Questa foto l'ho scattata ieri. Non credo mi sia mai accaduto prima di attraversare il Corso di domenica pomeriggio, attorno alle ore 18, e di ritrovarlo completamente deserto. Certo, ieri era una brutta giornata d'autunno, rigida e piovosa, di quelle che suggeriscono e consigliano una prolungata permanenza in poltrona col telecomando in mano o con qualche nota di buona musica. Eppure il clima mite non è esattamente un dato di natura da queste parti e la convivenza con l'"umido" è parte integrante delle stagioni fredde e della nostra scorza di collinari. Allora ho pensato che l'azzeramento delle uscite domenicali potesse dipendere da altri fattori non governabili e indipendenti dai tratti collettivi del carattere fabrianese, come la tendenza ormai prevalente e pervasiva alla socializzazione on line, alle conversazioni su whatsapp e alla rincorsa dei mille applicativi telefonici che trasformano le ore, e a volte l'intera giornata, in un'ininterrotta carrellata di navigazioni e azioni virtuali. Ma pure questa spiegazione, per quanto fondata e modernista, mi è parsa superficiale ed estrema rispetto a un vuoto e a una solitudine urbana più degna di una sconsolata e gelida pittura di Edward Hopper che di uno smartphone di ultima generazione. Così come non fornisce consolazione prospettica, oltre che spiegazione conclusiva, il sapere di moltitudini fabrianesi assiepate nei paraggi del centro commerciale, testimonianza non solo e non tanto di un cambio d'abitudini pomeridiane quanto espressione aggiuntiva di quell'abbandono del centro storico che è problema urbanistico ma anche riscontro di una socialità sempre più ristretta e consumata. Insomma, dopo aver scattato la foto non sono riuscito a trovare una motivazione esaustiva per spiegare quel colpo d'occhio così sconsolante. Nel 1958 il sociologo americano Edward Banfield studiando un paese dell'Italia meridionale introdusse un concetto che è diventato famoso: il familismo amorale. Secondo Banfield la base culturale del sottosviluppo risiederebbe nelle completa scissione tra interesse familiare e interesse sociale, ossia in una cognizione della salvezza esclusivamente legata alla cura di un tornaconto scandito dai vincoli ristretti della consanguineità. In questo senso la piazza cessa di vivere e di pulsare perchè sintetizza l'aspetto associativo della vita e perchè distoglie dalla cura dello spazio domestico, inteso come fortino assediato dalla continua pressione delle contaminazioni esterne. Forse la foto è l'espressione visiva, la prova ottica e fotografica di un precedente e assodato familismo amorale dei fabrianesi, che la crisi ha spinto fino a punte definitive di realizzazione e di compimento. Di fronte a questa nuova linea divisoria, che separa e rende confliggenti interessi individuali e familiari e forme della socialità, ci si può rassegnare immaginando la foto come documento (cosi è se vi pare!), si può innalzare un coro funerario (emigriamo! è finita!) oppure radunare i pochi o i tanti che, di fronte a un'immagine così hopperiana di solitudine e di vuoto, sentono un istintivo rimescolamento di coscienza e di budella che invece di allontanare dalla piazza spinge a ricercarne di nuovo la funzione e lo spirito. In questo moto sentimentale e viscerale - se sincero e legato a una cognizione quasi animalesca delle radici e della comunità - la politica si dispone anche senza intenzionalità come corpo estraneo, come sovrastruttura inutile e impaccio al libero dispiegamento delle residue forze buone. E a volte è sufficiente una sola immagine a nutrire una "didattica del rifiuto" che è propedeutica all'innesco di un'azione costruttiva. E non è un caso che, a volte, sia la comparazione a scatenare la chimica del cambiamento, magari affiancando e confrontando l'eloquenza di una Piazza vuota con il troppo pieno dell'infinita saga Tares, la socialità consumata dai colpi di maglio della crisi con la pressione furente di una municipalità rapace che perseguita il poco che resta di volontà e di ardore popolare. Il grande Tocqueville, di ritorno dal suo fecondo e proficuo soggiorno americano, scrisse parole che, forse, sono ancora in grado di suggerire una risposta: "… L’abitante degli Stati Uniti impara fin dalla nascita che bisogna contare su se stessi per lottare contro i mali e le difficoltà della vita; egli rivolge all’autorità sociale uno sguardo diffidente e inquieto, e fa appello al suo potere solo quando non ne può fare a meno. Si comincia a notare questo fin dalla scuola, dove i bambini si sottomettono, persino nei loro giochi, a regole che essi hanno stabilito e puniscono fra loro colpe da essi stessi definite. Lo stesso spirito si ritrova in tutti gli atti della vita sociale. Si crea un ostacolo sulla pubblica via, il passaggio è interrotto, la circolazione bloccata; i vicini si costituiscono subito in corpo deliberante; da questa assemblea improvvisata uscirà un potere esecutivo che rimedierà al male, ancor prima che l’idea di un’autorità preesistente a quella degli interessati sia venuta in mente a qualcuno. Se si tratta di divertimenti ci si assocerà per dare più splendore e organizzazione alla festa.[….] Negli Stati Uniti ci si associa per scopi di sicurezza pubblica, di commercio, di industria, di morale e di religione. Non vi è nulla che la volontà umana non creda di poter ottenere grazie alla libera azione del potere collettivo degli individui…". Una sola immagine per mille pensieri.
