Perchè ci serve un Sindaco quarantenne

Giancarlotto il Sindaco Poliziotto e i suoi muti e soddisfatti sodali non si rendono conto di quanto devastante simbolismo sia carica la loro decisione di penalizzare il "diritto a due ruote" dei bambini fabrianesi. Ciò che colpisce nel voto del Consiglio Comunale non riguarda l'evidente e gravissima sordità rispetto al diritto di cittadinanza dei bambini - diritto che sussiste anche se si tratta di minori non votanti - o una questione di politica che sconfina pirandellianamente nell'assurdo, ma il fatto che quel pronunciamento costituisca la forma palpabile di un drammatico deficit di sensibilità generazionale da parte dell'amministrazione comunale. E quando la razionalità delle cose viene inficiata da limiti strutturali e da concezioni radicate e irriformabili è davvero arduo, se non fantasioso, anche il solo supporre un qualche confronto sensato e costruttivo con i decisori politici. L'affaire "bici nel parco" - riveduto a freddo e al netto di una naturale passione genitoriale - sintetizza una serissima questione anagrafica con cui la politica, volente o nolente, sarà costretta a misurarsi e fare i conti. Personalmente ho sempre considerato il giovanilismo manifestazione di pensiero debole - al pari dell'impulso rottamatorio e di una pretesa nuovista direttamente connessa al numero di primavere vissute - perchè la giovinezza non è una virtù dell'agire politico ma soltanto uno stato transitorio, peraltro assai breve, a cui non possono essere attribuite facoltà taumaturgiche di sintesi espressiva del bisogno di cambiamento. Eppure il voto dell'altra sera sul regolamento di polizia municipale ha incrinato anche questa granitica e radicata certezza. E non nascondo di aver tratto una conclusione per me dirompente e cioè che una città che desidera affrontare il futuro senza rimozioni e con un minimo di volontà costruttrice non può concedersi la bestemmia politica di eleggere un Sindaco che abbia più di 40 anni. Capisco perfettamente che si tratta di un'affermazione a cui è possibile contrapporre moltissime e fondate obiezioni, ma credo anche che la nostra città abbia estremo bisogno di un salto di qualità generazionale. Eleggere un Sindaco quarantenne significa, innanzitutto, scegliere una persona che sarà senza ombra di dubbio "dentro" il futuro che è chiamato a progettare e realizzare e non affidarsi a qualcuno che, anche per motivi di età, tenderà a immaginare la politica come scivolo verso la pensione o come ordinaria amministrazione al netto di ogni pathos. Inoltre un Sindaco quarantenne - dando per scontato che madre natura lo abbia pure dotato di uno stock sufficiente di intelligenza e di fiuto - ha elevate possibilità di essere padre o madre di bambini o di adolescenti e quindi di vivere una condizione personale, anagrafica e familiare che può stimolarlo a condividere e comprendere le innovazioni del nostro tempo e a farsi carico del diritto al futuro di una giovane generazione con cui vive a stretto contatto. Un Sindaco quarantenne è, quindi, uno che ha buone possibilità di rendersi conto che non si può impostare il futuro puntando sulla cassa integrazione di massa; che sa bene che il diritto al divertimento dei giovani deve rispettosamente prevalere sul diritto al riposo dei meno giovani; che è consapevole che le energie di una comunità vanno liberate da vincoli e regolamenti e non imbrigliate da mani saturnine innamorate di ogni proibizione; un Sindaco che vive il mandato senza intrupparsi tra segni di menopausa o tra incombenti disturbi alla prostata; uno che era troppo giovane per essere complice dell'Antonio Merloni e abbastanza adulto da averne conosciuto senza comode  rimozioni prima il declino e infine il collasso. Abbiamo bisogno di questo, non del solito Giancarlotto Sindaco Poliziotto.