24 ottobre 2012

Orzowei tra sicurezza e partecipazione

Ogni giorno che passa l'assessore Paglialunga mi ricorda sempre di sempre di più Orzowei, l'eroe della nostra infanzia televisiva. Un ragazzo cresciuto in Africa con una tribù di etnia Swazi, che si trova a vivere emarginato a causa della sua pelle bianca e, alla fine, viene adottato da una tribù di Boscimani dove riesce a diventare un guerriero. Il povero Orzowei ce la sta mettendo tutta per non farsi emarginare dagli Swazi sagramoliani, ma l'operazione è davvero difficile e costellata di prove impegnative. Mariowei è, infatti, un bianco tra i neri, un corpo estraneo rispetto ai totem e ai tabù del nuovo corso politico locale, una piaga accolta come prova d'espiazione dal cattocomunismo di governo. Il problema di Mariowei è che non ci sono più boscimani a renderlo guerriero e a temperarne la frustrazione. Il capo tribù Sorci si sbatte come un moscone recluso nell'abitacolo di una Fiat Punto, il vice Romani sembra ripiegato su cotiche e fagioli e l'ex Costantini coi capelli alla Conan il Barbaro e il colorito da alpino sullo Stelvio è sparito nel nulla. Per queste e altre ragioni Orzowei ha cominciato a pensare a un'altra vita, pungolando giusto a lato del villaggio Swazi, per salvarsi tenendo sulle spine i permalosi guerrieri sagramoliani. L'altro ieri ha, quindi, pensato bene di rilanciare sulla partecipazione, con un intervento problematico sul rinnovo dei comitati di quartiere e di frazioni, una delle grandi bufale della inesistente e impossibile democrazia diretta. Approfittando della sponda del Polo 3.0, che vorrebbe foraggiare i minibaracconi partecipativi con lilleri e risorse da scialacquare in sagre e cavoli, Paglialunga ha provato a rilanciare il tema - che appartiene alle sue deleghe - senza che la notizia trovasse sponde e commenti di rilievo. Fossi al suo posto farei il possibile per chiudere queste pletoriche strutture, ma siccome sono generoso rilancio ad Orzewei l'unica idea partecipativa che può funzionare e cioè attribuire le funzioni consultive direttamente alle quattro porte del Palio - una sorta di modello senese in do minore - che a loro volta istituiranno strutture di consultazione con il contado e le frazioni, senza oneri aggiuntivi sul bilancio comunale. Poi è stata la volta della sicurezza che, assieme al commercio, è l'altra delega di peso attribuita a Paglialunga dopo il niet sull'ambiente. E qui Orzowei ha fatto una cazzata, lasciando che fossero i solerti mandinghi del commercio a tematizzare la questione telecamere e a lanciare l'allarme sul centro storico in mano alla microcriminalità. In questo modo il Ragazzo della Savana si è fatto dettare l'agenda politica da una categoria economica e il fatto che sulla stampa di oggi si parli apertamente di impiegare i vigili pure di notte -quasi come i portieri di notte cantati da Enrico Ruggeri, è, purtroppo, il sintomo di una risposta subalterna e poco convinta. Certo, non è facile far passare certi temi in una Giunta convinta che tocca volesse tutti bene, che il prossimo è buono e caro e si fa cattivo solo per via della crisi e dell'Occidente corrotto, però un qualche slancio davvero guerrigliero Orzowei poteva inventarselo. Con un approccio di natura culturale e senza cadere, vista l'incompatibilità con il pensiero politico della sua maggioranza, in complicate tentazioni rondiste. Far tornare gente in centro, popolarlo di passeggini e carrozzine, organizzare piccoli momenti di aggregazione a basso costo è il modo più efficace di tagliare le unghie alla microcriminalità. Anche perché pure nella vita urbana vale il principio biologico che regola la vita  nella savana: se una specie abbandona un pezzo di territorio quel territorio verrà sicuramente occupato da un'altra specie. E queste cose non può non saperle Orzowei, un ragazzo avvezzo alle tribù, ai trappoloni e agli animali feroci. E allora corri ragazzo vai e non fermarti mai!

    

33 commenti:

  1. Beh sabato Paglialunga ha anche l'occasione della giornata del software libero. Un bel taglio di costi lo potrebbe anche proporre

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrebbe pure spiegare perchè non funziona la rete WiFi gratuita in centro.

      Elimina
  2. Sagramola invece di scegliere assessori di sua fiducia, ha preferito abbracciare il manuale Cencelli partitico. Quindi, senza nulla togliere agli assessori attuali, appare evidente come una Giunta che deve affrontare la crisi e gestire un cambiamento epocale per Fabriano, proponendo innovazione, sia nata vecchia e il Sindaco sia sotto scacco.

