Questo blog ha sempre seguito con interesse e partecipazione la questione Ardo e il seguito della storia in veste JP, assumendo una posizione solitaria e scomoda, ovvero di critica radicale rispetto alla cessione di quel che restava del gruppo Antonio Merloni all'azienda guidata da Giovanni Porcarelli. In virtù di questo oggettivo e incontestabile pedigree posso permettermi di non rimandare alle puntate precedenti, focalizzandomi invece su quanto accadrà oggi. E' infatti prevista una manifestazione unitaria delle sigle sindacali che, stamattina, daranno vita a una carovana lenta di automobili in direzione di Ancona, dove si terrà la prima udienza relativa al ricorso presentato dai Commissari e dalla Jp contro l'annullamento della vendita Ardo, sancito dalla Sezione Fallimentare del Tribunale di Ancona lo scorso settembre. Il segretario provinciale della Fiom Bassotti ha precisato che la finalità della manifestazione sindacale di oggi è soltanto quella di esprimere un chiaro dissenso nei confronti delle banche che, dopo aver dato il via libera alla vendita, hanno deciso di rovesciare l'approccio facendo valere, in sede giudiziaria, la propria posizione di creditori pesantemente esposti. Di fatto, però, la manifestazione si configura anche come un tentativo di influenzare le decisioni del Tribunale, anche se non si troverà mai nessuno disposto ad ammetterlo e questo intendimento non dichiarato incrina oggettivamente l'immagine del sindacato che, in quanto corpo intermedio, dovrebbe opporsi a qualsiasi tentazione e tentativo di ingerenza nelle decisioni dei poteri dello Stato. Ma il vero tallone d'Achille di questa manifestazione è la concezione di sindacato che essa lascia emergere. Il ruolo del sindacato, specie nei momenti di crisi, dovrebbe essere molto ben contornato: difendere la produzione e la capacità dell'impresa di produrre valore, perchè solo in questo modo è possibile tutelare l'occupazione e agire in termini di redistribuzione dei benefici generati dalla competitività aziendale. Diversamente si diventa gestori di ammortizzatori sociali e si fa patronato, trasformando il sindacalismo in una istituzione burocratica che non ha nulla a che vedere con la rappresentanza vivace di interessi e con la tutela materiale e morale del lavoro. Questo significa che stamattina un sindacato moderno e sensibile allo sfaldamento sociale e occupazionale del territorio, avrebbe scelto di manifestare avanti alla direzione della JP perchè il vero nodo - al di là dei pronunciamenti della magistratura - è pretendere chiarezza da Porcarelli sulle strategie che intende adottare per far sì che l'acquisizione della ex Ardo non risulti essere un puro e semplice trasferimento di proprietà - garantito dal Ministero e dal ricorso agli ammortizzatori sociali e messo a rischio dal Tribunale - ma un'operazione importante dal punto di vista industriale e occupazionale. Fino ad ora, invece, le organizzazioni sindacali si sono accontentate delle dichiarazioni di intenti e delle volontà verbali dell'imprenditore cerretano, allineandosi alle ragioni di un'operazione che stenta a convincere e di cui l'annullamento della vendita, sancito dal Tribunale, è soltanto uno degli elementi più eclatanti, come lo fu, tempo fa, la vendita di alcuni macchinari che aveva lasciato intendere una sorta di non dichiarato disimpegno industriale da parte di Porcarelli. Le domande che mi farei se fossi un sindacalista sono molto semplici e lineari: la Jp sta davvero producendo valore? E se sì quanto? Qual è il livello di redditivà del capitale investito? Quante persone a tempo pieno sono state occupate nell'ultimo anno? Quante ore di produzione sono state registrate nell'ultimo anno? Quali prospettive di sviluppo è possibile prevedere da qui a tre anni? Si intende proseguire con un massiccio ricorso alla cassa integrazione o ci sono spazi per una crescita produttiva autonoma dal ricorso agli ammortizzatori sociali? Su questi temi sarebbe interessante incontrare il parere e le opinioni plurali di un sindacato davvero moderno e volitivo. Invece, e mi fa male dirlo in quanto amico del sindacato, si prosegue con le manifestazioni a effetto, con un sindacalismo "quattro ruote", con iniziative che fanno notizia ma poi, alla fine, non incidono minimamente la pellicola. Perchè un territorio in crisi avrebbe bisogno, come l'aria, di un sindacato della crisi e non certo di un sindacato in crisi.
8 gennaio 2014
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La media dei commenti dovrebbe essere uooorghh uorgggggg uujuu merda piscio merda uooorghhhhh sangue sangue sangue uccidi uccidi uccidi uoooooo. Alla prossima manifestazione io uoooorghhhhhh spero che la strada crolli uooorghhhhh sangueEEEEEEE
RispondiEliminaDeficiente !
EliminaIo aspetto ancora di vedere i dati relativi a quanti pezzi sono stati prodotti e quanti venduti nel 2013 dalla Ardo.
RispondiEliminama cosa vuoi aspettare da questa cricca di bolliti e ribolliti fuori mercato, con gente che non lavora da anni e vuole ancora reddito a prescindere dal lavoro. Legittimo chiederlo (uno ci prova), altra cosa è ottenerlo per sempre. Su questo il sindacato dovrebbe impegnarsi anzichè intasare le strade. Hanno fiancheggiato Antò per decenni, loro e i partiti e adesso mandano in Ancona il risultato. L.L.
