La mia levatrice
ideologica fu riformista e togliattiana, ovvero protesa alla scissione tra
politica e morale, alla separazione netta tra l’arte del possibile e l’ossessione
etica. Allo stesso modo fui rapito poeticamente da Sandro Penna che
motteggiava rivolto ai moralisti: il mondo che vi pare di catene tutto è
intessuto di armonie profonde. Ed è in ragione di questa combinazione di poesia
e cinismo che, diversamente da quel che sostengono flaccidi ragionieri nell’etere
internettiano, non mi seduce la caccia alle streghe e, men che meno, m’accaloro,
come un Bernardo Gui qui trapiantato dall’età delle tenebre, attorno alle disavventure
giudiziarie di un assessore che si inguaia per una firma. Paglialunga è,
notoriamente, il primo nemico di Paglialunga e si autolesiona maldestramente
per il tramite di superficialità e imprudenze. Ma, sia chiaro ai molti poliziotti
del cielo, che lo sventurato non è un malvivente ma soltanto una leggera. Al
suo posto darei le dimissioni per per ragioni di stile e per evitare che altri s’ingrassino speculando
sulla condanna, ma se lui non facesse altrettanto non mi strapperei le vesti,
anche perché lascerebbe all’ondivago Sagramola la patata bollente in mano, il che è gioco che vale la candela. Parliamo,
infatti, di un peccatuccio che scolora al cospetto delle grandi trame
corruttive e concussive che ammorbano la vita pubblica e ne pregiudicano le
dinamiche democratiche. Di certo non contesto la fattispecie del reato e la
sentenza di primo grado ma preferisco ragionare su una visione politica del
falso ideologico, perché ridurlo al penalmente rilevante rischia di oscurarne la
possente funzione chiarificatrice. Quel che indigna, per intenderci, non è tanto
la firma farlocca in calce all’accettazione di una candidatura elettorale, ma l’adulterazione
permanente e volontaria della realtà, il falso ideologico quotidiano, la
manipolazione del dato di natura con cui una intera classe dirigente irresponsabile cerca
di mascherare e occultare la sofferenza e le domande del popolo.
Il falso ideologico ricorre in un celebre e sprezzante aneddoto storico, che risale alla rivoluzione francese,
quando Maria Antonietta d’Austria di fronte alla fame dei parigini ordinò che
agli straccioni si dessero croissant invece che pane: uno stacco profondo e
feroce tra verità e manipolazione, tra realtà e cecità che fu pagato con la reclusione
alla Concergerie e, poi, con una lama sul collo alla Concorde. Ma commetteremmo
grave errore di valutazione se immaginassimo l’orrore del vero come
prerogativa esclusiva e congenita delle antiche monarchie e dei moderni totalitarismi. Le elite democratiche, in forme diverse e con altre finalità, non
si distanziano dalla prassi delle autocrazie perché l’obiettivo di tutte le
classi dirigenti – al di là dei sistemi politici in cui esse operano – è il
medesimo sotto ogni cielo: durare il più a lungo possibile. Fabriano chiede
pane ma gli si danno croissant. E in questi giorni ne abbiamo avuta sincera e inconfutabile prova.
Negli ultimi tempi il
piedistallo su cui era assisa la classe dirigente fabrianese si è prima
incrinato e poi rapidamente sbriciolato. La crisi del merlonismo, di fatto, ha
cancellato onore e funzione di una classe dirigente mediocre e di tanti compagnucci
della parrocchietta che, invece di prendere la via dell’esilio, pretendono di
tenere ancora il timone in mano: voglia matta di durare, piccoli interessi
materiali da gestire, gettoni di presenza da incassare e qualche transazione buona da
attivare. Per garantire questa continuità serve il falso ideologico che, dalle
nostre parti, è stato applicato seguendo il metodo algebrico, ossia cambiando il
segno alla realtà e trasformandola nel suo contrario piuttosto che
modificandone singole parti e componenti.
La Quadrilatero è la summa
del falso ideologico inteso come chiave di lettura non penale ma politica della realtà.
La questione delle grandi opere, in Italia, è infestata da un groviglio di
società ad hoc, di subappalti, di contractor, di fallimenti, di liquidazioni, di
subentri, di norme in cui la collettività soccombe con una rassegnata dichiarazione di impotenza. E questa
complessità consente di giocare con successo sul filo sottile che
separa la verità dalla menzogna, che è poi la vera cifra del collasso italiano.
