I quotidiani danno notizia della proroga della cassa integrazione alla JP per tutto il 2014 e del fatto che l’Inps ha sbloccato il pagamento di due mensilità di cassa anche per i lavoratori rimasti fuori dalle riassunzioni di Porcarelli. Che i lavoratori gioiscano è un fatto naturale e comprensibile. Quel che lascia perplessi è la soddisfazione dei sindacati, sempre meno interessati alla rappresentanza del lavoro vero e orientati, compensativamente, a farsi gestori degli ammortizzatori sociali, intesi come sistema di normative, di procedure e di cavilli più adatti a un centro servizi che alla sfida confederale. Sono temi complessi che chiamano in causa l’identità e la natura del sindacato e meritano una valutazione assai più profonda di quella che è possibile richiamare con un semplice post. Ma resta intatto, nella sua dimensione e nella sua portata, un tema che viene sistematicamente accontonato perché affrontarlo costringerebbe a fare i conti con la realtà e cioè che l'obiettivo degli ammortizzatori sociali dovrebbe essere il reinserimento sociale attraverso il lavoro, per evitare quel male sociale assoluto che è l’inattività. Gli ammortizzatori sociali lunghi - e c’è gente che a Fabriano tira avanti con la cassa integrazione anche da una decina d’anni – sono una vera e propria calamità naturale, non tanto perché alimentano una passione assistenzialista assolutamente distante dalle necessità del nostro tempo, ma perché la condizione delle “zero ore” - oltre a creare sacche consistenti di lavoro nero e irregolare – impedisce di mantenere i livelli di occupabilità dei lavoratori coinvolti, con competenze condannate all’obsolescenza e quindi poco e male riutilizzabili in eventuali altri cicli di produzione. Il problema di Fabriano – oltre alla crisi industriale – è quindi la distruzione di un potenziale locale di lavoro, che diminuisce il valore aggiunto del territorio e ne comprime l'atrattività, innanzitutto agli occhi di chiunque avesse la tentazione di investire in questa zona. Gli ammortizzatori lunghi, infatti, disabituano al lavoro, favoriscono l’inerzia delle persone, ne stimolano la vocazione ad attendere passivamente miracoli occupazionali, rendono preferibile un 80% di retribuzione a zero ore piuttosto che un 100% a 40 ore settimanali e delineano una zona di comfort che, con il passare del tempo, diventa parte integrante del modo di vivere e, peggio ancora, di pensare. Questa vocazione di massa all’inattività è facilitata anche dalla struttura patrimoniale di Fabriano. Negli anni delle vacche grasse, infatti, anche le famiglie più modeste hanno avuto la possibilità di costituire un ingente patrimonio, combinando il reddito familiare cumulato – prodotto dalla piena occupazione – con una vocazione al consumo tradizionalmente parsimoniosa. Ciò ha consentito di cumulare ingenti risparmi, in buona parte ancora ampiamente disponibili, nonostante la pesante svalutazione degli investimenti immobiliari che hanno, in parte, immobilizzato le risorse familiari disponibili anche a causa di blocco della compravendita di case che impedisce di monetizzare e di speculare. Questo vivere combinando sussidi e rendita ha pure alimentato un peculiare approccio culturale, secondo il quale l’inattività non è più vista come impedimento alla dignità della persona nè come peso da cui sgravarsi, ma come linearissimo dato di natura, splendidamente esemplificato dallo stereotipo del cassintegrato che si appresta a fare la sgambatina quotidiana con l’ultimo, costoso, modello di bicicletta in fibra di carbonio. La verità è che questo stile di vita – connotato dai tratti tipici della decadenza alimentati dal ricorso alla rendita – è possibile perché Fabriano conosce, in realtà, un livello di crisi ancora tollerabile anche se tale non appare a chi osserva la città dall'esterno e ricorrendo a parametri standard di valutazione. Ci sono sicuramente sacche di marginalità e di povertà tra fasce di anziani soli e forti elementi di disagio in componenti riconducibili a immigrazione straniera e meridionale. Per il resto il welfare familiare esprime ancora uno strato di grasso che può essere consumato per tirare avanti e quel che è venuto meno in termini di reddito è compensato dalla generosità improduttiva dall’assistenzialismo pubblico. E questo è uno scenario che riguarda e coinvolge, innanzitutto, un pezzo di popolazione compresa tra i 45 e i 55 anni, ossia quel segmento di società che dovrebbe essere il più attivo e reattivo in termini sociali e occupazionali. Fabriano può, quindi, sopravvivere e tirare avanti senza scosse, senza reazioni e senza riconversioni produttive per almeno altri cinque anni consumando il grasso residuo. E prepararsi a un declino che assumerà la forma inevitabile di un crollo improvviso nella fenomenologia ma preparato dal logorìo di da anni e anni di indifferenza e di attesa. Il tema della città inattiva è, quindi, il problema dei problemi per la prospettiva della nostra città. C’è qualcuno, non dico tra i politici, ma nell’universo delle parti sociali e delle associazioni di categoria che ritiene necessario cominciare a sciogliere questi nodi o quanto meno iniziare a rifletterci su senza finzioni e senza rimozioni?
19 dicembre 2013
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Dai, intanto aumenteranno sempre di più le tasse per far fronte al buco dell'INPS che dovrebbe pagare gli ammortizzatori, che dovrebbero servire per imboccare gli usufruitori, che dovrebbero versare le tasse, che aumenteranno perché serviranno sempre più soldi, che..........
RispondiEliminaInsomma, qualcuno vuole spiegare alla popolazione che il moto perpetuo non esiste?
Si, dico alla popolazione, perché chi gestisce il sistema lo sa benissimo, come sa benissimo cosa porterà l'avvicinarsi alle soglie basse di questa spirale viziosa. TUTTI POVERI, TUTTI DOCILI.
E si fregano pure le mani quando i docili diverrano violenti, così reprimerli con la forza ed essere autorizzati alla legge marziale.
Comunque vada sarà un successo (PER I VECCHI al potere).
Tutto giusto, ma la prossima volta che si azzardano a protestare facendo i cortei come hanno fatto davanti alla Banca Toscana gli tiro un secchio di merda in testa.
EliminaConcordo
Eliminaanch'io !
EliminaSei troppo vigliacco per tirare merda addosso a qualcuno.Nel tal caso ci riuscissi non devi andarla a cercare tanto lontano la merda perché tu ne sei pieno.
EliminaLa maggior parte di quelle persone che protestavano erano padri di famiglia che protestavano per far mangiare i propri figli....salame ! Non meritavi neanche risposta ma 5 minuti si dedicano anche a chi non capisce una mazza.
A beh, fortuna che ci sei tu che capisci anche per me. Comunque la prossima volta alla sfilata se ci vai anche tu, porta l'ombrello, può tornare utile.
EliminaDi sicuro ci sono situazioni difficili, ma tanti tantissimi cassa integrati li trovi in palestra, a passeggio, a fare doppio lavoro in nero togliendolo a noi regolari. BASTA non se ne può più.
EliminaSante parole. Penso che se si percepisce l'80% della retribuzione contrattuale, si dovrebbe lavorare perlomeno l'80% delle 40 ore settimanali previste dal contratto, magari in altre aziende che operano sul territorio, e senza aggravi di costi per queste ultime (visto che lo stato paga la cassa integrazione). Questo porterebbe almen quattro grandi vantaggi: il primo è che il lavoratore non viene pagato per "sgambare" in bici, ma per un lavoro produttivo; il secondo è che le aziende avrebbero maggiore competitività, usufruendo di tali collaboratori, senza aggravi di costi; il terzo è che il lavoratore ha l'occasione di apprendere un nuovo "mestiere" o di praticare quello con cui si è guadagnato da viviere fino alla cassa integrazione. Ultimo, ma non meno importante, non si cadrebbe nell'immobilismo che citavi nel blog. Tutto questo in un mondo perfetto, ma purtroppo (e lo dico a malincuore) siamo a fabriano, Italia.