RispondiEliminadove erano i sindacati quando Spacca in odore di secondo mandato annunciava l'arrivo dei marziani che volevano acquistare la Ardo? Io ancora mi sto chiedendo questo.
RispondiEliminaMahhh, a me fanno specie quelli che a 30/40 si scoprono politici.
EliminaDa semplice cittadino mi sono sempre interessato di politica, visto + consigli comunali di tutti voi insieme e andato a lamentarmi da 4/5 Sindaci per questioni di bene comune.
Voi nel frattempo in cosa eravate occupati?
Io ancora mi sto chiedendo questo.
i risultati della tua azione si vedono !!! Io punto a diventare come te !
EliminaVedi, il discorso è che fino ad era eravamo in pochissimo a tenere in guardia i politici.
EliminaOra che i soldi sono finiti, và di moda per avvocati, operai ed altri occuparsene.
Il vuoto e il lasciar fare che avete fatto per decenni ha prodotto grandi danni...
facile mannà sulla superstrada i cassintegrati, le proteste fatele da chi va mannato a spasso, in via Grifoni ce sete annati solo a fa gli inchini
RispondiEliminaPerché non protestate contro Viventi e tutta l'Udc che ha sempre ottenuto i voti di tanti lavoratori per poi lasciarli tutti con il culo per terra mentre lui se ne sta tranquillo a fare l'assessore in regione . Ha avuto anche il coraggio di andare ad inaugurare il mercato dei poveri come se lui fosse uno di loro e a loro vicino . Incredibile dove può arrivare una persona.
EliminaNon capisco come non si fa a non essere solidali con i lavoratori della JP. A parte il primo commento di un povero deficiente,che non puo' capire data l'incolmabile cretinaggine,anche gli altri non hanno compreso bene la situazione,una situazione che stamattina ad Ancona ha raccolto la solidarieta' di tutti.Solo a Favriano riscontriamo questo tipo di atteggiamento negativo e questo e' davvero incomprensibile.Invece di unirsi alla lotta contro lo strapotere delle banche , per il bene di tutti ,si continua ad accanirsi sui lavoratori.Ma dove cazzo avete la testa?
RispondiEliminaImmagino che non si sia ben compresa l'ironia del mio commento. Colpa mia.
EliminaTempo sprecato. Forse hai difficoltà a scindere. 1 Le banche sono una cosa 2 Il regalo a JP un'altra 3 Il Tribunale un'altra ancora. Se vuoi combattere lo strapotere delle Banche non occorre JP sono sempre colpevoli. Se invece ti preoccupassi della mancanza di un piano industriale di JP forse sarebbe più opportuno. I Tribunali si muovo in base alla legge. Decidi tu.
EliminaChiaramente filtrato dopo il tuo commento successivo
Eliminala puibblicazione avviene automaticamente in ordine di invio da parte del commentatore. Non dite cazzate per favore
EliminaPer alcuni la legge si applica per tutti gli altri si discute.Quando ci sono di mezzo 700 famiglie e' doveroso discuterla bene la legge da applicare.
EliminaLe vertenze dei tribunali non danno sempre ragione a chi la merita.Tra i lavoratori e le banche difenderei ad oltranza i primi.
Lo strapotere delle banche... Ah ah ah ah. E dove sarebbe lo strapotere delle banche nella faccenda Ardo?
EliminaBè non voglio dare colpe al sistema ma la risposta nel frattempo che la scrivevo evidentemente non mi ha visualizzato il commento successivo tutto qui
EliminaSiamo arrivati alla censura dei commenti vedo.
RispondiEliminaBene,ora capisco ...Caro Simonetti !
Come in Cina.
Pubblichi solo quello che ti fa comodo.
E io scrivo sull'acqua.
Hai scritto? Dove sta la censura allora?
Eliminapuoi sempre aprire un tuo blog a censura zero.
RispondiEliminaPorcarelli,unico interessato all'acquisizione,non riceve crediti dalle(altre)banche.Senza margini di manovra liquidi vende macchinari doppioni,utili tempo fa a produrre,con 1700 maestranze,10000 pezzi al giorno.
RispondiEliminahttp://foto.corriereadriatico.it/CRONACA/la_manifestazione_dei_lavoratori_ex_antonio_merloni/0-60613.shtml#4
RispondiEliminaCi salveranno Crocettilaqualunque e Antonio Razzi-Crocetti senior
RispondiEliminatante parole purtroppo i fatti non sono molti,anzi 3 o 4.
RispondiElimina1. Porcarelli ha comprato a 10 milioni quello che vale 100.
2. Le banche hanno capito che i 600 milioni di debito non rientrerà, e quindi cercano di prendere il più possibile.
3. Porcarelli (alias ESIMEC) sapeva benissimo il costo dei macchinari che LUI gli aveva venduto,e rivendendoli è rientrato quasi totalmente dalla spesa effettuata.
4. La Indesit, secondo costruttore in europa di elettrodomestici, con marchio conosciuto , sta smobilitando gli stabilimenti italiani,cosa mai potrà fare Porcarelli,senza marchio e con operai e macchinari fermi da anni? tirare avanti e sfruttare al massimo gli aiuti dello stato ,poi chiudere.
il futuro dobbiamo costruircelo da noi, non so in che modo, ma certamente qualcuno dovrà iniziare a lavorare,seriamente però.