1 maggio 2014

Ardo:il contrordine di Spacca che spiazza

Qualche anno fa, in occasione di un dibattito televisivo, fui colpito da un'affermazione di Sergio Cofferati che non ho più dimenticato: i lavoratori devono sempre pensare il rispetto della legalità come la più solida garanzia democratica per le proprie battaglie, perchè se l'argine delle regole dovesse cedere in un qualsiasi punto sarebbero i lavoratori a pagare il prezzo immediato e più alto. Ed è anche alla luce di questo approccio riformista che fatico a comprendere e ad apprezzare la mobilitazione del sindacato e dei lavoratori contro la sentenza che ha confermato l'annullamento della vendita della Ardo a Porcarelli. Anche perchè, si badi bene, non siamo di fronte a un dispositivo che altera i fondamenti di principio e di essenza del diritto del lavoro, ma innanzi a un provvedimento che riguarda le modalità del trasferimento di proprietà di alcuni asset da una società a un'altra. Notoriamente tutte le procedure di vendita - siano esse transazioni tra privati cittadini o tra soggetti dotati di personalità giuridica - sono regolate da norme e codici, la cui violazione determina inevitabili effetti e sanzioni. E non è forse un caso che il Governatore Spacca, ispiratore dell'emendamento Lodolini e instancabile propagandista dell'operazione JP, abbia clamorosamente rimarcato la presenza di gravissime inadempienze nelle procedure di vendita, già stigmatizzate in prima istanza dalla sezione fallimentare del Tribunale di Ancona e confermate in secondo grado dal Tribunale del Riesame. La posizione inattesa ma realista del Governatore - di cui certo nessuno sminuisce o dimentica anni di rimozioni e di manovre mediatiche e politiche sul caso Ardo - inserisce un elemento di frattura nel fronte dei negazionisti, ossia di quanti si sono a lungo ostinati a confutare i fondamenti giuridici dell'annullamento e a ritenere l'operazione JP industrialmente sostenibile quando era chiarissima la sua natura di di abile operazione immobiliare corredata dal salvagente di nuovi e reiterati ammortizzatori sociali. L'inattesa posizione di Spacca, che ha lasciato Sagramola col cerino in mano e con un palmo di naso, è di quelle destinate a cambiare il clima del confronto e a spostare il focus sulla ricerca di soluzioni agganciate all'idea di un lavoro non fittizio e capace di generare reddito vero e non assistenziale. L'assemblea indetta ieri mattina dai sindacati, nonostante il flop delle presenze dovuto al disincanto e al malumore che circolano tra le maestranze, ha deciso di rivolgersi al Ministero delle Attività Produttive per aprire un tavolo di confronto. Per ora non si capisce quali siano i temi strategici su cui sviluppare una discussione proficua, anche se si profila come segnale nuovo il fatto che i sindacati ritengano necessario agire subito e senza rimettersi ai tempi più o meno lunghi della Corte di Cassazione. Questa mattina, in prima pagina, il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo in cui il giornalista economico Dario Di Vico racconta di una quarantina di imprese italiane in gravi difficoltà che hanno ripreso ad operare con successo grazie a progetti di workers buy out, ossia attraverso salvataggi aziendali resi possibili "grazie al riacquisto da parte dei dipendenti riuniti in cooperativa". Un tema affrontato su questo blog giusto ieri e che potrebbe delineare un approccio in grado di contrastare il destino fallimentare della ex Ardo, anche alla luce delle considerevoli risorse messe a disposizione da un Accordo di Programma fino ad ora concepito in termini di immobilismo burocratico e di opportunità esclusivamente teorica e mediatica. Temi sui quali, con una posizione prudente ma possibilista, è intervenuto su questo blog anche il segretario provinciale dei metalmeccanici UIL Vincenzo Gentilucci. A riprova di un cambio di clima che deve riguardare e coinvolgere tutti perchè siamo di fronte a un'occasione di inedita imprenditorialità dal basso e a uno spiraglio di vera e concreta concertazione. Opportunità trarsi destinate a scontrarsi con l'andreottismo della politica e delle parti sociali. Ma la speranza, ancora una volta, è sempre l'ultima a morire.

ps: Il buon Sagramola per ora ha attaccato le banche cattive e contattato il Sindaco di Nocera: l'eterna ed inutile ripetizione del medesimo
    

20 commenti:

  1. E tu pensi veramente che l'operaio metalmezzadro, con appartamento a Fabriano, in frazione e camper o casa al mare ci metta del suo ?? Ma chi glielo fa fare ? Quelli che avevano le palle hanno già fatto... Penso che sei ancora molto ottimista sui cittadini di questa città i quali sono cosi in crisi che li vedo ancora alla coop o dal macellaro di fiducia. Poi con le idee lette questi giorni dove qualcuno ancora pensa che in italia si possa produrre il basso di gamma... 1500000 ? La Ardo ? Ma se Indesit investe giusto su comunanza perche almeno produce alto di gamma ! Ma se elettrolux chiede aiuti ... Per il resto, oggi sono uno dei pochi che sta a Fabriano, in casa e non al ristorante o al mare... E io lavoro ...

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    1. Idea bellissima quella della cooperativa tra operai, magari. Ma da anni il cervello del metalmezzadro e' stato lobotomizato. Mi dispiace ma temo che nessuno di questi ex operai avra' mai le palle e la testa per fare un'operazione del genere. Non ce l'hanno proprio nel sangue!

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    2. Il fabrianese pensa solo a quanto gli entra in tasca, voglia de rischia de tasca sua zero.

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    3. Oggi le assemblee le facevano sul lungomare di Senigallia, pasteggiando a suon di aperitivi.

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    4. Tamburi e fritture

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    5. Di buon pesce condite con buon vino tanto paga pantalo' !!!

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    6. Le solite cattiverie di provincia potreste lasciarle perdere ogni tanto

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    7. Tutti quelli che conosco erano a Senigallia /Roma non me fa pena nessuno

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    8. con le parole si fanno tante cose , ma poi la realtà è diversa.Tengo a precisare che non tutti sono metalmezzadro no.... Per quanto riguarda la cooperativa tra operai vi ricordo che molti non arrivano a fine mese, poi senza prendere nemmeno la cassa integrazione.Ma le tasse le paghiamo , la mensa scolastica la paghiamo,luce ,acqua, gas,tares ,libri scolastici ecc... ecc. A differenza di coloro che vi fanno pena , hanno scarpe sportive da 130-180 euro cellulari anche da 600 euro, non pagano affitto , mensa, pulman ,luce acqua ,gas ,lavorano in nero,vanno alla caritas ,al minimarket x poveri.... Non vogliamo fare pena a nessuno , non vogliamo gli ammortizzatori sociali , ma semplicemente vogliamo LAVORARE,Non capisco perchè tanta cattiveria contro di noi.E'colpa nostra se abbiamo perso il lavoro ???

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    9. Nessuno ce l'ha con te o con gli altri lavoratori. Ma state difendendo una roba che non esiste. Ancora dietro a Porcarelli e ai sindacati. Per anni. Avete fatto sorgere il dubbio che vi serva soltanto un alibi per attingere alla cassa integrazione. Io lavoro in un'azienda artigiana. Se perdo il posto ho otto mesi di disoccupazione e poi me la devo vedere da solo. Io ci sto dalla vostra parte ma non aver sentito nessuno di voi dire una parola vera sulla finzione della Jp lo considero vergognoso. Scusami la franchezza affettusosa.

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    10. tutti sanno/sapevano della finta vendita, dei riassunti/raccomandati.......ma cosa dobbiamo fare più di dirlo, urlarlo in faccia ai sindacati, e loro cosa fanno? ti ridono in faccia dicendo che non è vero.......sai cosa vi dico, che personalmente sono contento di questa sentenza, ma mi dispiace per chi ci credeva....le cose andavano fatte bene prima. Ora i sindacati avranno un'altra possibilità, vediamo come si muoveranno.....

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    11. Si muoveranno per salvare i loro culi, come hanno fatto sinora.

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    12. Gian Pietro, grazie per il non invidiarmi.

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  2. Invece di fare i comunicati stampa Sagramola tiri fuori quegli attributi che un Sindaco dovrebbe avere!
    Riconsegni per protesta la fascia da Sindaco nelle mani del Prefetto come hanno già fatto altri suoi colleghi, sindaci di città che sono nella merda come Fabriano!
    Perché non è certo colpa dei giudici che hanno emesso quella sentenza ma di tutti gli organi istituzionali, Ministero e Regione per primi e con loro i sindacati, che la vendita folle alla JP hanno avallato, credendo a un piano industriale che faceva acqua.
    Vada a Roma sotto le finestre di Montecitorio insieme a qualche centinaio di fabrianesi incazzati!
    Chieda una volta per tutte chiarezza sull'applicazione dell'accordo di programma al suo caro amico Spacca!
    E si renda conto che al balletto sui presunti errori nella vendita Ardo di cui Spacca si accorge ora non crede proprio nessuno.

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    1. appunto se avesse gli attributi lo farebbe , ma visto che il suo solo interesse è se stesso!!!! Sagramuntantoalletto vive questa città e i suoi problemi al pare di un Esquimese!!! M.D.

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    2. Sagramola e i cento fabrianesi incazzati ( se ne trovi dieci ti pago una cena) invece di andare a Roma dovrebbero andare non troppo lontano, visto che i responsabili del tracollo Ardo non sono a Roma, ma a Fabriano. SVEGLIATEVI

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  3. arrivverà la fame...arriverààà, ma è ancora presto....

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    1. Per molti ma non per tutti !!!

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  4. ...... penso che mollto pochi oggi stavano al ristorante o a casa al mare sono una che lavora e sono rimasta a casa come molte altre persone!

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