4 ottobre 2013

Il corteo dannunziano dei lavoratori JP

Il sindacato, i lavoratori della JP Industries e i media hanno dato molto peso e ampio risalto al corteo che, ieri mattina, è sfilato da Viale Moccia fino alla sede della Banca Toscana di Viale Zonghi. Una manifestazione organizzata dai lavoratori della JP per protestare contro gli istituti di credito, colpevoli di aver tutelato, attraverso un ricorso al Tribunale, i propri diritti violati di creditori nell'azione di vendita della Ardo al gruppo Porcarelli. La rabbia dei lavoratori merita il massimo rispetto, perchè non si sta discutendo di una crisi congiunturale e passeggera ma di posti di lavoro che una volta persi non si rigenerano per decreto o richiamando magicamente l'articolo uno della Costituzione. Ma la comprensione non può far velo a un bisogno di verità che è, innanzitutto, interesse diretto dei lavoratori e, sinceramente, è parso assai difficile cogliere il senso e l'utilità di questa manifestazione, così come attingere a una chiara visione dei risultati possibili e di quale impatto possa produrre sul seguito "giudiziario" della vicenda. La sensazione è quella di una manifestazione organizzata e convocata per esserci, per dare testimonianza, senso mediatico e presenza fisica al ruolo dei lavoratori, per alimentare un clima di mobilitazione ricorrendo non alla razionalità di un approccio rigorosamente lavorista ma al classico sventolìo di bandiere e al simbolismo delle finte carte di credito strappate in segno di protesta. Di fatto si è trattato di una manifestazione intrinsecamente dannunziana, volutamente incentrata sulla forza d'urto - in realtà più immaginaria che reale - del gesto collettivo, un volo su Vienna amplificato dall'individuazione suggestiva di un capro espiatorio, le banche, su cui trasferire la fatica e il dolore di sette anni di via crucis lavorativa, di competenze professionali invecchiate e bruciate e di aspettative di rilancio eternamente tradite dalla menzogna convergente di proprietà, management e politica. Il punto è che il ricorso al capro espiatorio può regalare un momento di sollievo ma non cambia di un solo millimetro la dimensione del problema occupazionale, la portata del deficit progressivo di occupabilità generato dall'obsolescenza delle competenze e il vuoto di una soluzione - quella JP - apparsa sin dal primo istante più orientata a soddisfare logiche immobiliari che non a produrre la redditività e il valore necessari a sostenere flussi occupazionali basati sulla creazione di veri posti di lavoro. E' un sentimento sicuramente nobile quello che ha ispirato la manifestazione di ieri, ma il sentimento, a volte, acceca e impedisce di valutare freddamente le forze in campo. E, da questo punto di vista, la manifestazione ha restituito il profilo di maestranze sicuramente vive ma velleitarie. Le banche hanno vinto il primo round non per via di un occultismo corroborato dal complotto ma sulla base di un fondato e oggettivo riscontro giuridico. Riconoscerlo non significa rinunciare alle proprie ragioni ma stabilire un punto fermo da cui partire. E una battaglia dura ma sensata dei lavoratori non può disperdersi nell'entropia dei ricorsi dei commissari o dell'imprenditore di turno - a cui accodarsi senza senso critico e con poca autonomia culturale - ma un'azione stringente per pretendere da JP Industries un Piano Industriale coerente con il peso di quell'acquisizione. La lotta del sindacato e dei lavoratori ha, quindi, senso se è orientata a sostenere l'impresa nella creazione di lavoro vero e non a supportare una finzione, un paravento attraverso il quale atterrare nel limbo di nuovi ammortizzatori sociali che dovrebbero servire a tamponare temporanamente l'uscita forzata dal mercato del lavoro e non certo a cronicizzarne la natura e la durata.
    

