18 luglio 2012

Pino Pariano, Cenerentolo col cuore in mano

La locandina del Messaggero di oggi parla di rischio sfiducia per il Presidente del Consiglio Comunale Pariano. C'è chi lo accusa di non aver gestito al meglio la costituzione dei gruppi consiliari dell'area berlusconiana e chi gli addossa colpe sulla gestione complessiva dei lavori consiliari. Marco Ottaviani, che è consigliere di opposizione di levatura politica, ha scritto sulla sua bacheca di Facebook una nota durissima, dove ipotizza, per Pariano, un calo di ossigenazione dovuto all'altitudine dello scranno presidenziale. La politica non è un pranzo di gala e quindi ci stanno pure gli scambi di insulti più sanguinosi. In realtà l'opposizione non attacca Pariano per le sue intrinseche abilità di Presidente ma perchè vede in Pinone il Calabro "il punto morto del mondo, l'anello che non tiene, il filo da disbrogliare che finalmente ci metta nel mezzo di una verità" (E.Montale). E la verità da scorgere, secondo l'opposizione, è che tenendo in tiro Pariano è possibile accendere un altro fuoco nel campo della maggioranza. Perchè è proprio nella maggioranza che cova un disappunto sussurrato verso il Presidente e le operazioni di ribaltamento degli equilibri, evidentissime e traversali, sono il pane e il companatico della politica, che è un appassionante gioco di ruolo schermato dalla foglia di fico delle regole e del bene comune. Soffermarsi sulle capacità del Presidente non serve a capire quel che sta accadendo e quindi accantono direttemente il tema. Da uomo affacciato al balcone e sempre più lontano dal tric trac della politica provo a decifrare la scacchiera per come la vedo io. Secondo me l'opposizione sta facendo una cazzata a premere su Pariano. Pino il Calabro ha sopportato in stoico silenzio le sbertucciate dei suoi compagni di partito e di coalizione quando c'erano da spartire le poltrone. Ha interpretato a capo chino  il ruolo di Cenerentolo che gli avevano appioppato nel Pd. Ma Cenerentolo ha cumulato un rancore educato verso la sua parte politica, che ha sublimato in una scelta precisa: fare il Presidente in punta di regolamento. A costo di sbandare e prendere qualche cantonata. Perchè il regolamento è la polizza vita di Pariano, l'unico fioretto con cui infilzare i suoi che lo destestano. Insomma Cenerentolo vive ogni giorno una sua personalissima guerra con le sorellastre piddine: un piede dentro e uno fuori, indomito e marmoreo innanzi ai frizzi e ai lazzi, più leale a se stesso e ai suoi elettori che non agli apparati di potere che vorrebbero trasformargli la carrozza in zucca. Uno così l'opposizione dovrebbe coccolarlo a colpi di peperoncini, di cannaruozzi incipuddrati e di zuppa di cipolle di Tropea. Perchè chi ha subito un torto è sempre pericoloso e prima o poi presenta il conto, specie quando si accorge che chi dovrebbe difenderlo - anche solo per rispettare un protocollo formale di comportamento - lo abbandona a se stesso e alle sue umanissime incertezze. Invece l'opposizione gli dà addosso, sospingendolo di nuovo sulla sponda da cui si stava lentamente distaccando. Un gravissimo errore di tattica politica, di quelli capaci di vanificare ore e ore di meditazione sul che fare. Un errore che nasce da una politica che non prende più neanche in considerazione l'aspetto affettivo delle cose, il peso delle emozioni, dei rancori e dell'orgoglio in tutte le scelte che si fanno e negli atteggiamenti che si assumono anche nel governo della cosa pubblica. Insomma, io Pariano me lo sarei tenuto stretto. Onda Calabra qualunquemente, se c'è Pino non ci manca proprio niente!
    

12 commenti:

  1. .....ma è facile attaccare Pino, è la persona piu' umile e cortese che c'e su quel Consiglio!!!! Molto facile prendersela con lui.....il "fabrianese" è cosi!!!!!!!!

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    1. Che poi chi lo attacca è veramente come i missili...terra-terra.

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  2. Condivido! Un gentiluomo vero. Lo posso testimoniare personalmente

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  3. Una persona che ha saputo fare in silenzio e con abilità machiavellica giorno dopo giorno una delle campagne elettorali più efficaci ed interessanti degli ultimi 50 anni della storia Fabrianese. Il problema è che ha raccolto troppi consensi veri, senza promettere nulla ma dandosi da fare per risolvere le piccole cose di tutti i giorni. Ed il risultato inatteso ha infastidito molte persone da una parte e dall'altra. Non è facile per nessuno ammettere che si può vincere facendo buona politica a Km zero!

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    1. E' vero Pariano ha sviluppato un modello di campagna elettorale che smentisce tutti i sensi comuni sul clientelismo e sulla compravendita del consenso...è un case history da apprfondire

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  4. concordo sulle doti di Pino: tenace, silenzioso, concreto, "educato" e mai con ili tono sopra le righe. Un incassatore. Ma quello che davvero mi incuriosisce e' vedere le mosse dei suoi. Cosa faranno i 15, 14, della maggioranza? Sono con lui o contro di lui? Qualcuno di loro ha fiatato? E il Sindaco? Si e' schierato? Si schiererà'? Si dovra' schierare? Aspetto curiosa......

