10 aprile 2013

Il logo dei fabrianesi resistenti

Logo resistente
di Fabrizio Moscè e Gian Pietro Simonetti
Quello che vedete è un piccolo capolavoro nato dalla passione geniale di Fabrizio Moscè, frutto grafico di una conversazione di qualche tempo fa in cui abbiamo condiviso il bisogno di immaginare un logo orgoglioso e montanaro, che fosse capace di dare forma simbolica al desiderio di non mollare, di ritrovare l'energia dell'essere cittadini e soggetti attivi di una comunità locale a cui ci legano mille fili di appartenenza e di affetto. E allora abbiamo pensato di declinare la nostra indignazione in qualcosa che potesse esprimersi attraverso la forza sintetica ed evocativa di un'immagine. Un'indignazione rivolta innanzitutto contro noi stessi, per il torpore d'animo che ci rende fin troppo inerti di fronte alla nostra città malata. Il primo sabotatore che si annida dentro e corrode è il fatalismo, l'idea di essere infilzati in una decadenza inarrestabile, in un naufragio dolce di cui siamo protagonisti e vittime ma che, per sopravvivere, ci ostiniamo a immaginare come una proiezione lontana di cui siamo semplici spettatori. E il fatalismo spinge, inevitabilmente, ad abbassare la cresta, a rinunciare al canto del gallo che annuncia, impettito e potente, l'inizio di un altro giorno. Il secondo vietcong, nascosto come un serpente tra le foglie, è l'illusione protettiva delle mura domestiche, il rischio di ritrovarsi esodati volontari tra quattro stanze che evitano la sfida dell'incontro ed edificano una prigione solitaria e calda. E, da ultimo, il più feroce degli impedimenti e cioè l'individualismo, la pretesa di salvarsi da soli e di uscire dal gorgo solo in virtù di qualche dote personale più forte delle correnti e dei marosi. Il nostro logo vuole essere una risposta modesta ma simbolica ai sabotatori che albergano nell'anima di ogni fabrianese, un canto albeggiante di resistenza, una sfrontatezza civica profondamente autonoma e lontana da ogni gerarchia di pensiero e di appartenenza politica. La V con il carattere maiuscolo contiene, nello stesso tempo, il gesto di Winston Churchill dopo la vittoria sul nazismo e la sottolineatura di una nostra cadenza dialettale che sostituisce una consonante con un'altra e rappresenta un inconfondibile marchio di fabbrica comunitario. E poi l'arco stilizzato e lo scorcio di fontana che si coglie visivamente risalendo il Corso, che sintetizzano la dimensione più allegra e zampillante della faVrianesità. Quando Fabrizio ed io ipotizzato questa immagine l'abbiamo pensata come logo civico spontaneo, marchio di iniziative senza mediazioni politiche, impronta simbolica di un orgoglio applicato alle cose di tutti i giorni e agli interessi più limpidi della collettività cittadina. Oggi ve la proponiamo e vi invitiamo a diffonderla, a utilizzarla come foto nei profili di Facebook, a farla conoscere in un passaparola che possa esprimere un contagio buono e duraturo. Può essere un primo passo di nuova coralità. E per una volta proviamoci, perché non tutto è perduto e non tutto il resto è noia.
    

26 commenti:

  1. voglio rovinare il giochetto al primo anonimo di passaggio...
    Simone', qué ce guadagni??? :-D
    non è che poi ce tocca comprà un set di pentole, o un ponte medievale???
    non è per malizia...è che con te e Fabrizio, tocca sta sempre co' na mano davanti e una dietro! :-D
    _______________
    G.R.

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  2. pensa che non lo abbiamo neanche brevettato....quindi da questo istante può utilizzarlo chi vuole!!! e senza cacciare un soldo. Come vedi siamo generosi e coglionazzi!

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    1. ovviamente scherzavo... ;-)
      bello ... a prescindere!
      mi ritrovo in quello che hai scritto...ammetto di essere colpevole di 38 anni di sottomissione, spero di potermi redimere!
      ____________________
      G.R.

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  3. Siamo come vecchi gladiatori pieni di cicatrici ai quali manca il sapore della terra dell'arena misto al sangue . . . . sempre pronti a rialzarsi . . .:-)e darle e prenderle . . .

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    1. Mi pare che il Gladio ricordiamo sempre come girarlo no?!!!!!

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  4. BELLA IDEA. Da professionista del settore ho molte perplessità sull'aspetto del "logo" e dunque reticenza nel farlo mio, (non credo sia l'unico purtroppo) ma partecipo con entusiasmo all'urlo dello slogan!

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    1. ha i limiti di ciò che esce dal cuore senza mediazioni. I limiti e l'energia! ;)

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    2. Mi sembra che, anche se a qualcuno non piace, sia il logo che il messaggio stanno avendo un sacco di consensi sulla rete... e questo è l'importante al di là dei professionismi.

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    3. Marco Stagnozzi? E chi sarebbe l'Oliviero Toscani de noantri? Non date retta, bella la grafica, bella l'idea!!
      L.C.

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    4. Su Marco garantisco io perchè ne conosco il valore. E dobbiamo imparare a prendere la critiche come uno stimolo al miglioramento....siamo tutti sulla stessa barca

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  5. Il più grande "gallo" Favrianese è Primo Zamparini, argento nei pesi gallo a Roma 1960.

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    1. Primetto la macchina da pugni!!

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    2. Hai colto al volo Simonetti ... potresti chiamarlo come testimonial ... magari a qualcuno dei "pugili suonati" che ci hanno amministrato e ci amministrano, potrebbero anche iniziare a fischiare le orecchie ...

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    3. E questa è un'ideona!!!! Grazie!!!!

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  6. Io propongo:"sono favrianese e mi abbasso li calzoni, davanti ai potenti"

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    1. I tuoi sono sempre alle caviglie, manco ti firmi

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    2. tuttavia non è che il collega abbia detto proprio una cosa fuori dal mondo eh...

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  7. La prima impressione che ho avuto nel vedere quest' immagine e' stata di dolore.Il gallo sembra urlare il suo malessere ...gli fa male la zampa che solleva ,o la alza come romanico gesto ???
    Comunque icona bellissima ,spero prenda campo e che si diffonda come merita.
    L.

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    1. Questa immagine è una bandiera, uno stendardo che esprime rabbia, dolore e voglia impenitente di andare avanti. Spero che dietro questo drappo in bianco e nero possano allinearsi favrianesi diversamente colorati. E credo che si possa pensare anche a qualche iniziativa concreta. Un logo per avere senso non deve restare lettera morta

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  8. l'Alato cavallo del gallo di Giano di Trubbiani è la scultura che donano al Premio Gentile da Fabriano

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  9. Complimenti immagine e slogan forti, fuori dagli schemi e da ogni retorica. Spero veramente che il discorso continui. Bea

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  10. non capisco cosa volete fare

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    1. Abbiamo lanciato un logo....magari organizziamo una visita guidata ai luoghi della città con merenda finale....oppure niente....oppure altro che ci viene in mente....ma una cosa è certa: non ci frega un cazzo della politica. A scanso di equivoci

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    2. La politica è morta

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  11. .... finalmente un creativo è comparso all'orizzonte ... ma non lo raccontate troppo in giro ... "Vogliamo stringere una forte collaborazione con Unesco e ci auguriamo che al più presto da parte dell’Organizzazione mondiale possa arrivare il prestigioso riconoscimento per Fabriano di patrimonio dell’Umanità quale Città creativa". (Gian Mario Spacca) ... avanti il prossimo ...

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    1. Grande cabarettista Spacca !!!

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