14 dicembre 2012

Vigli Urbani e guide turistiche


L’idea di integrare le funzioni di polizia dei Vigili Urbani con la distribuzione di guide turistiche della città ai visitatori, rappresenta l’evoluzione postmoderna anche se un tantino forzata di qualcosa che è parte integrante della comune percezione di ciò che rappresenta la polizia municipale: figure che non si limitano soltanto a sanzionare infrazioni o a fare le scorte alle processioni religiose ma anche soggetti a cui si chiedono informazioni, a cui ci si rivolge per avere l’indicazione del ristorante aperto o quale strada percorrere per arrivare prima al museo che stiamo cercando. In fondo siamo tutti affezionati al vecchio archetipo di Totò e Peppino che inoltrano domande esilaranti al ghisa milanese: per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare? Insomma, non c’è nulla di strano e tanto meno di nuovo nell'immaginare i nostri vigili urbani tutti sorridenti e presi a dispensare consigli e informazioni e a donare un’utile guida cartacea a visitatori sorpresi e compiaciuti. A voler essere proprio stronzi ci sarebbe, magari, da ridire su una Polizia Municipale che, parola di Comandante, plaude al nuovo compito proprio mentre i giornali sparano in locandina tre furti in una notte in zona Borgo. Ma stronzi a dicembre non siamo e ci accontentiamo di Polizia e Carabinieri che vigilano sulle nostre notti freddamente invernali. Resta il fatto che l’idea del Vigile amico del forestiero incuriosito da monumenti e vestigia non mi dispiace perché affranca pure  noi favrianesi che, storicamente, non brilliamo per braccia aperte, sorrisi di accoglienza e spiccata empatia col forestiero. C’è un solo un anello debole in questo arioso e colorito quadretto di buone relazioni possibile e cioè che a Fabriano manca la materia prima:  non ci sono turisti. A meno che non si cada nella tentazione di trasformare qualche sparuto e spaurito gruppo che si aggira, di tanto in tanto, in prossimità della Fontana Sturinalto nella prova provata di una invasione di massa che non c’è e non ci sarà. E non posso cancellare l’immagine dei nostri ghisa che si aggirano furtivi e attenti per le strade cittadine in cerca di qualche traccia di turista, di un passo incerto, di uno sguardo rivolto candidamente verso un campanile o un vecchio palazzo. E una volta riconosciuto il target immaginare il vigile svolazzante e lieto che si precipita a fianco all'innocente cultore di bellezze locali porgendo una guida cittadina ben rilegata e fresca di stampa: “Non abbia paura signore, non si spaventi. E’ un dono della nostra città. Lo accetti”. Una scena stile Italo Calvino, alla Marcovaldo o da Cosmicomiche; una scena che solo a immaginarla dipinge in volto un sorriso ma lascia impresso pure un filo d’amaro in bocca. 
    

5 commenti:

  1. Il turista a Fabriano è come l'araba Fenice, cosa sia ognun lo dice, dove sia nessun lo sa!!!!!
    Giuseppe Gagliano

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  2. Mi vengono in mente alcune città del nord europa che non hanno bellezze paesaggistiche o architettoniche da offrire eppure riescono a inventarsi musei del niente dove i turisti fanno la fila. Questo perchè solo perchè sanno fare marketing. Fabriano al contrario ha molto da dare al turista, così strategicamente posizionata fra Frasassi e Gubbio, con la sua storia millenaria, con una delle piazze più belle d'Italia, con la carta, gli edifici storici.... ma nessuna capacità di sapersi vendere e nessuna azione di vero marketing turistico mai intrapresa. Non c'è niente da fare...devono cambiare le teste, in primis quelle di chi ci amministra.

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  3. Ma ai Vigili Urbani qualche fettina di salame no? Così fanno anche degustazione.

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  4. Chiedergli di fare + multe, essere + presenti agli incroci dove sono i bar e vige la sosta selvaggia, fare un giro di + sulle logge dove l'alcolismo regna indisturbato dal primo pomeriggio pareva brutto?

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  5. Tanto Favriano tra poco diventerà l'Harrod's del centro Italia !!!
    Ogni volta che ci penso rido !!!

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