7 agosto 2013

Bye Bye Angelino: le possibili, anzi probabili dimissioni del rag. Angelo Tini

Angelo Tini è, da tempo, l'uomo forte della politica fabrianese: orienta decisioni amministrative, ispira scelte di medio periodo, aggrega interessi e rappresenta istanze fondamentali di redistribuzione delle risorse. Forte lo era già da esponente dell'opposizione quando furoreggiava, a colpi di numeri e veline, contro la Giunta Sorci, facendosi mentore e guida di buona parte di una minoranza costretta, in alcuni casi per amore in altri per convenienza, a seguirne le perlustrazioni tra le mille pieghe e le mille foglie contabili di un bilancio divinizzato e vissuto come spazio di una disinvoltura politica altrimenti inimmaginabile e inconcepibile. Una forza e una centralità che Tini è riuscito a trapiantare, senza variazioni significative di supponenza e di clima, in quella maggioranza che fino all'anno scorso combatteva e di cui oggi è leader indiscusso, assai più del Sindaco Sagramola che, non a caso, dipende manu militari dagli umori, dai misteri e dai responsi della calcolatrice tiniana. Attenzione però, perchè la centralità di Tini non deriva dalle sue qualità intrinseche di politico - oggettivamente sconosciute ai più - ma dalla mutazione genetica di una politica che ha smarrito ogni istinto e visione prospettica, riducendosi ad allocazione di ricorse, a predisposizione di giustificativi contabili e di prospetti barocchi in formato excel. Tini non emerge, quindi, dal mazzo in ragione di una stoffa politica di tipo "classico" ma perchè della politica ha colto, per tempo, il declassamento a numero e a sofisticheria travestita da scienza delle finanze e da specialismo. In questo processo mutageno è stato un precursore naturale, un anticipatore per indole che ha avuto l’istinto darwiniano e situazionista di essere l’uomo giusto nel posto giusto al momento giusto. Il fatto, poi, che dietro le nude cifre ci siano storie personali, disagi familiari e situazioni socialmente border line - ossia tutto l'umanesimo che dovrebbe dare senso e splendore alla politica - non lo intacca né in profondità né in superficie: quel che conta è completare il ciclo della tesoreria e viverne il compimento come un orgasmo irrinunciabile, indossando, se serve alla scarica emotiva generata da previsioni e consuntivi, i panni efficientisti del credit manager, quelli erculei e disanimati dell'esattore, quelli ferrigni del tagliatore di voci e capitoli o quelli sadici del tassatore addolorato e costernato ma sempre soggetto agli imperativi di una ragion di stato e di baracca. Il dato politico – al di là della passione contabile che gli arde dentro spingendolo a strafare - è che Tini ha compreso benissimo che a seconda di come si fanno girare i pochi soldi che restano, si fa fare il giro e la ruota anche al potere reale, con le sue porte laterali, i suoi divieti di accesso e di transito, le sue corsie di emergenza e le mille e mille piazzole di sosta. Un meccanismo oliato e crepuscolare che ne fa il più potente e indiscusso uomo di potere possibile nella fase di declino del sistema, legittimato ad ammonire e redarguire chiunque esca dal suo opinabile seminato di numeri, virgole e decimali. Ma, come saggiamente ricordavano le nonne, il troppo, a lungo andare, stroppia. E Tini ha esattamente questo tallone d’Achille: un tendenza al troppo, all'eccesso di cariche e di incarichi che, se da un lato ne esaltano una passione numeraria al limite dell'adorazione pagana, dall’altro finiscono col sedimentare un conflitto di interessi di dimensioni abnormi di cui la sinistra locale, a parole assai sensibile alle concentrazioni di potere, non sembra rilevare limiti, pericoli e anomalie: Assessore alle Finanze del Comune di Fabriano e Direttore Amministrativo Ospedaliero e Territoriale, ossia a capo della struttura amministrativa delle due grandi aziende pubbliche cittadine; realtà che, ovviamente, intrecciano tra loro rapporti e vedono la stessa persona - con ruoli di responsabilità apicale – assisa da entrambi i lati del tavolo di confronto tra Comune e Asur. Non a caso già l'anno scorso si discusse animatamente, anche su questo blog che ne fu tra i principali assertori, in merito all'ineleggibilità di Tini, che derivava non da pregiudizio ma semplicemente dalla lettura di alcuni articoli del Testo Unico degli Enti Locali. Una discussione che ebbe anche un risultato di grande comicità con la modifica, nel sito Internet della Asur, della qualifica di Tini da Direttore a Dirigente, excusatio non petita che alimentò e consolidò mille sospetti di legittimità in merito alla sua posizione. Poi la questione, come fa l’acqua in una roccia calcarea, sparì rapidamente dalla circolazione e pareva politicamente archiviata in un nulla di fatto. Ma l’affaire Angelino è prepotentemente riemerso dal sottosuolo carsico proprio in queste ore, per via di un'iniziativa politica dirompente che ha visto protagonisti il Pdl e la Lista Paoletti. Concretamente è successo che i consiglieri comunali del Pdl (quelli con capogruppo Giovanna Leli per intenderci), della Lista Romani (nella persona di Sandro Romani) e alcuni privati cittadini hanno protocollato una lettera indirizzata al Segretario Comunale di Fabriano, in qualità di responsabile della prevenzione della corruzione - così come previsto dalla legge 190 del 6 novembre 2012 e come si evince dalla delibera di Giunta n°43 del 28 marzo 2013 - per conoscerne il parere in merito a un’eventuale incompatibilità tra l’incarico pubblico di Tini e la sua posizione professionale di dirigente della Asur. L’antefatto della lettera risiede in un parere espresso dalla CIVIT - la Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza e l'integrità delle amministrazioni pubbliche - chiamata ad esprimersi sull’incompatibilità di medici e di quanti ricoprono un ruolo dirigenziale nelle Asl o negli ospedali, che hanno deciso di intraprendere la carriera politica. La CIVIT si è espressa con la delibera n°58/2013 sostenendo che, nello specifico della sanità, l’articolo 12 del dlgs n° 39 del 2013 – laddove afferma che “Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili con la carica di componente della giunta o del consiglio di una provincia, di un comune con popolazione superiore ai 15.000 abitanti o di una forma associativa tra comuni avente la medesima popolazione della medesima regione” – va applicato anche per “i dirigenti di distretto, i direttori di dipartimento e di presidio e, in generale, i direttori di strutture complesse”. In questo senso la lettera pare faccia strategico riferimento alla determina dell’estate del 2008 con la quale a Tini venne confermato, per sette anni, l’incarico di direzione di struttura complessa “Direzione amministrativa ospedaliera”. Ora, al di là delle delibere, delle determine e dei formalismo, quel che conta è che spetta al Segretario Comunale esprimere una posizione dirimente in merito. E considerato il precedente di Fidenza, dove al Sindaco è stato dato l’aut aut di scelta tra ruolo professionale e carica elettiva, è assai probabile che anche Tini venga posto innanzi alla medesima alternativa anche perché è difficile immaginare un pronunciamento del segretario supportato da motivazioni divergenti con il contenuto della delibera CIVIT. Ed è altrettanto inverosimile supporre che Tini rinunci ai lauti compensi del suo incarico professionale di dirigente della sanità per la gloria, pressochè gratuita, di un incarico assessorile. Il che, concretamente, significherebbe le dimissioni di Tini, la crisi della Giunta Sagramola e il probabile ritorno alle urne dopo qualche mese di commissariamento. Si dice che in agosto la politica vada in ferie perché non ha più nulla da dire. Stavolta, invece, le cose da dire sono molte ed anche alquanto clamorose: ma per le vie del borgo dal ribollir de' tini va l'aspro odor dei vini l'anime a rallegrar!
    

32 commenti:

  1. Magari nuove elezioni!!! Magari!!! Magari!!!

    F.to
    Io io io io io io io io io io io io io io

    RispondiElimina
  2. Dalla tua analisi Tini esce praticamente come un geniale statista....a me ricorda più l'azzeccacarbugli.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Daje Santare' che se arfanno le elezioni te fanno assessore!!!

      Elimina
  3. Risposte
    1. si dello Stato d'indigenza ...

      Elimina
  4. Francamente sta in un posto dove non doveva stare cisto che era ineleggibile data l'incompatibilità della carica con il suo lavoro, e sta di fatto che i 5stelle parlano parlano, buoni propositi, belle mozioni, ma all'atto pratico nulla di fatto e l'incandidabilità di tini già doveva essere un bel fronte di battaglia, e forse se l'avessero spuntata può darsi che qualche danno in meno per la città ci sarebbe potuto essere. Non si pretende chissachè da 2 consiglieri di minoranza ma francamente mi aspettavo più determinazione sulle cose concrete e più che altro una maggiore divulgazione delle porcate che avvengono in comune, invece silenzio assoluto, avranno paura oppure staranno a diventare complici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Mi dispiace ma siete poco attenti....le denunce le abbiamo fatte e come! Sul caso Tini forse abbiamo sbagliato. È stata una delle prime cose nelle qualinci hanno coinvolto...ci è mancata esperienza? Ci è mancato il coraggio? Non lo so. So solo che Tini era incandidabile anche quando stava all'opposizione con quegli stessi che oggi vorrebbero farlo dimettere. Ci dovranno spieagre come mai questa distrazione negli scorsi 5 anni.

