Lo schiaffo di Vecerrica

Una classe politica locale senza spessore e con un'inclinazione quasi ucraina al distacco col popolo che dovrebbe governare e rassicurare, non può comprendere il valore della civiltà delle immagini né capire quanto la comunicazione visiva sia in grado di scavare fossati profondissimi e decisivi nella percezione politica dei cittadini. Ieri, da questo punto di vista, è stata una giornata particolare e, per certi versi, emblematica: il comitato Sveglia Fabrianesi ha presidiato per l’intera mattinata l’ingresso dell’Ospedale Profili per protestare contro l’ipotesi di chiusura del reparto di ostetricia. Centinaia di fabrianesi hanno risposto all’appello, sottoscrivendo la petizione oppositoria stilata dal comitato e lanciando un segnale chiarissimo ai decisori politici e cioè che i cittadini non intendono continuare a osservare inerti il declino di una città smontata pezzo per pezzo da una classe politica e burocratica che somiglia sempre di più a una congrega impolverata di “nemici del popolo”. C’è un’immagine che ha sancito quasi plasticamente il tracciato di questa nuova linea di demarcazione e cioè quella in cui alcuni esponenti del comitato Sveglia Fabrianesi fanno quasi da corona al Vescovo in una foto ricordo che è diventata immediatamente un atto politico inedito e dirompente. Don Giancarlo Vecerrica, infatti, non solo ha firmato la petizione – azione comprensibile dal punto di vista religioso e pastorale perché chiudere un reparto di ostetricia costituisce un impedimento aggiuntivo allo sviluppo di una politica delle nascite coerente con la visione cattolica – ma nel farsi immortalare con il comitato ha pure lanciato un messaggio alla politica locale che, per difendere i suoi spazi di sopravvivenza, ha preso a giudicare - col tipico disprezzo di cui sono capaci gli inamovibil per censo, fortuna e consorteria - le espressioni di dissenso e le forme di  organizzazione dal basso dei fabrianesi una sorta di reazione frustrata e vociante di disadattati in cerca di una rivalsa personale e sociale (e pare che alcuni assessori si siano fatti alquanto esperti in questo approccio n.d.a.). In questo senso il Vescovo, con la sua firma e con quella foto, ha rotto una profonda consuetudine del potere, anche di quello religioso, ossia la vocazione a privilegiare le relazioni istituzionali e “alte”. Vecerrica ha spostato repentinamente il focus, a vantaggio di un punto di osservazione “basso” e radente, bergogliano nel suo immedesimarsi con i problemi di chi subisce gli effetti di certe decisioni rispetto a chi quelle stesse decisioni le adotta, spesso senza misurarne l’impatto sulla società e sulle persone. Nei giorni scorsi abbiamo assistito attoniti alle spiegazioni balbettanti fornite dall’assessore Saitta, assessore ai servizi sociali, tuttora convinto, nonostante siano trascorsi anni dal trasferimento di tutte le competenze alla Regione, che la sanità costituisca materia di pertinenza di un assessore comunale. Nessuno della Giunta è intervenuto per dare lo stoppino a un assessore disorientato come un gatto in tangenziale, e non è un caso che l'unico politico di maggioranza presente alla manifestazione del Profili sia stato Pino Pariano, ritenuto impresentabile da certi assessori (sempre gli stessi n.d.a.), forse perchè non si muove col culo coperto da frequentazioni adatte e da ipocrisie maleodoranti ma politicamente corrette. Segno che il conformismo della classe politica locale è ampiamente sconfinato nell’indifferenza e nel totale disinteresse rispetto ai temi cruciali della vita cittadina. In questi giorni mi sono chiesto se, in quasi due anni di Bicarbonati, non abbia contribuito io stesso a veicolare, seppur in negativo, legittimazione e nobiltà a una politica locale di nani e traffichini. E siccome sono certo di aver messo del mio nel trasformare cani spelacchiati in leoni dalla fulva criniera prometto ai tanti, che ogni giorno fanno un salto a leggere questa pagina, che non accadrà più e che diventeremo sempre più sbeffeggianti e impertinenti.