E’ di oggi la notizia
che la San Vincenzo de Paoli ha provveduto a trasferire al market sociale gli ultimi
prodotti alimentari contenuti nella sua sede. Di fatto si va, quindi, in
direzione di un triumvirato gestionale, che vede convergere - in un disegno
comune - la Caritas, la cooperativa Il Tulipano e la San Vincenzo de Paoli. Da
quel che scrive il Corriere Adriatico dovrebbero essere circa 500 i nuclei
familiari disagiati che usufruiranno dei beni di prima necessità messi a disposizione dal
market sociale. Nessuno contesta la legittimità
del servizio erogato – anche se questo blog ne ha sottolineato per tempo e
senza remore l’impronta pietista e la natura compassionevole - e tanto meno l’intenzione di unire soggetti
diversi che possono cooperare in forma reticolare per il conseguimento di un
obiettivo di utilità sociale. Ma in questo contesto non è possibile ignorare alcune
questioni di metodo che riguardano il ruolo del Comune, che per finanziare il
progetto del Market sociale, ha vinto un bando del Ministero dell’Interno per un
ammontare di 82 mila euro, di cui 46 mila di cofinanziamento a carico dell’ente
municipale. In questo senso ripropongo, senza modificare una sola virgola, le 13
domande relative al ruolo del Comune nel market sociale che pubblicai il 28
dicembre 2013 e che rimangono tuttora prive di risposte da parte dell’assessore
Saitta che, pare, presenterà una relazione esauriente e
dettagliata in risposta all’interpellanza che su questo tema è stata presentata a fine anno dal gruppo
consiliare del Nuovo Centro Destra. In attesa che l’oracolo saittiano si
pronunci ecco le tredici domande la cui reiterazione nasce dal profondo convincimento
che in certi casi repetita iuvant.
- Quali sono i criteri di certificazione dello stato di indigenza e quale atto amministrativo è stato predisposto per attivare la relativa procedura di valutazione?
- Chi è il locatore dello spazio adibito a market sociale e chi l'affittuario del medesimo?
- Che tipo di contratto di locazione è stato sottoscritto e per quale importo annuo?
- I soci lavoratori della cooperativa coinvolta e le figure messe a disposizione dalle associazioni di volontariato sono tutti prestatori d'opera volontari? Oppure hanno diritto a qualche rimborso spese ed eventualmente di quale natura?
- La cooperativa coinvolta eroga i suoi servizi a titolo gratuito o in forma remunerata?
- Quale società ha messo a disposizione il software di gestione dei carichi e degli scarichi della merce e di conteggio dei punti residui contenuti nella card di accesso al market sociale?
- La licenza d'uso del software è stata venduta, affittata dietro compenso o ceduta in comodato d'uso gratuito?
- Tra quali soggetti è stato stipulato il contratto per il software? E nel caso quale costo è stato sostenuto per la sua acquisizione?
- Chi si fa carico dei costi relativi al trasporto dei generi alimentari in scadenza donati gratuitamente da alcuni supermercati commerciali?
- A nome di sono stati stipulati i contratti di allaccio delle principali utenze (acqua, luce, gas)?
- Chi provvede al loro pagamento?
- Quali voci di costo della struttura e dell'operatività del market sociale sono stati messi a budget nel progetto presentato al Ministero degli Interni e da quest'ultimo finanziato?
- Come è stata gestita la questione del cofinanziamento di 46 mila euro previsto dal progetto e fondamentale per ottenere un elevato punteggio finale?
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simonè te diverti a sparà a sti dilettanti!!
RispondiEliminaTutte le cose che accadono non sono mai trasparenti da queste parti
EliminaLe risposte a queste domande significherebbero CHIAREZZA. Anzi, non doveva esserci bisogno di queste domande. Doveva essere già' tutto chiaro PRIMA! E vi pare che ci sia chiarezza nell'operato di questa amministrazione? G.
RispondiEliminavoi chi siate, da dove veniate, io sono alieno. Per tutti i miei elettori sono CROCETTILAQUALUNQUE
RispondiEliminaGalli, visto che sei l'unico che vale in questa giunta, dalle tu le risposte. Di te ci fidiamo
RispondiEliminanelle mani del gallo...allora siamo messi veramente male!
EliminaIl muto,cioe' il consigliere straniero riesce ,senza dire una parola ad ottenere molteplici agevolazioni per la comunita' di immigrati scansafatiche che affollano i bar fumando e ubriacandosi alla faccia nostra.Ripeto senza mai aprire bocca,figuriamoci se parlava ..ci levava anche le mutande.
RispondiEliminaFabrianesi allocconi,noi tiriamo la cinghia e loro hanno le bollette pagate,le case popolari,l'esenzione al pagamento dei farmaci,l'esenzione al pagamento delle tasse scolastiche,il market ecc.ecc... e sono pure arroganti .Svegliamoci.
Altrimenti faremo la fine profetizzata e dimenticata di Simonetti leghista quando diceva che ci faranno fare la fine degli indiani d'America.Tutto cio' si sta avverando ma in pochi se ne stanno rendendo conto.Ti ho ascoltato quel giorno in piazza Simonetti e il mio turbamento era lecito avevi proprio ragione.
Come s'è ripetuto Simonetti, devo ripetermi anch'io. E' da qualche anno che lo dico: c'è un disegno dietro a tutto ciò. La classe dirigente fabrianese sta privilegiando quel tipo d'immigrati perché vuole marginalizzare, magari far emigrare, coloro che risvegliandosi e riprendendo finalmente a lottare potrebbero causarle problemi. E' così chiaro! Di quest'"alleanza" gli immigrati ne sono perfettamente coscienti e lo dicono apertamente. Altrimenti non si spiegherebbero tutti quei ributtanti privilegi di cui godono questi paraculi, finti poveri, furbacchioni, lavoratori in nero, evasori. Leggere le mie inchieste su "Geronimo" e vigilate, insieme a me, sul Social Market ma anche su tutte le somme per il sostegno al reddito che si accaparrano senza averne diritto, non spendendo qui da noi neanche un euro.
EliminaStefano Gatti detto il Vonte
Una sola voce, tutti a casa per il bene di Fabriano.
RispondiEliminag.f. cav.