      Elimina
    3. Ho l'impressione che le recenti normative abbiano tolto un po' di ambiguità in materia.Di certo c'è stata in passato nei confronti di Tini e dell'Udc una indulgenza degna di miglior causa. Meglio tardi che mai Gabriè

      Elimina
    4. Tutti che devono spiegazioni al M5S, ma mai che voi ne dobbiate dare qualcuna ai cittadini.

      Elimina
    5. chiedi e ti sarà spiegato

      Elimina
    6. anzi...domani sera alle 21 siamo in sede per la riunione...vieni e chiedi tutto quello che vuoi, saremo felicissimi di dare spiegazioni. Ti aspettiamo !

      Elimina
    7. Più fatti e meno parole Santarelli!

      Elimina
    8. Santare' perché la richiesta di ineleggibilità verso Tini e' venuta da quattro vecchie volpi della politica ansiose di risalire sul carro dopo che ne erano stati (felicemente per me) buttati giù, e non dal m5s che invece si è' perso tra pullman ed amenità' varie? Questo ti chiedo.

      Elimina
    9. A livello nazionale riesco a capire chi realmente fà e qui spezzo una grossa lancia a favore del movimento, Francamente a fabriano Non si porta fuori mezza informazione da palazzo chiavelli, tutti che sussurrano congetture ma di fatti nemmeno l'ombra. Comunicazione nulla Vittime o Complici, comuncio a pensare che Romagnoli ed Arcioni non siano propriamente adeguati per la missione. Perchè quella del 5 stelle è una missione o almeno dovrebbe esserlo.

      Elimina
    10. Un plauso alle vecchie volpi e diamo tempo ai nuovi di volpeggiare a loro volta...

      Elimina
    11. Beh di quelle 4 volpi spelacchiate che si rifanno vive ora, non sento proprio la mancanza... Non so te Giampi.

      Elimina
    12. Io prendo l'ostia senza domandarmi se il prete è un peccatore... :))))))

      Elimina
  5. L'UDC e il PD (in testa Sagramola) le poltrone se le terranno strette, difficilmente queste forze andrebbero a nuove elezioni, ben sapendo che sono sempre più logore e sono sempre meno credibili agli occhi dei cittadini.

    RispondiElimina
  6. Dalla regia angelino e' stato anche nominato revisore dei conti al comune di sassoferrato...di fatto a casa nn ce sta mai....visto che pare sia il nr. 1 dei conti ....vedremo gli sviluppi....

    RispondiElimina
  7. Si potrebbe anche discutere sul come un semplice ragioniere sia diventato direttore amministrativo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. poi però, si rischia di fare delle congetture...e a noi, piacciono più le deduzioni ;-)
      _____________
      G.R.

      Elimina
    2. Cosa ci sarebbe da discutere?
      Un semplice ragionere diventa quello che è diventato Tini solo con tanti e robusti calci nel sedere da parte dei suoi amici politici (quelli con la p minuscola), altrimenti avrebbe solo potuto sognarsi la sua 'carriera'.
      Un bruttissimo esempio per tanti nostri competentissimi giovani pluri laureati e con master che stanno ancora a casa coi genitori, senza lavoro.
      Se finalmente va a casa ci guadagna i cittadini!

      Elimina
  8. condivido e sottoscrivo tutto dell'anonimo delle 15,37 è l'esempio più squallido di cosa è riuscita a fare la politica in questa città.

    RispondiElimina
  9. magari qualcuno potrebbe indagare anche sulle ultime assunzioni all'ospedale fabrianese...chissà, si potrebbero scoprire cose interessanti.

    RispondiElimina
  10. Fino a prova contraria gli Assessori sono scelti (o revocati) dal Sindaco. Quello che non trovo corretto è che il nostro Sindaco ha preferito il più becero manuale cencelli: chi ha preso più voti è diventato assessore! E questo è accaduto anche se (in teoria?) alcuni assessori potevano non godere la fiducia personale dello stesso Sindaco.
    Questa giunta non è la Giunta Sagramola, ma la giunta dei partiti che hanno candidato Sagramola e il Sindaco sembra avere margini di manovra sempre più stretti.
    Praticamente: una commedia delle parti!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido questo commento!Gian Pietro Simonetti

      Elimina
    2. Partiti che tra l'altro, in alcuni casi nemmeno esistono più, tipo IDV.

      Elimina
  11. da anticipazioni pomeridiane pare che domani sulla vicenda Tini interverranno il Sindaco e il Vicedindaco....qualcuno saggiamente ha detto che forse era più opportuno intervistare il segretario comunale...;)

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone