17 luglio 2012

L'estate pericolosa del Silvanello Santa Esmeralda


Gira che ti rigira Facebook regala sempre qualche piccolo ma interessantissimo gancio. Ho trovato una foto di circa due anni e mezzo fa. La foto di un compleanno con gente che balla, ride e canta. Anzi che improvvisa il classico trenino da ultimo dell'anno: ahiai ahiai Caramba! Pe-pe-pepepepepe Pe-pe-pepepepepe A E I O U YPSILON! A E I O U YPSILON! In questo caso ad attrarre l'attenzione non è il clima festaiolo ma gli astanti. Si vedono nitidamente Marco Ottaviani, bianco come il manto di una Vestale, e un Silvano D'innocenzo in perfetta cromia rosso Amarone. La foto è tratta da un antico album di compleanno di Urbano Urbani e racconta visivamente una sepolta stagione di giubilo e serenità dell'opposizione. "Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice nella miseria" avrebbe commentato Francesca da Rimini, registrando l'attuale sconquasso della minoranza. Molta acqua è passata sotto ai ponti e Silvano D'Innocenzo non ancheggia più al ritmo di samba e di trenini. Tanto meno con Urbani, assurto in poco tempo alla quintessenza del wanted da abbattere. Lui balla da solo, come la Lucy del film di Bertolucci. Un ballo sempre più tarantolato, una pizzica ogni giorno più nervosa, un volteggiare sempre meno armonico e giocoso. Il vecchio DJ Silvano, musicante e cazzeggiatore della politica faVrianese, ha appeso l'allegria al chiodo. Sostituito da un sosia livido, perennemente incazzato, con la polemica incorporata al pari d'una protesi sempre più invasiva. E quella del 2012 verrà ricordata come l'estate pericolosa del dinnocenzismo. Innescata da una disputa bizantina sul gruppo consiliare del Pdl. In principio fu il golpe durante il primo Consiglio Comunale, quando D'Innocenzo fregò sul tempo tutti e mise un sigillo personale sul gruppo del Pdl, alzando il ponte levatoio in faccia a Urbani, Silvi e Leli, nonostante fossero tutti e tre iscritti al partito. Da quel momento è iniziata una guerra di carte bollate, di lettere al presidente, di vittime e vittimismi, di rivendicazioni di titolarità che hanno trovato un culmine solo qualche giorno fa con la nascita di due gruppi consiliari: Popolo delle Libertà e Il Popolo delle Libertà. Una soluzione vagamente salomonica escogitata non si sa da chi, con le identità politiche ridotte all'utilizzo o meno dell'articolo determinativo maschile singolare. Pare che tanta acuminata sottigliezza abbia scatenato l'ira funesta del Silvanello, non più mosca cavallina ma felino ruggente. Al punto di scagliarsi, in Conferenza dei Capigruppo, contro alti funzionari del Comune accusati di scarsa professionalità che, a loro volta, lo hanno invitato a riservare alla sua mamma tanta ovomaltinica rabbia. Non pago di ciò Lupo Silvano è tornato a mostrare i denti ieri pomeriggio in Consiglio Comunale definendo deplorevole la condotta di Pariano, Sagramola e tutto il cucuzzaro. Compreso un siparietto con l'ex amico Silvi su frazioni e dintorni e la rinuncia a indicare se stesso nelle commissioni consiliari. E' difficile, in questo periodo, decifrare politicamente D'Innocenzo. Non si capisce dove vuole andare a parare e a cosa serva questo modo nervoso e sincopato di vivere la lotta politica. Personalmente lo considero un peccato perchè Silvano ha requisiti di carattere a elevato potenziale: un'estroversione che gli invidio, l'approccio motteggiante, il momento di delirio quando serve, un vittimismo brandito con la stessa perizia con cui il Conte Vlad orientava pali e paletti. La sensazione è che la stoffa del politico si stia un po' consumando e che all'indimenticabile sound stile Santa Esmeralda che lo contraddistingueva stiano subentrando ritmi e sonorità meno giocose e più ansiogene. Da Silvano ci aspettiamo altro, una partitura esilarante e naif, Jannacci Style: "Rino, sfodera scuse plausibili, girati, scaccia il bisogno del passero, lurido, soffiati il naso col pettine, Everest, sei la mia vetta incredibile Silvano, e non valevo le ciccioli Silvano mi hai lasciato sporcandomi". Non è meglio qualcosa di così vago che tutta sta sega lunghissima sui nomi del gruppo consiliare? Io penso di si. E tu Silvanè che ne dici?

    

5 commenti:

  1. "Il vecchio DJ Silvano, musicante e cazzeggiatore della politica faVrianese"

    D'Innocenzo è il meno peggio tra i cazzeggiatori dell politica Favrianese.
    Di cazzeggiatori con un C.V. lungo un paio di kilometri ce ne sono tanti, addirittura sono anche assessori.

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  2. Cazzeggiatore a casa mia è un complimento....e non solo a casa mia ma in ogni provincia che si rispetti.....per la precisione

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  3. A casa mia cazzeggiatore fa rima con fancazzista, ed anche quest'ultimo è un complimento.

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  4. interessantissimo questo blog, davvero complimenti a Simonetti attentissimo, bravo, sagace e capace di trasmettere quello che i potenti non osano e non possono dire, tanto da strappare sorrisi in questa merda diffusa. Chiedo un chiarimento: ma che e' sta storia del portavoce di Sagramola? Mi sa che devo prepararmi di nuovo a ridere.....!

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  5. dimenticavo Silvano: lo conosco abbastanza e a vederlo ultimamente direi che ha finito il credito. Come chi va in banca per ritirare con il Bancomat ma non ci riesce perché' non ha più' liquidità' e spaventato cerca allora di inventarsi di tutto, anche le cose peggiori e insensate. Peccato Silva', così' non stai costruendo niente ma solo distruggendo!

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