Per chi ha voglia di riflettere sul futuro del Paese e del nostro territorio consiglio un articolo di spalla, pubblicato stamattina sulla prima pagina del Corriere della Sera, firmato da Dario di Vico, giornalista economico ed ex Vicedirettore del quotidiano milanese. Il pezzo si intitola "La zona franca per evitare la fuga delle imprese" e racconta di come la Confindustria friulana abbia adottato un posizione choc a tutela del distretto dell'elettrodomestico di Pordenone, minacciato dalla delocalizzazione polacca della Electrolux. Il documento confindustriale, redatto da un gruppo di esperti, punta sulla nascita di una "zona manifatturiera e salariale speciale", incentrata su un taglio del costo del lavoro del 20% ottenuto rimodulando a contrattazione di secondo livello - e quindi senza impattare brutalmente sulle remunerazioni di base -, applicare le norme che escludono dagli ammortizzatoi sociali chi rifiuta una proposta di lavoro, introducendo elementi di welfare aziendale e formule di partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese. La situazione del distretto di Pordenone è quasi perfettamente sovrapponibile con quella del nostro territorio e non a caso, già diversi anni fa, si cominciò timidamente a discutere di questi temi, legati alla costruzione di condizioni di attrattività per nuove imprese e al mantenimento degli attuali insediamenti. Qualcuno parlò di chiedere lo stato di crisi, altri di ragionare su ipotesi di franchigia fiscale e contrattuale. Ma la riflessione fu repentinamente abbandonata, perchè il solo discuterne lacerava certezze relative alle magnifiche sorti e progressive del modello produttivo metalmezzadro e costringeva la classe dirigente locale a un bagno di serietà culturale ed economica totalmente estraneo ai maneggi da suk a cui essa era ed è naturalmente votata. Fino al paradosso che si fa quadrato attorno ad aziende senza futuro pur di continuare a lucrare sulla cassa integrazione, intesa come occasione di mantenimento del reddito a zero lavoro e senza contropartite. Ma stamattina si parla di incentivi all'insediamento di nuove imprese sul territorio fabrianese anche sul Corriere Adriatico. Lo fa l'assessore alle attività produttive Galli che, sostanzialmente, inquadra la sua proposta su tre cardini: un piano di alleggerimento della fiscalità comunale sulle imprese, l'attivzione di un metodo concertativo di assunzione delle decisioni e la disponibilità di know how locale per le imprese che garantiscano la produzione sul nostro territorio. Notoriamente i capitali e gli investimenti produttivi non vanno dove li porta il cuore ma dove spira il vento del profitto. E se fossi un imprenditore non aprirei un'unità produttiva a Fabriano per alcune ragioni: inannzitutto perchè generici propositi di buona fiscalità municipale, tra l'altro difficilmente esigibile anche alla luce di certi recenti e discussi provvedimenti, non sono sufficienti a giustificare una scelta di localizzazione d'impresa; in seconda istanza perchè il know how produttivo cumulato nel tempo nel territorio fabrianese è stato consumato e bruciato dalla politica degli ammortizzatori sociali lunghi che diminuisce la propensione al lavoro e determina una brutale obsolescenza delle conoscenze e delle competenze; infine non verrei a Fabriano perchè è un territorio svantaggiato dal punto di vista logistico, privo di infrastrutture e con una viabilità arretrata e irrisolta, visto che anche la Quadrilatero si avvia a essere un altro esempio eclatante di infrastruttura incompiuta. Ma potrei cambiare idea. A una condizione: che questo territorio, grazie a politiche di ispirazione friulana, sia davvero in grado di garantire un taglio del 20% del costo del lavoro. A quel punto potrei anche farci un pensierino. Ma un tale cambio di orientamento non dipenderebbe dai buoni propositi di un assessore comunale, ma da una concertazione Stato-Regione capace di avviare processi strutturali e "friulani" di attrattività, in cui coniugare sostebibilità economica per le imprese e reimpiego produttivo per i lavoratori. Diversamente sarebbero solo chiacchiere e distintivo.
19 gennaio 2014
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Se garantissero un taglio del 20% forse investirei.
