La festa a Capodanno: ennesima gaffe della Giunta Sagramola

 

In questi giorni mi sono chiesto se, per caso, non sia stato eccessivamente severo e insistente nei confronti della Giunta Sagramola. E, come è naturale, mi sono dato pure la risposta: no, nessun eccesso, pregiudizio o malanimo ma solo posizioni obiettive perché questa è una amministrazione comunale da almeno una cazzata al giorno. Non solo per una congenita goffaggine che la rende la più inadatta  di tutte le Giunte degli ultimi trenta anni, ma anche per una vocazione intrinseca a concepire provvedimenti e scelte che difettano sempre di visione e respiro e restituiscono un persistente sapore di miglioria condominiale, di lamentela individuale tacitata da qualche azione ad hoc, di rammendo che che invece di nascondere il buco lo rende più evidente e visibile. Per criticare questa Giunta, insomma, non occorre essere segugi instancabili  né seguire un corso di investigazione presso gli uffici di Scotland Yard. E’ sufficiente sbirciare in tutta fretta un articolo di giornale, leggere con occhio distratto la prima delibera che capita sotto mano o allungare giusto un orecchio per raccogliere le doglianze che giungono da una maggioranza di Nicodemi bulimici di confessioni e racconti ma solo se al riparo da sguardi indiscreti e da spioni rinomati. Oppure è sufficiente fare un po’ di surfing sul sito del Comune e leggere un annuncio (Avviso Capodanno) che merita di essere riportato integralmente, perché rappresenta la quintessenza del condominale, la summa teologica del governicchio mesto, il capolavoro simbolico del sagramolismo inteso come pratica rituale del decollo senza dotazione minima di ali e di motori. “Il Comune di Fabriano, non avendo disponibilità economiche a causa dei vincoli imposti dalla normativa statale, avendo comunque intenzione di realizzare un Capodanno appagante per la cittadinanza ed essendo pervenute già numerose richieste per l’utilizzo del palazzetto comunale, rende noto che verrà chiesto al soggetto a cui verrà concesso il PalaGuerrieri (al prezzo di euro 3.000,00, oltre al palco comunale al prezzo di euro 300,00 e deposito cauzionale di euro 1.200,00, come da DGC.n.128 del 29.08.2013) di organizzare anche il Capodanno in Piazza del Comune. Il Comune di Fabriano garantirà ampia collaborazione per realizzare al meglio l’evento. Tanto premesso, si chiede ai soggetti interessati di far pervenire un progetto esplicativo del programma che si intende realizzare sia al PalaGuerrieri sia in Piazza del Comune, entro e non oltre il 13 novembre 2013. Mario Paglialunga. Assessore alla Partecipazione”. E' impresa titanica trovare le parole giuste e consone per commentare questo avviso alla cittadinanza e agli operatori, tanto somiglia a una burla senza lusso di una seppur minima risata. E per questo riconosco il deficit e mi limito a tradurre, rimandando al buon cuore dei concittadini tutta la comprensione e le giustificazioni del caso: “Il Comune di Fabriano non ha più un becco di un quattrino, anche se a sentire Tini da quando c’è lui la cassaforte trabocca di ramenghi. Ma siccome se lo diciamo apertamente rischiamo il posto e il culo, ci ripariamo dai pericoli dando la colpa allo Stato e alla normativa, sperando che qualcuno ci creda come ci ha sempre creduto in questo ultimo secolo. Adesso però abbiamo un problema e cioè che non possiamo soltanto togliere pane ai fabrianesi senza dare un po’ di circo in cambio. Insomma, almeno la festa di Capodanno in Piazza con due fuocherelli sul Palazzo del Podestà ci tocca organizzarla. E siccome la nostra intelligenza gronda, al punto che il più stupido tra di noi suona il violino coi piedi, abbiamo pensato bene di fare una mossa che è un trionfo di furbizia: a chi si piglia il Palaindesit sto giro non solo paga 4.500 euro, di cui 1.200 che ce li pappiamo in anticipo, ma gli rifiliamo per contratto pure l’obbligo di organizzare la festa in Piazza del Comune co gli spari. Insomma noi ti diamo il palazzetto e tu me fai anche la festa in piazza e me dai pure i soldi in anticipo perché non c’avemo un euro, cazzo! E siccome semo fiscali fino all'ultimo volemo pure un progetto. E poi volemo che il progetto l’allocco che abbocca ce lo presenta entro il 13 di novembre. E alla fine se ce dà pure una fetta de culo male non sarebbe”. Senza parole: e che Dio salvi Fabriano perchè solo un Dio può salvarci dalla certezza dell'abisso e dalla presunzione abissale dei governanti.