Il Responsabile nazionale per gli elettrodomestici della
Uil Gianluca Ficco ha fatto filtrare, attraverso la stampa, il contenuto di una
conversazione informale svoltasi tra i rappresentanti dei sindacati
metalmeccanici e i funzionari del Ministero delle Attività Produttive. La
chiave di volta di un cambio di passo nella vertenza Indesit potrebbe risiedere
nell'applicazione del cosiddetto contratto di sviluppo. Ovviamente la stampa
smemorina tratta la materia con l’enfasi che, normalmente, si riserva a un colpo
di scena, quasi narrando le gesta di un coniglio bianco improvvisamente sbucato
dal cilindro creativo del Ministero e dei suoi tavoli sdoppiati. In realtà non
siamo di fronte a un fatto nuovo ma a una rassicurante e speranzosa versione
del cosiddetto usato sicuro, visto che di contratti di sviluppo si parlò nella
riunione del tavolo istituzionale tra Indesit, Governo e Regioni tenutosi
a Roma il 23 luglio e su cui, in quella stessa giornata, scrissi un post
intitolato “IRI profumo d’intesa al tavolo del bianco” che, chi vuole, può
tranquillamente rileggere e consultare. In quella sede fu la Indesit a mettere
in campo l’ipotesi del contratto di sviluppo, ossia di incentivi che possono
essere richiesti dalle aziende per investire in progetti di ricerca industriale
e sviluppo sperimentale. Il Ministero delle Attività produttive, quindi, non fa
altro che allinearsi a ipotesi di partnership tra pubblico e privato,
finalizzate ad aggiungere finanziamenti all'ipotesi della Piattaforma di
Ricerca, ideata e promossa dalla Regione Marche, anche considerando che il
Decreto del Fare ha messo a disposizione 150 milioni di euro per rifinanziare i
contratti di sviluppo nelle aree del Centro Nord. Da questo punto di vista fa
bene il sindacato a non ostacolare l’istituzione della Piattaforma, ma è bene
non sovrapporre i piani, perché in questa fase è facile inciampare nelle
semplificazioni e negli equivoci, ad esempio mescolando contratti di
solidarietà e contratti di sviluppo come fossero variazioni su un unico tema,
ossia quello della migliore formula di inquadramento dei lavoratori da proporre
per mantenere inalterati i livelli produttivi e occupazionali in Indesit. A
questo punto sarà decisivo - per comprendere le linee di sviluppo possibile
della trattativa tra azienda, sindacati e ministero – esaminare nel dettaglio
la mission e il Piano economico della Piattaforma di Ricerca, coglierne le relazioni
con la probabile dismissione dello stabilimento di Melano e valutare il rapporto
tra entità degli investimenti pubblici ed eventuale contrazione del numero
degli esuberi rispetto alla formulazione iniziale del Piano Indesit. Insomma,
piatto ricco mi ci Ficco.
19 settembre 2013
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Faccio un po di fantapolitica, fantaeconomia. Se hai un tuo rappresentante al Governo, se hai un tuo rappresentante in regione, se hai un tuo aggancio nei sindacati e sai tutto prima. Se hai pure agganci con l'alta finanza, se hai pure agganci con la bassa finanza e sai tutto prima. Chi mi dice che la Famiglia non sapesse tutto ciò ? chi mi dice che è tutto fatto per rastrelalre denaro pubblico ? La FIAT lo ha fatto per anni perchè non lo deve fare Indesit ?
RispondiEliminaInfatti continuiamo a finanziare sempre i soliti. Navighiamo a vista e senza visioni a lungo termine. Praticamente buttiamo i soldi nel cesso.
RispondiEliminaServiranno per rifinanziare partiti e dirottare un pò di voti e garantirsi la vittoria alle prossime elezioni.
RispondiEliminaQuindi pagamo li stipendi de quelli dell'Indesit co i soldi de tutti i marchigiani? Bella storia, faccio subito il cambio di residenza, me sposto in Umbria.
RispondiEliminaPerché morire di eroina? perché rovinarsi con la cocaina? perché distruggere tutto? ho letto di alcuni fabrianesi che all'ultima morte per overdose si sono indignati con i giornali (premetto che non me ne frega tanto dei giornali) però non capisco sembrava che i giornali gli avessero messo la siringa in braccio, mille cazzi uno può avere mille problemi, ma farti e strafarti non ti aiuta anzi ti ammazza, ne ho visti tanti rovinarsi e farneticare alle ore più impensabili o altri farci i soldi, e quando ci inizi a fare i soldi vuol dire che qualcuno nei casini lo hai messo, iniziamo a parlare di tossicodipendenza perché con la mancanza di lavoro la droga prenderà nasi e braccia, a non pensiate che sia semplice uscire dall'erba o dal fumo anche quella droghe anche se "leggere" danno la loro dipendenza e spesso da quelle si passa a quelle pesanti poi c'è l'alcool ci sono le bionde, ma l'eroina e la cocaina fanno stragi, ma vi siete resi conto di quanta cocaina gira? vi siete resi conto di quanta gente pippa? bisogna che tu caro Simonetti parli anche di questa cosa perché la droga è una brutta bestia e molti a Fabriano sottovalutano la sua potenza.
RispondiEliminaL'ho già fatto qual che giorno fa e ci tornerò sicuramente su questo tema perché e' di certo uno degli effetti della crisi...ma va anche detto che la tossicodipendenza ha un suo decorso autonomo dalla crisi
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