la fisionomia di due Egon Krenz, i curatori fallimentari del regime merloniano decaduto, interpreti imbiancati del fine corsa ma ancora convinti di poter durare, nonostante la consapevolezza di essere soltanto le seconde file di un sistema locale che emana l’odore dolciastro del cadavere in decomposizione.  

GOODBYE LENIN
C’è un film bellissimo e amaro che ho rivisto giusto l’altra sera. Si intitola Goodbye Lenin e racconta di una fervente comunista che entra in coma giusto qualche giorno prima della caduta del Muro di Berlino. Quando riapre gli occhi i figli decidono di evitarle a tutti i costi uno shock da trapasso di regime e per questo ricostruiscono una sceneggiata quotidiana di finzioni e circostanze per far credere alla madre che il sistema, che aveva tanto calorosamente sostenuto, fosse ancora vivo e propulsivo. 

GLI EGON KRENZ DI CHIAVELLISTRASSE
Ed è esattamente quanto i due Egon Krenz di Chiavellistrasse cercano di fare con i fabrianesi: convincerci che il passato non passa e la vecchia Fabriano, ricca e noiosa, prima o poi ritornerà a splendere di cazzuta e infondata presunzione. Ovviamente grazie a loro: ai bilanci del menga, all’invadenza del loro proibizionismo sanzionatorio e all’orrore per il dissenso che ne delinea l’inutile presenza sulla scena politica. Goodbye Fabriano!
    

6 commenti:

  1. il problema è che Krenz c'è stato solo 2 mesi

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  2. Simonetti immagino che questa sia l'introduzione a un tuo commento su Indesit. Del resto hai scritto sull'argomento per mesi

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  3. finalmente un compratore per la Indesit e non ci sarà cassa integrazione io sono contento almeno non dovremo mantenere per 20 anni gli operai magarri arrivasse un compratore anche per la pubblica amministrazione

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    1. Beh essere contenti lo trovo quantomeno da irresponsabile. Per quanto vuoi che Whirlpool mantenga operai e impiegati a Fabriano? Te lo dico io, il minimo indispensabile! Due, tre anni?E poi via verso nuovi lidi, proponendo ai dipendenti la forca caudina: trasferimento a Comerio (o altra sede di lavoro) o ti licenzi. E voglio vedere chi, per poco più di 1000 euro al mese, avrà il coraggio di fare le valige e partire per il varesotto. E' il declino inesorabile del territorio e non abbiamo ancora toccato il fondo. Ma continuiamo a comportarci come i capponi di Renzo; d'altra parte ce lo diciamo in continuazione che siamo una città senza palle.

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  4. Beh sai avete rotto il cazzo a chiedere di essere mantenuti a vita con la cassa integrazione come quelli della Antonio Merloni e poi rissunti gli iper raccomandati alla jp e stanno a piagnere ma fate pagare i 40 milioni di differenza a Antonio Merloni alle banche e poi se il mercato ve lo permette continuate altrimenti fine.

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