Ma, come si dice saggiamente, gli occhi non mentono e per comprendere cosa sta accadendo attorno
alla Quadrilatero non è necessaria esperienza d’ingegneria e di lavori pubblici,
ma è sufficiente fare un giro in auto da Fossato di Vico a Serra San Quirico sbirciando attentamente tra grandi ferraglie e cartelli. Ti ritrovi davanti un
pezzo di Appennino ferito e segnato da una linea di sbancamenti che somiglia
drammaticamente a un infarto ambientale. Le strade servono a migliorare la vita
degli umani e tutti sappiamo che c’è un passaggio preliminare del tracciato distruttivo e impattante. Ma quando le opere funzionano e i soldi girano
correttamente i lavori fervono e le ferite si chiudono con la rapida efficienza
delle api che completano l’alveare. Il problema della direttrice Perugia
Ancona, sul troncone che attraverso la nostra terra, è che essa emana l’odore
inconfondibile e il gelido panorama dell’incompiuta. Non tanto e non solo per i fallimenti e le
amministrazioni controllate, a cui sono soggette le società coinvolte nell’opera,
ma per una serie di elementi collaterali che l'occhio attento comincia a
rilevare e raccontare, nonostante il serrato e fervido impegno della politica a
dire che va tutto bene madama la marchesa e che a parte qualche singhiozzo i
lavori riprenderanno a breve e si concluderanno in tempi rassicuranti e certi.
Nessuno smantellamento è in corso ma anzi un potenziamento dei lavori e delle operazioni: è la formula
rituale del falso ideologico incentrato sul metodo algebrico della realtà
cambiata di segno.
Ma cosa vedono gli occhi
attenti del cittadino? Chilometri e chilometri di sbancamenti, di fori, di
gallerie e di sfregi all’Appennino, prodotti dalla mano umana e dalle sue
possenti appendici meccanizzate. E allora ti domandi: ma se tanto mi dà tanto
dove è andato a finire il materiale inerte, il pietrisco e l’argilla tirati fuori
a milioni di metri cubi dalla catena montuosa più antica? E’ verità o sogno ad
occhi aperti la tesi di chi sostiene che l’inerte veniva buono per completare
la terza corsia della Bologna Canosa nel tratto marchigiano? Ed era nel caso possibile
praticare questo genere di economie quando il
materiale di scavo deve essere posto in sicurezza all’interno del cantiere? La
norma e il buonsenso consentono migrazioni bibliche di materiale demaniale per
altri usi non codificati? O serve invece un’autorizzazione statale capace di tranquillizzare e rasserenare il diritto a sapere delle genti? Siamo
contribuenti maliziosi se, conseguentemente, ci domandiamo come mai su questo
versante si siano scavate unicamente gallerie e un solo viadotto necessario per
bypassare la ferrovia e l’Esino? La maggioranza dei cittadini non possiede
competenze ingegneristiche e di lavori pubblici ma non ha l’anello al naso. Fabriano,
città declinante e persa, è stata forse sacrificata - anche dal punto di vista
ambientale – in nome d'altre opere prioritarie in termini di clamore e di pubblico consenso?
Eccolo il rischio del falso
ideologico che ci opprime il cuore: la grande opera necessaria alle comunità dell’entroterra che di
colpo appare funzionale ad altre operazioni, col sistema politico che finge di
non vedere e dice che tutto va bene, concentrando lo sguardo sui croissant
parigini invece che sulla distruzione probabilmente definitiva di questo pezzo d'entroterra. Come cittadini ci siamo rotti i santissimi di ricercare verità e
responsabilità perchè sapere non sana l'errore pregresso e avvelena l'animo. Ci basterebbe soltanto che qualcuno si destasse dal silenzio non innocente per dirci come e quando si chiuderà questa pagina che ormai oscilla tra speranza e vergogna. Per smettere, finalmente, di avere perennemente addosso la sensazione del danno e della beffa.
La pagina dei Bicarbonati è anche su Facebook : www.facebook.com/Bicarbonati
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Hai ragione: "Il falso ideologico quotidiano, la manipolazione del dato di natura con cui una intera classe dirigente irresponsabile cerca di mascherare e occultare la sofferenza e le domande del popolo"......