    RispondiElimina
  3. Credo che Orzowei Paglialunga possa salvarsi bene. Commercio, sicurezza, partecipazione e software libero sono temi sui impostare una battaglia politica e programmatica interessante. Ma capisco anche la fatica del suo essere straniero in giunta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A proprosito di commercio, tempo fa sul Messaggero l'assessore non aveva ventilato l'idea di spostare le bancarelle della fiera dal Corso alla periferia, perchè il corso era il salotto buono della città? L'imminante fiera delle cipolle dove sarà ubicata?

      Elimina
  4. Straniero in Giunta ? Ha pure un consigliere di maggioranza. Io invece punterei l'attenzione sul consigliere straniero, la cui utilità finora mi è sconosciuta. Tra l'altro le elezioni dei consiglieri di quartieri penso che come affluenza siano dietro persino alle elezioni di Miss Porchetta Bagnata tenutesi all'ex Bar dello Sport nel 1986.

    RispondiElimina
  5. Questa mattina ho incontrato,per lavoro,il presidente della Coop regionale Giampaoletti insieme ad altri dirigenti e mi diceva che Fabriano è la seconda città della provincia per la raccolta dell olio esausto inventata dal comune in collaborazione con la Coop e ricordavano con piacere le svariate iniziative sull ambiente fatte con l'allora ass.Paglialunga.Ancora mi chiedo ,perchè cambiarlo??Misteri della politica!!
    T.Stroppa-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma vattene a fare in culo licca larda.

      Elimina
  6. l'olio esausto è decisivo per il futuro di Fabriano

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esausto per esausto...che poi la raccolta dell'olio esausto l'abbia inventata Paglialunga...diamo il Nobel allora !!!

      Elimina
    2. Già ,c'è sempre qualcosa di più decisivo!!Ci sono sempre i "miglioristi"che dicono ...si ma...ci sono cose più importanti !!E no???

      Elimina
    3. I miglioristi erano la corrente del Pci che faceva riferimento a Giorgio Napolitano. Quelli che c'è sempre qualcosa di più importante sono i benaltristi: ben altri sono i grandi problemi che abbiamo di fronte!

      Elimina
    4. Ecco spiegalo a quel somaro che scrive: E NO ????

      Elimina
  7. O mio dio il software libero.. libero da che ? non ci inventiamo che il software libero costi meno del software proprietario perché poi il software libero ha bisogno di consulenti e quelli spesso li paghi fior di soldi e sei costretto a rimanere con loro perchè se poi altri consulenti prendono in mano la cosa si hanno il codice aperto ma devono capirlo e/o riscriverlo. Forse una delle poche cose fatte da Vendola in puglia è stato capire che il software libero gli costava più di un sistema aperto. Wi fi libero ? altra cosa che a me non piace xche se abito in centro posso anche permettermi, se navigo e basta, di attaccarmi al wi fi gratisse e se abito in frazione forse non mi arriva nemmeno l'adsl ?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma infatti il Wi-Fi dovrebbe, costi e capacità tecniche permettendo, essere free in ogni parte della città.

      Elimina
    2. al discorso delle consulenze per il sw libero, avevo pensato subito anch'io, ma mi sono trattenuto!

      il wi-fi in ogni parte della città, purtroppo, è pura utopia...nelle frazioni, è grasso che cola se c'arriva il wi-max
      _______________
      G.R.

      Elimina
  8. Il software libero, da quel che so, presuppone una specifica visione filosofica della condivisione di idee. Io ci capisco poco ma mi piacerebbe avere un quadro di quanto sia possibile risparmiare anche in merito al peso delle consulenze che avete sollevato. Magari alla fine il software libero costa pure di più e quindi serve a poco nella pubblica amministrazione. ma sarebbe interessante sapere l'opinione di chi ci ci capisce in materia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La questione dei costi oggigiorno risulta molto importante, anche se, come dice Riccardo, non dovrebbe essere quella che spinga una Pubblica Amministrazione alla migrazione.

      Rispetto comunque alla spesa economica qualcosa può essere detto: perché i soldi delle licenze di software proprietario vanno a finire in Irlanda e quindi non rientrano nemmeno come forma di tasse pagate dalla multinazionale di turno. Maggiori approfondimenti seguiranno su questo.

      Il modo migliore di capire il valore che può offrire il software libero oggi è venire domani 27 ottobre alle ore 16:00 al Linux Day di Fabriano all'Oratorio della Carità.

