30 agosto 2013

L'ultima tentazione di Cocco è fare l'unità ma Giucas Casella style

Alle polemiche della scorsa settimana, relative al rientro anticipato in alcuni reparti dello stabilimento di Albacina e alla conseguente divaricazione di punti di vista tra le sigle sindacali, ha fatto seguito qualche giornata di decantazione e di tregua. Un silenzio che è stato infranto, giusto ieri, da un comunicato stampa firmato dalla segreteria regionale della Fim Marche e dai membri Cisl delle Rsu degli stabilimenti Indesit di Albacina e Melano. Il pronunciamento della Fim è dichiaratamente incentrato sul bisogno di rimarcare un elemento cruciale e cioè che la posizione della federazione, rispetto alla vertenza Indesit, non ha subito cambiamenti rispetto alla reazione maturata nelle settimane successive all'annuncio del Piano aziendale di Salvaguardia e di Razionalizzazione. Ma questo smentire voci significa confermare, implicitamente, l'esistenza di un problema coi lavoratori che sconfina in un caso da manuale di excusatio non petita. Anche perchè la relazione e il rapporto tra federazione di categoria e maestranze dovrebbe appartenere a una dimensione fiduciaria che non può essere incrinata da interpretazioni e ricostruzioni giornalistiche, a cui la Fim attribuisce, praticamente per intero, la responsabilità dei recenti equivoci emersi in merito alla linea del sindacato d'ispirazione cattolica. La verità, naturalmente, è di tutt'altro tenore perché la divisione sindacale, sul rientro anticipato ad Albacina, non è frutto di una macchinazione maliziosa e sediziosa degli osservatori, ma un fatto acclarato e circostanziato che ha indebolito i lavoratori e rafforzato il disegno delocalizzatorio dell'azienda. Il comunicato stampa, di fatto, rappresenta quindi un tentativo di riposizionamento della Cisl, che sembra andare nella direzione dell'unità sindacale, definita, in modalità politically correct, "valore irrinunciabile". Ma il punto fondamentale non è il dire ma il fare, ossia comprendere come si declina concretamente il desiderio unitario. E qui il quadro si fa assai meno nitido e cartesiano. La Fim rivendica, legittimamente, il protagonismo garantito in tutte le azioni fino ad ora adottate per contrastare gli indirizzi dell'azienda e rimarca la volontà, ritenuta vitale, di continuare a condividere gli obiettivi che accompagnano i lavoratori sin dalle prime battute della vertenza: mantenimento delle produzioni in Italia, continuità operativa dei siti produttivi e salvaguardia dei livelli occupazionali. Fin qui tutto bene ma i motivi di interesse sopraggiungono in chiusura di comunicato, dove si profilano gli intenti presenti e futuri. La Fim dichiara apertamente che il 17 settembre è la data in cui dovranno trovare inderogabile concretezza le risorse garantite dalle istituzioni e le disponibilità aziendali, di cui finora però nessuno ha visto il segno. Si tratta di una posizione che lascia intendere un prender tempo, un soprassedere per altre due settimane sperando che nel frattempo qualcosa cambi. Probabilmente questa dichiarazione di intenti è l'unico spazio di unità sindacale possibile e non è un caso che il comunicato non faccia alcun cenno a cosa accadrebbe se non dovesse essere quella la data di confine e, tanto meno, a quali iniziative si dovrebbe ricorrere per dare forza al dissenso, alzare il livello dello scontro e renderlo coerente con l'individuazione del 17 settembre come data limite di consolidamento delle intenzioni istituzionali e aziendali. Il comunicato della Fim si chiude in un modo che sollecita riflessioni aggiuntive, ossia elencando gli errori che il sindacato è sicuro di non commettere in futuro: dividere i lavoratori di Melano e di Albacina; intraprendere iniziative di lotta esterne che non coinvolgano tutti i lavoratori dei due stabilimenti ed evitare blocchi di attività produttive non determinanti per il buon esito della vertenza. Di fatto la sensazione è che la Fim voglia creare le condizioni per un recupero di egemonia, rivendicando la scelta del via libera al rientro anticipato dei lavoratori di alcuni reparti di Albacina e censurando preventivamente ogni iniziativa - come ad esempio gli auguri a Bellaluce - che non sia frutto di una decisione unanime dei lavoratori e quindi delle sigle sindacali. In questo modo l'unità sindacale viene rappresentata e immaginata non come un processo dialettico di confronto ma come una sorta di diritto non dichiarato di veto, una ipnosi alla Giucas Casella in cui l'unità si fa solo quando lo dice Cocco. In pratica, da un lato si rivendica il valore dell'unità sindacale e dall'altro si delineano condizioni che sono in evidente contrasto con qualsiasi impegno e pratica unitaria. L'impressione è che questo comunicato stampa finirà per acuire gli elementi di divisione e i motivi di lotta per l'egemonia. E sarà davvero interessante capire se Fiom e Uilm rientreranno nei ranghi - accettando di trovare riparo sotto il manto rassicurante e maggioritario della Fim - o se, invece, proseguiranno nella radicalizzazione del conflitto. Nel frattempo Milani guarda, tace, benedice e acconsente.
    