RispondiEliminaAllora non si dovrebbe dimettere solo Paglialunga ......
Inoltre qui il problema più grave, non è la condanna (dura lex sed lex) per aver autenticato la firma di un candidato non in sua presenza (il partito che è senza peccato scagli il primo macigno), ma il fatto che il candidato querelante afferma che non voleva candidarsi, che non era candidato e, "l'autolesionista, maldestramente per il tramite di superficialità e imprudenza", come tu scrivi, ce lo ha schiaffato per forza dentro la lista.
GianPietro: tu sei una persona seria, io sono una persona seria ma ..... in giro ci sono tanti stronzi, tanti pagliacci, tanti piagnoni ..... e tanti figli di donna peccatrice.
Riguardo alle firme e' proprio vero che tutti in un modo o nell'altro non sono perfettamente in regola.
EliminaIl gabbio è il posto più idoneo per Paglialunga e non solo per lui la lista sarebbe lunga.
RispondiEliminaPerò, giusto come nota a margine, Maria Antonietta non disse mai quella frase
RispondiEliminaE' proprio vero, quando il saggio indica la luna lo stolto guarda il dito ! L.S.
EliminaGiornataccia eh?
EliminaHai ragione ma non è la veridicità della frase a far testo quanto l'acclarato disprezzo della corte per i problemi del popolo
RispondiEliminaIl gabbio ,come dice l'anonimo delle ore12,01 e' da mettere a Paglialunga o a Luciano Stopponi ?
RispondiEliminaEh prendiamocela con il denunciante, mica con chi ha commesso il reato!!! che bella testa che hai !!!
EliminaIl Signor Stopponi ha esercitato un suo diritto con una tempistica consentita dalla legge. Quindi eviterei di chiamarlo in causa. Per il resto la discussione è di natura politica e riguarda il rapporto tra l'assessore e la Giunta e il grande falso ideologico quotidiano a cui i decisori ci costringono.
EliminaQuesta è l'Italia, ci si scaglia contro chi denuncia, mica contro chi commette reati.
EliminaCaro anonimo delle 9,09 penso che in questa vicenda ti sta sfuggendo qualcosa .rifletti e domandati perché uno che ha partecipato alle elezioni prendendo 20 voti e mettendoci la faccia dica adesso che non voleva .a me sembra molto chiaro
EliminaA me no, illustramelo tu. A me invece sembra chiaro che se un Assessore viene condannato in primo grado per un reato così importante si deve dimettere, aspettare la sentenza definitiva e poi ritornare in gioco se assolto. Ti sembra tanto difficile da capire ? Come potrà la giunta d'ora in avanti parlare di legalità se all'interno c'è una figura condannata?
Eliminache l'assessore sia stato condannato in primo grado e'chiaro e il sindaco deve decidere senza se e senza ma ,su questo condivido in pieno ma quello che ti chiedo é: ti sembra normale che uno partecipa alle elezioni ,ci mette la foto, prende 20 voti e la denuncia che lui non voleva la presenta ora.ma non poteva denunciare subito e non partecipare alle elezioni? perche' e' andato avanti? su questo aspetto ho una mia idea personale
Eliminaallora,, Paglialunga sarebbe uno sprovveduto....un ingenuo...e considerato che è anche un cazzaro (e questo blog ne riporta diverse prove), che ce sta a fa in Giunta Comunale???
EliminaVi rendete conto che ormai stiamo facendo la selezione tra buoni e cattivi, scegliendo tra i male ed i meno-peggio???....dove sono finiti quelli onesti e corretti???
Siamo arrivati al punto di giustificare le baggianate di una persona solo perchè in qualità di "politico" è inattendibile a prescindere...e questa gente, dovrebbe rappresentarmi????
Boh...io, al posto suo, mi sarei sotterrato già solo dopo la prima "sparata"...voi, non so, ma spero di non essere l'unico.
P.S. non c'ho la pretesa di essere nominato santo..non lo sono...anch'io ho le mie multe per divieto di sosta
____________________
G.R.
Sacrosante parole Romagnoli, sacrosante parole !!!
