27 gennaio 2013

L'esodo dal Pd e i numeri delle forbici

Proseguiamo in questo sforzo, tra il disperato e il titanico, di connettere i possibili risultati delle elezioni politiche con le ricadute che esse potranno avere sulla politica locale e sulla stabilità del governo cittadino. Ad oggi l'unico spazio adatto alla destabilizzazione, e quindi davvero degno di interesse, si colloca in un punto focale del quadro politico, ossia dove si produce la sovrapposizione tra l'area "merloniana" del Pd e la Lista Civica per Monti. E' un'area di osmosi e migrazione politica, di passaggi clandestini e trappoloni che la rendono davvero interessante dal punto di vista delle nuove alchimie politiche. Il flusso, in questo momento, sembra essere interamente in uscita dal Pd verso Monti, anche perchè le primarie hanno fatto fuori quasi tutti gli uomini del Governatore a favore dell'apparato, ossia di Ucchielli che sarà il probabile candidato del Pd alle regionali del 2015. Ma siccome Spacca gradirebbe il terzo mandato deve mettersi nella condizione di esercitare, craxianamente, un potere di interdizione sul Pd. E ad oggi l'unico modo per farlo è pendere decisamente verso Monti. Ma con prudenza, perchè molto dipenderà dal risultato delle elezioni che si incaricheranno di produrre una selezione darwiniana di molte ipotesi e costruzioni politiche. Siamo, quindi, nel pieno di una fase preparatoria, di cui Fabriano rappresenta un interessante ed emblematico laboratorio di sperimentazione. Segnali e aneddoti chiarissimi e gustosi raccontano di una componente democristiana e merloniana del partito sempre più attratta da una partita in bilico tra l'eresia e il tradimento: votare massicciamente per la Lista Monti al Senato, ovvero per Maria Paola Merloni. Da questo punto di vista sembra abbiano commesso un errore quanti si sono limitati a buttare l'occhio sui nomi dei dirigenti locali del Pd pronti a passare armi e bagagli con la Lista Monti, perchè non erano in ballo le scelte dei singoli ma veri e propri esodi organizzati, politicamente assai più rilevanti e significativi rispetto alla dinamica delle diaspore individuali. La dimensione e la concretezza di questa fuga lenta e prudente dal Pd troveranno nelle urne un'unità di misura incontrovertibile, ossia l'ampiezza della forbice che si aprirà tra il voto per il Pd alla Camera e quello per il Senato. Secondo gli esperti di cantine e sotterranei politici se il voto alla Camera sarà inferiore di almeno 5/6 punti percentuali rispetto a quello del Senato - con un travaso visibile e corrispondente sulla lista Monti per Palazzo Madama - vorrà dire che una specifica componente del partito democratico ha dato ordine ai suoi referenti, sparsi sul territorio, di vibrare la pugnalata finale alla schiena del Pd. Ed è chiaro che sopra la percentuale del 5/6% saremmo direttamente all'ecatombe dei democratici fabrianesi. In parallelo sarà estremamente interessante analizzare come questo dato generale si andrà declinando sul territorio, seggio per seggio, perchè da lì sarà possibile comprendere e svelare l'identità dei congiurati, misurare la convinzione con cui hanno sostenuto l'esodo e se un'operazione tanto pervasiva e devastante sarà in grado di far saltare completamente il tavolo apparentemente solido e ben piantato della politica fabrianese.
    

18 commenti:

  1. Ho letto un articolo su CHI FINANZIA LA CAMPAGNA DI MONTI. MontiZemolo e Italia Futura da cui sono già migrati 4 milioni di euro verso il comitato elettorale di Monti.
    Li abbiamo visti all'apetura della campagna elettorale di Mario Monti a Bergamo. Puntuale, secondo “Wall Street Italia”, "in uno dei documenti che in questi giorni stanno traslocando dagli uffici di Italia Futura di Montezemolo al nuovo media center della campagna elettorale di Mario Monti, compaiono i nomi di alcuni dei finanziatori della salita in campo del Professore: non ci sono le cifre, ma ci sono i nomi. È un pezzo di capitalismo italiano: i settori sono tanti e diversi, dalle costruzioni alla moda, sino alla farmaceutica; fra le persone figurano manager e imprenditori più o mano famosi.
    NEMMENO UN OPERAIO della fiom cacciato da Marchionne o un metalmeccanico della Best in procinto di essere licenziato, non un esodato o un pensionato al minimo, neanche un invalido civile a cui ha tagliato la pensione, non un commerciante e, soprattutto, nemmeno un giovane precario.
    Sembra che nelle casse del movimento di Montezemolo "siano rimasti al momento 4 milioni di euro: ma al professore non bastano. Ne occorrono 10 milioni e per questo a giorni partirà una raccolta di fondi all'americana, con tanto di sottoscrizioni on line. Quelli che hanno già dimostrato un interesse a FINANZIARE LA CAMPAGNA ELETTORALE DI MONTI, sono parecchi: nell'elenco compare Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Diego Della Valle (Tod's), Fabrizio Di Amato (Tecnimont), Sergio Dompè (farmaceutica), Lupo Rattazzi, famiglia Agnelli (Exor), Alberto Galassi (ad di Piaggio Aero), Flavio Repetto (gruppo Elah Dufour), FRANCESCO MERLONI (termosanitari), Claudio de Eccher (Rizzani de Eccher, ponti e metropolitane), Carlo D'Asaro Biondo (Google, presidente Europa Sud e Africa, country manager per l'Italia), l'imprenditore Paolo Fassa, Pietro Salini (costruzioni), Benito Benedini (ex presidente Assolombarda).
    Si dice che addirittura Monti si è affidato a una consulenza professionale di alto livello che annovera tra i suoi clienti, Barack Obama: il gruppo internazionale di marketing e comunicazione, Wwp, sede a Londra, quotato in Borsa.
    Ora ripeto la domanda che ho fatto su fb:
    Potrà mai il candidato Premier Mario Monti deludere questi finanziatori?
    Potrà mai Mario Monti tassare i grandi patrimoni di questa gente?
    Potrà mai Mario Monti risolvere il conflitto di interesse che, non dimenticate, non riguarda solo il Capo del governo ma tutti coloro che, oltre ad avere incarichi pubblici o elettivi, hanno anche interessi personali, familiari e amicali anche in affari e attività professionali che potrebbero essere influenzati o favoriti dall’azione legislativa ad personam o ad aziendam?

