25 gennaio 2014

Caso Ardo: un Lodolini senza lode

Ormai siamo di fronte a un'azione pressochè quotidiana, dei decisori politici locali, alla ricerca di interventi legislativi finalizzati a manomettere la sentenza del Tribunale di Ancona che ha annullato la vendita di Ardo a Jp Industries. Sembra quasi che l'unico problema industriale e occupazionale del nostro territorio sia tenere in piedi Porcarelli a tutti i costi, a prescindere dai contenuti industriali del suo progetto e dalla competività reale che JP è in grado di esprimere nel mercato degli elettrodomestici. Eppure siamo di fronte a uno stillicidio quotidiano di chiusure, di mobilità e di attività produttive in crisi, come hanno giustamente ricordato, proprio in questi giorni, le associazioni di categoria dell'artigianato. Ultima in ordine di tempo la CB di Cerreto d'Esi che ha messo in mobilità settanta lavoratori, senza che attorno alle ragioni e agli effetti di questa carneficina occupazionale si coagulasse soltanto un millesimo dell'interesse che invece si condensa attorno al destino della JP. E' di questi giorni la notizia che tre parlamentari del Pd hanno proposto un emendamento al Decreto Destinazione Italia per togliere dalla normativa che regola le procedure di amministrazione straordinaria  delle grandi imprese in stato di insolvenza qualsiasi riferimento al prezzo di vendita delle aziende in esercizio. Ciò significa che per tenere in piedi JP si sacrifica la funzione di garanzia rappresentata dalla valutazione terza degli esperti incaricati di determinare il valore dei beni alienati e qualsiasi considerazione relativa all'impatto sul prezzo di vendita della redditività, a vantaggio della prevalenza dei ricavi, ossia di una voce che notoriamente descrive solo in parte lo stato di salute di un'impresa e della sua operatività. L'intervento dei parlamentari del Pd viene giustificato ricorrendo alle esigenze di tutela dei settecento lavoratori coinvolti. Ma, ad onor del vero, va anche ricordato che stiamo parlando di lavoratori utilizzati raramente e a singhiozzo in una produzione che non sembra minimamente commisurata alla dimensione dell'operazione di acquisto della ex Ardo da parte della JP. La discussione in corso avrebbe quindi bisogno di far emergere di un elemento di chiarezza, separando la tutela dei settecento lavoratori coinvolti, perseguita attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali, dal destino industriale della JP, che è direttamente connesso alla competitività dell'impresa e alla sua capacità di produrre reddito e valore. Quando la ex Ardo venne ceduta alla JP si verificò, infatti, un mero trasferimento di proprietà, perchè di fatto i settecento lavoratori riassunti furono immediatamente posti in cassa integrazione. Difendere, attraverso normative ad hoc, aziende private che non presentano requisiti evidenti di autonomia e di competitività solo per garantire l'erogazione a tempo indeterminato degli ammortizzatori sociali, non è un'azione finalizzata alla difesa di un territorio e della sua coesione sociale, ma soltanto un modo per prolungarne l'agonia e per radicalizzarne le iniquità sociali. Un legislatore rigoroso dovrebbe lavorare per creare condizioni di successo ed efficienza per le imprese dei territori che rappresenta, e non certo per tenerle in piedi con la stampella pubblica e il polmone d'acciaio delle normative ad hoc e delle corsie preferenziali. In questo modo, infatti, si alterano le regole del mercato, si generano iniquità di trattamento tra i lavoratori e si avvilisce ogni speranza di un welfare orientato alla creazione di lavoro vero in aziende vere e al reinserimento lavorativo della manodopera fabrianese. Purtroppo siamo invece all'inattività come valore e a un concetto di tutela in cui si inventano i cappotti per piazzare i bottoni. E l'on Lodolini davvero non merita una lode per questo schiaffo che si propone come carezza rifilato a quelle poche aziende del territorio fabrianese che combattono per sopravvivere senza sussidi e senza paracadute.
    

19 commenti:

  1. Sono stato all'incontro di oggi
    www.fabriano5stelle.it/malapolitica/2316/le-tasse-dellitalia-nelleuropa-delle-banche/

    sinceramente mi aspettavo anche qualche parola sulla situazione locale.... per il resto ho apprezzato 1 o 2 interventi, dal pubblico, che erano molto concreti ed invitavano a ragionare con cifre esatte alla mano.