37 commenti:

  1. Sette anni di via crucis? ma qui c'è gente che si è creata il doppio, triplo lavoro per anni, che si è fatta 3/4/5 vacanze all'anno, gente che ha scelto la cassa integrazione volontaria per tutti questi anni... Finchè è durata mai una manifestazione perchè questo ammortizzatore sociale era una manna dal cielo, ora che la situazione è crollata bisognerebbe anche farsi un esame di coscienza...

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    1. le vacanza in costa smeralda , non solo a senigalllia..........stanno spolpando le casse dello stato con questa cassa integrazione a vita........ma che esame di coscienza quando finiscono di piagnersi addosso questi inizieranno gli altri di melano e albacina...........

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    2. certo che tra te e anonimo delle 08:38 state messi bene....siete invidiosi di chi campa con 700 euro al mese.ma che lavoro fai?

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    3. ti ha risposto poco più giu' l'anonimo delle 11,20:un peso per tutti e sempre a lamentarsi.......poi perché una persona che non produce nulla(oppure fa altri lavori in nero)deve ricevere 700euro dalla stato??.se non lavora non guadagna PUNTO.l'assistenzialismo dato a pochi(perché non tutti i lavoratori hanno queste agevolazioni :disoccupati di serie a e disoccupati di serie b ehh)e' pagato poi da tutta la popolazione. e lascia stare i sentimenti.....

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    4. per tua informazione,la cigs se la pagano i lavoratori e solo chi versa tali contributi ne ha diritto.poi se tra migliaia di cassaintegrati c'è chi si può permettere la costa smeralda,beato lui ma non puoi fare di tutta un'erba un fascio.

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    5. e quanta cig avete pagato per stare a panza all'aria tutti 'sti anni????!!!

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    6. io ho versato contributi per venticinque anni e da tre sono in cigs ...eh si sono veramente fortunato!sopratutto ho la fortuna di vedermi ridere in faccia ogni volta che faccio un colloquio di lavoro nel momento in cui vedono l'età.te lo ripeto:non fare di tutta un'erba un fascio

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    7. In sette anni uno si impara 2/3 lingue volendo fa corsi di formazione(per loro gratis) e ci vuole la VOGLIAAAAA

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    8. A me personalmente mi romoe piu i coglioni pagare lo stipendio di tini alla asl che 20 cig

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  2. Ora voglio raccontare una storia vera sulla Ardo di Antonio Merloni.
    Quando lavoravo al Commissariato, mi si presento' un ragazza di bella presenza, laureata che in quel periodo disse di lavorare a Fabriano.
    Visto che era una situazione personale alquanto strana chiesi a questa persona dove lavorasse. Ella mi disse alla Antonio Merloni, pensai fosse un impiegata, un dirigente, ma invece era dipendente di una ditta con sede a Roma specilizzata per la ristrutturazione industriale, ovvero capire le perdite della azienda del gruppo e quindi individuare i c.d. rami secchi da tagliare.
    Essendo nato un rapporto fiducia, gli risolvi il suo problema quale vittima di truffa informatica, ella mi confido anche i siti che secondo il loro studio erano dei pozzi di danaro perso!!
    Gli domandai, ma perche' nn si procede alla chiusura di questi rami secchi per salvare i siti industriali che ancora rendono??
    La risposta mi lascio' di sasso!! Non lo so..ma come allora se nn vi ascolta a cosa servite??
    La stessa disse, guardi sono oltre due mesi che io sono a Fabriano il lavoro in pratica e' concluso, tanto che il mio capo e' venuto a Fabriano per parlare con il dott. Antonio e sapere se c'era qualcosa che non andava del nostro lavoro.
    La risposta fu: no, no, va tutto bene, ma che siete qui xke' non vi hanno pagato??
    Il suo capo rispose, no, no, tutto a posto solo che dalle nostre indicazioni per salvare il salvabile non avete fatto nulla, la rispota fu...avete lavorato bene. State tranquilli!!
    Poco dopo i lavori si conclusero, e nn seppi piu' nulla!!!!!!
    Di fatto nessun stabilimento che portava perdite fu chiuso e la barca e' stata " volutamente" affondata!!!
    Secondo questa donna , in quel tempo credo nel 2005/2006 c'erano margini di salvamento, ma quelle analisi tecniche penso rimasero in un cassetto!!!
    Ora le banche hanno le loro responsabilita', ma io credo che il responszbile nr 1 del crack sia....ditelo voi!!!!!!
    Un saluto a Giampy, da Giorgio Fraticelli

