C’è un convitato di pietra che segue come un’ombra il Piano di Ristrutturazione e Salvaguardia di Indesit Company, un’entità a cui tutti pensano ma che nessuno osa nominare direttamente: l’alleanza strategica tra la multinazionale tascabile fabrianese e qualche gigantesco player di livello mondiale. Sul tema sono intervenuti Il Sole 24 Ore domenica scorsa e la Repubblica oggi. Secondo il quotidiano della Confindustria, in occasione del Consiglio di Amministrazione tenutosi il 16 ottobre, il Presidente e Amministratore Delegato Marco Milani avrebbe chiesto e ottenuto “un mandato per valutare possibili scenari alternativi, ossia di aggregazione.” Ovviamente il titolo, a Piazza Affari, ha beneficiato di un potente rimbalzo che ha immediatamente allarmato le organizzazioni sindacali, da mesi coinvolte in una lunga, snervante e per ora sterile trattativa con l’azienda su possibili azioni correttive del Piano. Un allarme che si nutre anche di una motivazione aggiuntiva dato che, nelle ultime settimane, è stata rimandata per ben due volte l’attesa riunione del tavolo convocato presso il Ministero delle Attività produttive. Un
avanti e indrè che, col senno di poi e forse anche in ragione di queste ultime notizie, potrebbe dare concretezza all’ipotesi di un doppio rinvio tecnico del tavolo, come effetto dei nuovi interrogativi strategici che si stanno moltiplicando in casa Indesit. La necessità di alleanze con grandi player, ovvero la cessione del pacchetto di maggioranza da parte di Fineldo, è da tempo l’opzione principale sul tappeto, perché la dimensione dei principali competitors rende impossibile una corsa solitaria di Indesit in un mercato fortemente penalizzato dalla crisi e dove i produttori o comprano o vengono comprati. Ovviamente la forbice che separa le scelte necessarie alla sopravvivenza di Indesit e quanto riconduce alle aspettative occupazionali ed esistenziali dei lavoratori, del sindacato e dei cittadini fabrianesi, sta diventando ogni giorno più ampia. L’eventuale accordo di alleanza, ovvero la cessione ad altro player, va infatti interpretata nella sua oggettiva molteplicità di significati: complesso iter di valutazioni reddituali, finanziarie e patrimoniali del gruppo; operazione di realizzo a vantaggio della famiglia Merloni e sistema di condizioni di acquisizione che rendono vantaggiosa e significativa l’operazione per il soggetto acquirente. Ciò significa che, in una eventuale cessione, le parti negozieranno ricercando la condizione più vantaggiosa: la Indesit con il massimo di capitalizzazione possibile e il player puntando su un’operazione in cui i principali nodi legati alla rigidità della struttura del gruppo fabrianese siano stati preventivamente affrontati e risolti. E’ quindi congenito al meccanismo stesso dell’alleanza strategica un altissimo quoziente di rischio per la tenuta dei livelli occupazionali, perché è noto e risaputo come il taglio dei posti di lavoro produca effetti positivi sul valore del titolo, e quindi sulla capitalizzazione azionaria, così come è appurato quanto un drastico ridimensionamento degli organici favorisca, di norma, le operazioni di Merger & Acquisition. Le alternative di scelta, in sintesi, si riducono a due: o Indesit spinge gioca le sue carte sulla ristrutturazione per presentarsi all’appuramento col vestito della festa e con un lauto realizzo per gli azionisti, oppure, come mi è capitato di sentire in ambienti sindacali, decide di delegare il lavoro sporco ai futuri proprietari. Comunque vada, è facile che per i lavoratori non sia un successo, perché il rischio concreto è quello di dover scegliere tra un’operazione immediata di taglio bilama – un po’ ora e un po’ coi nuovi proprietari – o una mazzata cumulativa e posticipata fra qualche anno. Una strada senza uscita; un vicolo cieco in cui sembra impossibile ripensarci e avere lo spazio per fare marcia indietro.
