La decisione del Tribunale di accogliere la richiesta della famiglia Merloni di nominare Aristide Merloni come tutore legale del padre Vittorio - titolare delle quote di maggioranza della holding Fineldo che controlla Indesit Company - sana un'anomalia e rigenera equilibri naturali in merito alla proprietà della multinazionale fabrianese del bianco. L'anomalia era stata la precedente nomina di un esterno che, surrogando i poteri di firma di Vittorio Merloni, di fatto esercitava un'influenza incompatibile con gli equilibri proprietari del gruppo Indesit. La nomina di Aristide riporta la situazione in un contesto fisiologico e proprio per questo si connota come scelta di garanzia e non certo come alterazione dei rapporti di forza all'interno della famiglia Merloni. Ciò significa che non si registrerà alcuna variazione di rilievo rispetto ai contenuti e agli indirizzi strategici delineati con il Piano di Ristrutturazione e Salvaguardia annunciato il 4 giugno 2013. Certo è che la nomina di Aristide Merloni elimina dalla scena un elemento di stallo che stava inceppando - almeno temporalmente - la road map aziendale. Adesso la catena dei passaggi e delle tappe adesso è più chiara e scorrevole: il 3 dicembre la firma dell'accordo strategico sul recupero di ristrutturazione aziendale sottoscritto dai sindacati; il 10 dicembre il referendum confermativo dei lavoratori; il 13 dicembre, secondo quanto riportato in un lungo articolo pubblicato il 2 gennaio dal Sole 24 Ore, una riunione del Consiglio di Amministrazione della Indesit che ha "preso atto che Goldman Sachs sta sondando il terreno per fare una ricognizione di partner entro la fine di gennaio". Poi il 17 dicembre la firma ufficiale dell'accordo presso il Ministero dello Sviluppo Economico e in questi giorni l'ufficializzazione della nomina di Aristide Merloni a tutore legale del padre che il quotidiano della Confindustria ritiene "sbloccante" rispetto all'individuazione di un partner di cui pare si dovrebbe discutere in un decisivo Consiglio di Amministrazione previsto per la metà del mese di febbraio. Ciò significa che ci sono tutte le condizioni di ristrutturazione e di relazioni industriali per facilitare l'ingresso di un socio. I nomi in ballo sono quelli che ormai circolano da mesi: i turchi di Arcelik, i cinesi di Haier, gli svedesi di Electrolux e gli americani di Whirlpool. L'eventuale ingresso di un socio, probabilmente, ricalcherà procedimenti di acquisizione in grado di salvaguardare, in un fase iniziale, l'idea morbida di una partnership, arrivando in un econdo momento all'acquisizione totalitaria. Un po' come verificatosi, proprio in questi giorni, con l'acquisizione del 100% di Chrysler da parte della Fiat. Di fatto il centro di gravità della futura Indesit - nonostante le volatili rassicurazioni di Milani ai sindacati - si sposterà inevitabilmente all'estero, allineando a una dimensione sempre più globale mercati, strategie e comportamenti. E sarà sempre più difficile contrattare con l'azienda in una prospettiva globale, evitando di cadere nella pressione del basso costo del lavoro dei paesi in via di sviluppo, dove il nuovo player cercherà di sviluppare politiche di outsourcing e piani ininterrotti di riduzione del personale. E sarà davvero emozionante, a quel punto, andare a togliere striscioni a Istanbul, a organizzare carovane d'auto a Pechino, gatti selvaggi in Svezia e blocchi stradali di fronte alla Casa Bianca.
4 gennaio 2014
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La notizia era in realtà di prima di Natale:
RispondiEliminahttp://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201312231648192385&chkAgenzie=TMFI
http://www.ilmessaggero.it/marche/fabriano_indesit_aristide_merloni/notizie/412018.shtml
Non capisco perchè sia stata rilanciata....
A mo' di vasellina: piano piano, la notizia si ripete e tutti cominciano a farci l'abitudine. A leggerla bene e' la fine della realtà' produttiva locale, e' la Notizia che tutti temono eppure tutti fanno finta di non averla sentita. credo che cambierà' davvero tutto... cominciamo a pensarci davvero.
RispondiEliminaHa perfettamente ragione. Non siamo ancora consapevoli che la prima cosa a saltare sarà proprio l'accordo da poco sottoscritto che per l'acquirente sarà soltanto un fardello.
RispondiEliminaperché è un fardello? se ci sono gli ammortizzatori sociali?
EliminaCiao Giampietro volevo la tua opinione sul calo dei residenti. In un anno la città ha perso circa 100 abitanti. Più che altro volevo sapere cosa ne pensi a livello di gettito comunale, visto che Sagramoletta pensa di recuperare soldi dalla caccia agli evasori e non si preoccupa dello spopolamento che andrà ad aumentare.
RispondiEliminaA Sagramolta non importerà molto, semplicemente perchè questo di panettone ce l'ha fatta a mangiarlo, forse la colomba con l'agnello potrebbe ancora riuscirci, ma il prossimo panettone non lo mangia. Indipendentemente dal culinario con cui può nutrirsi questi signori hanno la vista lunga come il naso. A parte gli interessi propri, non sono nemmeno cosi' birbi da dare un contentino ai cittadini, Ne uno spicchio di torta ne una briciola, quindi indipendentemente dall'onestà o meno questi signori devono fare le valige perche INCAPACI
RispondiEliminaPurtroppo solo la Corte dei Conti può far schiodare questi "signori" dalle loro poltrone.
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