13 commenti:

  1. Grande simonetti..un saluto giorgio fraticelli

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  2. Un salutone anche a te Giorgio!

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  3. E' normale che in tutta questa situazione, a dir poco preoccupante per tutta la città di Fabriano e non solo,
    nessuno della famiglia che ha fin ora ha deciso le sorti, nel bene e nel male, di tutta la zona, sia scomparsa dalla scena?
    Che non si faccia nemmeno sentire?
    Fino a qualche mese fà, qualche comparsatain tv, Andrea e Mariapaola la facevano, ora zero assoluto.
    A questo punto dubito fortemente che sarebbero in grado di fare qualcosa di buono per la soluzione della vicenda, ma lasciare tutto in mano a Milani e ai sindacati mi sembra anomalo!! Hai chiesto i voti, sei stata eletta per rappresentare i tuoi cittadini, e non ti fai nemmeno sentire e mediare su una vicenda che ti riguarda in prima persona??
    Tutti i milioni di euro che ti ritrovi, te li hanno fatti guadagnare quei poveracci dei tuoi concittadini che ora sono a fare dimostrazioni in piazza.
    Non dico di fare i martiri....ma almeno un pò di DIGNITA'

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  4. Quante chiacchiete....cocco o altri......se ne fregano....basta vedere il parcheggio ex ardo...che vogliamo dire? Ma x favore.fabrianesi siete tt uguali, aspettate sempre il piatto in tavola, ma finira la pacchia....datevi da fare....e' finita l'era dei mantenuti

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  5. Simenetti certo che a dirti che sei fazioso si corre il rischio di farti un complimento...

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  6. Non ti offendere simonetti ma tu proprio non ci hai capito proprio nulla...Parli e straparli a vanvera di cose di cui non conosci minimamente i dettagli...

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    1. A me invece sembra che ci prenda.

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    2. Tranquillo non mi offendo...esprimo opinioni quindi capita di straparlare. E'chi legge il giudice quindi grazie per le critiche...non siamo qui per darci ragione a tutti i costi. Vero sono fazioso nel senso che la mia fazione sono le mie idee.

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    3. Se l' anonimo delle 20,19 conosce tanti più dettagli ,perché non li spiega anche a tutti noi . O forse è proprio lui che non ci ha capito nulla? Forza GianPietro insisti .

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  7. Te li potrei spiegare ma tanto non li capiresti..mai...

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    1. Caspita non sapevo che abbiamo un nuovo Albert E. Proprio qui a Fabriano.

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  8. Mannaggia che intelletti.....

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  9. a quanto pare, Machiavelli è superato!
    _______
    G.R.

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