10 ottobre 2013

Di Tares a Fabriano si muore tutti...ma forse qualcuno si salva


Opera di Stefano Tulipani
www.stefanotulipani.it
Premessa in forma di invettiva: la politica immorale e maliziosa mi ha insegnato che appena concentri l'attenzione su un argomento sei fottuto, perchè il sistema - come la vecchia talpa marxiana - ne approfitta per scavare all'istante un'altra buca e aprire un'altra galleria. Mi stavo giusto godendo l'affaire Multiservizi quando è arrivata la telefonata inattesa di un vecchio confidente del Pd, l'insospettabile e pubblicamente antisimonettiano Gola Profonda, per riferirmi di strani movimenti che si stanno addensando attorno alla Tares.

Se avrete la pazienza di seguirmi ve ne darò conto, ma consentitemi, in via preliminare, di fare come il greco Demostene e di lanciarmi in una rapida filippica e lievemente incazzata: da ragazzo - come da schema che vuole si nasca comunisti, si cresca liberali e si muoia democristiani - un po' per caso un po' per ideologia, mi ero convinto che lo Stato fosse buono e il mercato cattivo; che la mano pubblica dispensasse virtù e quella invisibile, egoista e smithiana, pregiudicasse il vivere collettivo e i buoni valori della socialità.

Ragion per cui ho amato molto la politica come arte dello stare insieme, specie quella locale, di prossimità, dove credevo trovasse ragioner e realizzo un 'idea quasi fisica di bene comune. Oggi faccio mia una vecchia massima di Ronald Reagan quando diceva che lo Stato non risolve i problemi perchè è lo Stato il problema. E proiettando verrebbe da dire che il Comune non è più la politica di vicinanza ma l'incarnazione vicinale dello Stato oppressore.


Vi domanderete il perchè di questo insolito e inedito disprezzo del municipalismo. La ragione me l'ha fornita Gola Profonda - che non telefona mai per discutere di vacanze, del tempo o della polenta col cinghiale - ma solo e soltanto per sollevare il coperchio ai vasi di Pandora e scatenare un urgente bisogno di Bicarbonati. Gola Profonda mi ha sciorinato una lunga e tediosa narrazione giuridica, tutta ricamata di commi, rimandi e sottigliezze interpretative sulla questione Tares. Ma siccome le cose difficili vanno semplificate e visto che la buona didattica è l'unica in grado di svelare contenuti complicati e oscuri, eviterò di riproporre annessi e connessi andando rapidamente al dunque. L'italica normativa, nel suo infinito bizantinismo, prevede, per le unità immobiliari di proprietà privata, che la superficie di riferimento per il calcolo dei tributi - come fu per la Tarsu e come è ora per la Tares - non possa essere inferiore all`80 per cento della superficie catastale. Nel caso in gli atti difettino degli elementi necessari per la determinazione della superficie catastale, i proprietari degli immobili devono provvedere a comunicare la planimetria catastale del relativo immobile per l`eventuale modifica di quella che viene denominata "consistenza di riferimento". Di fatto, quindi, ai fini dell'applicazione della Tares, si considerano base per l'applicazione del tributo le superfici dichiarate o accertate al tempo della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (Tarsu). In pratica si prende per buono quanto dichiarato dal contribuente, secondo il collaudato ma ma sempre scivoloso principio del "facemo a fidasse".

Pare che il prudentissimo e morigerato Comune di Fabriano abbia prodotto, a monte, una stima relativa al gettito che si sarebbe ricavato dall'applicazione della Tares; stima realizzata sulla dell'attuale accatastamento degli immobili fabrianesi. Tecnici e politici si stavano già sfregando le mani immaginando il tintinnìo corposo dei denari in entrata ma, come spesso accade, la realtà delle cose alla fine fu assai più magra e modesta dei sogni rigoristi di Angelino da San Donato e delle 'prove del nove della Immacolata Previsione. Al che, innanzi allo stitico flusso di denari in ingresso, si fece largo tra i decisori tecnici e politici una profonda indignazione - poi subito ridotta a più miti consigli -  che li spinse a decidere di stanare i furbi e i lazzaroni che avevano accatastato la villetta col giardino, i sette nani e la cassetta della posta in forma di gabbia d'uccello, come  fosse un umile e scarno deposito rurale di vanghe, motozappe e utensili da dopolavoro.
Siccome si presume che nel dislivello tra superficie dichiarata e realtà del calpestato ci sia molta democrazia cristiana e qualche buon decimale di consenso residuo da incamerare "quanno se vota per Comune", è scattato solerte l'allarme buonista e l'istinto di rappresentanza della vecchia base sociale bianca, ondere evitare il rischio di salatissime penali  e assai cospicui interessi di mora previsti dal regolamento comunale. Al che, secondo l'immaginifica narrazione di Gola Profonda, il costernatissimo Tini ha deciso di vestire i panni del Cireneo e di caricarsi in spalla la croce del vessatissimo e stanco contribuente fabrianese. D'incanto è apparsa all'orizzonte un'inedita sensibilità rispetto al periodo nerissimo in cui versa la gente del nostro territorio anche se, in realtà, non di sensibilità trattasi ma di timore politico, perchè chi si vede ingrassare di multe e sanzioni la seconda rata dicembrina e prenatalizia è facile che applichi, anche fisicamente, il sanissimo e savoiardo principio del calcio nel culo rivolto a chi ha deciso e a chi ha lasciato che si decidesse.
E qui entra in scena la politica come manovra e magheggio. Una politica che si trova a fare i conti con un gettito previsto assai maggiore di quanto realmente incamerato. Come si diceva, oltre che di vendemmia sarebbe quindi pure tempo di sanzioni. Ma ovviamente l'ottimo e ipercinetico Tini - redditualmente assai poco contiguo all'area del disagio - si è preoccupato assai della profondissima ricaduta che andrà a schiantarsi direttamente nelle tasche di diversi concittadini. E allora, democristianamente, si è messo in testa di fare la parte del poliziotto buono, concedendo uno spazio temporale sufficiente per mettersi tutti diligentemente in regola senza incorrere in sgradevoli maggiorazioni d'imposta. In pratica un microcondono in salsa pedemontana. Operazione, che per la sua natura e per i rischi che comporta, avrebbe bisogno di unanime copertura politica e di un voto da parte del Consiglio Comunale di modifica del regolamento. Al che, in camera caritatis, sono cominciati gli abboccamenti con la minoranza, con l'obiettivo di concordare una posizione condivisa e unanime, di cui si avvantaggerebbe il solo Tini e che farebbe dell'opposizione una frazione di eletti non per battagliare ma per reggere il moccolo e la coda alla maggioranza. Anche perchè - come ha maliziosamente sottolineato Gola Profonda - gli assessori si parano il culo con una cospicua assicurazione, i dirigenti rimarcando il no mentre i consiglieri comunali se la piglierebbero soavemente in culo, pagando di tasca propria qualora le magistrature contabili ritenessero irregolare il pronunciamento. Alla fine dell'opera il senso politico di questo magheggio apparirebbe nella sua sandonatesca chiarezza: Tini eroe di una gestione pensosa e dolente del tributo, la base sociale democristiana sana e salva e una minoranza politica fottuta e spellata dalla rinomata furberia dei cattolici in politica. E adesso, per dirla con Vasco, vediamo cosa succede in città e quel che accadrà in Consiglio nei prossimi giorni.
    

24 commenti:

  1. Nulla di cui meravigliarsi. La solita furbata da democristiano che pensa bene di tutelare il proprio elettorato a discapito di quei poveri onesti che hanno dichiarato esattamente il valore catastale del proprio immobile.
    Che dire, che pur cercando di essere non violento ed educato qualche sano calcio nel di dietro a scopo educativo sarebbe ora che lo prendesse. Non è chiara una cosa a questa classe politica. Cercherò di essere il più breve possibile. Se una volta si parlava di terza settimana alla quale le famiglie Italiane non riuscivano più ad avere ossigeno economico ora siamo alla seconda ad essere ottimisti. Stanno facendo di tutto per dare il colpo di grazia a questo paese. Ci riempiono di fandonie ma la verità è che un Paese con la più alta tassazione d’Europa e gli stipendi più bassi non ha scampo. Continuano a tirare la corda ma prima o poi il conto arriverà.

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    1. invece di cercare di migliorare la gestione, in modo da diminuire la pressione, scelgono tutti la via più semplice di battere a cassa di chi paga sempre e comunque, anche a costo di "indebitarsi per non avere debiti"!
      _______________
      G.R.