      Mostreremo perché il Software Libero può rilanciare il sistema economico locale. Per maggiori informazioni e ascoltare la mia intervista su RADIO GOLD di giovedi 25 ottobre rimando a http://www.befair.it

      Elimina
    2. Caro Ferroni, non so che lavoro faccia, ma le assicuro che molti dei soldi spesi nelle licenze, come le chiama lei, nella mia impresa si chiama invece "Canone di manutenzione annua" non va in irlanda, ma a fabriano, jesi, ancona e paga lo stipendio a ragazzi, padri di famiglia e cosa importante, ci si pagano le tasse (sa meglio di me qual'è la pressione fiscale in italia) ecc..
      Le assicuro che un conto è fare Filosofia e parlare senza numeri, un altro è fare impresa tutti i giorni, pagare mutui che contraiamo per fare ricerca.
      Sauro

      Elimina
  9. Una Pubblica Amministrazione che pretende di essere tale DEVE utilizzare Software Libero. Se non lo fa non rispetta i doveri di trasparenza, sicurezza e accessibilità nei confronti dei propri cittadini.
    In questo discorso i soldi non c'entrano nulla.
    Capito questo, il Comune con il Software Libero può risparmiare tanti soldi dei cittadini, nessuno dice che non spenderà più nulla, ma su tanti aspetti i costi si possono azzerare.
    Vogliamo spiegare alla cittadinanza questa nostra visione Sabato 27 Ottobre al Linux Day, dalle 16:00 alle 20:00 all'Oratorio della Carità.
    Se siete interessati a capirci di più venite, ascoltate cosa abbiamo da proporre e poi avremo tempo di discuterne insieme :)
    Riccardo Serafini

    RispondiElimina
    Risposte
    1. il passaggio a linux, per esempio, presupporrebbe una sorta di formazione, anche minima, del personale?

      non credo ci siano anche programmi di disegno automatico (cad), di contabilità lavori, di gestione della contabilità "liberi"...quindi, alla fine, un po' di programmi "proprietari" bisognerà averli comunque.... o sbaglio?
      ____________________
      G.R.

      Elimina
  10. Il sw Open source o libero presuppone che l'installazione sia gratuita. Ed ha in questo caso funzionalità che possono andare a coprire una buona fetta di prestazioni. Ampliamenti successivi sono chiaramente a pagamento e servono per personalizzarlo alle proprie necessità. La pubblica amministrazione paga licenze e soprattutto queste oltre che vengono conteggiate a numero di postazioni richiedono aggiornamenti continui sempre a pagamento. In Francia per esempio il governo Francese finanzia una grande azienda che produce open source. Esiste molta tecnologia all'avanguardia e efficiente che si trova in difficoltà a causa dello strapotere microsoft. Oltre che un discorso economico giustamente forse è anche filosofico nel senso che il progresso si può mettere ad uso dei cittadini o tutto deve essere per forza monopolizzato e privatizzato nei ricavi ? In fondo Internet è un servizio gratuito in parte ad utilizzo indiscriminato degli utenti. E' una questione di visione nei riguardi del futuro.

    RispondiElimina
  11. emanuele rossi25 ottobre, 2012

    Il software libero è una risorsa molto importante per il nostro territorio, perchè oltre alla trasparenza parla anche di condivisione di idee e può essere il preludio adatto per un necessario nuovo modello di sviluppo. Comunque l'iniziativa di Sabato 27 Ottobre dalle 16:00 alle 20:00 all'Oratorio della Carità sono sicuro che illustrerà e spiegherà chiaramente alla cittadinanza le implicazioni ed i vantaggi.

    RispondiElimina
  12. Anche se non centra niente, vorrei solo tormre sull'argomento di ieri facendo notare come la SacraFamiglia che ha dominato evonomicamente il nostro territorio si appresta a farlo adesso a livello culturale sotto la tutela di organi.... Ma mentre in economia e produzione avevano qualche competenza il dominio futuro sarà terribi
    E. Rabbrividisco

    RispondiElimina
  13. Capisco il software libero, ma nessuno fa luce sui consumi enegetici degli edifici pubblici e suo costi (sprechi?) relativi ... bisognerebbe fare una riflessione seria su quanto e' stato fatto (o non e' stato fatto), per innovare ed efficientare gli impianti negli edifici ristrutturati o costruiti ex novo etc. etc. Vogliamo parlare della sconosciuta e misconosciuta cogenerazione?

