Ammetto di non capire granché
di rifiuti e di guardare alla raccolta differenziata come si guarda a un puro
e semplice disagio, perché separare bene la monnezza è un impiego di tempo a
cui non corrispondono vantaggi materiali, ma solo un appesantimento del
disturbo e del carico fiscale. Ricordo bene i tempi della Giunta Sorci quando
la raccolta differenziata veniva illustrata come un’opportunità economica per i
cittadini e come l’unico modo per alleggerire il peso della Tarsu e le sue
iniquità di calcolo legate al folle parametro dei metri quadrati. Ma la raccolta
differenziata, alla fine dei giochi, si è rivelata il contrario di quel che
prometteva d’essere: un’operazione senza ritorni visibili – quindi puramente
moralistica e di senso civico da boy scout – e con un costo per i cittadini che invece di diminuire
è progressivamente aumentato. E gli effetti di questa delusione si vedono anche
a Fabriano: una città sempre più sporca, con un centro storico che, grazie alla
raccolta porta a porta, è diventato – in alcune ore del giorno – una gigantesca
pattumiera a cielo aperto, adattissima alle scorrerie dei gatti e con una
moltitudine di cassonetti trasformati in nuove isole ecologiche per tutti coloro
che, stanchi di differenziare, vanno alla ricerca di nuovi spazi per
conferimenti di rapina e di fortuna. Questo lassismo generale, visibile ad
occhio nudo da chiunque viva in forma minima la città, spinge i cittadini di
buon senso a scommettere razionalmente su scadentissime percentuali di
differenziazione. Invece, aprendo i giornali di oggi, ti imbatti in un
trafiletto del Carlino in cui l’assessore A.C. comunica che il livello di
differenziata si aggira attorno al 70% e che in ragione di questo inatteso
sussulto di senso civico il Comune di Fabriano non sarà tenuto a versare l’ecotassa.
La precedente amministrazione chiuse attorno al 50% e già allora furono in
molti a dubitare, forse pregiudizialmente, di quel dato. Far funzionare
una raccolta differenziata significa, infatti, coinvolgere la popolazione,
svilupparne il senso civico, dare concretezza ai vantaggi economici e
strutturare operazioni di raccolta capaci di facilitare le attività domestiche
di differenziazione. Fabriano, da questo punto di vista, non era pronta per
fare il salto e il risultato fu un livello di differenziazione già troppo
elevato se correlato ai requisiti minimo di funzionamento che sono più di
natura culturale che di matrice organizzativa. Eppure quelli della giunta Sorci
furono anni di incontri, di assemblee, di sensibilizzazione scolastica e di
un’attenzione che, nel bene e nel male, coinvolgeva gran parte della comunità
cittadina, mentre oggi della differenziata non frega più una mazza a nessuno. Di
fronte al contrasto tra la realtà del vissuto quotidiano e la narrazione
quantitativa che ne propone l’assessore A.C. viene da chiedersi dove alberghi
la ragione: se nello sguardo disincantato di un privato cittadino che si guarda
intorno o nel resoconto di chi utilizza i numeri per guardarsi allo specchio. Specchio specchio delle mie brame qual è il
Comune più differenziato del reame? Ma Fabriano mio assessore! Il punto è
che una differenziazione del 70% - ossia quasi ai livelli della toscana Capannori, ritenuta
buona prassi nazionale ed europea - non sembra verosimile. E siccome i cittadini
pagano profumatamente la differenziazione dei rifiuti sarebbe i caso di avere
informazioni certe in merito alla loro reale tracciabilità e a come vengono
governati questi processi: chi li controlla, chi ne risponde, di quali
repertori informativi dispone il Comune, come vengono tutelati gli interessi
della comunità fabrianese e quale sia il numero quotidiano di camion di indifferenziata in uscita
dal centro di raccolta, perché è proprio l'indifferenziata l'indicatore di efficacia
dello smaltimento che si sta realizzando. I cittadini possono giudicare
serenamente solo attraverso gli strumenti della conoscenza e per conoscere è
necessario disporre di tutte le informazioni necessarie, ovvero che ad esse
venga garantito un accesso rapido, efficace, non burocratico e universale.
Diversamente si ricadrebbe nel campo minato della propaganda politica che, a
suo modo, è roba complessa e di alto profilo dove è più facile “fallire” e
perdersi che ritrovare un bandolo di ragionevolezza e di utilità.
10 febbraio 2014
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Quindi ora ci dobbiamo aspettare una diminuzione dei costi se tanto mi da tanto.. Se fosse vero che siamo arrivati al 70% dovremmo avere una diminuzione dei costi, e quindi la domanda viene spontanea: Sindaco Giancarlo Sagramola e Assessore Alianiello, volete comunicare i dati alla Dirigente del Servizio la I.R. invece di spararlo sui giornali senza alcun apparente beneficio per i cittadini???
RispondiEliminaVisto che leggete il blog di Simonetti, ogni tanto come fa l'Assessore Galli.. volete dire la vostra????
g.f. cav.