Bicarbonati è su Twitter https://twitter.com/Bicarbonati e su Facebook www.facebook.com/Bicarbonati
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Carissimo buon giorno,
RispondiEliminase ieri, alla stessa ora della foto, avessi partecipato all'evento Nessuno tocchi Eva organizzato dalla Fidapa per la giornata contro la violenza sulle donne presso il Monastero delle suore cappuccine San Romualdo avresti trovato con sorpesa una marea di persone che ha avuto la curiosità ed il piacere di entrare in un luogo sconosciuto ai più e misterioso ed ha trascorso un pomeriggio in compagnia di suore eccezionali. Donne che hanno aperto la loro casa ed aprono quotidianamente il loro cuore a persone in difficoltà.
Ti invito personalmente a fare un salto da loro per conoscere questa realtà a Fabriano ed un modo diverso di fare rete e comunità che , credimi, rimepie il vuoto!!
Un caro saluto
Sandra Girolametti
Caro avvocato,
EliminaSandra non riconosco in te questo cambiamento, perché nascondere la verità Fabriano è diventata una città vuota morta e sappiamo tutti chi dobbiamo ringraziare le passate amministrazioni e quella corrente, i burattini di turno che si sono alternati negli ultimi anni...
Abbiamo quello che ci meritiamo, adesso i lecchini di turno hanno qualche difficoltà in più ma ancora esistono e insistono.
GRAZIE A TUTTI
Sicuramente si è trattato di una iniziativa legittima e lodevole. Per quel che mi riguarda mantengo il mio occhio su questa continua violenza alla città che credo riassume mille aspetti, anche di genere, di una condivisione comunitaria. E laicamente sono più sensibile all'agorà greca che non al vissuto monastico
RispondiEliminaCondivido, se venivi a civitanova si vedeva una città in movimento, piena di gente e con un clima natalizio e festoso che faceva da atmosfera generale. Ragazzi, qua si pensa alle suore....povera Fabriano
EliminaP.s. Premetto che già tutti i negozi e gli spacci propongono prezzi scontati per incentivare l'acquisto....
Siam nella merda
EliminaSti quattro soldi che ce armasti vedemoli de spenneli bene !!!
Eliminaprima tutti a corre da Merlò mo tutti a passà le domeniche da le moneche...ma sparamoce va
RispondiEliminaah ah ah ah cruda verità
EliminaPreghiamoo Dio mandaci il lavoro!
Eliminafino adesso i pregato Merlò, mo te rivolgi al Padreterno? Ma vergognate !!!
EliminaStavo solo prendendo per il culo quelli che sono andati dal Papa, e che tu ci creda oppure no Papa Francesco questo a detto: preghiamo tutti insieme Dio mandaci il lavoro! Che delirio... Cé un limite alla stupidita umana?
Eliminavergognati e porta rispetto al Santo Padre!
Eliminaè l'ateismo e la mancanza di valori che ci ha portato in questa crisi economica!