Una cosa che non c'entra nulla ma non sapevo dove scriverlo: con questa nuova grafica secondo me hai perso moltissimo in leggibilità, questi caratteri danno fastidio... ed è un peccato visto che scrivi sempre post molto interessanti :(
RispondiEliminacocncordo
EliminaTi ringrazio della segnalazione e da cecato mi sono reso conto che avevo anche io qualche difficoltà. Sono tornato all'Arial ;)
RispondiEliminaottima e condivisa osservazione...
RispondiEliminaanche la grafica black&white...incupisce.. :-D
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G.R.
Il black nd white e' voluto.... scabro e giornalistico come una vecchia gazzetta manchesteriana
Eliminastai diventando professionale!!! ;-)
Elimina_____________
G.R.
e lo sfondo? tutto sto bianco spara!
RispondiEliminaLa proprietà del marchio hotpoint di chi è ? Anzi era.. Ecco il gran peccato, che non ci comprerà la LG che poteva fare un buon lavoro e magari riconvertire anche qualche stabilimento.
RispondiEliminaPer le analisi finanziarie, prego i non professionisti da astenersi e vi rimando a questo link di quelli che lo sono:
RispondiEliminawww.borsaitaliana.it/documenti/studi.htm?filename=99731.pdf
(od altre che di tanto in tanto si trovano sul sito di BorsaItalia)
Nel 2007, se l'unico pensiero fosse stato quello di passare all'incasso, fregandosene di tutto e tutti, "a loro" gli sarebbero finiti in portafoglio 400milio + di oggi.
Credo che Vittorio, che non ritengo perfetto, sia sempre stato molto attaccato alla sua creatura. E' anche vero che, dalla crisi del 2008, il mondo dell'economia/affari è stato stravolto, con tutte le sue ripercussioni.
Vittorio ave a comunque previsto una joint venture con whirlpool e addirittura di gestire lui il marchio whirlpoll in Europa per conto di GE.
EliminaSiamo al delirio da asfissia...cosa c'entra GE con Whirlpool?!
EliminaDa non professionista ricordo che Vittorio Merloni e' fuori dai giochi e che le decisioni di "incasso" non passano più per la sua persona
RispondiEliminaA differenza del tuo post e di molti passati commenti fatti da altri, sia l'articolo del Sole24ore, che lo studio societario, riportano la più complessa tesi dell'"aggregazione".
Elimina"un "accordo di collaborazione" per la holding Fineldo"
"Milani avrebbe anche chiesto al cda un mandato per valutare possibili scenari alternativi, ossia di aggregazione."
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-11-03/indesit-apre-un-socio-estero-082736.shtml?uuid=AB5RS8a
Simonetti avevi detto che ci avresti dato notizie per quanto riguarda la Cassa integrazione dell'Ardoooooo
RispondiEliminaDomattina presto gli dedico il post! Confermata per altri sei mesi per gli ex ardo non riassunti da Jp
RispondiEliminaGrazie ;)
Eliminaprevisione, prevedo prevedo prevedo dopo Napolitano prossimo presidente della repubblica Gianni Letta Presidente del consiglio Enrico Letta, votazioni rinviate governo di larghe intese, commissariamento Italia da UE per sventare il rating Italia BB+ (prima si passa al BBB- attualmente l'Italia ha il BBB) non sottovalutate perché sono milioni di euro di interessi sul debito da restituire se il rating si abbassa e di conseguenza no rifinanziamento cig no ammortizzatori meno spese settore pubblico, questa sarebbe una buona domanda di economia da fare a Letta e Prodi e cioè, temete che l'Italia possa subire un abbassamento del rating a BB+? Sarebbe sufficiente, prima di questo giudizio esterno, un commissariamento UE per scongiurare scenari peggiori e rimanere in rating BBB?
RispondiEliminaTutto chiaro. La fonte qual è, il pendolino di Maurizio Mosca?
EliminaCercando buon blog non è un compito facile, perché il numero di blog con esagerazione è disponibile ma le informazioni su questo blog è completamente basato sulla ricerca. Essa vi aiuterà a ottenere informazioni e acquisire conoscenze.
RispondiEliminaInviare Fiori