La notizia è rimbalzata nei social network con tutta la sua prevedibile potenza virale, in un passaparola rapidissimo e irrefrenabile che ha assunto, nel giro di pochi minuti, la forma di una pandemia mediatica: un dossier dell'Espresso tira pesantemente in ballo la Indesit sulla questione dello smaltimento dei rifiuti tossici in Campania e sui rapporti tra vecchi manager del gruppo ed esponenti della criminalità organizzata. Il settimanale di Via Po, a sostegno della sua inchiesta esclusiva, allega anche "una corposa informativa della Criminalpol del 1996" (Dossier Espresso) che è possibile consultare direttamente e integralmente. Si tratta di uno scoop giornalistico clamoroso ma troppo datato e che anche per questo sospetto anacronismo va trattato con tatto e prudenza. Innanzitutto perchè quando si maneggiano argomenti tanto spinosi e controversi è bene non prendere nulla per oro colato perchè il ginepraio, le trappole e le menzogne sono parte integrante della costruzione mediatica; e poi perchè è in gioco la reputazione di un'importante azienda italiana, della famiglia che ne detiene da sempre le quote di maggioranza e il destino di migliaia di posti di lavoro, già minacciati dalle crisi di mercato e dalle ristrutturazioni in atto all'interno del gruppo fabrianese. Secondo L'Espresso saremmo di fronte a documentazione esplosiva, rimasta a cumulare polvere in qualche remoto cassetto per quasi venti anni. Già per questa ritardatissima emersione è naturale e istintivo chiedersi a chi giova e confrontarsi subito con alcuni interrogativi: come mai carte tanto scottanti e compromettenti sono riemerse dagli armadi dell'oblio, con una puntualità quasi svizzera, proprio mentre Indesit è alle prese con una complessa trattativa sindacale e con ipotesi di vendita ad altri possibili player internazionali del bianco? Si tratta di pura casualità o, come al solito, siamo in prossimità dell'ennesima circostanza in cui il caso è espressione di un disegno e di una trama orditi chissà dove e chissà per quali scopi? Come reagirà lunedì il titolo Indesit, quotato in Piazza Affari, dopo che la notizia sarà montata e lievitata ad arte nel corso di un fine di settimana che già si presume caldo e scoppiettante? Quali effetti di ritorno potrà determinare una notizia tanto devastante sull'immagine aziendale e sul valore del brand Indesit, oltre che su eventuali trattative in corso per la definizione di una partnership strategica? La questione tirata in ballo dall'Espresso influenzerà anche gli ultimi scampoli di negoziato sul Piano di Ristrutturazione o verrà derubricata a problema storicamente determinato e quindi totalmente svincolato dalle problematiche del presente? Sono domande pertinenti, che contengono decisivi squarci di futuro per la nostra gente e la nostra terra. Ma mentre cerchiamo risposte occorre aggirare ed evitare un rischio incombente e distruttivo: quello di farsi risucchiare da letture criminogene dell'economia e dell'impresa e di ardere nello stesso fuoco dei populisti lancia in resta che cercheranno di imporre la narrazione volutamente distorta di un gruppo industriale cresciuto in una zona grigia e di una famiglia che - secondo la formula condivisa della nuova inquisizione di massa - "non poteva non sapere". La storia della Indesit è, sia chiaro, la storia di un successo aziendale e produttivo di assoluto valore e il percorso della famiglia Merloni, che mai ci siamo stancati di criticare e rintuzzare anche su questo blog per le sue scelte e politiche e imprenditoriali, è lontano anni luce dai miasmi della terra dei fuochi e dai veleni interrati. Il momento difficile, che vivono la nostra città e l'azienda, non deve essere causa di giudizi dettati dalla superficialità e da viscere fuori controllo: severi fin che si vuole rispetto alle scelte economiche e imprenditoriali di una famiglia e di una impresa, ma nulla a che vedere e spartire col giustizialismo dei giudizi sommari, delle condanne preventive e dell'oltraggio moralistico.
23 novembre 2013
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Punto uno ancora non capisco cosa centri l'utenza telefonica MTS con indesit. Punto due va a capire da un inchiesta che poi non è stata portata avanti come processo se c'era un mandato dell'azienda o di uno dei tanti sanguisughe che ha lavorato in indesit negli anni d'oro. Anzi Simometti perché non indaghi su quanti hanno mangiato al ristorante indesit ? Da chi si prendeva i bancali per scaldarsi casa a chi faceva sparire i prodotti ammaccati o di seconda mano ecc ecc ?
RispondiEliminaCome dire capita a "fagiuolo" certo anche quel cassetto per 20 anni chiuso è una caratteristica tutta italiana.
