9 giugno 2014

Favriao brasileira e il Sindaco de rua


 

Pare che l’altra sera un UFO sia stato avvistato  a San Vicino e questo la dice lunga pure sulla crisi di identità degli extraterrestri. Dopo i sanguinamenti matelicesi della Beata Mattia non poteva mancare un secondo assaggio di apocalisse d’entroterra e c'è da dire che l’apparizione degli alieni fa sempre la sua porca figura. In attesa di nuove e scioccanti rivelazioni sui cerchi di grano e di qualche mattocchio che proclami gli scavi di Attiggio non vestigia romane ma novella Stonehenge del rito celtico fabrianese, occupiamoci per qualche istante di un'altra forma di vita extraterrestre: lo SPI, il Soggetto Pienamente Identificato che ricopre la carica di primo cittadino. Giancarlone l’Ipergalattico, ribattezzato per l’occasione l’Actarus di Palazzo Chiavelli, gasato dal risultato dalle europee che ha vissuto come se i concittadini avessero scritto Sagramola invece che Renzi, prima ha rimpastato allegramente la Giunta - sostituendo l’assessore alla cultura in difficoltà di conciliazione tra vita privata, lavoro e politica con altra figura femminile madre di tre figli!! – e poi ha rilasciato al Carlino di ieri un’intervista tutta incentrata sul consuntivo di questo primo biennio di governo cittadino. Nel botta e risposta ci sono diversi spunti su cui imbastire una fiorita polemica, come mi ha detto ironicamente Actarus in persona ieri pomeriggio durante la Festa dello Sport: la pressione fiscale che diminuisce, l’opposizione poco costruttiva e un futuro turistico in fremente attesa del boom oramai diventato mantra per il cittadino cieco e fondamento ideologico di tutto lo sciocchezzaio amministrativo in Fabri_ano. Ma i passaggi davvero degni di nota sono quelli in cui l’Actarus di Palazzo Chiavelli balla da solo e si dice bravo per quanto ha realizzato dal 2012 ad oggi e per l'etichetta sintetica che propone di se stesso: sindaco di strada. Si tratta di una definizione suggestiva e vagamente sudamericana, forse legittimata dal bergoglismo, e che richiama la mitologia brasiliana dei meninos de rua, dei bambini di strada e del grande arcivescovo Helder Camara, stella polare del cattocomunismo e punto di riferimento dell’Azione Cattolica fabrianese, dalle cui fila diversi anni fa emerse un gruppo intitolato al vescovo brasiliano che poi decise di aderire in blocco al Partito Comunista Italiano. Quando Sagramola si definisce Sindaco di Strada immagina, quindi, un preciso modello culturale che è quello cattocomunista di cui si propone come sintesi locale definitiva ed efficace. Non è un caso, tra l’altro, che il Sindaco declini la sua visione in un contesto sociale, in una vera e propria “presenza fisica” a fianco degli operai della Tecnowind, della Indesit e della Ardo. Realtà diverse e "speciali", mescolate e uniformate dalla prossimità fisica del Sindaco di Strada che, con la sua sola presenza, risolve le diversità aziendali, situazionali e di contesto, creando un fil rouge in cui – con moltissimo populismo cattolico e zero analisi marxista – alla fine l’operaio ha sempre ragione ma a condizione che la ragioni si declini in ammortizzatori e non certo in un'autonoma coscienza di classe. Il Sindaco di Strada nel format immaginato da Sagramola, di fatto, non è altro che il seguito del merlonismo, il passaggio dal paternalismo padronale a quello istituzionale, la rivincita postdatata dei cattocom sulla destra democristiana. E in questo contesto, inquietante per ogni liberale, è quasi rassicurante e liberatorio il passaggio dell’intervista in cui Sagramola inserisce un correttivo non volontario nella sua visione di se stesso come Sindaco di Strada, laddove afferma che buona parte della sua giornata la trascorre nel suo ufficio in Comune. Siamo sinceri: lo preferiamo, nei panni di un Signor Travet a capo chino sulle sudate carte non leopardiane piuttosto che rivestito dagli abiti suggestivi, ma troppo larghi, di un cattocom che immagina la nostra città come un luogo sudamericano da evangelizzare, una Favriao brasileira da redimere con vicinanza e presenza. Ma forse è solo l’aria dei Mondiali carioca che fa brutti scherzi.
    

9 commenti:

  1. SPI soggetti pienamente identificato è fantastica

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  2. Crocettilaqualunque lo vogliamo convocato in Nazionale per i mondiali in Brasile

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    1. ma se nun e' bono manco a fare il portaborse di Sagramola

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  3. Tornasse Helder Camara li prenderebbe tutti a calci in culo, lui e i cattocomunisti de Favriano

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  4. ma il bergogliano Sagramola adesso sindaco de rua, non fu anche messo comunale del sindaco Merloni? Non recapitava fidati dispacci e altre notizie dalla stanza dei bottoni ? Alex

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  5. Diciamo che questa mi sembra una questione minore. Ognuno di noi ha un passato e vorrei ricordare, per onestà intellettuale, che Sagramola fece un buon lavoro al tempo del terremoto. Riconosciuto da tutti tra l'altro

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  6. Notizie non confermate, ci danno anche gli extraterrestri in fuga da Fabriano, nel contempo si annunciano nuovi arrivi: Sgarbi fresco di nomina ad Urbino a cui si aggiungono orde fameliche di turisti nella torrida estate fabrianese. Ma qualcosa di concreto, oltre ovviamente alle prodi gesta del sindaco, si riesce a concretizzare sulle sponde del Giano?? Povero fiume che tra l'altro ha dovuto subire l'onta di sversamenti insalubri, da parte dei soliti noti, che hanno portato alla moria della misera fauna ittica che proliferava attorno al ponte della Canizza.!!!

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    1. Chissà se gli extraterrestri sono interessati all'acquisto della Ardo?

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  7. Così parlò Sgarbitustra: «Voglio lanciare un referendum. Il capoluogo di Regione deve passare da Ancona a Urbino. Non c'è dubbio. Ancona è il capoluogo reale e attuale, ma Urbino è il capoluogo del sogno. Non c'è confronto!».

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