Dopo il raid delle Quadrelle - con cui questo blog ha trasformato una riunione di politici sfibrati e panzoni in un vibrante simposio di statisti - il Sindaco Sagramola si è convinto che, da quel sabato a seguire, ogni tavola imbandita dalla maggioranza e dalla Giunta fosse l'occasione buona per occupare qualche rigo di quotidiano e per soddisfare il bisogno ossesso di autocompiacersi innanzi alla massa inerte dei cittadini. Ma ancora una volta Giancarlone ha dimostrato che la comunicazione è la sua croce perenne perchè al clamore della prima volta è immediatamente subentrata la sensazione biasimevole di una politica forchettona, per la quale ogni occasione è buona per brindare e banchettare nobilitando con qualche tema politico scelto a caso la indiscussa centralità di piatti, rutti e bicchieri. E pare che il consigliere Bonafoni - fino a qualche mese fa nemico giurato e vociante della Giunta e del Pd - abbia recuperato la sua indole di maestro delle cerimonie e la sua fisiognomica di politico con gli occhi a piagne, mettendosi a completa disposizione del centrosinistra magnone per soddisfarne le rinomate e voraci brame gastronomiche. Di fatto il banchetto è risultato il pezzo forte della serata al Dopolavoro Ferroviario nel corso della quale, tra una portata e l'altra, si è pure fatto cenno al Piano di Riassetto Organizzativo del Comune. Una discussione incentrata su documento di quattro paginette scarne, ulteriormente semplificato da tre cartelloni in stile tazebao con cui il Sindaco ha provato a evocare una grande riforma. E grazie al cielo ancora una volta le talpe hanno fatto il loro egregio lavoro di informazione e trasparenza, consegnando ai Bicarbonati lo scarno documento di indirizzo elaborato in mesi e mesi di profonde meditazioni strutturali e di soffertissime sperimentazioni organizzative. Per comprenderne la sublime pochezza è utile scorrerne, pagina per pagina, i magri contenuti. Si comincia con trenta righe introduttive in cui ci si dilunga a pestare l'acqua col mortaio sottolineando intenti migliorativi, evocando sfide epocali, necessità impellenti e adattamenti organizzativi avulsi da ogni opzione di intervento riformista e impastati in un linguaggio talmente ridondante da evocare immediati rischi di emicrania. In pratica il nulla di cui è capace la politica locale quando deve lasciare per un istante l'arrosto misto e migrare controvoglia verso il mondo impegnativo e poco commestibile della gestione strategica. Alla farcitissima premessa fa seguito un organigramma che riporta i quattro settori funzionali corrispondente alle quattro figure dirigenziali presenti in Comune: Polizia Municipale e Sicurezza, Risorse e Servizi Finanziari, Servizi al Cittadino e alle Imprese, Assetto del Territorio. Il poco di polpa disponibile compare in terza pagina, intitolata "Le peculiarità del processo di riorganizzazione proposto" e strutturata in sei punti. In essa si fa riferimento a una struttura suddivisa in quattro aree dirigenziali corrispondenti ai singoli settori funzionali e si prevede, inoltre, che non vengano attribuite al Segretario Comunale funzioni operative, in modo tale che i dirigenti non si incazzino e nessuno metta il becco nel loro operato, anche se la spiegazione politicamente corretta è quella classica del rispetto del ruolo terzo incarnato dalla figura segretariale. A seguire l'amministrazione comunale propone di interrompere il ricorso all'assegnazione di funzioni dirigenziali ad interim; di istituire un'unità di progetto capitanata dal Segretario Comunale in materia di anticorruzione; di rivedere la disciplina delle posizioni organizzative - anche con modifiche del regolamento - in modo tale da piegare a evidenti esigenze politiche questa fondamentale carta di carriera e di clientela interna; e, infine, di rispondere ad alcune emergenze come la richiesta di trasferimento per mobilità interna, per mobilità verso altri enti, di potenziamento dell'ufficio tributi ma senza specificarne logica, metodi e criteri. Il documento si chiude con un gigantesco pippone comparativo con gli altri Comuni della provincia di Ancona in merito al rapporto tra numero di dipendenti e numero di abitanti; una solfa descritta in punta di diritto e di rimando normativo ma senza un cenno che sia uno a a quell'esigenza di taglio della spesa corrente e del numero dei dipendenti pubblici che dovrebbe essere al centro dei pensieri della nuova sinistra di governo, visto che la potatura delle molte fronde dell'apparato pubblico costituisce un elemento strategico della nuova stagione di governo del Pd inaugurata con l'incarico a Matteo Renzi di formare un governo riformista e liberale. Possiamo dircela fuori dai denti? Questo Piano di riorganizzazione del Comune, come avrebbe detto Pino Daniele cantando Napulè, è 'na carta sporca, è il vuoto pneumatico elevato a sistema e sinceramente non merita nè una cena di illustrazione nè uno stuzzichino pomeridiano di conoscenza. Purtroppo per la città questa amministrazione si sta dimostrando inadeguata su tutti i fronti, al punto che oramai criticarla è quasi come sparare sulla Croce Rossa. Ma come diceva il vecchio Mao mai cedere alla pietà e al buon cuore ma bastonare sempre il cane che affoga.
