27 aprile 2012

Mario Knonos, l'Ugolino con la paglia...lunga

Alle Europee del 2009 l’IDV a Fabriano superò il 10%. Un risultato importante ma terribilmente volatile. Consolidarlo avrebbe richiesto un’azione politica arroventata, uno slancio da guerrieri etruschi, e un atteggiamento “un piede dentro e uno fuori” da classica forza di lotta e di governo. Ma il leader assoluto dell’IDV fabrianese, Mario Paglialunga non ha il fisico da incursore: mingherlino, con le spalle strette e lo sguardi di tre quarti. Il contrario del soldato etrusco, del legionario romano o dello spartano alle Termopili per intenderci. In più, risucchiato dall’ambizione e dal desiderio di primato, si è comportato come Kronos, divorando uno a uno i suoi figli, precedentemente blanditi e posizionati a fare i segretari dell’IDV, a condizione che non gli rompessero quei maroni che alla fine gli hanno rotto tutti. In questo modo il partito dipietrista è diventato un’appendice dell’assessore. Sicuramente tra i più attivi della giunta Sorci, ma altrettanto certamente schiacciato su un’esperienza d’insuccesso come la raccolta differenziata dei rifiuti. Per certi versi lo zarismo di Paglialunga ha qualcosa di comprensibile e di umano. Le sue vecchie vicende personali e politiche lo avevano messo fuori gioco di brutto e so per certo che non avrebbe scommesso su un suo rientro in scena, manco se glielo avessero annunciato a Medjugorie. Alla fine, contro ogni pronostico, ce l’ha fatta ma col tempo si è cucito addosso il “complesso dell’edificio”, il rifiuto di chi ha costruito qualcosa di mollare l’osso e staccarsi dalla sua creatura. Ma il consenso, come è naturale, va e viene ed è condizionato da mille circostanze. Paglialunga, invece, era convinto che la rabbia del ceto medio riflessivo sarebbe confluita da sola nel partito di Tonino il Molisano, con la stessa naturalezza con cui i fiumi abbracciano il mare. E che questo movimento d’opinione avrebbe pure offerto una sorta di copertura ideologica a una concezione del potere sinceramente più mastelliana che dipietrista. L’operazione ha funzionato fin quando l’IDV si è trovata di fronte al bivio: fare il salto mortale mollando tutti o covare l’ovetto al Pd e all’UDC. Scegliendo di fare la Gallina Bianca l’Italia dei Valori è stata inglobata – come la gocciolina d’acqua Lete – nell’asse PD – UDC: c’è nessuno!!!? C’è nessuno!!!!!? Ma nessuno rispose. Con la camicia di forza dell’Obitorio Marche addosso e la fine della Giunta Sorci l’IDV è, quindi, sparita dalla scena. E qui si innesta un altro problema per i dipietristi e cioè l’irruzione sulla scena del Movimento 5 Stelle. Il mercato politico ed elettorale è lo stesso ma la differenza è che il 5 Stelle non ha vincoli di coalizione e si può muovere come una nave corsara mentre l’IDV è costretta a conciliare la fedeltà all’Obitorio col desiderio di rispolverare la propria identità più radicale e movimentista. E non è un caso che dopo la mancata presentazione della lista della Lega Nord – altro elettorato geneticamente attratto dalla protesta – Mario Kronos, in precedenza relativamente non ostile alla Lega, sia stato il più rapido di tutti a insinuare porcherie e tradimenti consumati dal sottoscritto. Per fregare consensi e voti della Lega. Puttanate talmente plateali da averlo spinto a chiedermi ufficialmente scusa sulla mia bacheca di Facebook ma comunque utili, a parer suo, per trovare orecchie disponibili nell’elettorato leghista. Fra pochi giorni vedremo come andrà a finire e chi la spunterà in questa guerra tra IDV e movimento di Grillo. Finora lo scontro è a bassa intensità e si riduce a qualche scaramuccia virtuale, ma tutto lascia credere che prima del voto i morti careggeranno i feriti, come si dice a Fabriano. E temo che stavolta Mario Kronos dovrà mangiarsi il gomito invece che la testa dei suoi segretari come un Conte Ugolino senza pace e riposo. Col rischio concreto di trovarsi col cerino in mano. Pardon, con la paglia lunga. E rovente.
    

3 commenti:

  1. Dai però un dato è certo: Prenderà sicuramente più preferenze rispetto alle scorse Amministrative...

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  2. la storia dell'unica preferenza di Paglialunga nel 2007 non mi ha mai appassionato sono sincero...

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  3. Andasse a cagare lui e chi l'ha votato.

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