16 giugno 2014

Il Regolamento al Contrario tra Giancarlotto e Kelsen



Mi sia consentito un outing civico: faccio parte di quella larghissima maggioranza di cittadini che non presenzia fisicamente alle riunioni del Consiglio Comunale. Non per leggerezza, per disinteresse o per orario ma per precisa e consapevole volontà di diserzione. Considero, infatti, il Consiglio Comunale uno strumento pletorico, una fabbrica di decisioni già assunte in altre sedi e una sede in cui chi governa si dedica alla riduzione progressiva dello spazio riservato al confronto politico e del tempo dedicato alla dialettica delle idee. Lo svuotamento di prerogative del Consiglio Comunale è ciò che lo rende indigesto al popolo e ne lima – giorno dopo giorno – l’attrattività e il richiamo. Ogni tanto il civico consesso riesce ad emergere dal proprio anonimato strutturale e a farsi largo nella cronaca cittadina, grazie a temi e questioni che toccano i nervi sensibili dell’opinione pubblica, ma più spesso per via di una certa vocazione teatrale della classe politica, che trasforma gli scranni in palcoscenico e l’amministrare in commedia lieve, con tanto di attori, comparse, regie e backstage. Nei giorni scorsi è stato il Regolamento di Polizia Municipale a riconnettere cittadinanza ed organi elettivi e a certificare il drammatico scollamento tra sensibilità collettiva e sfera decisionale. In questo quadro di osmosi anomala tra elettori ed eletti non poteva mancare il guizzo teatrale, l’uscita a cazzo di cane capace di trasformare un fatto politico in una pennellata colore. In questa metamorfosi permanente del “discorso pubblico” Giancarlotto - il Sindaco Poliziotto - eccelle per ridondanza, continuità e fantasia. Al punto da far pensare a quelli che fanno la spesa al supermercato e riempiono la borsa di plastica finché non cede di schianto, seminando d’intorno frutta, verdura, pelati e marmellate. Sagramola è uno che imborsa parecchia mercanzia politica e la concentra tutta in una sola “sporta”: tace e cumula per settimane, poi di colpo comincia a esternare e la borsa fa rapidamente crack. L’altra sera, commentando a microfoni aperti, l’impostazione del Regolamento di Polizia Municipale ha deciso di dare forza alle sue decisioni ricorrendo al giustificativo nobile della citazione e chiamando in causa il giurista austriaco Hans Kelsen. Cosa ha detto Giancarlotto, riparandosi sotto il manto di un’autorità assoluta del diritto? Che a suo modo di vedere la sanzione è necessaria per produrre l’educazione. Siccome Giancarlotto ha dato l’impressione di essersi preparato ben bene questo coup de théâtre consiliare si è ben guardato dal raccontarla tutta. Per Kelsen, infatti, la sanzione ha la priorità sull’illiceità dell’atto commesso, così come la forma prevale sul contenuto e sul valore. Ricorrendo a Kelsen, probabilmente senza volerlo, Giancarlotto ha rivelato la sua reale visione del governo cittadino: una sequenza di scelte, decisioni e provvedimenti incentrati sulla sanzione e sull’idea totalmente bislacca che governare una comunità non significhi innalzare la qualità dei servizi al cittadino e destinare equamente ad essi le risorse pubbliche ma incidere sul comportamento delle persone delineandone le forme ritenute accettabili. Di fatto Sagramola declina in chiave municipale la teoria dello Stato Etico, di una sfera pubblica che invece di considerare i cittadini portatori di diritti pretende di educarli. L’esatto contrario di un approccio liberale in cui  “attraverso l’equilibrio così raggiunto dei diritti, deve porre i cittadini nella condizione di educare sé stessi” (von Humboldt (1767-1835). L’altro giorno un lettore del blog, in un commento postato su questa pagina, mi chiedeva cosa farei, nei primi cento giorni, se fossi eletto Sindaco. Visto che non sono interessato a questo genere di candidature, neanche in termini di fantapolitica, posso solo limitarmi a immaginare cosa vorrei che proponesse un candidato Sindaco per ottenere il mio voto. Vorrei che, dopo tre mesi di studio matto e disperatissimo e di sudate carte, si presentasse in Consiglio Comunale con un Regolamento al Contrario, con un corposo faldone di lacci e lacciuoli da cassare e di impedimenti da recidere, per mettere in movimento energie senza invece reprimerle come se contenessero sempre e comunque il germe della distruzione e del caos. Fabriano è una città che ha bisogno di animal spirits, di libertà individuali, di istituzioni che favoriscono la piccola impresa, gli esercizi commerciali e lo spirito d'iniziativa. Un’amministrazione comunale, dal punto di vista materiale, non può fare molto. Per vincoli di bilancio e per patto di stabilità. Ma può avere un grande ruolo nel creare l’humus e il clima, la psicologica collettiva di un rilancio economico che è condizione necessaria per animare le forze del libero mercato. Insomma, il regolamento di Polizia Municipale sarà pure buono per accontentare il divino Kelsen e il prosaico Giancarlotto ma per questa città è soltanto un altro calcio nei coglioni.

