di Fabrizio Moscè |
La conclusione del periodo natalizio – sancita dalla festività dell’Epifania – riporta al centro della scena una dialettica politica che sembra scorrere per mille rivoli, fino ad affermarsi attraverso percorsi decisamente anomali e imprevedibili. La notizia del giorno vede repentinamente Spacca sugli scudi della cronaca locale. Non per un qualche provvedimento risolutivo della crisi marchigiana o di rilancio dell’ormai asfittica economia regionale, ma per via d’una segnalazione d’emergenza vicinale, un allarme antincendio che ha consentito il pronto intervento dei vigili del fuoco presso l’abitazione dei genitori di Silvano D’Innocenzo, consigliere comunale di Forza Italia, vittime di un rogo innescatosi nel garage della loro casa fabrianese. Lo scampato pericolo ha consentito ai mezzi d’informazione di spostare l’attenzione dalla fiamme e dagli estintori alla curiosità politica d’un Governatore di centrosinistra che mette in salvo la famiglia dell’oppositore berlusconiano. Il che ci può stare, visto che la politica sembra attirare e trattenere attenzione solo quando si fa aneddoto e spigolatura. Ma quel che suscita interesse, e per certi versi lascia pure di stucco, è l’impronta salvifica dell’intervento spacchiano che emerge dai titoli dei giornali e delle locandine, col Governatore narrato e aggettivato come una sorta di San Lorenzo laico e di governo, che sfida la graticola e le lingue di fuoco, rapidamente deragliando in direzione dell’eroico e del provvidenziale. E Spacca non si incazzerà di certo per tale e tanto servo economio, perché quel che ha fatto il Governatore – avvisare i pompieri e dare una mano a spegnere il rogo – è di certo il minimo sindacale che avrebbe animato qualsiasi vicino di casa di media umanità, ma quando coinvolge un politico l'atto istintivo di soccorso diviene meritevole di prime pagine con titoloni a rischio di lecchinaggio e d'agiografia. Il Resto del Carlino, non a caso, strilla: “Rogo in casa D’innocenzo: salvati da Spacca” e a guardare la locandina emerge tutta l’ambiguità trionfante di un titolo che non si capisce bene se sia una constatazione asettica o se sia, invece, riconducibile a una dichiarazione del consigliere di Forza Italia che, riconoscente, finisce per giubilare l’identità del proprio angelo custode di avversa sponda politica. E considerata la tendenza fabrianese all’esagerazione di fatti e misfatti non è da escludere che, nel giro di qualche ora, inizi a circolare il sospetto d’un rogo galeotto, capace di convincere l’ormai distaccato D’Innocenzo – sempre più DJ e sempre meno consigliere – a concedere un occhio di riguardo al traballante Sagramola. Non perché Spacca trascorra il tempo a stracciarsi le vesti per il Sindaco di Fabriano, ma di certo – nell’ottica del terzo mandato in Regione – è fondamentale tenere botta e bottino elettorale nella città d’origine, facendone avamposto di difesa dall’assalto famelico dei pesaresi. Il che rende buono e gradito ogni apporto, anche quello eccentrico delle figure apparentemente più distanti dalla propria famiglia politica e dal proprio raggio d’azione. E allora anche un rogo, fortunatamente senza conseguenze, può ritornare buono nella tessitura politica, nella costruzione dell’onda mediatica e nella profilazione salvifica di SanMario Spacca. Perché, come direbbe il mio diletto Machiavelli, “giudico che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre…”. E SanMario è davvero politico anfibio, capace di combinare come pochi altri dosi cavalline di fiuto, d'anima e di culo.
Per fortuna erano presenti testimoni, tra i quali forze dell'ordine e vigili del fuoco, che parlano dell'eroe Spacca giustamente in disparte ad assistere al lavoro degli addetti. Ognuno poi è libero di credere a quello che vuole. Certo è che l'enfasi dei titoli basta a far capire a che punto di servilismo e ridicolaggine siamo arrivati.