Ah, è colpa dell'ateismo, ecco di chi è. E anche un po del diavolo, me sa.
Eliminai superpoteri di gesù non hanno sconfitto l'ateismo
EliminaNON VOLETE SEGUIRE IL VANGELO?? ECCO I RISULTATI... CORRUZIONE E MANCANZA DI RISPETTO OVUNQUE!! ANDATE AVANTI COSI SENZA DIO CHE IL MONDO VA BENE!!
EliminaChe spettacolo hshah questi crede che glielo da Jesus il lavoro! Rimboccateve le maniche e aprite la partita iva piu tosto la pacchis del lavoro dipendente è finito
Eliminapurtroppo il centro è desolato anche e soprattutto durante la settimana...e forse qualche tiratina d'orecchie andrebbe data ad alcuni esercenti (non tutti) e a quei proprietari di immobili che pur di non diminuire i prezzi degli affitti tengono chiusi i locali...
RispondiEliminail centro commerciale è una vergogna soltanto definirlo tale...scienziato chi lo ha progettato (mai visto l'iper separato di netto dai negozi) e finanziato!
erano meglio le vasche in centro, la pizza "de cesare" e i 3 cinema un pò retrò... la globalizzazione delle idee e dei cervelli (pardon, l'internazionalizzazione mascherata da delocalizzazione finanziata dalla regione marche) passa anche da qui
sorry, si legga delocalizzazione mascherata da internazionalizzazione!
RispondiEliminaMannaggia....! Bellissima esperienza ieri al Monastero, io c'ero. Interessanti quasi tutti gli interventi (1 NO!), l'ambiente accogliente, la possibilità' di approfondire temi e curiosità' con bellissime persone ..... Bel momento di aggregazione! Caro Gia' hai perso ieri un bello spaccato di vissuto monastico. Credimi, merita. Il problema pero' non e' ieri ma quello che e' stato fatto negli anni. Il centro storico e' fiaccato, i negozi chiusi, le luci fulminate, il degrado, l'assenza. Il centro commerciale all'americana che fa da polo di attrazione, che per primo mette le luminarie di Natale, che tiene i negozi aperti sempre. E tutti a beccare, tutti li' come i polli d'allevamento!
RispondiEliminaOggi pomeriggio ancora delle donne, ieri quelle della FIDAPA e oggi quelle di Artemisia, cercheranno di animare il centro. Ci saranno al Loggiato San Francesco varie iniziative per la giornata mondiale contro la violenza alle donne. CAPITO? Crediamoci un po' di più' che si può' fare molto e bene.
Mi pare che nel mio piccolo sto sul pezzo ogni giorno. E sinceramente - col massimo rispetto per tutti - quelli di ieri e di oggi sono eventi spot legati alla celebrazione di una giornata mondiale e non azioni trasversali di rilancio della città. Le donne sono le grandi assenti da sempre nella scene politica fabrianese. Se decidessero di farsi promotrici di un'azione forte e mirata sarei ben felice di sostenerle. Ma non basta una spruzzatina di politicamente corretto per dare speranza. Spero che stasera qualcuna avrà il coraggio di parlare di una violenza molto particolare: quella delle lavoratrici che sono le prime a essere espulse dalla produzioni e le ultime a rientrarci. Vogliamo parlare di Ardo, di Indesit o solo e soltanto di mashi genericamente violenti e cattivi?
RispondiEliminaGiusto, ieri e oggi sono spot legati ad un tema particolare, 1 giorno. Personalmente ho cercato a fatica di non essere assente dalla scena politica ma conosci sicuramente meglio di me le regole. La politica ha regole al maschile ed io riconosco il mio fallimento, non ho saputo confrontarmi con quelle regole. E non credo nemmeno che ne valga la pena, almeno finche' e' così'. E conosco bene anche le regole violente sul lavoro contro le donne. Ho perso il lavoro io e cerco, nel mio piccolo, di non arrendermi. Anche se sinceramente ci capisco sempre di meno su cosa sta accadendo.
RispondiEliminaCmq il mio incitamento non era a te personalmente ma a tutti, davvero a tutti!
In pratica chi non è capace di vibrare interiormente e soffre di vertigini per il proprio vuoto interiore...può andare dalle suore....!
