Il Comune di Fabriano ha messo all'asta un consistente pacchetto di
immobili e di terreni di proprietà, con il dichiarato obiettivo di rimpinguare la
bisaccia e disporre di risorse aggiuntive con cui finanziare opere, per le quali probabilmente difettano i denari. In apparenza parrebbe buonsenso, ma dietro il paravento concretista aleggiano circostanze e contesti non propriamente sereni e rosei: a partire dagli effetti di un crisi industriale locale che -
con la perdita spannometrica di circa un miliardo di fatturato - ha determinato una drastica riduzione delle
entrate a beneficio del Comune sommandosi, in un cortocircuito inedito e dirompente, alla
contrazione dei trasferimenti statali agli enti locali. Il risultato è un
progressivo assottigliamento delle voci d'entrata, a fronte di una rigidità dei
costi di struttura che resta intatta nel tempo, garantita da un mix di cattiva politica e di pansindacalismo corporativo. In pratica la differenza tra entrate e uscite, nel giro di poco tempo, non sarà più sufficiente a sostenere
la mission municipale, ossia impiegare uno stock di risorse sufficiente a erogare servizi di qualità alla collettività e alla persona. Fare cassa
alienando beni vuol dire, quindi, rimandare il default. Un posticipo finanziato ridimensionando il patrimonio – ossia inficiando
una garanzia di lungo periodo - a vantaggio di una monetizzazione che, magari
tampona la problematica congiunturale ma di certo non modifica strutturalmente
e in profondità il quadro d’insieme. Siamo, in sintesi, di fronte a un Comune
che, di fatto, si riduce a perseguire finalità autoreferenziali e alimenta una
ragion d'essere e di esistere intimamente legata all'autofinanziamento di una
struttura inefficiente e sovradimensionata rispetto alle necessità dei
fabrianesi. Una piega distorta delle cose che dovrebbe spingere la politica e il
consiglio comunale a tematizzare l’ipotesi default e a chiedere che ad esso si
giunga perché, in una logica correttamente riscoperta dal
tea party,
azzerare il quadro sembra davvero l’unico modo per scuotere e rianimare una
struttura necrotizzata dalle clientele e da abitudini cristallizzate e
deleterie. Invece il consigliere di maggioranza Guidarelli – probabilmente d'accordo con l’assessore Tini e col Sindaco – ha proposto alla
città di curare l’anemia finanziaria ricorrendo al polmone d'acciaio delle obbligazioni municipali,
ossia indebitando ulteriormente il comune ma con il parco buoi dei cittadini, giusto per spillare un tasso
di interesse più favorevole di quelli che si possono ottenere ricorrendo ai tradizionali
canali del mercato finanziario. Di per sé il ricorso a obbligazioni comunali
non andrebbe né mitizzato né demolito preventivamente, perché, al netto di ogni
depravazione politica, potrebbe pure esprimere validi elementi di indirizzo e di controllo
da parte della cittadinanza. Ma per far sì che l’operazione abbia successo è necessario, in quantità cavalline, un requisito immateriale che è risorsa scarsissima, perché
si genera senza formule e procedure replicabili: una relazione fiduciaria tra governati e
governanti, tra amministrazione comunale e comunità residente. Investire
in obbligazioni comunali in tempo di crisi profonda e pervasiva comporta, infatti, il presupposto istituzionale
di una Giunta credibile, da cui,
all’americana, ci si fidi di acquistare una macchina usata. Siamo invece al cospetto di un’amministrazione che, per soddisfare le paturnie rigoriste e
ragionieriste di un Vicesindaco totalmente avulso dai reali problemi, non solo non allenta la presa ma stringe sempre di più la morsa a
colpi di more, sanzioni e richiami all’ordine targati Equitalia. Ragion per cui
qualsiasi cittadino, armato di raziocinio e di senso civico, dispone oggi di
una sola parola agibile e possibile per commentare e ponderare la sua adesione
alla proposta di obbligazioni comunali. Una parola evocativa e smithiana nella
sua razionalità di mercato, nonostante l’identità popolaresca e l’esibita
estraneità al dolce stil novo: sto cazzo! E più non dimandare, come ebbe a dire
Virgilio a Minosse, gran giudice infernale, in un celebre canto della commedia dantesca.
Voglio andare fuori tema.
RispondiEliminaMa vi rendete conto che per la festa di Capodanno il Comune chiede ad uno di investire subito 4500 euros e di organizzare due feste, di cui quella gratis in Piazza e quindi di farsi la concorrenza da solo?
Con fini ragionatori come questi dove finiremo?
eppure dovrebbero essere esperti di cannibalismo visto che se magnano tutto....simonè chiavelli bond me piace!
RispondiEliminai BOND GLI SERVONO PER FINANZIARE LE SCAPPATELLE CON LE SIGNORINE.... CHI VUOL CAPIRE CAPISCA....
RispondiEliminaPer cortesia evitiamo di fare sempre i fabrianesi guardoni per favore...e atteniamoci al merito: default del comune, obbligazioni e entrate che presto serviranno solo per pagare stipendi
RispondiEliminaEd i favori agli amici degli amici. Vedasi coperative
RispondiEliminaDopo tutte le tasse applicate vogliono anche quei pochi risparmi che restano alle famiglie dimenticando che i prestiti vanno poi resi e Guidarelli non ha compreso che le capacità del comune di rendere il prestito e' pressoché nulla , a meno che il compito di rendere i prestiti venga lasciato alla prossima amministrazione come ha fatto il past sindaco con le cause
RispondiEliminaah, perchè i "bond", dovrebbero pure ripagarli???...non sono come quelli della Parmalat?
Eliminadiglielo sottovoce, che se si svegliassero di soprassalto potrebbero rimanerci!!!
Non bastavano gli assessori...ormai la gara a chi la spara più grossa è aperta!!!
chissà che effetto potrebbe fare, analizzare perbenino le spese?!?...tipo...quanto ce so' costate le "girelle moccia"?...i servizi che paghiamo, sono all'altezza dei costi???
Secondo me, se si facessero di queste domande, potrebbero persino rimanere folgorati dalle risposte.
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G.R.
Caro G.R. dei miei stivali, ma come cavolo fai a criticare le rotatorie di viela Moccia??? Per fortuna che le hanno fatte, se rimettessero i semafori per un solo giorno vorrei vederli quelli come te quello che dicono ... a fabriano siete sempre e solo buoni a criticare, forse perchè sapete fare bene solo quello ! Se le rotatorie putacaso non fossero state realizzate, staresti qui a rompere i maroni dicendo che' in tanti posti ci sono le rotatorie mentre noi a fabriano stiamo ancora in coda coi semafori'. Ma te voi dà na calmata???
EliminaLe rotatorie c'hanno ancora le strisce gialle !!! UNO SCHIFOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO
EliminaLa struttura sovradimensionata sta fagocitando ogni risorsa..... a furia di zampate nel culo in comune sono entrati a lavorare cani e porci. Mogli, amanti, amici, chi la da facilmente e chi ha provato a fare politica, a barba dei buoni e seri dipendenti che conosco e che pure in comune ci sono. Pochi soldi ci saranno per la città e i suoi abitanti finchè avremo questo pachiderma da sfamare
RispondiEliminaUno che spera di essere un buon - e soprattutto un serio - dipendente comunale, ringrazia di cuore.
EliminaQuesta amministrazione e' la peggio di tutte le amministrazioni che di sono alternate dopo Antonio Merloni
RispondiEliminaSe la gioca ampiamente con la Sorci uno e la Sorci bis
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