9 ottobre 2014

Sulle multe difendo Sagramola ma...

Ho buone ragioni per ritenere @Bicarbonati uno degli spazi in cui la critica al Sindaco Sagramola si è espressa, in questi due anni e mezzo, in modo costante e sistematico; una critica libera e disinteressata, da cittadino alla finestra, da fabrianese imbirrito per la vessazione fiscale di cui il Comune è indiscusso protagonista, ma al netto di qualsiasi tentazione personale di impegno politico ed elettorale. 

Questa libertà di giudizio, e un inattaccabile pedigree antiGiunta, mi riservano il lusso e la civetteria di prendere le difese di Sagramola quando viene malmenato in modo pretestuoso. Sparare su Sagramola è diventato un trend di massa, un'azione glamour ma low cost, un fare spiccio di cui, probabilmente, sono stato uno degli ispiratori, nonostante abbia sempre colpito con dovizia di argomenti e solidità di analisi. 

Ma c'è anche da dire che Giancarlone Nostro ci ha messo del suo, per via di un'incompatibilità profonda con i meccanismi e le regole della comunicazione efficace e a causa di un deficit di visione politica che, di certo, non lo aiuta a trasmettere il carisma e l'allure di cui si nutre la carica politica e istituzionale di Sindaco.

Fatto sta che per Giancarlone Nostro, oramai, si apre di media una vertenza al giorno. Ed è sempre roba che scotta. Ultima in ordine di tempo la questione delle multe comminate ad alcuni dei partecipanti alla manifestazione del Centro Sociale Fabbri, organizzata per contestare il regolamento comunale relativo all'accesso dei cani e all'utilizzo delle biciclette ai Giardini Margherita. Si tratta di poco cosa e, come dicono i benaltristi, "ben altri sono i problemi della nostra città!". Ma, volenti o nolenti, anche di questo si parla.

Su questa storia Sagramola, come di consueto, ha inanellato una brillantissima sequenza di errori, primo tra tutti quello di rivendicare, in Consiglio Comunale, la funzione pedagogica della sanzione, addirittura scomodando, per la bisogna, il rinomato giurista austraco Hans Kelsen. Ma l'indubitabile mistake sagramoliano, in queste ultime ore, è servito per fargli rimbalzare addosso un'accusa aggiuntiva e feroce, ossia quella d'aver sollecitato la Polizia Municipale a comminare sanzioni amministrative punitive ma edificanti.

A differenza di Muzio Scevola la mano sul fuoco non la metto per niente e per nessuno, ma risulta poco verosimile che Sagramola possa aver lavorato sul "sollecito" perchè - nonostante sia un Cimabue che fa una cosa e ne sbaglia due - credo fosse perfettamente consapevole del vespaio mediatico che si sarebbe immediatamente messo a ronzare.

Di fatto - anche se la città abbonda di censori e di "poliziotti del cielo" - possiamo affermare che Sagramola, almeno per questo giro, è innocente. Ma la presunzione d'innocenza non emenda il primo cittadino da un dovere d'autocritica che chiama in causa uno dei miracoli al contrario compiuti da questa amministrazione comunale, ovvero trasformare in un eroe della libertà violata il primo che riceve una multa per cacata di cane e la pubblica su Facebook, con l'orgoglio di un Sacharov che reclama libertà di coscienza di fronte al Politburo del PCUS.

Quando si verificano siffatti fenomeni, con amplificazioni di ruolo di anonimi cittadini rapidamente assurti ad apostoli del libero pensiero, vuol dire che chi governa è andato ampiamente sui maroni ai più e che la cittadinanza ha oltrepassato quel limite di sopportazione che fa percepire ogni atto come un'intrusione indebita e come una palese violazione dell'autonomia della persona. 

Insomma, Sagramola sulla questione del sollecito è innocente ma il successo è tutto di chi intravede nei verbali della Polizia Municipale una manina in fascia tricolore. Diceva Pasolini che la violenza sta scritta anche negli occhi della vittima. Forse che il sospetto su Sagramola è inciso in un certo modus operandi che abbiamo imparato a conoscere - ma non tutti ad apprezzare - in questa prima metà del mandato? Al Sindaco e ai fabrianesi l'ardua sentenza.

    

7 commenti:

  1. Gustosissima la descrizione dei nuovi apostoli della libertà. A Favrià o si obbedisce o si scade nel ridicolo

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  2. Essendo stato il primo a ricevere la multa (anche se per meriti puramente alfabetici), mi sento in dovere di replicare pacatamente.
    1) La multa non è stata comminata per una "cacata" del mio cane nel parco pubblico, ma per avere partecipato ad una manifestazione pacifica di disobbedienza civile il 15 luglio di quest'anno alla quale erano presenti famiglie con bambini in bici e animali domestici al guinzaglio.
    2) Nessuno accusa il sindaco di aver voluto questa svolta 'muscolare'. Anzi credo che se si disobbedisce si devono accettare anche le conseguenze. Multa compresa.
    3) Ciò che stupisce è la modalità con cui sono state comminate tali multe, cioè in seguito ad identificazione da parte della Polizia di Stato e non contestate al momento. In pratica lo stesso metodo che si usa, credo, in Val di Susa o negli scontri coi lacrimogeni.
    Ammesso che fosse rivolta a me, rinuncio ufficialmente alla definizione di eroe per riservarla a chi si occupa di questioni più rilevanti.
    Cordialmente
    Stefano Ambrosini

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  3. Caro Stefano non c'è un rigo nei circa 800 post che ho scritto in due anni e mezzo in cui abbia coinvolto cittadin che non rivestono incarichi pubblici o ruoli politici. Mi sono soffermatio su un genere che vedo proliferare e cioè il tentativo di trasformare questioni amministrative in battagie di libertà quasi che fossero toccati diritti civili. Atrettanto pacatamente ti dico che in una manifestazione non autorizzata la sanzione viene normalmente comminata ex post attraverso filmati e affini. E la cosa è legittima come ricordavano stamattina gli avvocati Benvenuto e Carmenati anche se a me personalmente non piace. Per il resto eviterei parallelismi con la Val di Susa perchè tu sei una persona pacifica e civilissima ma certi parallelismi possono eccitare anche qualche animo già accaldato di suo. Del resto in questi giorni sembra che Via Balbo sia diventato una specie di snodo della lotta tra civilizzazione e barbarie anche se è un contrasto tra pubblici esercizi che somministrano bevande e residenti che vogliono dormire. Se proviamo tutti a restringere il campo credo che facciamo un favore alla collettività. E lo dico a te con la certezza di trovare comprensione e orecchie attente.

    Un caro saluto
    Gian Pietro Simonetti

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  4. Io penso che elevare multe a gente che ha portato il cane al giardino e' l'apice della stupidità di questa amministrazione comunale. Roba che ci ridono dietro anche in Cambogia.

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  5. la norma è stata violata collettivamente (cioè tante bici e tanti cani) in maniera assolutamente pacifica e senza creare problemi di alcun tipo.
    se la sanzione era inevitabile e giusta per regolamento, allo stesso tempo dimostra più che concretamente l'assurdità di un regolamento che punisce normali cittadini che voglio utilizzare normalmente un'area verde pubblica.
    ora l'amministrazione può fare il solito giochetto buono per sudditi fabrianoti: decidere qualsiasi cosa forte dei numeri in consiglio (senza alcun dialogo) e poi nascondersi dietro parole, virgole e dietro al fatto che sono altri ad applicare le sanzioni...tuttavia la responsabilità politica è evidente e innegabile e sinceramente non capisco proprio perché questa cosa non debba essere sottolineata.
    il provvedimento è assurdo e liberticida e i toni li dovrebbe abbassare chi senza dialogo applica solo divieti e controlli e non chi pacificamente ne dimostra l'inadeguatezza...siamo in democrazia gente, il feudalesimo è finito!!!

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    1. Sul tema ho scritto articoli durissimi contro l'amministrazione comunale e il Sindaco ma temo anche che qualcuno creda sia sufficiente questo tipo di contestazioni per animare uno spirito libertario e costruire "l'altra Fabriano". Ma ovviamente sono opinioni di un modestissimo e appartato scrivano fabrianese.

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  6. e infatti ritengo (modestissima e personalissima opinione anche la mia, sia chiaro) importante il contributo di tutti quelli che ricercano soluzioni e cambiamenti (naturalmente in positivo)...e più contributi ci sono meglio è.
    poi le differenze esistono (e meno male) e ognuno agisce secondo le modalità che ritiene più consone.
    non c'è dubbio che l'auspicio è di mantenere le proteste nell'ambito della civiltà, però non dimentichiamoci che la disobbedienza civile non è peculiarità e invenzione dei "centri sociali", ma una pratica che esiste in democrazia ed ha anche una certa tradizione...il primo (ma non unico) esempio che mi viene è pannella, criticabile quanto vuoi ma di sicuro non un nemico dell'ordine democratico.
    e a conferma che questa protesta mi sembra stia montando in maniera estremamente democratica, non dimentichiamoci che parallelamente sta andando avanti una petizione che ha superato le 1000 firme...mentre l'amministrazione continua a nascondersi dietro numeri, parole,virgole e multe "fatte da altri".
    gps apprezzo molto il tuo modo di svelare, con le parole, certi giochetti, e infatti spero proprio che continuerai a farlo...

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