Se proviamo a oltrepassare i confini naturali di Vetralla ci rendiamo immediatamente conto che il buon Casini, annunciando
il ritorno nel centro destra, ha compiuto una scelta così legata alla sopravvivenza da meritare, sui quotidiani
nazionali, poco più di un trafiletto di riempitura e a paginazione assai avanzata. A
Fabriano invece – che nonostante le sfighe industriali è tuttora città anomala e
ossidata da abitudini che non tramontano – l’ennesimo riposizionamento dell’UDC fa gola e fa notizia
perché il partito del Pierfurby raccoglie ancora un voto su dieci e rappresenta,
in termini dimensionali, un’anomalia di cui non andare troppo fieri al cospetto
di un Paese in cui Casini è oramai ridotto a valori da calcolo stechiometrico. Ovviamente l'originalità di questa democristianeria autoctona
non volge a merito del partito e dei suoi eterni dirigenti – riconducibili a un
residuato bellico degno di un destino museale – ma a sicuro
demerito di quei troppi concittadini che votano ancora lo scudo crociato: per antica
riconoscenza, per rimettere qualche debito familiare e parentale non ancora interamente saldato, oppure
soltanto perché coltivano una forte nostalgia di Aristide Merloni e degli anni del boom. Un
atteggiamento che ha consentito al partito di Gigi l'Amoroso di eleggere quattro
consiglieri comunali e di esprimere due assessori. In pratica di tenere in cassaforte la golden
share di questa amministrazione che, appunto, si regge su un patto di ferro tra l’Udc e
la tecnostruttura comunale. La mossa romana di Casini atterra quindi, nel
fabrianese, come uno scompaginamento inatteso, una beffa che
costringerà i viventiani a riposizionarsi, costringendo per l’ennesima volta
Angelino da San Donato a smentire le sue scelte e a censurare il sè
stesso più recente, fino al rischio concreto di lasciare la grisaglia governativa
per un’ennesima stagione di puntigliose glosse e di nuove pulci ai bilanci altrui. E’difficile,
infatti, rintracciare una ragione valida e plausibile - che non sia quindi la
solita pugnetta sugli elettori che hanno premiato col voto il modello Marche - per
giustificare una permanenza in Giunta che vada oltre le poche settimane. Ma è
sicuro che una quadra cercheranno di trovarla, perchè per i democristiani alla fine tutto si aggiusta: un gruppo misto, una nuova sigla o qualche
altra magia che consenta di tenere comodamente il piede in due scarpe. Di fatto si profila un
problema politico che non riguarda soltanto il destino di Sagramola, che ormai ha l’energia
di una balena spiaggiata da settimane, ma coinvolge politicamente anche l’opposizione e
specialmente la sua componente di centrodestra. E ha perfettamente ragione Il Foglio di oggi a scrivere che, vista
l’abbondanza di figliol prodighi, si profilano tempi duri per i vitelli grassi.
Il punto politico è esattamente come il centrodestra fabrianese
si appresta ad accogliere il ritorno dell’Udc: se lo farà sacrificando i bovini migliori, per
un lauto pasto a futura memoria di una famiglia politica ricomposta, o se,
invece, saprà resistere alla tentazione del perdono, che in politica distrugge
credibilità e motivazioni quanto una promessa di matrimonio fatta saltare all’ultimo istante. Se il centrodestra decidesse di accogliere Tini & Company, come se nulla fosse
accaduto in questi mesi, si tratterebbe di un suicidio politico ed
elettorale in grande stile che spalancherebbe le porte a un trionfo a mani basse del Movimento 5 Stelle. L’area
berlusconiana è stata in prima e solitaria fila nella battaglia politica
sull'incompatibilità di Tini e tra le più accese nel denunciare il ruolo
strategico del Vicesindaco nella gestione del caso Tares, nella costruzione di una
politica di rigore contabile, indifferente alle sofferenze della città, e nella
blindatura di un asse anomalo e antipolitico con Immacolata Riscossione. Il
caso Udc a Fabriano, quindi, è molto diverso che altrove e se Sagramola
traballa anche il centrodestra deve tirare qualche riga politica e identitaria, perché
una qualsiasi ipotesi di coalizione alternativa che contempli la presenza di
Tini e dell’Udc sarebbe destinata a mettere in libera uscita una caterva di voti. Forse è
tempo di fare come a Cartagine: gettare sale, tanto sale sull’Udc affinché non
risorga più dalle sue storiche macerie e dalle sue gravissime responsabilità.
4 febbraio 2014
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Il valzer degli addii
RispondiEliminatu di sale sei esperto in quanto sei stato coperto da macerie politiche e non sei più risorto
RispondiEliminaDici? Sto così bene. E poi vedo che vieni a leggermi come circa in migliaio di cittadini al giorno. Non male per uno rimasto sotto le macerie no?!
EliminaCaro Gian Pietro, leggerti, indipendentemente dal fatto che uno sia d'accordo o meno con quello che scrivi, è sempre un piacere. Bravo!!
