Quella di oggi è una Pasqua senza resurrezione sociale per il nostro territorio. La vertenza Best si è chiusa senza prospettive di lavoro, monetizzando l'esodo volontario dei lavoratori e mercificando il futuro. La cassa integrazione in Indesit, e gli scontri all'interno proprietà, evocano scenari sempre più foschi e un destino in bilico per centinaia di famiglie fabrianesi. C'è poi l'istanza di fallimento per la Cotton Club, che marca il declino finale di una realtà produttiva che a fine anni novanta sembrava in grado di competere con i grandi marchi dell'abbigliamento intimo. E ancora i 350 lavoratori a rischio nello stabilimento fabrianese della Tecnowind, costretti a fare i conti con un management sfuggente e la proprietà liquida di un fondo di investimento straniero. E dulcis in fundo, tanto per non farci mancare niente, lo stop improvviso e inatteso ai cantieri della Quadrilatero, con il rischio concreto di non vedere realizzato il raddoppio della statale 76 e di rtrovarsi, a consuntivo, l'ennesima incompiuta e il relativo fardello di impatti ambientali che rischiano di non trovare compensazione nel completamento dell'opera. Quello che si profila, giorno dopo giorno, è quindi una vera e propria ecatombe economica e sociale del territorio fabrianese, di cui per ora abbiamo soltanto conosciuto le prime, sinistre avvisaglie. Uno scenario che meriterebbe un gabinetto e un programma di guerra promosso e gestito da una politica in grado di rinunciare ai suoi disegni e alla sua vanagloria, perchè la tattica è merce di consumo quando c'è polpa da redistribuire e non quando c'è solo da rodere l'osso. Abbiamo invece una politica che discute del taglio dei gettoni dei consiglieri comunali e considera una priorità assoluta la stalla dell'agraria e la casa di riposo, oltre a un sindaco emerito che riduce l'azione di governo al portare a casa appalti, con l'illusione di arginare la frana grazie a qualche lavoro pubblico come nelle realtà di più radicato e storico assistenzialismo pubblico. In una situazione di guerra ci vuole un gabinetto di guerra fondato su pochi punti di intervento e sostenuto da larghissime intese politiche e di alto profilo. Siccome la città non può permettersi nuove elezioni servirebbe un atto di coraggio da parte del centrosinistra, che deve prendere atto di un cambiamento profondo anche a livello politico e numerico e immaginare, di conseguenza, un "rimpasto repubblicano" capace di determinare davvero l'unità di intenti di tutti i fabrianesi. Un rimpasto fondato sulla messa a punto di un programma condiviso - magari applicando in chiave locale il metodo Napolitano di nomina dei saggi - e di una giunta espressione di larghissime intese, con il vicesindaco attribuito al Movimento 5 Stelle, l'assessorato al bilancio a un esponente del centrodestra e i lavori pubblici a un montiano. E' questa l'unica perazione politicamente creativa che è possibile compiere in una città allo stremo. Best, Indesit, Tecnowind, Cotton Club e Quadrilatero ci dicono, chiaramente, che il tempo al tempo dei giochi sta per subentrare quello della rivoluzione. E non inganni il pranzo sereno e ancora ipercalorico di questo giorno di Pasqua.
31 marzo 2013
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Larghe intese? ma come ci pensi mi pare che siamo in mano a dei politici ottusi arroganti ed alcuni pensano di essere indefenestrabili che tanto moriranno democristiani anche se la D.C. non esiste +. Ma il vero problema è e resterà il Favrianese che anche se si incaz.... non reagisce è incazz... amorfo di cosa ha ancora bisogno per reagire, forse di qualcuno con le palle che incominci a urlare tutta la rabbia ai soliti noti. Speriamo venga presto.
RispondiEliminap.s. tanto le pecore hanno bisogno di un pastore. Buona Pasqua amico mio
RispondiEliminala quadrilatero finirà come la pedemontana Fabriano-Sassoferrato, incompiuta per infrattati
RispondiEliminaLe larghe intese sono naturali, nel senso che sono tutti accomunati già dalla mancanza di idee e visione strategica. Andate a leggere i programmi elettorali, poi misurate quanto fatto dalla giunta Sagramola. Leggete anche il programma del Movimento 5 Stelle e confrontate quante mozioni sono state presentate in Consiglio per attuarlo. Il quadro è desolante su tutti i fronti.
RispondiEliminanominiamo dei saggi, e per fa vedè che non semo da meno, ne nominiamo una trentina..... che ne dici simonè, pò anna bene sta soluzione??
RispondiEliminaSorprende l'atteggiamento schizofrenico di Grillo e dei grillini, che dichiarano che il governo Monti è il male minore, dimostrando di essersi adagiati alle logiche della politica più logora.
RispondiEliminaMa a chi la danno a bere i grillini che il governo Monti si occupa e si occuperà solo di ordinaria amministrazione? Il decreto sull'incenerimento dei rifiuti nei cementifici è forse un atto di ordinaria amministrazione? Sveglia! Ci siete o ci fate?
Questi atteggiamenti dei grillini sono sempre più sconcertanti.
le larghe intese???...a Fabriano???suvvia, siamo seri!
RispondiEliminadella quadrilatero, chissà com'è, già si sapeva (i soliti bene informati) chi avrebbe preso l'appalto e chi gli sarebbe succeduto, già poco prima di iniziare i lavori...e guarda caso, tutte le aziende ipertitolate e straqualificate che si aggiudicano appalti colossali, poi, finiscono sempre a "zampe all'aria"...ma cadono tutti dal pero, quando succede....chissà perchè?
la situazione industriale, si mantiene in piedi per inerzia, o con dei paraventi cartonati che nascondono quella che è la realtà dei fatti....quando i problemi vengono a galla, non c'è nulla da fare, se non cercare di salvare la faccia, a quanto pare...
non si amministra un territorio senza respirarlo, viverlo...e le finestre dell'ex Allegretto, hanno un panorama decisamente limitato, a quanto pare.
_________________
G.R.