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  2. Wikipedia: secondo un'antica definizione Scolastica "la politica e' l'Arte di governare le societa"...... Vogliamo provare a trovare una moderna definizione di politica, di questa politica, della politica che sperimentiamo tutti i giorni sulla nostra pelle? Comincio io? La politica e' l'arte di chi fa di tutto per mantenersi una poltrona sotto al c_ _o fregandosene allegramente del prossimo e cercando il modo migliore per tenersela...... stretta.......

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  3. Ma da chi cazzo siamo amministrati ? Non sono meravigliata , no, ma schifita. Questa gente sarà ricordata solo per tutti i vaffanculo che gli abbiamo mandato ! grazie Simonetti...

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    1. Oltre alla distruzione di questa comunità saranno ricordati anche per i vaffa ,hai ragione .

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  4. si nasce comunisti, si cresce liberali e si muore democristiani....quant'è vero! Io, amaramente caro Gianpietro, me ne rendo ogni giorno che passa!

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    1. Che tristezza, E' VERO! Si muore democristiani. La vedo proprio come una resa, abbandono delle armi e fine della speranza. E 'sti grillini che dovevano stravolgere l'Italia..... vanno a protestare sui tetti del Parlamento. Ma chi glielo spiega che le cose si cambiano da dentro al Parlamento e non sopra al tetto! Partiti al governo SCHIFO, quelli all'opposizione PEGGIO, i 5 stelle ancora bisogna capire dove, come e cosa stanno facendo. Ma io a votare non ci vado piu', giuro che N O N C I V A D O P I U'!

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    2. caro amico anonimo, condivido la tua analisi e la tua sfiducia. Non sono sicura che non andare a votare sia la soluzione.

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    3. non vai a votare? così gli fai un piacere! se potessero istituirebbero le elezioni per acclamazione!

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  5. Si nasce comunisti, si cresce liberali, ma quelli del Comune moriranno SOMARI

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  6. ma i 5 stelle ? da guerrieri sono diventati tutti pompieri? Potevano dircelo loro....

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  7. Tini era incompatibile. Mo è diventato pure imprudente

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    1. sfacciato, non imprudente...
      ___________
      G.R.

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  8. verso che età, più o meno, si diventerebbe democristiani???
    ...così, tanto per sapere quando sarà il momento di farne fuori uno senza commettere omicidio.
    _______________
    G.R.

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  9. La cosa triste e che Tini e i suoi compagni di partito in un paese serio li avrebbero mandati a raccogliere i pomodori.

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    1. Altro che pomodori.......... In altri paesi stavano al gabbio!!!

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    2. In altri paesi non li avrebbero votati !

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  10. Ci vuole competenza pure a raccogliere i pomodori.

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  11. Giustamente voteranno NO!!
    Il motivo è semplice e chiaro, i Consiglieri a seguito di un qualsiasi esposto, di un cittadino fabrianese alla Procura della Corte dei Conti delle Marche, sarebbero esposti a pagare di persona i mancati introiti da non applicate sanzioni, xkè di fatto sarebbe una sanatoria Comunale, non contemplata dalla Legge. Quindi visto che ci sono diverse sentenze specifiche, che in sostanza la giurisprudenza è negativa sull'argomento, nessuno si assumerà il rischio di pagare migliaia di euro a testa a fronte di 32 euro a seduta!!!!!

    F.to Giorgio Fraticelli

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  12. http://youtu.be/Q73cLWhoydI

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  13. State tranquilli che vi posso dire con certezza almeno una parte dell'opposizione ha già chiaramente espresso la totale contrarietà a tale " porcata democristiana", frutto del vecchio modo di concepire la politica

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  14. Ne siamo ovviamente lieti...

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  15. Tini però le manda le lettere di pagamento a chi usufruisce delle prestazioni ospedaliere.....

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  16. L'opposizione saprà come valutare e regolarsi di conseguenza ma il vice Sindaco Tini sa bene che ha la maggioranza in consiglio comunale per cui se ritiene può portare l'atto in consiglio e farselo votare proprio dalla maggioranza come hanno sempre fatto con la tares con i debiti fuori bilancio con il bilancio di previsione con l'imu con il pino delle opere pubbliche e via discorrendo.dall'opposizione non hanno mai accettato modifiche od emendamenti costruttivi che sono stati sempre bocciati quindi Tini se è convinto di modificare il regolamento vada pure avanti perché ha tutti i numeri in consiglio per farlo approvare .

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