EliminaFa davvero riflettere che una città come la nostra sia in oltraggio di una partituccio come l'Udc che a livello nazionale conta come l'Idv + sali e Tabacci.
RispondiEliminaOhh, Tini me sembra che lo appoggia a Sagramola, anzi è da mò, che è chino a raccogliere la cicoria!!!!
RispondiEliminaTante volte ho avuto la speranza di trovarmi alla vigilia di enormi cambiamenti, epocali. E anche questa volta. Ma poi non e' mai successo niente di importante. E temo che anche questa volta sara' così. Comunque di sicuro all'interno dell'UDC e' cominciato un approfondito studio del piano strategico e vedo possibili spostamenti di truppe all'orizzonte....... G.
RispondiEliminache rovina che rovina per cambiare devono finire gli ammortizzatori sociali
RispondiEliminaSagramola ha esternato ancora non basta un parlamentare per cambiare e si come se Casini fosse un novizio della politica ma Sagramola non pensi di aver offeso e sminuito la figura di Casini? Letta è bollito va a svendere per quattro euro l'industria italiana ai cammellieri personaggi che campano di diritti sui giacimenti e inoltre sovvenzionano apertamente il terrorismo, pur di non ammettere che questa europa è un fallimento riconosciuto oggi anche da Napolitano (evento rarissimo) il nostro premier si dimena in scenari internazionali da sballo al prezzo più basso. Cari politicanti riuniti in un accordo inverosimile PD-UDC è finita, la stessa politica nazionale ha bocciato questa unione di interessi, il normale destino sarà la fine di questa amministrazione comunale segnata nel suo nascere da troppe anomalie insanabili o che non sono state sanate per interessi. Insomma il Giancarlocchio SagramoLetta sarà adesso al 5% di gradimento e in una terra democristiana come la nostra dove per avere il voto basta offrire un piatto di penne etichettare Casini a un parlamentare qualsiasi è l'ennesimo autogol. Galli sicuramente gode ogni volta che Sagramola esterna ma come lui anche Urbani gode l'opposizione più semplice di sempre sembra quasi sparare sulla crocerossa. Sarà una castrofe.....ma bisogna azzerare il sistema votiamo Movimento 5 Stelle.
RispondiEliminami rivolgo al Signor Urbani. Anzitutto, complimenti per tutte le interpellanze che sta' presentando dando la possibilita' a noi cittadini di capire quello che succede in comune. Le volevo chiedere se fosse possibile sapere da Paglialunga e Malefora come mai non hanno ufficializzato la loro adesione a Centro Democratico. Sul sito del Comune, risultano con IDV. A me risulta che, da tanto, non ne fanno piu' parte. Grazie
RispondiEliminaGentile anonimo delle 09.04, Le rispondo al posto di Urbani che è all'estero per motivi di lavoro. Innanzitutto La ringrazio per l'apprezzamento del lavoro da noi svolto. In merito alla posizione politica dell'Assessore e della Consigliera da Lei indicati le risponderemo in modo esatto domani, dopo aver ottenuto le necessarie informazioni. Per ulteriori chiarimenti rinviamo pertanto a domani. Cordiali saluti.
EliminaGiovanna Leli - Gruppo Consiliare NCD
In merito alla informazione da Lei richiesta, abbiamo avuto conferma dagli organi istituzionali di riferimento, che non è pervenuta alcuna nota, né informale nè ufficiale, da parte dell'Assessore e della Consigliera circa il passaggio ad un altro partito politico. Sono pertanto da considerarsi operativi all'interno dello stesso schieramento politico nel quale sono stati eletti.
EliminaSaluti.
Giovanna Leli
l'unico coerente di tutta l'amministrazione e' Giuseppe Galli. Bravissimo, fai opposizione dall'interno
RispondiEliminaMi pare che un bel progetto neocentrista rotariano sia partito da un pezzo........
RispondiEliminaDa CROCETTILAQUALUNQUE speravamo qualcosa anche sul piano estetico. Una Segreteria, lui la chiama STAFF, come lo chiamano le aziende di venditori di pentole, una segreteria alla Renzi, con tante bellezze a sinistra.
RispondiEliminaMa anche in questo CROCETTILAQUALUNQUE delude, poco,poco,poco pilu per tutti.
ma Renzi su Fabriano con Crocettilaqualunque ndo' vuole anna. Crocettilaqualunque, DIMETTITI
EliminaTutti bravissimi ma volete fare qualcosa? Porca miseria, non abbiamo più l'aria per respirare! Ma che accidenti ci state a fare in politica se non fare NIENTE per i cittadini! LA POLITICA E' SERVIZIO! Basta con gli ordini di scuderia, basta con il tornaconto personale e del proprio partito e di chi il potere ce l'ha. Basta con i giochetti. BASTA! I grillini, con modi sbagliati, arroganti e scoordinati stanno dicendo questo: BASTA! G.
RispondiEliminaci pensa Crocettilkaqualunque
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