EliminaRelativamente alla quadrilatero vi ricordate Viventi fotografato nei cantieri a vantarsi dei lavori e Spacca con il caschetto dentro le gallerie ?dove sono adesso ? Adesso Spacca parla delle marche 2020 .ma chi ci arriverà?Spacca e Viventi si rendono di quello che sta accadendo a Fabriano?
RispondiEliminaSi che si rendono conto....ed e' questo il grande falso ideologico.... i caschetti le foto i proclami: unico movente durate e tenere il culo caldo
EliminaSagramola ha vinto le elezioni promettendo ai Fabrianesi la filiera che univa regione ,provincia e comune e che avrebbe garantito grandi opportunità .non ho mai compreso se fosse una promessa (che io non potetevo fare ) ho una minaccia .tanti saluti UU
EliminaDal mio punto di vista credo sia il tuo miglior post di sempre (anche di quando scrivevi sul Progresso) . Grande Gian Pietro.
RispondiEliminaStefano ti ringrazio....di sicuro e' uno dei più lunghi...
RispondiEliminaSi concordo ma vorrei puntualizzare che Quadrilatero e' uguale a falso ideologico. Un sistema studiato ad hoc per continuare nelle porchette.
RispondiEliminadi tutto ciò ci vogliamo ricordare il prossimo anno durante la campagna elettorale?
RispondiEliminaSpero di si !!!
Eliminagrandi opere in italia: http://www.serviziopubblico.it/dragoni/2013/10/24/news/grandi_opere_grandi_sprechi.html
RispondiEliminaCondivido quanto detto su Paglialunga , anche perche' questa e' proprio superleggera rispetto alle paglilungate!!!!! Il denunciante e' invece squallido. Degno di un ottima penna il resto!!!!!
RispondiEliminaIl denunciante è squallido ? Che ragliata che hai scritto !!!
EliminaInnanzi tutto credo che il falso ideologico quello vero e non quello supposto della quadrilatero, sia un reato grave per un pubblico ufficiale.
RispondiEliminaIl vizio è che noi italiani tendiamo a giustificare tutto e tutti; per me che si chiamasse Paglialunga o Pinco Pallino nulla avrebbe cambiato sulla gravità del fatto e sulla "discutibile scelta" di candidare una persona con varie vicissitudini alle spalle.
Il mio personale complimento va all'avv. difensore di Paglialunga per la opportuna scelta del rito abbreviato che di fatto ha congelato le prove d'accusa del procedimento penale e depennato testimoni da entrambe le parti, quindi il Giudice GUP, si è trovato a valutare solo su atti del fascicolo senza l'apporto di altro.
E' chiaro che il tutto, dopo che l'avvocato avrà valutato le motivazioni della condanna, potrebbe essere ribaltato in Corte di Appello.
Ora non valuto il finale di questo risvolto penale, che avrà il suo corso, e sarà compito della magistratura, dico solo che gli appartenenti alla Polizia Municipale devono essere e rimanere immacolati, devono continuare rispondere dei loro atti all'Autorità Giudiziaria, in compenso continueranno ad avere e ritrovarsi l'Assessore Paglialunga come responsabile politico addetto al loro Ufficio, visto che oggi le locandine dei giornali dicevano che non si sarebbe dimesso.
Orbene, caro Sindaco Sagramola, "la patata bollente" passa a te!!
Con me hai sempre fatto un sacco di bei discorsi condivisibili, ora come ti regolerai????
Non chiedermi un parere, sai da sempre come la penso!!!
F.to Giorgio Fraticelli
Bellissimo il post del sig. Fraticelli. Fabriano si merita un assessore condannato per un reato che giudico gravissimo ? Dove è finito il rispetto delle regole vantato dal PD ? Fossi in Sagramola lo caccerei a calci nel culo.
Eliminail Sig Fraticelli, ancora una volta dice una cosa giusta!
Eliminanon è giustificabile, c'è la condanna...via, fuori dai piedi!!!
non sta giocando a monopoli, ha un incarico da amministratore e, per giunta, persino la responsabilità della polizia municipale; se non serve essere immacolati, allora cadono tutti i presupposti...cosa la rispettiamo a fare, noi, la legge, se questi ci si puliscono???
non esiste attenuante...solo aggravanti, a mio avviso; questo, è un reato decisamente grave!
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G.R.
Concordo in pieno con quello scritto da Romagnoli. Non ci lamentiamo poi se andremo incontro a derive populiste, i primi ad alimentarle sono questa specie di politici.