    

16 commenti:

  1. Mi pare giusto che un blog liberale sottolinei la propria distanza ideologica dai cattocomunisti. Ottima riflessione

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  2. imposizioni, repressioni , sanzioni a scopo educativo, tutti metodi utilizzati da chi dimostra la propria incapacità a governare attraverso il dialogo, per capire, approfondire e migliorare attraverso azioni, la città ha bisogno di libertà, ha bisogno di individualismi che la portino ad un'identità di collettività viva, ha bisogno di spazi di socializzazione che non siano gli androni di bar o pub,ha bisogno insomma di sentirsi viva e soprattutto libera di esserlo, le repressioni poste in essere con questo regolamento , e in particolare con l'emendamento di Sgramuntantoalletto , la pongono esattamente in direzione opposta alle sue necessità, il sindaCOTTO pretende una città a testa china ad ubbidire ad ogni suo più piccolo capriccio, pretende di educare.....EDUCARE attraverso la repressione e le sanzioni, e se questi sono gli insegnamenti che ha ricevuto frequentando gli spazi dell'acr!!! Dio mi fulmini se permetterò mai ai miei figli di accostarvici!! sig. Sindaco, questa volta non voglio satiricamente deformare la sua carica, i giardini sono luogo pubblico e come tale soggetto a regole, lei per fare rispettare queste regole , attraverso i divieti , pensa di risolvere le cose , dimenticando un piccolo particolare , e cioè che sono i bambini più piccoli che magari hanno tolto mle ruotine alla bici da poco che vanno a sbattere contro i passanti e non certamente quei ragazzi più grandicelli, se EDUCAZIONE si vuole dare si devono punire gli atteggiamenti non le frequentazioni , questo vale a maggior ragione per i padroncini maleducati dei cani, vede sig. Sindaco, lei con la sua visione di città ideale in cui nessuno è autorizzato oltre lei a parlare ad alzare gli occhi al di sopra delle ginocchia sta gravemente minando uno stato sociale già gravemente compromesso dalla situazione di crisi in cui versa la città, già gravemente compromesso da tutte quelle azioni di finto buonismo rivolte quasi esclusivamente ad una fascia di cittadinanza , a scopo voto? vediamo gli stranieri in città sono circa 3600.... senza i voti di questi dove sarebbe oggi lei e il suo partito? vede sig. Sindaco lei forse , anzi a quanto mi riferiscono, è certo che io abbia rancori personali nei suoi confronti, bhe si tolga di testa questa idea , io contesto il sistema di cui lei fa parte , e che approfittando della sua carica contribuisce tutti i giorni a renderlo ancora più paludoso per la cittadinanza , e se lei fosse minimamente consapevole dei danni che sta apportando a questa città attraverso i suoi comportamenti, attraverso le sue visioni di democrazie , dialogo e rispetto, ne trarrebbe le dovute conclusioni e farebbe l'unica cosa intelligente che potrebbe fare per il bene di questa città. Muratori Davide

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    1. Ogni oost di Muratori è una lezione de vida....ma falla finita me sa che te si montato la testa ma scenni dalla pianta va.

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    2. Ormai c'è chi vive solo per scrivere su questo blog e fare 'messinscena e scenate' in consiglio comunale ...

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    3. Tipo gente come Sagramola e Balducci?

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  3. che bello ! dal keynesismo al Kelsenismo, passando attraverso le multe di Alianello! Un'amministrazione liberamente tratta dal film Educazione Siberiana.

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    1. Un'amministrazione liberamente tratta dal film "la moglie in bianco l'amante al pepe"

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    2. Lino Banfi saprebbe fare molto meglio di Sagramoletto.

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  4. Dal regolamento di Polizia Municipale: "Allo scopo di favorire la propagazione degli uccelli, è vietato distruggere le nidiate degli stessi, ovvero di impadronirsi in qualsiasi modo di uccelli nati liberi." Ve lo giuro è tutto vero!

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    1. In realtà questa indicazione è presente nei Regolamenti di Polizia Municipale di altri Comuni, perché ci sono norme nazionali che prescrivono l'applicazione di queste forme di protezione degli uccelli.

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    2. Simonetti lascia perdere gli uccelli!!!
      Ti sei proprio ingrifato co 'sto regolamento!!!

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    3. e per favorire la propagazione della passera?

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  5. Se ci sono norme nazionali a che serve replicarle in un regolamento comunale? Per ingrossare il fascicolo?

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    1. Legge 157/92: Articolo 21 comma 1 lettera o
      I regolamenti comunali sono obbligati a recepirle le leggi dello Stato. Ribalto il problema ... se ci sono norme UE, dello Stato, delle Regioni a che serve il Regolamento comunale?
      Siamo in Italia e viviamo nel caos normativo come sai bene ...

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  6. Simonaisssssssssss (sibillino) ho una domanda ma tu tutto il male della amministrazione di fabriano lo canalizzi in Giacarlotto Sagramoletta no perché se così fosse sei un un pò prevenuto, ma tu e Giancarlotto ve lo prendete mai un caffé della pace?

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    1. Quando incontro Sagramola ci faccio sempre due chiacchiere. Non c' e' niente di personale tra di noi

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