RispondiEliminaIo ha chi ha 50/55 anni lascerei la cassa integrazione fino a che non matura la pensione. Ma chi ha dai 20 fino ai 45 anni non gliela darei. Gli darei il sussidio per un anno poi o ti trovi lavoro o ti trovi lavoro. Sta gente riempe i bar e si lamenta, ma la sera torna a casa da mammà e papà a mangiare e fa la bella vita.
EliminaCondivido a pieno quanto affermato da ceresani
EliminaConcordo con Marco, ma aggiungerei anche che visto che sono pagati dallo stato possono anzi devono lavorare per lo stato . Ci sono mille attività, dalla manutenzione dei boschi all assistenza a scuola o agli anziani. É ora che scendete dal la comoda poltrona della nulla facenza
EliminaTutto maledettamente vero..qui ci stiamo reincartando con l'art.18..quando di fatto esso e' diventato anacronistico per la societa' attuale...pero parlare di questo argomento fa molto scikkk, parlare di lavoro vero, di abbassamenti dei costi, di tutelare chi invece non ha nulla... no!!! Quindi riduciamo al 50% la quota e diamo anche ad altri lavoratori scoperti questo sussidio...esistono laoratori con 35..37 anni di contributi e nulla percepisco...
RispondiEliminaF.to giorgio fraticelli
condivido parola per parola!
RispondiEliminavoglio solo poter vivere per vedere la citta' con questi cittadini tra 40-50 anni.
Vivranno con la pensione sociale, se ci sarà, e ben gli starà'
EliminaSicuramente ci sono molte persone in cassa integrazione che trovano difficoltà a trovare un lavoro, non solo per la mancanza di posti, ma per mancanza di specifiche competenze o titoli di studio. Ma è anche vero che ce ne sono altrettante (e per come ne conosco io, la maggiorparte) che oltre a percepire la cassa hanno il lavoretto a nero....per cui alla fne del mese portano a casa un discreto malloppo. Nessuno controlla queste cose?.....io mi chiedo perchè dare tutti questi contributi a "uffo", quando invece si potrebbero dare chiedendo in dietro una prestazione anche socialmente utile e che avrebbe anche effetti benefici per la collettività, con risparmi per tutti i cittadini (per fare degli esempi la manutenzione del verde pubblico, delle strade, babysitteraggio, assistenza agli anziani e bisognosi etc etc). Molta gente si approfitta della cassa, e lavorando in nero toglie anche lavoro con concorrenza slealissima verso chi lo fa di professione e ci paga le tasse....di questo passo scompariranno i pochi lavoratori ancora in regola!...io che la cassa non ce l'avevo, vista la magra insostenibile che era arrivata nella mia professione non coperta da ammortizzatori sociali (anzi paradossalmente pure vessato dagli studi di settore)...mi sono rimboccato le maniche, ho ripreso a studiare dopo 15 anni...ed alla fine ho trovato un altra soluzione con un concorso. Vero che avevo alla base una preparazione universitaria per farlo........ma la motivazione per tentare ed impegnarsi a percorrere una nuova strada ti viene dalla prospettiva di non avere nessuno su cui contare, e con la cassa integrazione che ti mantiene questa motivazione non ce l'hai!
RispondiEliminae' vero!ottime osservazioni.ma se noi proponessimo queste iniziative ai diretti interessati ?come dice simonetti su, gli va bene cosi:andare a pedalare la mattina.
Eliminaprendono dallo stato ma non danno nulla in cambio.
proporle ai diretti interessati? queste vanno imposte ai diretti interessati..e dovrebbero essero i nostri rappresentanti legislatori a farlo...sono li apposta. Sparando dei numeri a caso, se vuoi un sostegno pari al 70% del tuo vecchio stipendio, almeno mi devi dare indietro un servizio quivalemte al 50%...tipo mezza giornata
Eliminaimposte bravo!ma quale politico si mette gli elettori(operai) contro?e' tutto il sistema che fa' pena.....ma sono sempre gli ultimi a pagare il pegno:come scriveva simonetti......qualche pensionato,qualche meridionale. ........hanno fatto una protesta per la tares e chi ha partecipato....poca gente....i soldi ci sono ancora per tanti e tanti anni......altro che crisi...........poi arrivera' il declino.vero.quello vero.quando tutte le case rimarrano invendute e i figli dei cassaintegrati di oggi dovranno emigrare per studiare e lavorare(perche' il vero danno dell'assistenzialismo viene fatto ai giovani,il genitore che "uccide"le speranze e il futuro del figlio........)quel momento storico sara' la fine della citta' ......
EliminaHai ragione Simonetti. Tutto questo dovrebbe comportare una riflessione più profonda. Il problema è che si richiede una visione a lungo termine che in realtà non è nel nostro DNA e nel sistema Italia. Occorrerebbero riforme strutturali e una nuova presa di coscienza. Ma finchè si partoriranno Leggi di Stabilità inserite dalla Web Tax,dimezzata che non serve assolutamente a nulla o si faranno continui regali al De Benedetti della situazione con Solgenia o si continua a tutelare il mondo delle slot machine non credo che si possa pensare di migliorare il presente e cambiare direzione al futuro che in questi termini potrà essere solo catastrofico. Il punto essenziale è che l'economia deve essere al servizio dell'uomo e non viceversa. Se tutto si finalizza al puro calcolo economico/matematico non andiamo da nessuna parte. Le riforme strutturali riguardano tutti compresi i sindacati, la P.A: la giustizia, il mondo del lavoro ecc.
RispondiEliminaConcordo in pieno con la Tua ricostruzione. Urge una riforma degli ammortizzatori sociali; sono divenuti, in diversi casi, la forma peggiore di umiliazione del lavoro.
RispondiEliminaI.L.
La politica si loda tutte le volte che partorisce un topolino come una partita a scacchi vendendoci fumo inefficace e creando grandi opinioni sul nulla. Basta cerchiamo di rendercene conto.
RispondiEliminaPer quello che sò io, la riforma delle varie CIG e disoccupazione è già stata fatta.
RispondiEliminaPer il 2014/15, avrà una fase transitoria e poi sarà a regime nel 2016.
Off Topic:
RispondiEliminaPosizione 18
http://www.piazzalta.it/download/graduatoria_maternita_2013.pdf
Mamma/Padre 12enne??? A Fabriano???
http://www.europaquotidiano.it/2013/12/18/filippo-taddei-bocciato-allesame-da-professore-associato/
RispondiEliminaEd adesso Laqulunque come fa? Aveva appena sistemato il suo poster in cameretta affianco a quello dell'orso yoghi
EliminaVolevo comunque ricordare che e' vero che in cigs si percepisce l'80% dello stipendio,ma si tratta dello stipendio base che e' di gran lunga inferiore allo stipendio netto percepito in busta paga.
RispondiEliminaEs. se un lavoratore al terzo livello metalmeccanico percepisce 1300 euro il suo stipendio base e' di circa 1000 euro,l'80% e' quindi 800 euro.Se ha un mutuo due figli moglie a carico ditemi voi come puo'cavarsela senza un lavoretto in nero,a trovarlo di questi periodi.Non so che lavoro faccia tale Vitaletti, spero tanto non si occupi di contabilita' o di economia,altrimenti siamo fregati se fa i conti in questa maniera...
Ce stanno le detrazioni del governo Letta a salvarlo
EliminaVitaletti é una persona seria e lo ha dimostrato ancora una volta mettendosi in gioco quando era necessario, uscendone ancora una volta vincente.
EliminaPer la tranquillità del primo Anonimo, non mi occupo di economia, ed infatti ho avanzato percentuali presunte proprio perché non ho conoscenza in materia. Non sono comunque andato tanto lontano dalle cifre che i più informati di me hanno indicato, e comunque il senso del mio intervento era per evidenziare altri concetti che li vuol capire li capisce. So anche che con 800 euro non si campa e che per necessità si cerchi di arrotondare, ma questa è una situazione sostenibile per un breve periodo...poi bisogna trovare altre strade...e di tempo ce ne è stato! oppure bisogna cominciare a "meritarseli" quegli 800 euro trasformando la parola cassa integrato in "lavoratore statale part-time". Io non sono uscito vincente nell'aver cercato ed ottenuto un nuovo lavoro...sono semplicemente uscito salvo
EliminaQuesto sito ciclicamente ci propina capisciotti.Di solito vengono da lontano,si perché se lo dice uno che ha studiato e vive lontano da noi sembra piu' vero,stavolta no ,il capisciotto e' autoctono....Fanno i conti a c....di cane e se la prendono con gli studi di settore.Poveri noi.
RispondiEliminaLui almeno si è firmato. Tu che capisci più di lui, perché non ti sei firmato?
Eliminascusami ma forse intendevi residente, autoctono è un'altra cosa e se non mi conosci non puoi sapere se lo sono veramente
EliminaAll'anonimo delle 20,48
EliminaPerchè ne sai qualcosa degli studi di settore ? Sulla presunzione di fatturato e sui coefficienti utilizzati ?
se la cig corrisponde all'80% o al 60%, poco cambia nel discorso e nel ragionamento.
Eliminaio stesso, sto in cassa integrazione; prendo meno della metà del mio stipendio...e non so se vedrò mai 12 stipendi del 2012/13; con buona probabilità, mi aspetto la lettera di licenziamento da qui ad un mese; non posso permettermi palestre e pizzette (se non una ogni due-tre mesi).
Daniele è uno di quelli che ha tirato avanti finchè ce l'ha fatta con la libera professione, poi ha avuto il cervello, il coraggio e la fortuna di riuscire a tirarsi fuori dal pantano in cui sprofonda un titolare di partita iva che lavora in un ambito "morto"; è un capisciotto, ma perchè sa di quello che parla.
Non è sbagliato, pensare di pretendere che un dipendente in CI presti la sua opera; del resto, si fa già con chi è in mobilità!
l'unica cosa che sarebbe da ragionare, è sulla misura e sulle modalità di queste prestazioni, visto che poi sorgono problemi di tipo assicurativo e burocratico.
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G.R.
G.R. non è problema trovare una soluzione dal punto di vista burocratico (anche se in Italia è spesso la burocrazia che mette i bastoni tra le ruote), il problema è continuare ad elargire soldi senza avere nessun servizio dietro, questi soldi servono solo per far girare l'economia e sostenere il cittadino in difficoltà (e questo è giusto), ma non portano valore aggiunto al benessere della collettività che con le tasse li esborsa quei soldi (e questo invece è sbagliato).
Eliminaguarda che il problema, invece, sta tutto lì!...per l'inps, un lavoratore in cig è in carico ad un'azienda, ma se lo fai lavorare altrove, rischia di non essere coperto da nessuno se si fa male; ovvio, prima dei problemi burocratici, ci vuole la volontà politica...
Eliminaaltra cosa che volevo scrivere...
dall'alto della mia esperienza, so per certo che stare senza fare niente, è deleterio per tutto, soprattutto per la "testa", quindi, oltre alla formazione e riqualificazione (su cui avrei da ridire per anni di discorsi), sarebbe importante anche pensare al "disagio mentale" che porta inevitabilmente con se, la messa in cig.
P.S. mi firmo con le iniziali, ma puoi chiamarmi per nome, visto che ci conosciamo, testina!
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G.R.
poi troppi indizi....con nome esteso ed iniziali del cognome potrebbero scovarti ;)
Elimina....e mi raccomando con le parole crociate per mantenerti in allenamento :)
QUESTA E' LA DIMOSTRAZIONE CHE FABRIANO E UNA CITTA' DI PEGORONI!! TUTTI INVIDIOSI E PESSIMISTI! APPENA ARRIVA UNO CHE CE LA FA, CHE SI RINVENTA, CHE OFFRE BUONI SPUNTI TUTTI A CRITICARE PERCHE IN FONDO VOI CHE CRITICATE SIETE DEI FALLITI!
RispondiEliminaLA CITTA E FINITA, GLI UNICI CHE MANGIANO ANCORA SONO I POLITI E QUELLI AGGANCIATI ALLA POLITICA CON LE COOOPPP ROSSEEEEE!!
MA TRA POCO VERRANNO SPAZZATI VIA E A FABRIANO RESTERA IL DESERTO
GRAZIE TANTO AGLI INVIDIOSI E AI PESSIMISTI!!!!!
e' proprio cosi!
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