RispondiEliminaA Pordenone, chiaramente.
IL "solo" taglio del 20% basterebbe agli imprenditori per far nascere nuove realta' imprenditoriali?Basterebbero a questi signori i profitti che ricaverebbero da questo incentivo? Secondo me no!
RispondiEliminaA fabriano la Vita è sempre più difficile .... Meglio scappare !
RispondiEliminaOgni tanto Galli propone buoni propositi ma che poi nella realtà non vengono mai attuati . Basta vedere la storia Imu e Tares .
RispondiEliminaC'è un progetto al quale sto lavorando assieme con il comitato territoriale di confindustria che si chiama :Fabriano Fabbrica Etica inserito in una Zona Economica Speciale da realizzare,modificando profondamente l'accordo di programma, nel nostro territorio .l'idea e in fase di perfezionamento ma è stata già illustrata in commissione alla presenza dell'assessore Galli . E chiaro che essa dovrà essere portata avanti poi con regione e stato ma posso dire che già esistono casi realizzati anche in europa con il consenso della commissione Europea . In questo blog sarebbe troppo lungo illustrare tutto il progetto ma cercherò di dare info man mano che il percorso verrà sviluppato . Saluti Urbani Urbano
RispondiEliminaAccidenti a questo U.U.: assolutamente dalla parte opposta rispetto al mio sentimento politico ma purtroppo devo riconoscergli tenacia, disponibilità', presenza, idee, "sclilinguagnola" e soldi.... lui nel bene e nel male ci sta con la sua faccia e la sua testa e le sue idee! Accidenti! G.
RispondiEliminaUrbano come al solito ti distingui tra chi chiacchiera e basta! Salvare questo territorio sarà una impresa titanica
RispondiEliminaNon ho la pretesa di salvare il territorio e non ho nemmeno le capacità per farlo . Spero di riuscire , con l'aiuto di tutti ,di portare avanti una proposta che potrebbe dare la possibilità di competere di più nei mercati internazionali ai nostri prodotti. Non sarà facile ma proviamoci anche perché i soldi dell'accordo di programma sono ancora ampiamente disponibili . Ancora saluti UU
RispondiEliminaIn commissione abbiamo affrontato la questione nel modo giusto.
RispondiEliminaSolo con un pacchetto di misure straordinarie e' possibile affrontare una crisi come questa.
Si tratta di una impresa titanica ma non possiamo desistere.
Intervenire sul costo del lavoro, fiscalità e sfruttare le nostre potenzialità.
Sto redigendo un progetto completo.
Un saluto.
G.G
Caro G.G. il progetto Fabriano Fabbrica Etica inserito in una Zona Economica Speciale e'in fase di completamento con Confindustria Fabriano e Confindustria Ancona ( come ho illustrato in commissione ) ed è stato già preannunciato al Governatore il giorno che Letta doveva venire a Fabriano . Ora mi auguro che quello che tu stai preparando non sia una sovrapposizione perché creerebbe confusione . Io ho illustrato il progetto in commissione con te con lo spirito costruttivo che dovrebbe animare tutti in un momento così difficile. C'è un detto simpatico relativo ai consulenti che dice più o meno così :un consulente e' uno al quale se chiedi che ore sono ti chiede in prestito il tuo orologio ti dice l'ora ma l'orologio no lo restituisce più . Spero che questo "virus " non abbia esteso il contagio . Saluti UU
EliminaGrande Urbani, fai attenzione che in questo momento e' pieno di cuculi che vorebbero prendersi il nido costruito dagli altri
EliminaSentenza del TAR Tecnicamente il progetto eolico della MTRE non va bene. Il 30 gennaio la Regione Marche dovrà decidere.
RispondiEliminaVoglio informare amici e conoscenti che frequentando il Consiglio Comunale come semplice cittadino, ho riscontrato molte note positive da quasi tutti, in particolare Urbani ed Arcioni che hanno toccato molti punti importanti. Urbano in particolare è quello che più mia ha convinto; è stata la sorpresa più lieta!!!
RispondiEliminag.f. cav.