EliminaMa poi con che faccia questo andava a sputare sentenze contro Berlusconi fino a poco fà?
EliminaChe legnata sig.Sindaco!!!!
RispondiEliminaquesta è una grande opportunità per Sagramola di dimostrare che ha piglio e che comanda lui in Giunta. Altrimenti davvero la sua sarà la giunta peggiore che ha governato Fabriano negli ultimi 50 anni. Nessuno aveva un condannato come Assessore.
EliminaSai cosa farà Sagramola? Assolutamente niente! Non è nel suo dna prendere una posizione decisa il suo è un mandato "a tirare a campare" cercando di aggirare gli ostacoli. Sicuramente la peggiore giunta degli ultimi 50 anni.
EliminaIo spero proprio che si arrivi al voto in Consiglio comunale così ci saranno i nomi e cognomi di chi vuole salvare un reo.
EliminaIl Consiglio Comunale può presentare una mozione di censura ma la sfiducia di un assessore attraverso voto del consiglio non è prevista dall'ordinamento. La delega è un atto unilaterale del Sindaco e come tale solo lui può ritirarla
EliminaSarebbe troppo da signori dimettersi fino alla sentenza definitiva.
EliminaNon mi sembra che si sia posta la dovuta attenzione alla (come si dice in gergo) fattispecie del reato. La contestazione è espressa non sulla firma per la presentazione della lista (dove nel mucchio la marachella ci può stare), ma sulla firma di accettazione della candidatura. Mi chiedo: come sia possibile che la denuncia non sia scattata 24 ore dopo la pubblicazione delle lista elettorali? In pratica se mi trovassi, a mia insaputa, nella lista dell'IDV (o di altri partiti) farei subito fuoco e fiamme, invece mi risulta che Stopponi ha partecipato alla campagna elettorale,con tanto di foto ricordo di prassi. Concludo: come è possibile fare la campagna elettorale e accorgersi poi che la firma di accettazione della candidatura non è autentica? Forse sbaglio o mi sfugge qualcosa?
RispondiEliminaLa marachella (come scrivi) è un reato. Il giudice in primo grado ha deciso così (o mi sfugge qualcosa) Se uno è apposto con la coscienza ed ha la schiena dritta, si dimette, aspetta il 3° grado e poi torna in gioco. Ma siccome mi sembra che uno quando ha una poltrona ci si attacca il culo com l'attak, difficilmente una cosa del genere succederà. Poi però che i "politici" favrianesi non si riempiano la bocca con parole come: moralità, giustizia e rispetto delle regole, perchè la figura barbina la stanno facendo. Alla grande.
EliminaNon parlare al prorale,fai nomi e cognomi per favore
EliminaNon SCRIVO al PRORALE (!!!), dico solo che finora gli unici che possono girare a testa alta son i due consiglieri dei 5 STELLE.
Eliminapero' il consiglio comunale é stato spostato alle ore 18 per evitare i rimborsi e tra questi quello dei 5 stelle era il piu' alto 365 euro a seduta per uno di loro oltre al gettone di presenza , pero' sempre a "testa alta"
EliminaQuindi ?
EliminaMeglio pagare 365 € +gettone di presenza ad un consigliere senza condanne che pagare uno stipendio mensile ad uno condannato.
EliminaCaro anonimo delle 14,02 tu vorresti dire che gli altri 22 consiglieri comunali non possono andare a testa alta ? e cosa hanno commesso?
EliminaNo, questo lo scrivi tu, caro anonimo delle 15:26.
Eliminacaro anonimo delle 15,01 365euro piu il gettone di 30 fanno 395 che moltiplicati per 24 consiglieri fanno 9480euro a seduta che moltiplicati per circa 15 consigli comunali all'anno porterebbe. la spesa a 142200 euro. perche non rinunciarci come ha fatto qualche altro consigliere che pero secondo quanto e' stato scritto non puo' andare a testa alta come i due di 5 stelle .
Eliminacaro anonimo delle 14,02 tu hai scritto che solo i due del 5 stelle possono girare a testa alta.e gli altri no?perche?
EliminaTi rode il culo?
Eliminadalla risposta sembra che roda di piu a te . solo arroganza
EliminaSi diceva un tempo.
EliminaDimmi con chi vai e ti dirò chi sei.
Solo il sospetto, fa rabbrividire.
Non ci pensare nemmeno un secondo
EliminaEd invece bisogna pensarci, eccome se bisogna pensarci !!!
EliminaNon entro nel merito delle scelte progettuali (perché le gallerie, perché i viadotti.....) per informazione però cerco di fare un pò di chiarezza (mi viene da ridere) sull'utilizzo delle terre e rocce da scavo che sono sottoposte attualmente ad una procedura amministrativa abbastanza rigida (per quantitativi maggiori di 6000 mc come nel caso in esame) regolata dal famigerato D.M. 161/2012.
RispondiEliminaQuesto DM è un decreto attuativo del DL 1/2012 (il decreto sviluppo di Passera e Monti, ci sarebbe da ridere se gli esiti non fossero poi tragici sul modo con cui si scelgono i nomi dei decreti.....) ebbene il 161/2012 ha abrogato l'art. 186 del DLGS. 152/06 (Il testo unico sull'ambiente) il quale fino al'entrata in vigore del DM stesso regolava (molto male) le modalità d'uso delle terre e rocce da scavo derivanti da qualsivoglia attività non espressamente votata alla produzione delle stesse. Tradotto significa che se fai un lavoro che ti da come "sottoprodotto" la produzione di terre e rocce da scavo, puoi "sottrarre" questi materiali alla disciplina sulle Cave e Miniere e su quella dei Rifiuti se e solo se, predisponi prima un progetto di utilizzazione degli stessi materiali all'interno o all'esterno del cantiere di produzione. Il problema dov'è?
E' che adesso con il DM 161/2012 è più chiaro dove come e quando devi presentare il progetto sull'uso che intendi fare delle terre e rocce da scavo derivanti dalla tua attività costruttiva (il documento da produrre si chiama Piano di Utilizzo e ripeto ha adesso tempistiche e contenuti minimi abbastanza chiari), ma prima?
E' facile intuire che la progettazione di un'opera come la quadrilatero sia partita tantissimo tempo fa e sicuramente l'inizio lavori è precedente alle normative attuali forse precedente anche alle linee guida regionali sulle terre e rocce da scavo della DGR884/2010 (ora abrogate in automatico dal DM 161/2012); quindi sapere a quale disciplina siano sottoposte le terre e rocce da scavo derivanti dalle attività di costruzione delle opere della quadrilatero non è facilissimo da capire, in teoria dovrebbero essere sottoposte al vecchio art. 186 del DLGS. 152/06 che rimandava all'emanazione di linee guida regionali che però all'epoca dell'inizio lavori sicuramente non erano ancora state emanate e che adesso sono state in automatico abrogate dal nuovo decreto.......quindi?
BOH!
Ah dimenticavo il regalino ai piccoli cantieri del duo Passera - Monti....perché nonostante le promesse dei "professori", rinnovata recentemente dal nipote dello zio, manca ad oggi un decreto per regolare il riutilizzo di quantitativi inferiori a 6000 mc quindi ad oggi se avete un cantiere che produce un quantitativo di terre e rocce da scavo limitato abbiamo 3 strade:
1) riutilizzare le terre nel cantiere stesso (ai sensi dell'art. 185 del DLGS. 152/06 che è ancora in vigore);
2) mandare le terre e rocce a rifiuto (costosissimo);
3) adottare le procedure del DM 161/2012 per riutilizzare i materiali stessi in altro sito (questa cosa è lunghissima, costosa e farragginosa per gestire dei piccoli quantitativi perchè quel DM 161/2012 è studiato appositamente per le grandi opere ed è virtualmente inapplicabile per piccoli quantitativi).
c'è anche una quarta possibilità....fregartene portare i materiali che non si sa cosa contengono dove ti pare, sperando di non essere beccato per strada senza certificati di destinazione ed uso.
Thats Italy.
Pascucci dimentichi di ricordare che l'ex presidente della Regione Umbria, Lorenzetti, è stata arrestata ed è sotto processo per gravissime imputazioni connesse al suo ruolo di presidente della società delle Ferrovie dello Stato Italferr, tra cui l'aver agito presso i suoi amici parlamentari del PD per tentare di modificare la normativa sull'uso di questi materiali, perché gli interessava per i lavori dell'alta velocità ferroviaria.
RispondiElimina