27 dicembre 2012

Segretario e Gentiluomo

La Fondazione Carifac è il Cremlino del potere locale, lo spazio in cui si muove e agisce una burocrazia di pensiero datato e d'anagrafe tarda, una elite convinta di essere necessaria alla città quando lo è soltanto a se stessa e alle proprie esigenze di permanenza e durata. Ma la Fondazione somiglia al Cremlino dell'era sovietica anche per il silenzio in cui è avvolto il suo agire e per certe pratiche di nomina alle posizioni apicali che ricordano gli avvicendamenti alla segreteria del PCUS, quando veniva considerata una svolta politica e generazionale degna di nota il subentrare di un settantenne pimpante a un ottuagenario moribondo o di salute cagionevole. Ed è esattamente quel che è accaduto con la nomina di Papiri al posto del defunto Galassi. Con l'aggravante che Papiri è anche espressione di una specifica area politica e di partito mentre Galassi ne era sostanzialmente estraneo. Il che, al di là del fatto meramente anagrafico, costituisce una ragione aggiuntiva di critica e di perplessità. Per Statuto e in in quanto ente non più proprietario di una banca, infatti, la Fondazione "persegue esclusivamente scopi di utilità sociale e di promozione dello sviluppo economico" e la scelta di un uomo di parte nel ruolo di Presidente - che è il vero deus ex machina dell'istituto - contravviene il principio tanto solennemente evocato, perchè l'utilità sociale è per sua natura orizzontale e prepolitica, ossia incompatibile con l'approccio di parte, e quindi verticale, della nomina papiresca. I poteri del Presidente e del Consiglio di Amministrazione, inoltre, trovano la loro concretezza attraverso la figura del Segretario Generale della Fondazione. E qui cade di nuovo l'asino, perchè l'articolo 36 dello Statuto della Fondazione afferma che "Il segretario generale assicura la corretta gestione delle risorse della Fondazione." Ciò significa che sono forti e coordinate le connessioni operative e le sinergie di comando tra Consiglio di Amministrazione, Presidente e Segretario Generale. Anzi, si potrebbe tranquillamente sostenere che l'incarico di Segretario Generale è di tipo fiduciario. E' quindi necessario che tali organi, in solido, restino in carica per il medesimo lasso di tempo e risultino, quindi, operativi a tempo determinato. Si mormora invece che sia in ballo la nomina a tempo indeterminato del Segretario Generale. Nel caso, oltre che con una dilatazione dei costi di struttura, ci troveremmo con un gestore inamovibile delle risorse della Fondazione, un funzionario messo nella condizione di durare a prescindere dagli indirizzi e dai voleri del Consiglio di Amministrazione e del Presidente in carica. E' evidente che ciò sposterebbe l'asse dei poteri in direzione della segreteria generale, che potrebbe esercitare un dominio di fatto e, quindi fuori Statuto, sulle azioni e sulla traduzione operativa delle scelte della Fondazione. E da questo punto di vista, oltre a vigilare sugli effetti prospettici di decisioni di questa natura, è auspicabile che Papiri si adoperi pure per scongiurare tassativamente la possibilità che l'incarico di Segretario Generale venga assunto da persone che, in un modo o nell'altro, possano essere riconducibili alla politica o a decisioni e deleghe assunte dalla politica, anche e sopratttutto nella sua veste istituzionale. Perchè a quel punto la partigianeria raggiungerebbe e oltrepasserebbe i livelli ritenuti fisiologici e e non sarebbe sbagliato chedere le dimissioni in blocco del Presidente e del Consiglio di Amministrazione. E questo non per pregiudizio nei confronti della Fondazione ma soltanto perchè trattasi di persona giuridica mista - un po' pubblica e un po' privata - che in quanto tale risponde del suo operato anche alla collettività territoriale.
    

11 commenti:

  1. caro gian pietro io ho avuto ultimamente la fortuna di parlare con una talpa cioè con qualcuno che vive dall'interno della fondazione tutte le attuali situazioni. Secondo le informazioni raccolte da lui vogliono e fare uno stravolgimento della struttura fi comando cioè della governance della fondazione dando ai consiglieri dei poteri specifici come per le deleghe degli assessori in comune e il presidente diverrebbe semplicemente un coordinatore di queste attività mentre il segretario agirebbe da semplice passacarte. Ora perchè vogliono fare questo e cui prodest "this is the question". Il nome del futuro segretario è come sai il segreto di pulcinella ed è scritto nei vangeli e sacro alla Serenissima
    La Spada dell'Islam
    Giuseppe Gagliano

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    1. Piu' che di comando, mi sembra un aggiustamento organizzativo

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  2. Per noi strutturalisti seguaci di Alhtusser i cambidi struttura hanno sempre un grande appeal

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  3. Noi favrianesi ce le meritamo tutte...sempre a recchie basse sperando che ce casca qualche briciola da la mano

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  4. Adesso arrivano di sicuro i grillini a dire che hanno raccolto tante firme. A proposito chissà che ne pensano le due candidate grilline di questa faccenda della Fondazione.

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  5. Strutturalismo? Lo possiamo sintetizzare nel nostro detto popolare "tengo famiglia" . . . ovvero la struttura parentale e i suoi simbolismi . . . he he . :-)vale anche per le famiglie politiche . .

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  6. Non dimenticate che la figura del segretariato generale rappresenta un organo della fondazione, quindi rimane valido il processo di selezione e con questo le norme che ne regolano l'eventuale avvicendamento deciso, nel pieno diritto, dagli organi assembleari di governo. Il segretario quindi non rientra nelle posizioni di pianta organica riferibili al personale dipendente.

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    1. Grazie per l'approfondita disamina tecnica sul ruolo e i caratteri della segreteria generale. Ovviamente speriamo che il tuo ragionamento sulle posizioni di pianta organica sia davvero consapevolezza comune dei decisori.

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  7. la facessero finita!...se magnassero pure quel poco che c'è armasto e amen!
    tanto, quella è l'ultima rocca del potere locale...la dispensa della città...lasceranno crepare tutti di fame mentre si gratteranno la panza...piena!
    ______________
    G.R.

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