    RispondiElimina
  14. Esiste una visione futura mal digerita dalle lobby che siano energetiche, di copyright ecc.. che non vogliono assolutamente innescare un reale processo di democratizzazione. Cioè come obiettivo primario il bene comune e la possibilità di rendere il mondo un luogo migliore in tutti i sensi. Basta pensare che il settore dell'auto ancora risponde ai carburanti fossile quando in realtà esistono concretamente ed anche da molti anni teonologie alternative.

    RispondiElimina
  15. O mio Dio. Posso venire all'oratorio a sentire le solite barzellette su come è cattiva mamma Microsoft ? Ancora con la storia delle licenze per ogni PC ? Quando oramai windows costa 30 euro ? Ancora li quando il pacchetto office lo puoi usare so google DOC ? Cari linuxiani le barzellette raccontatele a sagry ma non ai cittadini. Il sotto del comune fa pena quando se ai tempi non fosse stato fatto con software libero madre in Fabriano ma con un CMS già pronto forse veniva meglio... oggi le PMI devono risparmiare e per risparmiare va fatto quello che fanno le aziende PC Dell affitto di cloud google con pacchetto office ecc ecc e TAC tutto funziona senza test o capoccioni locali che o hanno bisogno di visibilità o di magna magna ( ancora ricordo quando un negozio di PC oramai chiuso forniva PC al comune... ). Poi l'ADSL il cittadino se la paga rinunciando a qualche grqttaevinci senno tra un po de anni prwtenderemo anche sky gratis se. Al massimo il comune deve aiutare dove l'ADSL non la porta Telecom. E se i commercianti del centro vuole l'ADSL condividano la loro ... So finiti i sordiiii quelli che ci sono rimasti usiamoli bene...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pienamente daccordo...

      Elimina
    2. Idee confuse su quello che significhi libero mercato. Idee confuse sulla fine dei soldi che qualche direzione prendono non evaporano.

      Elimina
    3. Tra il pagare le tariffe più alte d'Europa e il gratis ce ne corre.

      Elimina
  16. tante belle parole...ma la sostanza?
    sono convinto, anche non conoscendolo, che linux sia un'ottima idea, ma se qualcuno deve imparare qualcosa, siamo punto e a capo!

    esistono anche pacchetti open su piattaforma windows...
    ma poi, per i programmi "tecnici", come si fa?....dubito che si possa riuscire a risparmiare veramente anche in quell'ambito...
    ______________
    G.R.

    RispondiElimina
  17. vorrei fare una riflessione sull'opportunità che il software libero ha fornito a tutti gli sviluppatori e società, basti pensare che moltissimi sistemi di posta elettronica (assolutante trasparenti all'utente comune) sono sviluppati con pacchetti open source così come i siti internet, importantissimi database (skype ha iniziato su una piattaforma open source ecc..). E' evidente che senza il contributo di tutta la comunità mondiale, che va dai ricercatori, alle aziende private, ai proprietari di miniere di diamante, alle multinazionali che pagano personale per sviluppare software e rilasciarlo gratuitamente (vedete postgresql), non si sarebbe potuto arrivare ad avere a disposizione tantissimi software, ben fatti, con codice aperto e gratutiti.
    Dall'altra parte abbiamo società, fra tutte microsoft, oracle ecc.. che hanno lo scopo principe dell'impresa "fare profitto"; MA NEL MEZZO ? C'è un'insieme di realtà, che tutti i giorni affrontano le sfide, investono denaro sull'innovazione, sviluppano software e cercano di migliorare la competitività delle imprese ed anche degli enti locali.
    Molte di queste imprese locali, non rilasciano software Open Source, ma sappiamo bene che il canone di manutenzione annuale che paghiamo va a costituire lo stipendi di Mario, Carlo, Francesca ecc.. i nostri vicini di casa che lavorano nella società o software house X,Y,Z.
    Pensare di rilasciare software open source per le nostre imprese non sempre è possibile dal punto di vista economico, i programmatori, ingegneri costano, e fare impresa è difficile, e far utilizzare un prodotto software all'impresa concorrente non sempre è possibile.
    Invito gli organizzatori dell'evento linux Day 2012 e all'associazione PDP (risorsa importantissima per la nostra città) non solo a fare una riflessione sul software libero e cantarsi come siamo belli e bravi, ma riflettere concretamente come impostare un modello nuovo di impresa ICT che possa utilizzare, produrre e rilasciare software open source in questa città, che possa portare occupazione.
    Se dobbiamo continuare giocare e dire linux è il buono e microsoft è il cattivo, oppure lo slogan abusato da molti cittadini e purtroppo molti politici, "utilizzeremo negli enti (Comuni, regione ecc) solo software libero perchè ci fa risparmiare"... lasciate perdere! la strada è un'altra...
    DC

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone