Vigono regole non scritte nella dialettica politica, disposizioni informali che sono vere e proprie clausole di salvaguardia d’una correttezza che è parte integrante della civiltà del conflitto politico. Tra esse c'è il naturale e intangibile rispetto delle iniziative organizzate e animate da altre forze politiche. Ragion per cui –come è galateo intangibile e profondo non infilarsi le dita nel naso - è buona abitudine non andare a contestare le manifestazioni degli altri, a insidiarne i momenti di confronto politico, a ficcanasare abusivamente laddove non si è invitati o legittimati, in qualche modo, a essere presenti. La sinistra che ho conosciuto tanti anni fa, giusto per dire, esprimeva un rigore quasi religioso e dottrinale rispetto a questi dettami di "costituzione materiale" che, a ragione, riteneva non solo un biglietto da visita ma anche un elemento di legittimazione politica. Quella odierna – bitorzoluta, toscaneggiante e col giubbino in pelle, si gode invece le sue involuzioni formali e comportamentali come fossero un tratto aggiuntivo e distintivo di contemporaneità e connessione con lo spirito dei tempi. E per capire la decadenza profonda dello stile dei democratici fabrianesi non occorre intraprendere un lungo viaggio fuori porta. E’ sufficiente programmare un salto a Collamato, in una fredda sera di dicembre, quando alcune regole di base del comportamento politico si sbriciolano miseramente nella saletta di un bar di paese. Ma per inquadrare meglio la scena di una militanza oramai incapace di comprendere e valorizzare il significato dello stile politico, occorre partire dalle ultime elezioni comunali. Collamato è una delle pochissime frazioni che resiste all'assedio del Modello Marche e non viene espugnata dall'alleanza tra PD- UDC ma, anzi, vota massicciamente per il centrodestra. Il risultato controcorrente è frutto di molti fattori. Tra essi la candidatura azzeccata nella Lista Urbani di Giovanna Leli che ivi raccoglie 94 preferenze, un plebiscito che umilia i compaesani concorrenti e la trasforma, di fatto, nel Sindaco della Repubblica Autonoma di Collamato. E da brava sindachessa di frazione la Sora Leli fa quel che il paesello si aspetta da un consigliere di opposizione: parla con i compaesani, li ascolta, si fa carico dei problemi e di ritorno dal municipio risponde e riferisce, con la buona volontà della scolara che guarda lontano ma senza bisogno di scalciare e dar di gomito. Questo modo di fare ispira la Sora Leli anche nel pieno della crisi Tares, tributo che indigna i fabrianesi di città e quelli di frazione senza distinguo e differenze di rilievo. La consigliera decide allora di convocare un incontro per venerdì 13 dicembre alle 20.30 presso il bar di Collamato. Per avvisare i compaesani rinuncia al porta a porta e affigge un manifestino nel negozio di generi alimentari e nel bar, ossia nei due luoghi della socialità paesana. L’avviso lo firma personalmente ma nonostante l’assenza di simboli è di fatto una manifestazione di partito perché la Leli è anche il capogruppo consiliare del Nuovo Centro Destra, ovvero persona politicamente visibile e schierata. Alle 20.30 di venerdì 13 dicembre Giovanna Leli - accompagnata dal mentore e collega Urbani - comincia a raccontare e descrivere le mille pieghe del caso Tares a una quarantina di cittadini di Collamato, perlopiù capifamiglia desiderosi di avere informazioni e delucidazioni sull'odioso tributo in scadenza. Ma dopo circa una ventina di minuti si materializza l'inverosimile e prende forma una delle più sfacciate caduta di stile che la politica fabrianese ricordi. Dalla porta della saletta in cui si tiene l'incontro compaiono il segretario del Pd Michele Crocetti, il papà del segretario - ex capigruppo e grande elettore del pargolo - Riccardo Crocetti, la referente di partito per gli affari collamatese, il di lei figlio, impiegato in un prevedibilissimo e coinvoltissimo ufficio comunale e un giovane leone del nuovo corso renziano con il look di destra e l'eloquio forense. Un’invasione di campo in piena regola, un gesto di scortesia politica meritevole di integrale censura, una pacchianata da centro sociale ma senza neanche il colore di uno striscione o di un fumogeno. Un po' come se il vicino di casa più antipatico e indigesto si sedesse nella nostra tavola imbandita senza essere invitato e non pago dello sgarbo si prendesse pure la licenza di criticare il menù. Ed è precisamente quel che accade dopo pochi istanti perché gli ospiti autoconvocati cominciano a intervenire, a interrompere a prendere la parola a lungo, a difendere Sagramola e il Pd come sei i due consiglieri del Nuovo Centro Destra avessero dato vita a un contraddittorio e non invece a un’iniziativa politica di una forza dell’opposizione. La Leli, timorosa senza motivo di essere accusata di carente spirito democratico, soprassiede dal cacciarli fuori ma la task force democratica prosegue nell’improvvisato comizio senza darsi pena di forme e galatei. Poi, a metà serata, consapevole di non essere riuscito a convincere un sol uomo della platea dei capifamiglia, il gruppetto renziano se ne va, con la coda tra le gambe e con la iattanza dell'iniziale sopraggiungere annichilita e azzerata dal dibattito focoso. Insomma una serata all’insegna del nuovo PD. Nuovo e moderno perché arriva a cose fatte e approfitta dell'impegno altrui come fosse la più naturale delle dinamiche relazionali possibili. Un partito cuculo che – come si dice a Fabriano – piglia e monta su senza fare troppi complimenti e che per diffondere il vacillante verbo di Sagramola – laddove sono davvero poche le orecchie disposte ad ascoltarlo – non si fa problemi di ricorrere a metodi invasivi e da volante rossa. E toscaneggiando come Bartali, ma senza tentazioni renziane, verrebbe da dire che "l'è davvero tutto da rifare".
E Collamato fu quel che li vinse
Vigono regole non scritte nella dialettica politica, disposizioni informali che sono vere e proprie clausole di salvaguardia d’una correttezza che è parte integrante della civiltà del conflitto politico. Tra esse c'è il naturale e intangibile rispetto delle iniziative organizzate e animate da altre forze politiche. Ragion per cui –come è galateo intangibile e profondo non infilarsi le dita nel naso - è buona abitudine non andare a contestare le manifestazioni degli altri, a insidiarne i momenti di confronto politico, a ficcanasare abusivamente laddove non si è invitati o legittimati, in qualche modo, a essere presenti. La sinistra che ho conosciuto tanti anni fa, giusto per dire, esprimeva un rigore quasi religioso e dottrinale rispetto a questi dettami di "costituzione materiale" che, a ragione, riteneva non solo un biglietto da visita ma anche un elemento di legittimazione politica. Quella odierna – bitorzoluta, toscaneggiante e col giubbino in pelle, si gode invece le sue involuzioni formali e comportamentali come fossero un tratto aggiuntivo e distintivo di contemporaneità e connessione con lo spirito dei tempi. E per capire la decadenza profonda dello stile dei democratici fabrianesi non occorre intraprendere un lungo viaggio fuori porta. E’ sufficiente programmare un salto a Collamato, in una fredda sera di dicembre, quando alcune regole di base del comportamento politico si sbriciolano miseramente nella saletta di un bar di paese. Ma per inquadrare meglio la scena di una militanza oramai incapace di comprendere e valorizzare il significato dello stile politico, occorre partire dalle ultime elezioni comunali. Collamato è una delle pochissime frazioni che resiste all'assedio del Modello Marche e non viene espugnata dall'alleanza tra PD- UDC ma, anzi, vota massicciamente per il centrodestra. Il risultato controcorrente è frutto di molti fattori. Tra essi la candidatura azzeccata nella Lista Urbani di Giovanna Leli che ivi raccoglie 94 preferenze, un plebiscito che umilia i compaesani concorrenti e la trasforma, di fatto, nel Sindaco della Repubblica Autonoma di Collamato. E da brava sindachessa di frazione la Sora Leli fa quel che il paesello si aspetta da un consigliere di opposizione: parla con i compaesani, li ascolta, si fa carico dei problemi e di ritorno dal municipio risponde e riferisce, con la buona volontà della scolara che guarda lontano ma senza bisogno di scalciare e dar di gomito. Questo modo di fare ispira la Sora Leli anche nel pieno della crisi Tares, tributo che indigna i fabrianesi di città e quelli di frazione senza distinguo e differenze di rilievo. La consigliera decide allora di convocare un incontro per venerdì 13 dicembre alle 20.30 presso il bar di Collamato. Per avvisare i compaesani rinuncia al porta a porta e affigge un manifestino nel negozio di generi alimentari e nel bar, ossia nei due luoghi della socialità paesana. L’avviso lo firma personalmente ma nonostante l’assenza di simboli è di fatto una manifestazione di partito perché la Leli è anche il capogruppo consiliare del Nuovo Centro Destra, ovvero persona politicamente visibile e schierata. Alle 20.30 di venerdì 13 dicembre Giovanna Leli - accompagnata dal mentore e collega Urbani - comincia a raccontare e descrivere le mille pieghe del caso Tares a una quarantina di cittadini di Collamato, perlopiù capifamiglia desiderosi di avere informazioni e delucidazioni sull'odioso tributo in scadenza. Ma dopo circa una ventina di minuti si materializza l'inverosimile e prende forma una delle più sfacciate caduta di stile che la politica fabrianese ricordi. Dalla porta della saletta in cui si tiene l'incontro compaiono il segretario del Pd Michele Crocetti, il papà del segretario - ex capigruppo e grande elettore del pargolo - Riccardo Crocetti, la referente di partito per gli affari collamatese, il di lei figlio, impiegato in un prevedibilissimo e coinvoltissimo ufficio comunale e un giovane leone del nuovo corso renziano con il look di destra e l'eloquio forense. Un’invasione di campo in piena regola, un gesto di scortesia politica meritevole di integrale censura, una pacchianata da centro sociale ma senza neanche il colore di uno striscione o di un fumogeno. Un po' come se il vicino di casa più antipatico e indigesto si sedesse nella nostra tavola imbandita senza essere invitato e non pago dello sgarbo si prendesse pure la licenza di criticare il menù. Ed è precisamente quel che accade dopo pochi istanti perché gli ospiti autoconvocati cominciano a intervenire, a interrompere a prendere la parola a lungo, a difendere Sagramola e il Pd come sei i due consiglieri del Nuovo Centro Destra avessero dato vita a un contraddittorio e non invece a un’iniziativa politica di una forza dell’opposizione. La Leli, timorosa senza motivo di essere accusata di carente spirito democratico, soprassiede dal cacciarli fuori ma la task force democratica prosegue nell’improvvisato comizio senza darsi pena di forme e galatei. Poi, a metà serata, consapevole di non essere riuscito a convincere un sol uomo della platea dei capifamiglia, il gruppetto renziano se ne va, con la coda tra le gambe e con la iattanza dell'iniziale sopraggiungere annichilita e azzerata dal dibattito focoso. Insomma una serata all’insegna del nuovo PD. Nuovo e moderno perché arriva a cose fatte e approfitta dell'impegno altrui come fosse la più naturale delle dinamiche relazionali possibili. Un partito cuculo che – come si dice a Fabriano – piglia e monta su senza fare troppi complimenti e che per diffondere il vacillante verbo di Sagramola – laddove sono davvero poche le orecchie disposte ad ascoltarlo – non si fa problemi di ricorrere a metodi invasivi e da volante rossa. E toscaneggiando come Bartali, ma senza tentazioni renziane, verrebbe da dire che "l'è davvero tutto da rifare".
Ahahahah! Che caduta di stile!! Forse si sono ispirati all'invasione dei cittadini in consiglio. Chissa se stasera mi ritrovo Crocetti pure alla riunione di condominio! Che pochezza....incredibile!
RispondiEliminaelezioni subito!!!!!!
RispondiEliminaDa anni in politica non c'e' più' il il politically correct. C'e' solo arroganza.Prima c'era il confronto di idee, lo scontro e le idee per cui scontrarsi. Ricordate Berlinguer, Almirante, Pertini....... Anni luce fa essere parlamentare era un onore e si faceva tutto a SPESE PROPRIE per avere il prestigio di sedere in parlamento e servire l'Italia......... Tempi lontani..... G.
RispondiEliminaPiù che una caduta di stile che sicuramente non sanno neanche cosa sia è una sconsiderata esaltazione del super io. Si sentiranno tanto fichi.
RispondiEliminaNell'esaltazione del super io Sorci, ragazzi, ha fatto scuola. Ma facciamo capire a questi signori che i tempi sono cambiati e se continuano ad agire così finisce che prima o poi si ritrovino bersaglio de pomidori e ova fraciche
EliminaI LAQUALUNQUE bastonati in casa loro. Ben fatto.
RispondiElimina2 giovincelli cn la puzza sotto il naso che si coprono dietro la faccia del rinnovamento Renziano per continuare a mantenere i loro padroni!! Etica politica non la conoscono proprio! Vergognatevi
RispondiEliminaEee che poi l'Avvocato é pure di Destra... Sta li solo perché con il PD si mangia di PIÙ
EliminaLo stavo per scrivere... il problema non è il modo di vestire di destra, ma l'orientamento politico che è anch'esso destrorso.
Eliminadove sono oggi gli emissari?????
RispondiEliminaVergognatevi!!!!!
Tutti a casa ed elezioni subito!!!!
E come ci torniamo alla politica vera dopo questo sfascio, dove andiamo a riprendere valori, idee, lavoro. Parlo di locale e di nazionale!
RispondiEliminaARRENDETEVI!!! SIETE CIRCONDATI!!!
RispondiEliminaI FORCONI VI CACCERANNOOOO
I FORCONI, ennesima profonda D E L U S I O N E ... solo una banda di strani figuri senza arte nè parte ... questa è la rivoluzione? Suvvia ....
EliminaLa rivoluzione la farà la famiglia LA QUALUNQUE allora. Oppure i 4 peones leccaculo del poltronificio PD?
EliminaE' tornato "suvvia"
Eliminai movimenti che riempono le piazze sono altri...peccato fasci, sarà per un'altra volta, magari nel quarto millennio...
EliminaCollamato sarà la Bastiglia del quarto millennio !!! Allonz LA QUALUNQUE !!!
EliminaCrocettilaqualunque il Saint-Just de Attiggio... ahahahahahah
EliminaSquadrismo fascista familiare!
RispondiEliminaQuanta dotta eloquenza e alto pensiero si può leggere tra i commenti! Complimenti, insulti ed urla sono da sempre stati i parametri maestri per convincere della bontà delle proprie opinioni ;) Un articolo ben scritto, comunque.
RispondiEliminaEh, infatti. Meglio la dotta eloquenza di Crocetti senior, che con i suoi interventi in Consiglio comunale ha fatto impallidire Demostene... ahahahahah...
EliminaMando le registrazioni degli interventi a LAQUALUNQUE, può darsi gli siano utili per il prossimo film.
EliminaMandale a Dario Argento, sono più attinenti a quel genere.
EliminaE COME SI FA A NON INSULTARE CHI CI HA PORTATO ALLO SFASCIO???
RispondiEliminaI Crocettilaqualunque... che pianto.
RispondiEliminaPadre e Figlio fantastici hahahah uno più incapace dell'altro
Eliminaio invece rido da un quarto d'ora per questo articolo così annunciato...mi aspettavo chissà che....sembrava che l'autore svelasse segreto di stato....invece è la soltita critica per eccitare il solito coro...
RispondiEliminaPerlomeno ti diverti
EliminaBeh fossi in quei tre peones del PD mi sarei sotterrato dalla vergogna.
EliminaAnche io ho riso quando ho saputo che tra le truppe cammellate di Crocettilaqualunque c'era persino una signora quasi centenaria, naturalmente neotesserata.
Eliminavolte riconoscere la figura di merda è bello. Invece il difensore riesce a giustificare tutto.
EliminaNON HO ANCORA SENTITO UN ESPONENTE DELLA GIUNTA O DEL PD+UDC FARE MEA CULPA SULLE C............. CHE STANNO FACENDO!!!
EliminaSecondo loro non hanno sbagliato un colpo....
EliminaCerto che per un segretario di partito farsi accompagnare dal padre...poteva farselo cambiare a casa il pannolone!
RispondiEliminanon ho parole davvero.........quanto stiamo cadendo in basso......speriamo che i giovani non siano tutti cosi' (ma che fa' a fabriano?oltre il mantenuto,studia ,lavora?)
Eliminail ragazzo dopo il liceo scientifico ha conseguito una laurea triennale ora lavora presso un'azienda locale....così, spero che abbiamo sedato la curiosità pettegola di cui sopra...ci andrei piano a dare del mantenuto a chicchessia.
EliminaConosco un sacco di Laureati che sono dei coglioni totali
EliminaBravissima Giovanna che non è scesa al loro livello.
RispondiEliminaIl pd è senza etica perché non hanno idea del significato di questa parola, basta vedere da chi è composto il nuovo direttivo che di nuovo non ha niente.
la referente di partito e il figlio chi sono?nomi?
RispondiEliminae il giovane leone eloquente?chi e'?
Eliminanon e' possibile sapere nomi e cognomi?
EliminaMa è semplice, prima era la segugia di Mingarelli, poi lo ha abbandonato per seguire il nuovo e rimanere nel direttivo locale. Non sono molte le signore nel direttivo ma tutte hanno sedotto ed abbandonato mingarelli!!!