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  5. Marco Ottaviani18 luglio, 2012

    Evidentemente l’elemento romantico, vagamente melancolico del tuo modo d’intendere la politica, non riesce a permeare la mia visione. Pino è sicuramente un uomo corretto con buoni principici morali; lo rispetto e credo con reciprocità. Non dico “buon uomo” poiché ritroverei in tale espressione un substrato semantico più vicino allo scherno che non all’ammirazione. Peraltro penso di essere l’unico in tutta Fabriano che avesse preventivato un risultato elettorale del Pino calabro approssimato per meno di 10 voti, come facilmente potrà confermarti lui stesso: e questo perché l’uomo mi è più che chiaro. La vostra visione angelica mal si concilia però col Malacoda che ha dimostrato di incarnare in ambito politico: già perché a mio modo di vedere “ed ei avea del cul fatto trombetta”. Nello schieramento sagrestamoliano vigeva un patto di ferro: più voti ottieni più diritti hai. Ma già l’indomani dello spoglio aleggiava una profonda preoccupazione nella rifondata azione cattolica e tutti a dire che Pariano fosse un problema perché ritenuto non in grado di ricoprire il ruolo d’Assessore (e non i riporto gli aggettivi). Beh, sublimando il suo sacrosanto diritto con le desiderata altrui, ha finito con il sostanziare le presuntuose accuse legittimando i suoi detrattori, facendo carta straccia delle schede col suo nome, quasi a dire che in fin dei conti la distanza pragmatica fra assessore e presidente val solo il 10% dell’indennità del Sindaco.
    E quel che è peggio è che mostrando il pugno verso la minoranza nell’ultimo consiglio ha ancor più avallato la sua implicita volontà di accreditarsi verso la propria sponda.
    Ma il pugno, per far male, dovrebbe assomigliare a quello che cantavano I Ribelli, mentre il calabro era privo di qualsivoglia energia cinetica, sol legittimato da un’interpretazione a dir poco maccheronica del segretario comunale. Primus inter pares ricordando però che i pari sono anche quelli della minoranza.
    Un vero abuso nel procedere delle regole, un autogol in ambito politico.
    Quello che invece dovresti stigmatizzare è l’assoluta assenza della minoranza; non una sola esternazione, non dico urla taurine ma almeno un fioco anelito legger nell’aere financo un ragliar d’asini, né da neofiti paladini della legalità e della democrazia, né da ben più adusi spettatori.
    Si palpa quasi l’aleggio dell’etereo spirito che incarnava il tuo neologismo urbamola; quasi che in molti abbiano paura. E questo è preoccupante. Stai tranquillo che il sottoscritto, e certo questo non ti sfugge, proseguirà il suo cammino con un amplificazione progressivamente crescente alimentata dalla quasi nostalgica riproduzione del tuo El Raton. D’altra parte lo sai che alla regia di un noioso Kevin Costner il sottoscritto preferisce di gran lunga quella del buon vecchio Bertolucci con la sensuale Liv Tyler. Anche perché, digggiamolo, di lupi in consiglio comunale non v’è traccia mentre di qualunquemente pecore….

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  6. Caro Marco sul mio modo di intendere la politica gli esegeti abbondano. Si va da chi mi accusa di essere uno che spara ininterrottamente merda dal ventilatore a chi studia inesistenti invidie, a chi mi vede imbirrito da voglie represse di poltrona a chi come te, più delicatamente, mi inquadra come un Dottor Angelico con tendenza romantiche. Vi sfugge a tutti l'ampio panorama che si staglia quando si sorseggia un prosecco da una finestra lontana e ci si prende anche il lusso di buttare la cenere sui passanti affaccendati. Diciamo che in questa fase prediligo la calma saggezza manzoniana alla morale irsuta del Ghibellin fuggiasco. E in questa visione severa ma comprensiva colloco anche il Presidente Pino Pariano. Come hai ricordato anche tu la sua parte non lo ama e quando balli da solo - se non sei in un set di Bertolucci - rischi di scazzare e di violare le regole. Come direbbe Urbani a fianco alla bacinella col detersivo "nessuno nasce imparato" e men che meno si nasce Presidente del Consiglio Comunale. Diamogli tempo qualche mese per conoscere meglio un sistema di regole che ha bisogno di Bartolo da Sassofferrato per essere decifrato. Non è romanticismo ma solo buonsenso senza ali, senza capelli biondi e senza santissime aureole.

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  7. Se non sai non fai.
    Nessuno nasce imparato, ma pochi hanno l'onestá di fare ció che sanno fare. Fabriano ha bisogno di competenze e non puó permettersi nelle cariche istituzionali apprendisti stregoni. Ne vedremo delle belle anche con qualche assessore.Qualcuno giá manifesta deliri da onnipotenza, qualcuno da onniscienza. Spero che alla fine il prefisso omnia non debba essere utilizzato per il sostantivo onnivori.

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    1. Condivido.Però quello che mi ha colpito è l'unanime silenzio della maggioranza a difesa del LORO presidente.I Sindaco?La giunta?Il PD?Nel momento in cui era sotto gli sberleffi della minoranza solo l'ass Paglialunga ha preso la parola tentando(con un intervento furbetto)di spostare i toni e gli argomenti su altro livello,per il resto...completo silenzio! Ed ha ragione Simonetti,quello non è stato il......silenzio degli innocenti!!!

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    2. In questa fase bisogna svolgere un servizio alla cittadinanza: rappresentare, raccontare, fotografare impietosamente quanto accade. Ogni Polaroid ha effetto sui cittadini e, ad esempio, la telecamera che riprende il Consiglio Comunale è uno straordinario strumento di smutandamento della politica.

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  8. :))))))))) timori condivisibili!!!

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