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    1. Si infatti, al confronto a Corleone sono dilettanti. Silenzio tombale. Anzi tutti i responsabili ricaduti in piedi. Senza contare gli anni di Amministrazione Comunale gestiti come la propria azienda.

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    2. che lo stabilimento di Gaifana sia una contropartita per l'allaccio dell'acquedotto che porta acqua a Fabriano, ormai l'ho capito pure io; un po' come lo stabilimento di Pioraco sta alle Cartiere di Fabriano...
      Il problema è che usare l'impresa per fare politica e usare la politica per fare impresa, è un sistema che non funziona; la politica consuma ma non produce, l'impresa, invece, dovrebbe produrre per guadagnare e investire; sono due sistemi che possono toccarsi, ma non fondersi; ormai la dimostrazione ce l'abbiamo "scientifica" o quasi.
      _________________
      G.R.

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    3. Assolutamente vero difatti questo mito del bravo imprenditore che può essere anche un bravo politico và sfatato. Lo Statista con la S maiuscola non ha niente a che fare con un Imprenditore di successo.

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    4. Grande Giorgio

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  3. Mattatoio sociale o pure illazioni?

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  4. Gli ammortizzatori sociali senza limiti vanno aboliti! Le poche imprese rimaste in vita si trovano a sopportare un carico fiscale insostenibile!
    Chi si lamenta e non fa niente tutto il giorno è ora che vada a zappare!

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    1. Penso che il discorso sia ben più complesso, và oltre all'individuo che si è girato i pollici o che si sia dato da fare. Si parla di Welfare, Stato Sociale. Allora che dire di tutti coloro che sono andati in pensione con 10/15 anni di lavoro ? O anche peggio. O di coloro che addirittura percepiscono una pensione senza aver mai lavorato.

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    2. Tocchi un problema reale: possiamo ancora mantenere tutta 'sta gente? poi parlano di ridurre il cuneo fiscale...

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    3. Tutti parassiti noi la pensione non la vedremo mai

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  5. Resta il fatto che manifestare contro le Banche è assurdo. E' come se io vado protestato e posseggo una casa con inquilino, e la Banca fà rivalsa sul'appartamento. L'inquilino con chi deve prendersela? Oppure altro esempio se acquisto un'auto pignorata a 4 € e non ne sono al corrente. L'auto viene confiscata per incauto acquisto mica il ladro o il possessore dell'auto mi risarciscono e tanto meno l'Ufficiale Giudiziario.

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    1. non solo: le banche prestano 170 milioni di euro, gliene ridanno 10, che dovrebbero fare, festeggiare coi palestrati e abbronzati della cig?

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    2. Si andare a farsi un Aperitivi con loro oppure li chiamano e si fanno fare qualche ristrutturazione in NERO nella filiale

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  6. Gian Pietro, secondo te perchè hanno fatto casino davanti alla triste banca ex Toscana di Favrià anzichè davanti alla fu Carifac?

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    1. bella domanda....me lo sono chiesto anch'io!!!
      chissà se dipende dall'entità dell'esposizione aziendale, oppure se è solo perchè è la più "marginale" in zona?
      _____________
      G.R.

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    2. Perché è stata la promotrice del ricorso

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    3. anche Carifac-Veneto banca lo è stata

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    4. La versione ufficiale e' che banca toscana e' del monte Paschi che e' stato il promotore capofila del ricorso. Ma secondo me non hanno contestato Veneto Banca perché non contestano il sistema di potere locale. Sarei curioso di sapere dove hanno il cc i lavoratori del corteo

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    5. Caro GR ho fatto la domanda ma ho un'idea sulla risposta: Mps è politicamente indifendibile (per le note vicende nazionali), molto marginale nel tessuto bancario della nostra zona, non ci lavorano amici/parenti dei dimostranti, insomma è un'obiettivo facile. Poi la farsa della distruzione dei bancomat finti. E te credo, nessuno è correntista, come facevano a strappare quelli veri? L.L.