Oggi trovate un mio articolo su Matteo Renzi sul
magazine nazionale on Line La Cosa Blu: Renzi-craxiano-in-do-minore
con certezza posso affermare che molti consiglieri si sono lamentati perche' a fine pasto mancavano le castagnole
RispondiEliminaPerò c'erano delle ciambelle da paura
RispondiEliminaCONFERMO.
EliminaW le ciambelle di Bonafoni.
a me sono piaciuti tanto i maccheroncini al fume'
EliminaIo dopo aver visto i loschi figuri che albergano in quella struttura la tessera del DLF non la faccio più.
EliminaUna delle cose da fare, era proprio la riorganizzazione comunale.
RispondiEliminaPersonalmente ridurrei la dirigenza a tre, più il segretario comunale.
Per la Polizia Municipale basta e avanza un direttivo e le deleghe alla stessa ed alla sicurezza le gestisca il primo cittadino.
Dall'evento del terremoto, il comune di Fabriano è diventato troppo impiegatizio a discapito dei lavori manuali, quindi non assumiamo altri impiegati a scapito delle varie mansioni degli operai; ora mi sto rendendo conto che questo cataclisma nell'ultimo ventennio la creato indiscutibilmente il centro sinistra, con mio dispiacere, ma è così!!!!
Svegliaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
g.f.cav.
Il ritorno di Bonafoni alla pignatta rassicura la democristianità cattocomunista del magna, bei, e cerca de stà callo.
RispondiEliminaPiù che riorganizzazione io la chiamerei la resa dei conti, infatti cosa cambia? Nulla oppure molto dipende dai punti di vista:
RispondiElimina-si toglie di mezzo un dipendente che ha avuto le palle di denunciare l'immacolata riscossione e allora la di sposta e si penalizza tagliandogli una parte dello stipendio.
- si fa finta di riorganizzare posizioni organizzative per regalare un po' di soldi ai soliti leccapiedi e ruffiani anche privi del titolo di studio. A Fabriano abbiamo portato a fare i quadri persone con la terza media lasciando fuori persone laureate e meritevoli. Ma se questo fosse stato fatto per meriti, nulla da dire ma il metodo usato non è stato quello, ci si è basati solo sul ruffianesimo e sul lecchiamo, cosa che a sentir dire visto i nomi che girano sarà fatto anche con questa riorganizzazione. A Fabriano siamo buoni a tenerci e buona nulla e mandiamo via o penalizziamo chi merita.
Ho dato uno sguardo alle vendite di biglietti e di materiale del museo della carta. VERGOGNA . Una gestione così mediocre non la farebbero nemmeno a cuba, ma noi a cuba ci mandiamo assessore e dipendenti a pubblicizzare il museo o meglio in vacanza a. Spese del comune. Cari consiglieri guardate le spese effettuate per le trasferte del museo camuffate con la scusa dei cosiddetti "lavoranti" per la dimostrazione della carta ma guardate i nomi di chi negli ultimi cinque anni ha fatto vacanze a s pese del comune in mezzo mondo con la scusa di promuovere il museo della carta. Se poi questi sono i risultati lasciamoli a casa che ci conviene, abbiamo perso continuamente visitatori e vi prendono per il culo affermando il contrario, mischiando con le presenze le biciclette e San Benedetto dove abbiamo speso una barca di soldi per fare un museo o megliO un favore ben pagato a chi non sapeva. Dove mettere certe macchine tipografiche. Chissà se qualcuno ha guadagnato anche li. Maaa. Chissaaaaa!
F.t. Tex
Ce manca solo il museo della locomotiva LANCIATA A BOMBA CONTRO L'INGIUSTIZIA !!!
RispondiEliminaPer il museo della locomotiva ce pensa bonafoni sono anni che ne parla.
EliminaF.t. Tex
Allora famoje fa anche il museo delle penne all'arrabbiata.
EliminaForse come cornuto ritorno su un argomento che non c'entra niente, ma oggi mi hanno mandato un verbale dei vigili urbani fatto ad un povero cristo che aveva fatto dei lavori su una strada e gli di contestava che i lavori non erano stati fatti a norma, allora da gran cornuto che sono, mi sono chiesto per quale motivo analogo verbale non è stato fatto al comune che ha fatto l'attraversamento pedonale al piano non a norma o per tutti fossi fatti a Fabriano nessuno dei quali rispetta le norme del codice della strada. Dove età il bravo comandante, possibile che lui sui fossi non ci è MSI passato e non se ne è accorto? O forse è troppo genoflesso nei confronti del potere e non sce la sente di far applicare le norme anche a loro?
RispondiEliminaF.t. Tex, oggi il cornuto
Scusate ma il correttore ha colpito ancora, volevo dire dossi e non fossi.
EliminaF.t. Tex il cornuto ma solo per oggi
Io intanto per non saper né leggere ne' scrivere ho fotografato i dossi, la delibera dove si spendono altri 7000 € per metterli a norma ed ho mandato la mail a Quattroruote nella speranza che pubblichino un bell'articolo di sputtanamento. Invito tutti a fare così.
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