RispondiEliminaè un giallo un triller aziendale tipo quelle telenovelas argentine ogni giorno c'è un colpo di scena
RispondiEliminaChissà perchè è emersa proprio in questi giorni? Sarà un caso ? O serve solo a qualcuno per altri scopi?
RispondiEliminaIndesit Company
RispondiEliminaVAR%+0.87
ULTIMO
PREZZO8.65
Indesit Company
EliminaVAR%+0.58
ULTIMO
PREZZO8.7
http://youtu.be/2dAKhyMTsEw
RispondiEliminaAmbimblàambimbulè la borsa sè ruppè, Bosch Electrolux e Philips e Whirpool si mangeranno tutte le fabbriche Indesit, mentre quelle in Italia verranno chiuse. A parte gli scherzi, questa notizia dell'Espresso sui rifiuti tossici è un a bomba, ma perché lo è? Esaminiamo un attimo la situazione, abbiamo Vittorio Merloni malato, moglie e figlio cercano di prendersi cura di lui ma anche di quello che possiede e ne hanno tutto il diritto di farlo, anche se hanno nominato un economista il quale si vuole solo prendere cura di quello che possiede, poi abbiamo un advisor internazionale Goldman Sach, nominato da Fineldo per cercare un azionista di maggioranza disposto ad entrare in Indesit, e sappiamo tutti, ma forse no, che un azionista di maggioranza prende lui le decisioni, poi abbiamo 1400 persone in mobilità da febbraio, ma questa è poca cosa rispetto alle 16.000 che impiega la Indesit. Non si tratta solo di scuotere una azienda nella sua credibilità, ma di organizzare un funerale di un marchio, spero che la cosa si ridimensioni (ne dubito) ma sicuramente i soggetti in ballo hanno talmente tanto potere e denaro che irridono al taglio di 1400 persone, sono per loro economicamente sacrificabili. La zattera fabriensis affonda senza scialuppe senza salvagente senza e basta. In questo clima di previsione post industriale atomica, cosa rimane da fare se non andare a lavorare dove risiedono i vincitori? I vincitori saranno Bosch/Electrolux/Philips/Whirpool/Samsung/Lg/Haier/Arcelik il mercato globale sarà diviso fra questi grandi colossi economici. L'Italia sta facendo la fine della Grecia secondo dopo secondo, giorno dopo giorno, è lo stesso metodo; inflazione-disoccupazione-recessione-stagflazione-alienazione di aziende statali-fallimento dell'industria privata. E' la stessa cosa della Grecia, uguale. Sia ben chiaro potete anche dissentire, potete continuare a dire teniamo la barra dritta è una traversata intercontinentale, siamo in mezzo all'oceano ma sappiamo che alla fine del 2014 vedremo all'orizzonte i grattacieli di new york, oppure possiamo dire ce l'hanno tutti con noi, ci vogliono far chiudere adesso hanno tirato fuori un documento vecchio di 20 anni fa per farci chiudere sig..sig.., oppure dai continuiamo noi siamo l'ITALIA dello style a noi non ci batte nessuno, siamo forti la crisi non esiste è un momento passeggero andiamo avanti. Ma di chi è la colpa dei sindacati di Merloni di Milani degli operai ? Fabriano è stata importante nel mondo ad un certo punto c'è stata la Fiat e c'è stata la Ariston, i centri di potere cambiano, e sicuramente questo è un momento di cambiamento. E' interessante e stimolante ciacolare di queste vicende perché comunque fanno la storia e saranno un fotogramma della storia di Fabriano.
RispondiEliminaSi, sperando che la storia continui o meglio che Fabriano continui a fare la storia. La strada non è questa però.
EliminaInfatti non dico che sia questa la strada, come la vedo io, secondo il mio angolo di proiezione della realtà, è assodato che per la Indesit è suonata la campana, il ciclo Merloni ( a 90°) si è concluso, forse 3 anni forse meno ma la storia del bianco qui è finita, ed è finita male aggiungerei, non nella gloria ma in una discarica, e allora vi dico questa città subirà una forte e drastica riduzione abitativa, in città non ci sono più le energie per continuare, verranno chiuse anche diverse agenzie per il lavoro, insomma tassello dopo tassello cade il castello, da lunedì si giocherà una partita importante per l'azienda, decisiva sotto l'aspetto azionariato, chi venderà in massa le proprie azioni? Il titolo quanto perderà? Goldman Sach rigetterà il mandato di Fineldo? La famiglia avrà le energie necessarie per affrontare questa sfida? Milani come si comporterà in questo scenario? I vecchi dirigenti Indesit se la caveranno con la prescrizione? Un ipotetico azionista di maggioranza queste domande se le pone eccome, e se non riuscissero a trovare un azionista di maggioranza il sindacato avrà più potere per tutelare gli operai? Come vedi è uno scenario talmente complesso e poi è quello che è arrivato all'opinione pubblica, chissà cosa c'è ancora sotto, quali altri intrighi a corte si consumano in queste ore?