RispondiEliminaSanto Subito, campagna elettorale continua e aberrante. Con questa crisi, non può essere gestito il tutto con una continua pubblcità dei gesti. I nostri politici devono rimboccarsi le maniche per accendere una città spenta ormai da tempo, sia nella politica industriale, culturale, commerciale e sociale. Non si possono affossare i problemi di una comunità con gestà del genere, anche io più volte ho chiamato i pompieri per sventare incendi e per salvare persone, penso sia dovere civico di ognuno di noi che ce lo impone. Grande Gian Pietro, come sempre hai fatto centro.
RispondiEliminail resto del carlino ha scritto proprio quelle parole?!!!!!!!!non ci credo non puo' essere..........ma quando sono scivolati in basso?????!!!.
RispondiEliminaSpacca pompiere, dopo Spacca col caschetto da operaio all'inaugurazione delle gallerie della SS 76 (ancora chiuse)...mi ricorda qualcuno.
RispondiEliminachi?...il "presidente del fare" per caso??? :-D
Eliminaarriva un po' tardi, per fare le campagne elettorali mediatiche...
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G.R.
Sempre sulla notizia è Simonetti, bravo! anche tu ne scrivi di cazz.te!
RispondiEliminaChe Spacca sia un pompiere, è cosa nota da tempo.
RispondiEliminaA.D.M.,ovvero quello degl'indiani che avrebbero rilevato A.M. e riassunto il 70%delle maestranze.Meglio un Bugiardone o un resto del lecchino?A voi la scelta....
RispondiEliminaMeglio il blog di Simonetti almeno dice la verità
Eliminami limito a proporre il mio punto di vista
Eliminaecco è solo il tuo punto di vista e molto schierato a destra, tu andrai al consiglio del 9 gennaio? Tu chiederai le dimissioni del Sindaco? Secondo te le dimissioni del sindaco sono la soluzione? L'estrema destra di Solari e Fratini sembra rappresentare il vostro "gruppo" è vero?
Eliminaio non faccio gruppo con nessuno e le posizioni che esprimo sono frutto del mio pensiero e non certo di un'azione concordata con altri. Evidentemente non mi conosci per niente
EliminaC'è' l'estrema destra al consiglio comunale? C'è Fratini in consiglio comunale? Levajei il vino a quello delle 7.11!!! Che fai colazione con la sambuca?
EliminaNon ce sta Fratini ma me pare de capì che c'ha tanta voja de annacce o no? e co lui tanti altri destroidi che sono saltati prima sul carro anti tares e poi sul carro delle dimissioni insomma come al solito tutti interessati sempre alla poltrona.
EliminaA me sembra che quelli interessati alla poltrona so quelli che già ci stanno seduti sopra. O no? Con un assessore condannato in primo grado che ancora non si dimette, con lo scandalo della Tares, con tutti gli errori fatti finora, tu credi sia giusto continuare con questa Giunta?
EliminaEcco perchè Fabriano città creativa forse alludevano a questo genere di cose. Ora ci sarà tanto di onorificenza con medaglia all'onore.
RispondiEliminapurchè non decidano di mettere un mezzobusto su una delle ruzzolatorie nuove!
Elimina(ops...non vorrei aver suggerito l'idea....Ass Alianello, non leggere, ti prego!!!)
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G.R.
Scusate, non ho letto l'articolo del resto del carlino quindi non so come è stata descritta la situazione, ma mi pare di ricordare che i titoli non vengano scelti da chi scrive il pezzo ma più in alto. Quindi il titolo 'lecchino' non credo che sia colpa di Di Marco. A parer mio poi più che un titolo 'lecchino' sembra, senza scomodare complotti e servilismi, sembra più un titolo per vendere qualche copia in più
RispondiEliminaTutto normale giampy...fra poco anche di me diranno che sono passato con la destra...qui qualcuno non capisce che le critiche non sono fatte per partito preso, ma bensi su fatti concreti, sui continui errori di una giunta pasticciona, sulle bugie e raggiri che ci vengono propinati ogni giorno da qualche esponente di maggioranza.
RispondiEliminaSu Spacca mi limito a dire che ha fatto cio che ogni buon vicino avrebbe fatto..chiamare il 115 e altri soccorsi....purtroppa la stampa ed in particolar modo quella locale x vendere qualcosina in piu fanno articoli di comodo....
g.f. cav.