    Maurizio Corte

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    1. Ma la campgna di Ingroia chi la finanzia? Di Pietro?

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    2. Si. È finanziata in larga parte (60%) da idv
      Maurizio Corte

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  2. Ma non mi pare che la tassa sui patrimoni sia un punto forte di Monti che rappresenta una destra economica. Se un operaio cacciato da Marchionne si schiera con Monti penso che quell'operaio dovrebbe essere internato per manifeste tendenze suicide. Il problema è che farei fatica a capirlo anche se si schierasse per Bersani. :)))

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    1. Ma se proprio oggi ha detto nella nella sua lista "ci sono terremotati". Quali? quelli che oggi gli hanno tirato le uova?....
      Maurizio Corte

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    2. Ripeto: "Ma se proprio oggi ha detto che nella sua lista "ci sono operai, precari, disoccupati e terremotati". Quali? quelli che oggi gli hanno tirato le uova?....
      Maurizio Corte

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  3. Un operaio con Monti ha lo stesso ruolo della giraffa allo zoo.

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  4. Anche il sostegno di Francesco Merloni a Monti e' un segnale chiaro

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    1. lo penso anch'io....e la cosa mi ha preoccupato non poco...anche se non ho ben capito la dimensione delle possibili conseguenze
      ____________
      G.R.

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  5. si condivido...e sparirà anche l'opposizione consiliare...

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  6. L'opposizione ci sarà semplicemente é da capire l'assetto post voto di Ottaviani che é l'unico che passa in maggioranza, sarà molto interessante vedere come verra strutturato a livello locale il futuro partito di Monti l'udc é debole a livello di struttura i dirigenti sono quasi tutti di basso livello(provincia e regione) e sono stati tenuti li propio per questo(sono ex tesserato udc quindi conosco i personaggi a fondo) ma adesso che ci sarà da fare a "botte" con quelli di IF si ritrovano nella M*rda anche per questo penso sia stato arruolato Ottaviani

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  7. Mi sa tanto che all'opposizione ci dovrò andare io.
    Maurizio Corte

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  8. Io no capisco l'astio per Monti. Punto uno con lui c'è ad esempio il segretario nazionale di ANFN che non è un ricco o un benestante ma rappresentava ( perchè si è dimesso dal ruolo di segretario nonostante è stato uno dei fondatori ) molte famiglie numerose cattoliche e non. Un operaio fiom ? be voterà per Grillo no ? Meglio gli interessi di molti grandi imprendtori o quelli di B ? Se il grande imprendtore non investe chi lo fa ? Secondo questa logica a Fabriano doveva vincere il partito dei cassaintegrati. Ma quest'ultimi sembra che se la passino meglio di qualche impiegato Indesit. A me fa piu paura un PD inesistente e quegli strlloni dei Grillini ...approposito come mai se Serentta va a TV centro Marche o intervistata a Radio Gold rischia la scomunica e grillo se ne andrà da Vespa ?
    CS

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    1. Spero per te che tu sia il primo a non credere a quello che scrivi

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  9. Concordo con CS resta cmq interessantissimo vedere dopo il voto come si assestera la situazione interna tra IF e UDC a Fabriano e in tutta la Regione

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  10. http://www.youtube.com/watch?v=GqNEqmMhN20

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  11. Il Generale Inverno29 gennaio, 2013

    Il Simonetti ha centrato la situazione. Anche più calda nel vissuto delle formazioni politiche fabrianesi. Ci sarà una fase, tecnicamente definibile come "di raffreddamento", dopo le elezioni politiche. Allora capiremo se dalla scomposizione/ricomposizione della maggioranza consiliare potrà risultare una coalizione che abbia un senso politico, oppure i cartai torneranno dritti dritti alle urne.

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