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    6. Overthinking

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    7. no, game-over per voi

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    8. appunto e' tutta una farsa.....come a luglio che dovevano protestare per difendersi dai licenziamenti e invece di andare al corteo erano a mare.io seguo questo blog con molto interesse ,ma consiglierei all'autore di trattare altri argomenti e meno le vicissitudini della grande famiglia e dei sudditi al seguito.mia personale opinione.saluti

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    9. Tutti al mare a divertisse invece de cerca un lavoro come ogni anno da 7 anni a sta parte so indifendibili

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  7. Indicazioni della poetessa Francesca Merloni a tutti i fabrianesi (e quindi anche ai proprietari della INDESIT.
    "...Dovremmo unirci invece, fare fronte comune, aiutarci se vogliamo veramente ripartire.
    Se vogliamo rinascere DOBBIAMO ESSERE INSIEME, DOBBIAMO UNIRCI; LASCIARE DA PARTE IL NOSTRO PARTICOLARE E PENSARE INSIEME ....."

    Tutto da sottoscrivere.

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    1. Se ne andasse a .... Lei e tutta la Sacra Famiglia

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  8. Uno dei manifestanti davanti alla banca ( foto di vivere Fabriano) si gioca una cinquantina di euro al giorno alla Snai. Continuiamo a mantenerli...

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  9. Premetto che le banche, assicurazioni e altro, non sono che dei venditori di soldi al miglior prezzo di mercato e quindi nascono e vivono per fare profitti.
    Qualche cittadino "furbo" voleva fare profitti con le banche, a qualcuno l'operazione è riuscita, tanto che le stesse hanno molte sofferenze, come vengono chiamate nel gergo bancario.
    In alcuni casi sono ben oltre a quanto stabilito dalla Banca D'Italia, ma poi le stesse riescono spesso a nascondere il tutto in quegli articolati bilanci tutti italiani!!!!
    Il perché è semplice, in Italia il falso in bilancio è una cosa da ridere in confronto agli USA, non ho detto il Burundi.
    Altri invece con i soldi della banca, sono stati a chiedere fidi come se gli stessi fossero gratuiti, a scontare fatture per avere liquidità contante come se il tutto fosse a costo zero.
    Altri ancora, ai primi soldini si sono acquistati auto lussuose, vacanze da grido, le signore a comperarsi i vesti nelle boutique fabrianesi, magari pagando anche a rate, poi un bel giorno la banca stanca di finanziare il lusso di qualcuno,per non inguaiarsi oltre il consentito, decide unilateralmente di tagliare il fido.
    Allora tutti a lamentarsi che le banche strozzano l'economia, cosa anche vera, ma in molti casi cosa anche non calcolata da questi pseudo imprenditori che nella loro testa avevano una banca che fosse un pozzo di danaro senza fine.
    A casa mia, mio padre defunto in tempi non sospetti, mi insegno che con la banca si doveva stare una lira sopra, mai una lira sotto, Giorgio ricordati questo!!!
    Mio padre non era uno statale, era un artigiano piccolo autotrasportatore che si è comperato la prima auto dopo che il sottoscritto prese la patente nel 1976 e quindi sapeva bene che un mese poteva guadagnare bene e l'altro molto meno bene, ma non ha mai cambiato il suo stile di vita decoroso e onesto, pagando tutti.
    Ecco questo insegnamento credo non sia stato dato a tutti o qualcuno non ha ascoltato il padre....Spero di aver reso l'idea....f.to Giorgio Fraticelli

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    1. Sagge parole sig. Fraticelli, sagge parole.

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