Non tutti hanno il coraggio di Galli
EliminaForza Galli. Sei forte
EliminaAssessore Galli, nel consiglio comunale di giovedì, ci faccia sognare
EliminaMa l'assessore alla monnezza e' Alianello ?
RispondiEliminaAnche assessore alle rotatorie/girelle
EliminaQuando si discute la mozione presentata da Urbani per chiedere le dimissioni di Alianello ?
RispondiEliminaPer il bene di Fabriano, speriamo subito
EliminaFosse la volta bona. Grazie Urbani
EliminaAspetta e spera.....!
EliminaGentile Anonimo delle 19.15, la Mozione cui si riferisce segue, come tutti gli altri argomenti che vengono portati in Consiglio, un preciso ordine cronologico in base alle date progressive del protocollo. Purtroppo, la Mozione da noi sottoscritta è elencata tra gli ultimi argomenti protocollati e non sappiamo, al momento, se verrà anticipato.
EliminaCordiali saluti.
Urbano Urbani
Ma Crocettilaqualunque non difende il suo assessore ?
RispondiEliminaE' impegnato per la campagna elettorale della segreteria regionale del PD
EliminaMa l'avete visto a Crocettilaqualunque? Per carita' non scherziamo sul fatto che Renzi possa affidare a lui il PD fabrianese
EliminaSignor Urbani, puo' chiedere all'Assessore Alianello il costo dei lavori per l'apertura che porta al parcheggione venendo da Roma verso Ancona e come mai non e' utilizzata ?
RispondiEliminaGentile Anonimo delle 19.28, La ringrazio per la segnalazione e Le confermo che abbiamo già provveduto a raccogliere il materiale fotografico, che allegheremo all'Interpellanza già predisposta per la discussione nelle prossime sedute consiliari.
EliminaSaluti cordiali.
Urbano Urbani
Io vedo sempre, e sottolineo sempre, i cestini stradali delle immondizie pieni. Quelli non sono rifiuti indifferenziati? E dove vanno a finire, di grazia?
RispondiEliminaBe se fosse vero che la differenziata a Fabriano e del settanta per cento, che fine hanno fatto i soldi del vetro, della plastica e della carta, a chi è stata venduta? Quanto ci ha fatto il comune? E allora di quanto abbassano la tares? Mi piacerebbe che qualcuno diffondesse questi dati, ammesso che qualcuno li abbia, a meno che qualcuno non speculi anche sulla differenziata o non ci guadagni.
RispondiEliminaF.t. Tex
I prezzi di ritiro dei rifiuti riciclabili sono noti e li dovrebbe avere l'ufficio ambiente.
EliminaCondivido quello che hai scritto, vivo in centro storico, la raccolta differenziata introdotta senza provvedere ai dovuti aggiustamenti in corso d'opera, ha prodotto un immondezzaio che è sotto gli occhi di tutti.
RispondiEliminaIl primo problema è il mancato rispetto dell'orario di esposizione dei rifiuti che nel centro storico è previsto per le ore 20:00. Basta farsi un giro nel pomeriggio di un giorno qualsiasi (escluso la domenica) per accorgerci che i rifiuti vengono lasciati per strada ad ogni ora, senza che nessuno intervenga a far rispettare il divieto di esporre i rifiuti prima delle ore 20:00.
Altro problema si verifica nei giorni di esposizione dell'organico, cioè il martedì ed il sabato, ed il giovedì nel periodo estivo. L'organico per sua natura è il rifiuto più problematico quando lasciato per strada, perché attrae gli animali, emana cattivo odore e di frequente anche perdita di liquami. E' abitudine di molti cittadini lasciare i sacchetti contenenti l'organico, non nei cestini di plastica marrone distribuiti gratuitamente a chi ne fa richiesta, ma in bella vista all'aperto, causando i problemi di cui sopra. Ho visto personalmente dei gatti aprire i sacchetti e spargerne il contenuto per strada, attratti dall'odore di scarti di pesce.
Poi c'è proprio chi la differenziata non la fa, alcuni prendono il loro bel sacchetto e lo lasciano nei cestini sparsi per il centro storico, che dovrebbero servire ai cittadini di passaggio ma che, se li trovano intasati da un sacchetto dei rifiuti, non possono utilizzare. Altri prendono il loro sacchetto e lo portano fuori città, a Cerreto per esempio, o più semplicemente direttamente nel nostro povero fiume Giano.
Ora mi chiedo, queste cose le vedo solo io e pochi altri o tutta la cittadinanza? E chi visita la nostra città avrà voglia di tornarci?
Chi deve controllare e chi ci amministra perché non interviene e si lascia da anni il centro storico in questo stato?
La soluzione sarebbe semplice, e già applicata da molti altri Comuni, e cioè la tracciabilità dei sacchetti. Ad ogni nucleo familiare vengono assegnati dei sacchetti tracciabili con stampato un codice a barre, che sono gli unici sacchetti da utilizzare. In questo modo, facendo controlli a campione si potrà immediatamente sanzionare il diretto responsabile, e non l'intero condominio come oggi succede. Inoltre sarebbero applicabili sconti ai nuclei familiari che differenziano regolarmente mentre chi non lo fa dovrebbe spiegare che fine fanno i suoi rifiuti.