RispondiEliminaIn Belgio i locali di Propieta del Comune vengono dati alle associazioni giovanili cè da imparare
RispondiEliminaPiccola parentesi (I LOCALI IN CENTRO)
EliminaMas e il comune se li vole vende i locali in centro e nessuno se li piglia !!!
EliminaNotoriamente i belgi non capiscono niente.
RispondiEliminaSono ritenuti i piu' stupiti d'europa .
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RispondiEliminaMi scuso con il lettore che ha postato qualche istante fa ma il suo commento conteneva un riferimento involontariamente antisemita incompatibile con l'impostazione dfi questo blog. Ti prego di postarlo nuovamente senza usare quella parola. Grazie
RispondiEliminaLasciare vuoti i negozi sotto l'arco e' un affronto alla citta' ma chi sono i proprietari ? Non si vergognano ? Siate meno onerosi e fateli aprire .
RispondiEliminaMolti sono di proprietà delle banche........e mi sa che nemmeno pagano l'IMU...
EliminaL'impoverimento del centro storico parte da molto lontano,da molto prima della crisi attuale. Vogliamo parlare del passaggio delle macchine lungo il corso? Penso che siamo l'unico centro storico, tra l'altro bellissimo, a far passare le auto in centro. Colpa di politici locali che non hanno mai avuto il coraggio di pedonalizzare la zona, paurosi di tre quattro commercianti che oltre a avere negozi propri hanno anche la proprieta' del 90 per cento del corso.Ma vi siete mai chiesti perche' in una citta' che si considerava opulenta come la ns. non siano mai arrivati negozi di grandi marche????? Poi mettiamoci pure l'imborghesimento di noi cittadini, che ormai abbiamo terrore di fare 2 passi all'aria aperta e andiamo come pecoroni a farli al caldo in quella specie di centro commerciale, dove non e' che i negozi vendano a rotta di collo. A contribuire, forse a dare il colpo di grazia finale, le ammistrazioni degli ultimi 10 anni che hanno incentivato il decentramento di tutto, dai servizi alle scuole lontano dal centro. Ciliegina sulla torta lo spostamento fisico del comune, cosi' anche le persone che andavano in centro per andare negli uffici non ha piu' motivo di arrivare sino al Corso. Insomma, una serie di nefandezze compiute da pubblico e privato ha portato a questa situazione. Io resto convinto che Fabriano non sia un bacino che possa mantenere un centro commerciale e vari supermercati, ma andavano potenziate le strutture del centro, ma niente ma noi avevamo la presunzione di scimmiottare le grandi citta'... ecco i risultati-
RispondiEliminaAncora co ste cavolate ma se stamo per rimane 4 cani e tranquillo la macchina se la potranno permette più in pochi
EliminaGiova ricordare!
RispondiEliminaFAVRIANO E' LA CITTA' DE LO SCONFORTO
O PIOVE; O TIRA VENTO, O SONA A MORTO.
perche' bollare le mie considerazioni come cavolate? invece di liquidare cosi' la pratica perche' non argomenti con i tuoi pensieri per animare il dibattito?
RispondiEliminaGrazie
Va detto che il ns bellissimo centro è gestito sia a livello comunale che dagli stessi commercianti in maniera orrenda. Le vetrine sono allestite come 50 anni fa, gli articoli venduti sono sempre gli stessi da anni, i prezzi alle stelle, fuori si comprano le stesse marche a prezzi molto più convenienti, la cordialità in molti negozi un optional!!! Mancheranno sicuramente i soldi, non lo metto in dubbio, ma va detto che acquistare a Fabriano è spesso deludente!!! ricordo il ns corso pieno di ragazzi ed adulti anche non di Fabriano, ora non gira anima viva. Abbiamo tantissime tradizioni e specialità culinarie, in altre regioni ci hanno costruito un vero business ..............qua mi sembra che nulla si riesca a fare per creare un'alternativa alla crisi industriale!!!! Che desolazione
RispondiEliminaFai vedere tu come si fa .grazie
EliminaFabriano è una città bellissima dal misterioso fascino, purtroppo rovinata da incapacità di vera e sincera coesione collettiva. Forse il disagio, le ingiustizie e gli individualismi spinti hanno frantumato questa città tanto da renderla isolata a se stessa. Sono sicuro che Fabriano risorgerà tra le macerie di vuoto per risplendere più e meglio di prima. E come si diceva un tempo in coro nel palasport quando giocava la mitica Honky....F-O-R-Z-A FABRIANO !!!!
