Giancarlo Sagramola ha osservato un lungo silenzio
sabbatico sulla questione Indesit, una parentesi all'incirca trimestrale che fa
risalire alla manifestazione fabrianese di metà luglio i suoi ultimi
pronunciamenti, in fascia tricolore, in merito al Piano della multinazionale
del bianco. Eppure il primo cittadino fu immediatamente e severamente prodigo
di parole e moniti quando Milani propose e impose redditività in cambio di
sacrifici umani. Al punto di farsi voce istituzionale del rifiuto, con la barba
sale e pepe infoltita dalla speranza di una trasfigurazione cofferatiana, buona
anche senza l’articolo 18 e i milioni al Circo Massimo; un sindaco sindacalista
pronto ad afferrare microfoni, a rincorrere intervistatori e a intercettare il "ciak si gira" più adatto per un rimbalzo d'immagine, quella dell'amministratore insonne,
con le occhiaie scurite dal vizio della solidarietà e lo sguardo rivolto al
cielo, come i soggetti controriformisti delle tele di Guido Reni. In questo
cimento glorioso il pezzo forte dell'ipercinetico agire sagramoliano è stato,
senza dubbio, la rivendicazione del filo diretto con Milani. Si comincia l'11
di giugno, quando Sagramola incontra il Presidente della Indesit e, il giorno
dopo, dichiara ai giornali: "Io ho spiegato le ragioni dei lavoratori, che
condivido in pieno, lui ha subito messo in chiaro di non voler arretrare sugli
esuberi né sulla decisione di dismettere l'attività a Melano". E per
rimarcare la posizione di forza, il Sindaco ebbe pure a rivelare, con
involontario e gustoso umorismo, che Milani si sarebbe impegnato a inviargli, a
stretto giro di posta, il piano completo. Così, giusto per dare un peso piuma
alla sua fascia di primo cittadino e per gentilmente offrire la possibilità di
uno studio dettagliato e risolutivo. Non si è mai capito fino in fondo il
seguito relazionale dello storico faccia a faccia: se Sagramola sia riuscito a
fare breccia nel cuore dell'AD, generando affinità elettive, o se il tutto sia
rimasto confinato nella dimensione marmorea dell'evento rilevante ma senza
strascico di diplomazie e contatti. Certo è che Milani, in questi mesi, non è
mai arretrato di un solo millimetro dalle sue posizioni: né sul numero degli
esuberi né sulla volontà di archiviare Melano. Ossia su due temi di assoluto
dissenso rimarcati, a suo tempo, dal Giancarlone sindacalizzato. Un Giancarlone
che, poi, lungamente tace e di colpo ritorna. E si fa vivo parlando ancora di
Milani, segno che l'AD resta, in forma quasi gucciniana, la dolce ossessione
degli ultimi suoi giorni tristi, la cartina di tornasole di un desiderio di
legittimazione d'alto bordo che va e viene senza mai trovare pace e soluzione.
Ma sono cambiati il registro e i contenuti: non presiede più la distanza ma lo
spiraglio. Milani conferma quel che diceva e Sagramola smentisce quel che affermava:
"Le ultime dichiarazioni di Milani qualche incoraggiante segnale
d'apertura l'hanno fornito. Obiettivamente la volontà di ricorrere ad
ammortizzatori sociali per tre anni e incentivi all'esodo la intendo come un
primo passo verso la linea del dialogo con i sindacati". Siamo, evidentemente,
ben lungi dai cortei di luglio, dalle fiaccolate e dall’ira del capo corteo in
grisaglia. Quel che fu ripugnante ora s'abbozza, l'indigeribile lentamente si
metabolizza e la death valley diventa oasi ed eden. Ma il cuore
del nuovo corso sagramoliano non è nel vedere il buono che non c'è e la luce
che non brilla ma nel desiderio di nuove vicinanze: "Dopo quel vertice
(quello del 23) anche io conto di essere ricevuto da Milani per fare il punto
della situazione". Come mi ha insegnato un vecchio e acuto
sindacalista Fiat - di cui ho la fortuna di essere amico - la parola
"anche" è quella che più di ogni altra cambia il senso delle cose.