EliminaUn coglioncello esaltato....... A casa pure lui
RispondiEliminaSe questo é il nuovo che avanza stamo freschi
RispondiEliminaLa cosa bella è notare che c'è ancora chi tenta di difendere l'indifendibile, andando a citare la "dotta eloquenza" senza rendersi conto che oramai sono arrivati al capolinea e a breve non ci sarà più tempo per le chiacchiere. Fuggite fin che siete in tempo!!
RispondiEliminaMi scuso fin d'ora per la lunghezza del commento.
RispondiEliminaConsiderando la profonda stima ed amicizia che mi lega alla Sora Leli, ritengo non solo da censurare il comportamento di questi energumeni che si presentano in una riunione semi privata con il palese intento di cercare di mettere in difficoltà chi gode del favore di così tanti elettori, ma è necessario dare il massimo risalto all'accaduto per far capire a tutti gli elettori e a tutti gli eletti che se i cittadini non ne possono più dei politici il motivo sta nell'assoluta arroganza dei modi che, chi si trova ad occupare le stesse poltrone da troppo tempo, mette sempre in campo ogni volta che si parla dei problemi della gente comune. Le persone come questa giovane ragazza, catapultata per caso sulla scena politica che si impegna per cercare di fare di tutto, non solo per coloro che l'hanno eletta, ma anche e soprattutto per coloro che hanno necessità di una risposta dalle istituzioni sulle questioni che regolano la nostra quotidianità, vanno aiutate, incentivate e stimate. Per contro, i politici di professione che stanno da decenni "occupando" le istituzioni devono farsi da parte. Devono smetterla con l'arroganza che li ha resi quasi intoccabili nei loro privilegi. Tutti questi vecchi avvoltoi che per anni hanno spolpato le nostre carcasse, devono smetterla di rendere la vita impossibile ai giovani come la nostra Giovanna che si impegnano per un innato senso del dovere e non per occupare una poltrona per un tornaconto personale. E' giunta l'ora di una rottamazione totale di questi fossili viventi, inutili e squallidi come gran parte delle decisioni che hanno preso in questi anni e che hanno portato la nostra vita quotidiana ad un livello deprimente come quello che stiamo vivendo in questo periodo.
Forza Giovanna!!!
Piú o meno come quando Rossi invadeva la manifestazione di Miss Padania
RispondiEliminaNo perchè Rossi fece una contestazione esterna ma non è venuto a disturbare lo svolgimento concreto dell'iniziativa. E quella è libertà di espressione. Tanto che a quel tempo polemizzammo duramente ma in assoluta e amichevole trasparenza. E credo che Emanuele possa confermare quel che dico
RispondiEliminavedete cari signori siete così accecati dalla tares che vi sfuggono diversi e importanti particolari solo Crocetti potrà essere il punto di unione con il nuovo PD probabilmente i centri di potere regionale si sposteranno su Pesaro anche se Ancona beneficerà del suo status di capolougo, il nostro interno la tetra terra di Valthor sarà dimenticata. Crocetti-Renzi il futuro!
RispondiEliminaCrocettilaqualunque è il futuro di Fabriano? Va be' però non scrivete i commenti alle undici e tre quarti di notte e sotto l'effetto (evidente, visto il loro contenuto) dell'alcool.
EliminaMa chi sono gli strateghi politici di questo nuovo PD???
RispondiEliminaCerto erano in un bar e quindi luogo pubblico e accessibile a tutti, ma entrare cosi a gamba tesa senza preavviso mi sa tanto da cartellino rosso.
E' stata commessa una sciatteria politica, cè poco da aggiungere...
f.to Giorgio Fraticelli
Certo perchè quelli del PD sanno tutto, Conoscono tutto e gli altri? Gli altri sono tutti cretini! non capiscono niente! Loro sono i detentori del verbo di "DIO"
RispondiEliminaMa andate a cagare
IL PD nelle marche ha una grandissima responsabilità... fabriano è monocolore da anni e anni... ora che stiamo in questo disastro nessuno che ha chiesto scusa o abbia detto ho sbagliato!! Gli unici che ancora corrono dietro al pd sono:
RispondiElimina- chi ha le poltrone
- chi è stato raccomandato tramite un posto di lavoro pubblico o parapubblico
- chi gestisce alcune cooperative (non tutte ma molte) dove cè magna magna
MA gli altri cittadini fuori dalle categorie sopra.. si sono rotti i c.........
PD VERGOGNA"""""
Verita assoluta.
Eliminatutto vero!
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