RispondiEliminaEMIGRAZIONE DI MASSA UNICA VIA!!!
RispondiEliminaINIZIA A PARTIRE! NON LO DITE SOLO! CHI SI LAMENTA SE NE VADA! CHI RESTA NON SI LAMENTI E SI RIMBOCCHI LE MANICHE
Eliminaintanto nevica e tu che fai ordini agli altri di rimboccarsi le maniche co sto freddo? ma parti per primo te che è meglio!
EliminaHo letto quasi tutti i commenti , alcuni li ho saltati , ma ritornero indietro per fare un ripasso, altri , pochi per firtuna ,non vale la pena nemmeno di darci una sbirciatina , ttanto sono idioti e fuori dalla riflessione che tu hai proposto . Vedi gian, penso che dobbiamo riportare al centro del villaggio.Ricordo con nostalgia le quattro vasche per il corso quasi tutti i pomeriggi insieme agli amici , magari per buttare uno sguardo complice alla ragazza adocchiata con le luci dei negozi che illuminavano tutto il corso, e non ....c'era bisogno delle luminarie pubbliche. I tempi cambiano e anche le abitudine , pero'se istituzioni in primis, ma anche i fabrianesi , gli esercenti insomma tutti facessero sinergia forse rivedremo pieno il nostro salotto buono.Insieme si puo'!!!!!!! Quinto B.
RispondiEliminaQuinto B. ; Utopico. Quella Fabriano non esiste più!
EliminaMa non siete boni neanche ad ascoltare i bisogni dei giovani Fabrianesi
EliminaChiedo scusa ma sto scrivendo col mio cell. sopra volevo dire " la chiesa al centro del villaggio"
RispondiEliminaEcco inizia a prega pure te come diceva Papa Francesco "Dio mandace il lavorooo!"
Eliminaaumentato valore azioni indesit per scoraggiare la vendita il titolo guadagna uno 0,5... calo netto intorno alle 12 ripresa nel pomeriggio. Si preannuncia valore titolo in rialzo e immobilitá degli scambi. Se sará cosí domani non é una situazione che potrá durare a lungo. Rimarrá solo una fascia di produzione alta sempre che si investa nei macchinari e nei componenti tecnologici. Questo vuole dire drastica riduzione delle competenze generiche, la multinazionale che arriverà sará vista come un salvatore ma non sará così. Operai ingegneri o informatici con paghe da fame. Ci spingeranno alle partite iva.
RispondiEliminaUNICA VIA EMIGRAZIONE DI MASSA VERSO NORD EUROPA O AUSTRALIA
RispondiEliminama invece di dirlo perchè non partite subito?? perchè state ancora qui ad alimentare il pessimismo!
Eliminao si resta e si combatte o si va via! basta con le lamentele!
pensate che all'estero trovate l'eldorado??
è la realtà caro mio, gli ottimisti in questo periodo sono dei pazzi furiosi che portano tutti alla rovina, basta con i profumi di bosco le vasche i 25.000 turisti e minchiate varie la realtà è questa, povertà povertà povertà e si diffonderà anche alle classi agiate quelle con le aziende quelle dei padroncini la forbice si allarga e vedrai che la massa povera se ne andrà lasciando questo rudere di paese fantasma immerso nel silenzio e nella disperazione!
EliminaIl problema è che gli ottimisti in questo caso sparano molto spesso un sacco di cazzate
Eliminaquesto sará un inverno lungo e sanza lavoro, moriremo tutti!
RispondiEliminainizia a scavarti la fossa!
Eliminaveni a damme na mano così preparamo anche la tua!
Eliminapotevi aggiungere anche "freddo", già che c'eri...bello sforzo, potresti fa l'indovino!
RispondiEliminael maghino indovino
Eliminaciao
RispondiEliminabonanotte
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