27 novembre 2012

La decadenza di una città nell'albero di Natale

Un blog che parla prevalentemente di politica locale dovrebbe martellare senza sosta sulle primarie del PD, sul silenzio - poco innocente - del gruppo dirigente fabrianese, sulle probabili rincorse a mascherare il dato di domenica, regalando nuovi numeri bersaniani per il ballottaggio della prossima settimana. Invece i Bicarbonati si distraggono con gli alberi di Natale, perché la politica è fortemente influenzata anche dall'universo del simbolico che, come ben sappiamo, racchiude mille spiegazioni, cinquanta sfumature di grigio e, già che ci siamo, pure cento colpi di spazzola prima di andare a dormire. Lo dico senza risparmiare fendenti: questo Albero di Natale - oltre a essere di una tristezza unica e a somigliare tragicamente a un'antenna per la telefonia mobile - dimostra che Fabriano sa reagire solo avversando quel buonsenso che suggerisce orgoglio e dignità tirata a lucido proprio quando si è più mesti, feriti e ripiegati. La Fabriano impoverita avrebbe meritato un abete gigante, con tante palle colorate. Un sempreverde carico di luci, un albero gonfio di rabbia sorridente e non un balocco prefabbricato, ripieno di ferraglia e brutto come un culo, un albero precotto come il riso delle mense, senza neanche la soddisfazione palatale di una spruzzata di passata di pomodoro cinese. Guardandolo fa pensare a quegli svogliati che quando iniziano le feste tirano fuori dalla cantina l'albero già montato e le luci già messe giusto perché così vuole la routine di dicembre.  Sul Resto del Carlino di oggi se ne parla, invece, come di una meravigliosa primizia tecnologica, pensata e ripensata per scongiurare il taglio di un abete vero e regalare ai cittadini l'ardimento di un albero inedito e futurista. E sinceramente quando l'ecologia e l'ambientalismo raggiungono tali vette di politico lirismo viene istintivamente voglia di rovesciare un cassonetto di immondizia, subito dopo il passaggio del camioncino di Ancona Ambiente. Già, perché violentare la tradizione invocando il valore del brutto che avanza, significa recidere radici profonde, assai più profonde di quelle di un abete che è sempre possibile ripiantare. Ma ormai la mission della Giunta Sagramola è quella di prendere sistematicamente le distanze dal decennio del laicissimo Sorci che, udite udite, giunse a garantire la casetta di Babbo Natale, l'alberone vero con le palle dipinte dai bambini delle scuole e una pioggia di immangiabili panettoni a marchio Indesit. Tutto frutto di sponsorizzazioni, tutto distante anni luce dalla buona volontà di un'amministrazione civica ma di certo colpisce che il cattolicissimo Sagramola debutti trasformando il simbolo più amato dai bambini in un mix di antenna telefonica e sostegno metallico per abiti di matrone settecentesche. E qui si apre una vera e propria finestra sul mondo perché, come si dice spesso sommando sincerità e retorica, una città ben governata è una città a misura di bambino. Ma nella città del fare e della creatività riconosciuta pure dall'Unesco, gli occhi del bambino non solo non li danno indietro mai ma non contano nulla, la felicità semplice e primordiale degli infanti non merita spazi e riconoscimento. Siamo cresciuti con la certezza che il Natale fosse la festa dei bambini e dei loro sogni e, per questo, facciamo fatica a immaginarli rapiti e sognanti di fronte a un Albero della Cuccagna, allietato da intermittenze artificiali e da una ferraglia fredda e insincera. A questo punto, per completare l'opera e fare strazio di ogni memoria, si potrebbe immaginare un bel Presepe vivente all'ingresso di Palazzo Chiavelli lasciando alla politica - per evidenti affinità elettive e di pensiero - il diritto di scegliere uno e uno solo tra i tanti figuranti: l'asinello.
    

26 commenti:

  1. Ricordo tanti anni fa che fu messo un albero vero assolutamente misero e qualche buontempone di notte provvedette ad abbatterlo.
    Chissà
    Con sima M.llo Badoglio

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  2. per economizzare, potevano disegnarlo, stilizzato, con un filo di luci, sulla facciata del palazzo del podestà....

    in effetti, è di una tristezza unica...
    ___________________
    G.R.

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  3. se l'avessero fatto altri sarebbe stato un capolavoro dell'ecologia, mo è na cacata e tutti diranno che è na cacata. Fabriano, ma non solo, è così

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    1. sull'estetica sono combattuto...di notte insieme alle proiezioni dovrebbe fare un bell'effetto....però di giorno mette tanta ma tanta tristezza!! poi conocordo con Simonetti quando pensa all'effetto che può fare ai bambini....

