23 luglio 2012

I Poliziotti del Cielo


“Tu, con la tua virtù, Robespierre! Tu non hai preso denaro, tu non hai fatto debiti, tu non ti porti a letto le ragazze, indossi sempre un vestito decente, non ti sei mai ubriacato. Robespierre, sei di una rettitudine rivoltante. Io mi vergognerei di aver corso fra cielo e terra sempre con la stessa fisionomia morale, soltanto per il gusto di trovare gli altri peggiori di me. Non c’è dunque niente in te che qualche volta, sottovoce, segretamente, ti abbia detto che tu menti, menti? La tua coscienza è uno specchio di fronte al quale si tormenta una scimmia. Ognuno si imbelletta come può e si cava il proprio  divertimento. Val proprio la pena di prendersi per i capelli per questo. Sei forse il poliziotto del cielo?”. Ho ripreso testualmente alcune delle stupende parole che Danton rivolge a Robespierre nel dramma “La morte di Danton”, di Georg Büchner. Spero di averla fatta fuori dal vaso ma temo che si adatti a pennello al nuovo clima politico che si respira a Fabriano. Dopo il decennio sorciano, sostanzialmente laico e accomodante, siamo precipitati in una nuova stagione di puritanesimo: piovosa, triste, formalista, in cui hanno preso a circolare parole e azioni che tengono in allerta l’animo suscettibile dei liberali. Il punto è che quando finiscono i soldi ricominciano le dottrine e allora bisogna toccarsi i santissimi e girare col corno in tasca per tenere a debita distanza i rischi di contagio. Sull’Azione di questa settimana, tanto per dire, ho trovato un riquadro con le prime cose che ogni assessore intende fare in questo mandato. Ho letto con supremo disinteresse. Non per spocchia ma perché le dichiarazione d’intenti tendo a non prenderle sul serio, visto che sono soltanto una proiezione dell’ego espanso degli umani. Solo un punto fu quel che mi vinse. Quando mi cadde l’occhio sulle parole dell’assessor Saitta pronto a guerreggiare a difesa “del valore della famiglia e della rettitudine morale dei cittadini”. La moralità pubblica presidiata, promossa e protetta da un assessore ai servizi sociali provoca un certo effetto, a metà tra il raggelante e lo spassoso. Innanzitutto perché non esiste in natura ente locale che possa sindacare sulla vita delle persone e sull’etica individuale. E poi perché al massimo ricordavamo lo Stato Leviatano di Hobbes o quello d’impronta hegeliana. Cose grosse, minacciose, per fortuna un po’ datate ma alquanto attraenti. Lo Stato Etico promosso via Municipio non sarebbe altro che una grandezza degradata al livello dei barboncini. In più va considerato che Fabriano vive una crisi che ha bisogno di energie creative, di irregolari, di perimetri da oltrepassare, di vecchie muffe da spazzolare. Le lettere scarlatte che sembrano profilarsi dietro le parole dell’assessore ingessano e costringono la mente in un burka di conformismo opprimente da cui questa città prova solo ora e con grandissima fatica a emanciparsi. Di diversa natura ma culturalmente collocata su questa linea è pure la scelta dell’assessore Alianello di ricorrere agli ispettori della monnezza, arbitri del bene e del male nei cassettoni, preposti alla repressione del cittadino non virtuoso e armati di una nuova Colt postmoderna: la multa. La cosa sorprendente è che l’approccio repressivo proviene da una figura come Claudio Alianello, avvocato abituato per forma mentis e professione a cogliere le cinquanta sfumature di grigio della vita reale correlata ai codici e scrittore per passione, quindi avvezzo a spronare la fantasia e i suoi galoppi più che la procedura kafkiana che si cela dietro ogni forma repressiva. Siamo quindi pessimisticamente in attesa di nuovi attacchi alla secolarizzazione del paesello e ai già intristiti costumi della popolazione. Ed è davvero fantastico che la tutela della persona inserita in una piccola comunità passi anche dall’obiezione di coscienza innalzata non avanti ai carri armati ma ai furgoni di Ancona Ambiente che raccolgono la monnezza. E’ proprio vero che ogni cosa ha il suo tempo e ogni stagione i suoi frutti.
    

1 commento:

  1. Ho il terrore di chi si fà portatore sano di moralismo. Una sorta di campanello d'allarme che avverte di un imminente pericolo di bugie, prevaricazioni, e di un fanatismo nascosto dietro ad una autoleggittimazione autoreferenziale.

    RispondiElimina

Sarà pubblicato tutto ciò che non contiene parolacce, insulti e affermazioni discriminatore nei confronti di persone