EliminaSe la cosa non cadesse in prescrizione e nelle zone inquinate si formassero dei comitati di cittadini e promuovessero una class action contro Indesit per danno biologico o danno alla salute? Il risarcimento chi lo dovrebbe pagare? Un nuovo azionista di maggioranza se le fa queste domande. Con i tempi e le lungaggini della giustizia Italiana quanto gli costerebbe?
Eliminagrazie a Dio il nostro territorio a parte un pò di tretracloroetilene che vien su come la pillola di marypompins con un pò d'acqua, (ops), mi sembra alquanto pulito e il prodotto del territorio qui è buono, esportare a livello gobale i salumi ma non solo c'è tutto il discorso del vino del formaggio del paesaggio, qui noi in zona abbiamo due grotte favolose e due parchi altrettanto stupendi bisogna dare investimento a queste cose, riscoprire i mestieri le arti le professioni e chi più ne ha più ne metta, insomma il calderone delle idee è pronto e capiente adesso bisogna iniziare a realizzarle, non possiamo più attendere i tempi sono maturi, le spade sono forgiate gli animi pronti alla sfida...ma quando arriva il palio? Va bè dai si fa per gioco, ...questi manager Indesit (ex Itis) che prendono il buzzichetto della organica inorriditi che schifo bruu bruu che brutto che brutto che puzza bruuu meglio Milano, li mandi sù uomini t'artornano culattoni. E va bè lampò gimo facenno sò cazzi de chi armane, e intanto Simonetti sotto ai baffetti se la stragode e ha pure ragione è, però quest'ultimo post che ammonisce alla cautela , ma quale cautela, che c'hai davecce cautela sta capoccia vostra china psicologicamente a una elite che non c'è più non c'è più! E con loro mancano all'appello 1400 posti di lavoro + indotto. Il numero dei disoccupati è indefinito. A dicembre stimo 8000persone.
Eliminamanager Merloni ex Itis ma che film hai visto? l'ultimo sarà degli anni 70 al massimo. Poi sui rifiuti la responsabilità penale dovrebbe essere individuale, ipotizzare un crollo del titolo mi apre eccessivo...
Eliminaeccessivo?? Orbene premsso il rispetto dell'ambiente è un ritornello entusiasmante di ogni manager a tavola, e fa molto "difendiamo il pianeta" le multinazionali investono in reciclo riduzione di emissioni dai loro impanti anche questo conta. Mancano poche ore all'apertura dei mercati vedremo se le mie previsioni sono azzeccate. I sindacalisti se saranno scaltri potranno raggiungere risultati inattesi.
Eliminaa che punto è la ricerca di Goldman Sach per trovare il nuovo socio di maggioranza? Perché un documento dell'Interpool esce fuori dopo 20 anni e proprio adesso? Perché Milani è tutto contrito ma spinge tutti alla mobilità? Perché un cda salta? Perché un tribunale nomina tutore di Vittorio Merloni un professore di Bologna e non i familiari? Insomma di domande e di stranezze ce ne sono tante troppe, manca solo il delitto e il quadro completo per un giallo intricato sarebbe servito su un vassoio d'argento.
EliminaCi sono, ci sono: direttori con 5 anni di superiori e senza laurea. Anche adesso........ Prima ce ne erano di più', ma ci sono anche adesso!
Eliminaops "pare eccessivo" non "apre eccessivo".
RispondiEliminadici: "che puzza bruuu meglio Milano, li mandi sù uomini t'artornano culattoni". Interessante disamina di ordine aziendale, se ce la spieghi meglio potrebbe essere un bel modo di esodare 'sti manager (che stiano pure a Milano, qui non ci servono)
RispondiEliminati perdi, rispondi alle domande sopra, ritenta altro giro altro prosciutto ultimi bigliettiiiii, bomboloni con la crema, frittelle con lo zucchero, babbá, cannoli siciliani, cioccolate con le ciaccarelle, becche, castagne arrosto, vino cotto, visciolaooooo, panini co la sarciccia, erbe strascinaeeee, le vasche su pel corso, l'aperitivo lungo, le feste co la gnocca, cazzo d'un botto c'hanno arportato giú dalla pianta beati polacchi beati i turchi che hanno gli stabilimenti nuovi dove si fa ricerca e sviluppo e dove si fa la produzione.
EliminaPagella della settimana sono curioso di vedere i soggetti ed i voti credo che il 6 non lo raggiunge nessuno
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