9 ottobre 2013

Indesit: il crepuscolo di una vertenza

Sciopero al contrario e marcia su Roma. Sono queste, in estrema sintesi, le iniziative annunciate dal sindacato per rompere la bonaccia e lo stallo che ha avvolto la vertenza Indesit, dopo che il previsto incontro al Ministero delle Attività Produttive è slittato a data da destinarsi. Come in questo blog si e' più volte affermato e sostenuto, lo scorrere del tempo non e' sicuramente un fattore che avvantaggia i lavoratori perché gli scioperi costano e la mobilitazione logora, specie quando si comincia a fare i conti con il muro di gomma e la tattica dilatoria utilizzata dalla controparte. In questo senso si comprende il tentativo sindacale di rompere questo assedio blando attraverso iniziative di lotta che possano agire positivamente sul clima negoziale e sul morale della truppa. Lo sciopero al contrario propone un modello sicuramente creativo di conflitto sociale ma poco adatto a riscaldare gli animi e a dare la sensazione di un circuito che si riattiva. E' infatti difficile trasferire con successo il messaggio che produrre fuori programma azzerando il costo del lavoro su alcune unità aggiuntive di prodotto rappresenti un danno per l'azienda. Così come e' dubbio che manifestare avanti al Ministero, ossia separando la lotta dal territorio, sia possibile risultare più convincenti e incisivi agli occhi dell'azienda e del Governo. E da questo punto di vista i precedenti Ardo non giocano a favore di questa azione brutalmente e mediaticamente ribattezzata "marcia su Roma". Pare che all'assemblea tenutasi a Melano soltanto settanta lavoratori su un totale di duecentocinquanta abbiano aderito all'iniziativa romana. Non a caso un lavoratore, in un post su Facebook, ha correttamente sostenuto che questa e' la prova provata della fine della vertenza. Speriamo che non abbia ragione ma aver atteso con fiducia che passasse agosto, dopo aver consumato il massimo della conflittualità tra giugno e luglio, r' stato il più grande errore di valutazione del sindacato assieme all'aver rinunciato sin da subito a presentare un piano alternativo di ristrutturazione e di competitività in grado di costringere azienda e governo a un confronto di merito non banalizzato dal gioco degli slittamenti, degli annunci e dei comunicati stampa.
    

24 commenti:

  1. Leggendo l'ELENCO PERMESSI DI COSTRUIRE RILASCIATI NEL MESE DI
    SETTEMBRE 2013

    Commissione Edilizia -
    parere
    9724134 55787 30/05/2013
    E.R.A.P. della
    Provincia di
    Ancona
    COSTRUZIONE DI N°2 EDIFICI
    PER COMPLESSIVI 32
    ALLOGGI - 1°STRALCIO
    EDIFICIO "A" PER 16 ALLOGGI
    VIALE XIII LUGLIO

    Mi sono chiesto: Ma con tutte le case in vendita o da affittare, c'è veramente bisogno di cementificare ulteriormente?

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    1. Ma queste sono case popolari

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    2. Perchè i prezzi di quelle invendute/sfitte sono da case di lusso??

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    3. la domanda è azzerata, l'offerta enorme. mercato fermo, deprezzamento e svalutazione dei patrimoni familiari. Se si costruisce sarà interessante vedere chi saranno i costruttori che avranno l'appalto

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    4. Ma ci azzecca???? Siamo no fuori tema. ma fuori dal terrazzo!!!!

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  2. Ho l'impressione che la questione Indesit non interessi più....e anche da questo deduco il sentore di una clamorosa sconfitta operaia

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    1. e ce credo, la vertenza è un pappone indigeribile, zeppo come al solito di democristiani iper assistiti che comunque vada se la caveranno (coi sussidi, solidarietà ecc) L.L.

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    2. infatti l'avevo scritto e suggerito qualche giorno fa in un altro post sempre su l'indesit:ormai ha stancato tutti e apprezzabile che lei con il suo blog ci sensibilizzi ma ormai tutti noi abbiamo capito come finira'................assistenzialismo a vita (anche per loro come i cugini)!ie anche il ruolo dei sindacati e' prevedibile.......

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    3. crepuscolo di una classe operaia che e' morta da mezzo secolo ormai(nei suoi post interpreto spesso la volonta' di farla sopravvivere, invece!)addossando spesso ai sindacati la colpa di non saper piu' rappresentare gli operai stessi.personalmente si puo' calare il sipario!!!!su tutto e tutti!!

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    4. Manca in Italia, qui in modo più marcato, l'agire comune, il bene comune. Manca negli operai, sia Indesit che Ardo, manca nei gestori di negozi e bar, manca nei politici, manca in tutti o quasi. Manca nella gente che è vissuta nell'invidia e nella cura del proprio particolare, manca educazione che ci è stata data dai nostri genitori e in quella che diamo ai nostri figli. Sarebbe bello se ci seppellisse una risata, ma ci seppellirà inedia.

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    5. Cassaintegrazione per tuttiii

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  3. Con la cassa integrazione non posso neanche permettermi il "prosecchino" al bar,visto che ho una famiglia lontana e con poco risorse.Questa e' la droga di questa citta' e del PAESE ITALIA.

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  4. http://www.ilgiornale.it/news/interni/giovannini-boccia-italiani-non-sono-occupabili-956974.html la questione non interessa nemmeno il ministro

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    1. raccapricciante io all'estero trovo lavoro quando voglio!(due offerte in Polonia e una in germania) il problema è questo paese! tutele assurde e assistenzialismo stile pozzo di san patrizio... aziende strozzate da una tassazione che sfiora livelli da strozzinaggio! m potevamo vincere la guerra? ='(

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  5. un lento inesorabile declino, verso la guerra civile.........

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    1. ma che guerra!! a quelli dell'ardo gli daranno la cassaintegrazione fino a 90 anni!

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    2. questo inverno sarà differente, la musica cambia, il popolo ha fame

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  6. Il commento Dell ' anonimo delle 18,07 e il più preoccupante .

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    1. Tranquillo non c'è pericolo al Favrianese gli basta chiappasse la CIG e poi non fà una mazza oppure lavora in nero e guadagna due volte più di quando lavorava!

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    2. stai a vedere che,alla fine storia,la colpa che a fabriano ci sono 5000 disoccupati,non è di chi ha fatto fallire l'ardo o di chi delocalizza le produzioni all'estero solo per profitto,ma di chi sopravvive con la cig o cerca di arrangiarsi come puo!!

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    3. Osservazione molto saggia......

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    4. Non sò dove viviate ma il lavoro nero o bianco non c'è, gli eventi cambieranno con una velocità tale da una settimana all'altra, la favoletta del fabrianese in cassa che fa il doppio triplo lavoro è finita andatela a raccontare in un'altro paese, siete nella merda e non avete appigli per uscirne.

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    5. hanno fatto fallire la Ardo??? Ancora col moralismo benaltrista (tipo l'anonimo delle 16:17) e con la dietrologia. CHI ha fatto fallire la Ardo se non l'incapacità del padrone che l'ha gestita e dei suoi sodali? Fuori i nomi, altrimenti tacete, fate più bella figura

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