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  4. Mo questo lo possono ri-trapiantare nel bosco come disse qualcuno pochi anni or sono in relazione ad un albero "vero" ?

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    1. nn faccio nomi se no mi accusano di schedare! ! :)

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  5. gli alberi messi in passato, per quel poco che ne so,erano senza radici, per cui, era impossibile ripiantarli...o sbaglio?

    triste è triste...e non è disfattismo...
    se lo paragoni ad un albero tradizionale, non può metterti lo stesso stato d'animo; poi, potrebbe anche essere un'opera d'arte moderna "pazzesca"...però mi piace sempre meno di un albero vero o simil-vero.
    _________________________
    G.R.

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  6. Tra le altre cose io ero una delle due persone che ogni anno si recava a scegliere gli alberi per gli addobbi natalizi di metà provincia: comuni questure tribunali ecc...Negli ultimi anni sono stati prelevati dal rimboschimento demaniale sotto monte pietroso (poggio san romualdo). Se andate a fare una passeggiata vi sfido a riconoscere dove sono stati tagliati. Alla base c'era un progetto che guidava la scelta verso alberi con determinate caratteristiche e tagliando i quali si andava a migliorare il bosco stesso....Tutto questo per dire che la storia del rispetto dell'ambiente nn regge e nn esiste.

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    1. dimenticavo...l'unica spesa era quella degli operai e del trasporto...sono pronto a scommettere che quest'anno hanno speso di più

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    2. le cifre che circolano sembrano confermare i tuoi sospetti

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    3. Beh se è alimentato con energie elettrica è facile capire che è costato di più !!!

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    4. E' proprio brutto e non adatto ai bambini. Anzi fà proprio schifo, avessi una fiamma ossidrica lo butterei giù. Mi è venuto un dubbio non è che al posto delle palle ci mettono le lavatrici avvanzate alla A. Merloni?

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    5. Vuoi dire Santarelli che tu ci andavi gratis a scegliere gli alberi per mezza provincia, visto che dichiari che l'unica spesa era solo quella per operai e trasporto?

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    6. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    7. faceva parte dell'incarico quindi in pratica sì, alla Comunità Montana non costava niente in più di quello che versava mensilmente alla cooperativa nella quale lavoro

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  7. A far schifo fa schifo .. che sia ecologico ho i miei dubbi dato che l'energia elettrica in italia è prodotta da fonti non rinnovabili e i pannelli fotovoltaici sopra l'allegretto non mi sembrano ancora funzionanti ( ... come mai non lo sono ? )
    CS

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    1. E quelli alla stazione autobus sotto il cimitero? Funzicano ? e quanto producono?

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    2. No no sopra l'allegretto di nunzio le scuole elementari...

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    3. Ce stanno pure sotto il cimitero.

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  8. Era meglio non innalzarlo l'albero, piuttosto che quella bojata.

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  9. Allegri!
    Questo è il creativo che avanza.

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  10. Che merda...triste proprio come Fabriano e tutti politici esistenti in italia..

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  11. stamattina sono andato a vederlo dal vivo, cercando un motivo per cambiare idea...
    niente da fare...almeno di giorno, fa cagarissimo!!!
    era meglio un pino spoglio e senza luci...se proprio c'era da essere rivoluzionari.
    poi, le transenne sotto...pare davvero un "work in progress" infelice!!!
    ________________
    G.R.

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  12. la spesa totale sostenuta per questa schifezza tecnologica che di albero di natale non ha neanche un minimo di parvenza dovrebbe essere addebitata al fenomeno che ha scelto tal bruttura. per l'ennesima volta sono stati spesi male anzi malissimo se non bruciati soldi dei cittadini. in un natale come questo dove ogniuno di noi è diretto ad affrontare senza troppi sfarzi un periodo pregno di tasse, controtasse e altre spese molto poco piacevoli vedere esposto un palo contornato da pezzi di vetro luccicanti rappresentanti un lusso oramai fuori moda fa calare un muro di cemento armato freddo,brutto e pietoso di tristezza su questo periodo dove di festeggiare c'è proprio passata la voglia.
    Marcello Martini

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    1. Chi è che ha fatto sta scelta? C'è l'ha un nome e cognome ? Oppure è tutto nel limbo?

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  13. Ogni citta' ha l'albero di Natale che si merita. A noi e' toccata una schifezza unica. Un Natale di plastica e lucine. nemmeno visitando lla Russia pre gorbacioviana ho visto obrobri simili

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