Comuni, comunanze e voucher...terza puntata

 

La seconda puntata del nostro racconto su comuni, comunanze e voucher era terminata con un legittimo interrogativo e cioè quali ragioni, politiche e amministrative, potevano aver spinto l'amministrazione comunale a scegliere il Consorzio Forestale Monte Maggio Monte Nero per piccole opere di pulizia, di segnalazione guasti e di apertura e chiusura di cimiteri nelle frazioni. E comprendere, tra le altre cose, perchè, in un momento così difficile per l'economia locale, l'amministrazione cittadina abbia deciso di spendere - in modo tanto tortuoso e singolare - 120 mila euro e poi inscenare il pianto rituale sui soldi che non ci sono e sui servizi a rischio. Ma visto che si vive meglio eliminando ogni malizia dal nostro più profondo sentire, decidiamo unilateralmente di prendere per buono l'importo, ossia di ritenerlo dimensionalmente adeguato al tipo di attività da svolgere nelle frazioni cittadine e alla mole delle operazioni da attivare. Ma una volta ratificato l'ammontare dei lavori è automatico il ricorso a un dosaggio minimo di razionalità e buonsenso; quell'equilibrio di giudizio e di valutazione che consente di trovarsi, senza troppo girovagare, innanzi all'interrogativo più corposo e cioè se l'impresa individuata disponga o meno di una struttura in grado di garantire un efficace ed efficiente svolgimento del servizio. Nessuno al mondo, infatti, farebbe ricorso a una realtà dimensionalmente sottostimata e men che meno a un'impresa registrata ma inattiva, perchè ciò significherebbe compromettere i risultati oltre che suscitare pensieri non esattamente candidi e lievi come la neve. Evidentemente, però, razionalità e buonsenso sono correnti d'intelletto e d'azione sostanzialmente estranee all'area pedemontana, perchè da una visura camerale del marzo 2014 risulta che lo stato del Consorzio Monte Maggio Monte Nero è quello di impresa inattiva. Ora, a meno che l'inattività non sia repentinamente sopraggiunta al termine dell'incarico ricevuto dal Comune di Fabriano, possiamo serenamente ipotizzare che l'amministrazione comunale abbia individuato per lo svolgimento del servizio - a fronte di un valore di 120 mila euro - un soggetto privo di requisiti di operatività e di struttura. Di fronte a questo genere di scelte ogni cittadino, titolare della propria quota individuale di sovranità popolare, è in grado di trarre autonomamente le proprie conclusioni. A chi scrive questa roba non piace ma trattasi di giudizio soggettivo, fedele al principio "una testa un voto". Sulla natura del Consorzio Monte Maggio Monte Nero torneremo nelle prossime puntate perchè la vicenda di questo soggetto consortile ci conduce direttamente a Campodonico, vera e propria Vandea del potere democristiano; una località, per intenderci, dove nel 2007 l'Udc raccoglieva il 50% dei consensi e la Margherita il 22% e dove è risaputo e radicato il ruolo politico di alcune unità parentali a sostegno di un potere che cambia etichetta e contenitore ma si mantiene stabile e inalterato nelle sue linee e nei suoi vizi di fondo. Ma torniamo a noi e alla nostra cronistoria. La sequenza di documenti istruttori e di determine a favore del Consorzio Forestale Monte Maggio Monte nero entra ufficialmente e politicamente in scena con un’interpellanza consiliare presentata dal gruppo del Nuovo Centro Destra in data 17 gennaio 2014. L’oggetto dell’interpellanza (http://www.piazzalta.it/download/011_Protocollo_3415_14.pdf) fa riferimento ai voucher lavorativi 2013 e i consiglieri alfaniani mettono nero su bianco una prima intuizione e cioè che i voucher possano essere stati finanziati con il residuo del vecchio Fondo di Solidarietà, istituito al tempo della Giunta Sorci. Per questo interpellano il su questo tema oltre a chiedere risposte in merito alle modalità di assegnazione del lavoro, all' elenco completo dei cittadini beneficiari e all'importo totale della spesa. Leli, Urbani e Silvi hanno cominciato a sentire l’odore della lepre, ma per motivi connessi alla lentezza strutturale dei lavori del Consigli l’interpellanza slitta e viene discussa il 27 marzo 2014, ossia due mesi dopo la sua presentazione. Urbani illustra il documento in Consiglio Comunale e tocca al Sindaco Sagramola prendere la parola per fornire chiarimenti ed elementi di conoscenza in materia. Ed è a quel punto che comincia a scoprirsi il vaso di Pandora. Ma di questo parleremo nella prossima puntata. (3.continua).