L'anche sagramoliano evoca una fiumana, una lunga fila di persone convocate per
conferire con l'AD e sentirsi dire che al massimo si cambiano le virgole.
Speriamo almeno che bibite e tramezzini siano di buona qualità. Il
Sindaco, di certo, ci riferirà in proposito.
16 settembre 2013
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povero sindaco sempre a dargli addosso, eppure la sensazione certo è quella di una persona sincera e disponibile al dialogo, per sua natura e formazione intellettuale ha sempre cercato il meglio e il bene per il territorio certo non può sostituirsi ai sindacati ne tanto meno alle leggi o agli andamenti di borsa come del resto Milani esecutore di volontà e di necessità, quello che rattrista è la mancanza di competitività che attanaglia le ultime industrie e rimaste, i mercati evolvono il capitalismo non prevede lo stato sociale sono due cose che stridono combattono l'una con l'altra ma nello stesso tempo sono necessariamente indispensabili alla società diversificare l'economia sarebbe stato un bene credo che ancora non sia troppo tardi ma è tempo di farlo
RispondiEliminaCi mancherebbe che il sindaco non fosse disponibile al dialogo e non dimenticare che questo sindaco era appoggiato da MPM che ora non dice una parola sulla situazione della sua azienda e non dimenticare Spacca che aveva garantito la filiera del modello marche assieme con il signor Viventi che ogni tre o quattro mesi fa la sua comparsa con l'articolo sui ritardi dei soliti treni come se i problemi li dovessimo risolvere noi è non li che fa l'assessore non eletto.diversificare l'economia forse e' possibile e sarebbe bello che ci fai vedere tu ed il "povero sindaco" come intendete fare .per favore fatti e non p......
RispondiEliminaNel frattempo il "povero sindaco"si è dato lo stipendio massimo previsto per i comuni come Fabriano
EliminaCommenti off topic....
EliminaCommenti on topic....
EliminaSicuramente fare il sindaco e' molto difficile soprattutto in questi periodi ma nessuno ha puntato la pistola alla tempia ai sette candidati obbligandoli a presentarsi
EliminaE' giusto che MPM non si faccia vedere piu' in giro,almeno sa cosa e' la vergogna,sicuramente migliore di sua cugina che ha affondato l'AM.e continua come se niente fosse ad andare in palestra a testa alta..
RispondiEliminaStupendo il suo album fotografico dalla canarie pubblicato su Facebook dal titolo "rosicate gente"
EliminaSe l'hai vista in palestra vuol dire che c'eri anche tu. Brutta la vita del cassaintegrato Ardo...
Eliminain questo blog ci si deve sentire liberi di sostenere e criticare chiunque. Quindi per cortesia evitiamo di delegittimare continuamente le opinioni degli altri. Chi sostiene Sagramola qui ha tutto il diritto di continuare a farlo. I Bicarbonati hanno superato da tempo la finta contrapposizione tra destra e sinistra.
RispondiEliminaSimonetti fai un giornalismo di altissimo livello ...non è per tutti!
EliminaI commenti di alcuni non sono imputabili a Simonetti. È comunque vox populi vox dei. Ed aggiungo, meglio i commenti di questo blog che le veline di partito che si leggono sul Messaggero, Corriere Adriatico, Resto del Carlino, ormai utili solo per le pudenda.
EliminaSicuramente va bene la discussione animata ma devo dire che ha ragione il commentatore che ha rilevato una certa tendenza ad andare fuori tema. Sto cercando di capire se e' qualcosa di casuale o se c'e' del metodo. Tra le veline di partito e le inutili sbroccate di sono ottimi intermedi.
EliminaBé quelli della Ardo se spresi i soldi per 7 anni senxa fa una mazza non lo visti molto sciupati al centro per l'impiego tutti belli rilassati e abbronzati... Che caz.o di paese
RispondiEliminaEsatto, chi si lamenta spesso lo fa dopo aver passato la giornata in palestra.
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