    A parte un distinto ed attento Signore, seduto alle ultime file, non ho notato nessuno della nostra amministrazione.
    Peccato....quando il "Governo" è lontano e prende decisioni lo si maledice, quando questo si avvicina i nostri si allontanano....

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  2. clientelismo, puro clientelismo. Ti faccio allungare di altri mesi (anni?) il dinero publico e tu me voti, claro

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  3. I nostri si allontanano per poco,si stanno avvicinando le elezioni vedrete che tam tam di cazzate fra qualche giorno tra Spacca e Viventi.Ecco che stanno per arrivare i tedeschi alla Indesit e la jp vuole assumere 200 persone.E sotto con l'accordo di programma da rivedere per bene,e tutti ad abboccare fino a maggio.Poi a giugno ad elezioni lontane tornerà il mutismo....fino alle prossime elezioni e avanti cosi' tanto noi crediamo a tutto.

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  4. Lodo lini prepara la candidatura alle prossime elezioni, ma stavolta, dobbiamo eleggere uno di Fabriano. Avete qualche nome da proporre ?

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  5. Invece questa volta non concordo con te Simonetti le aziende statali vengono cedute alla Francia e la industria italiana è preda dei capitali tedeschi in questo contesto difendere i siti produttivi anche se improduttivi è la speranza di avere almeno i macchinari e i capannoni per ricominciare, dato che secondo me questa è una guerra tutta tedesca alla globalizzazione riprova ne è che il governo tedesco ha dichiarato a israele che continuerá i sui progetti con le aziende israeliane dell'innovazione tecnologica solo se Israele bloccherà la costruzione di nuovi insediamenti in territorio palestinese. Capisci che a fronte di questi messaggi con la Indesit che si vedrà come maggiore azionista la Boch tenere inpiedi la JP ha un significato oltre che industriale anche politico rilevante. Bisogna comunque studiare il tedesco sul versante adriatico mentre sul tirreno il francese. Le cosr adranno meglio essendo succursale bo non lo so, forse all'inizio si con il tempo bisogna vedere chi ci mette le mani sopra.

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    1. Bravo !!! Finalmente qualcuno con un po' di sale nella zucca !!! La Germania ci sguazza nella crisi italiana... ma lo capiamo o no ?? Più noi affossiamo e più loro ne traggono profitto...

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  6. Se le azioni dei capitani di industria Italiani sono come quelle di Alitalia o dell'Ilva meglio lasciar perdere. E' solo colpa nostra se Tedeschi o Francesi ci fanno il culo e non esiste nessuna giustificazione "Politica". Con questo metodo di ragionamento abbiamo perso e stiamo perdendo tutto.

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  7. Come spesso accade si parla solo per dar aria alla bocca senza sapere ed essere ben preparati sull'argomento. Ma questo oramai è tipico di una mala informazione che regna sovrana in italia e che da tempo "droga" le menti dei soggetti più malleabili che riescono a credere a babbo natale, la befana ad elfi e folletti. Come tutte le persone con un minimo di conoscenza economica sanno, le imprese hanno bisogno di avere credito dalle banche. Questo permette di acquistare materie prime, trasformarle in qualcosa che poi viene venduto con la speranza poi di incassare dopo 60/90 giorni nel migliore dei casi il risultato di dette vendite. Vediamo la JP... le banche non danno credito per 2 ovvie ragioni : la prima che la maggior parte sono parte in "causa" a tutti gli effetti nel famoso ricorso, le altre si guardano bene da dare credito ad una società che potrebbe essere con una sentenza, lasciata con un pugno di mosche in mano. La JP non decolla oltre che per la crisi che comunque ristagna e non accenna a diminuire, anche per questo problema assolutamente non marginale di avere credito dalle banche. I fornitori sempre per detto problema, per paura di perdere soldi, chiedono spesso pagamenti anticipati o alla consegna. Allora la domanda è : Ma è colpa della JP che ce la sta mettendo tutta per partire e garantire occupazionalità a più di 700 persone ( NB ! sono state fatte anche nuove assunzioni a dimostrazione della volontà positiva ) o la colpa è di chi ha inceppato quel meccanismo di credito verso l'impresa che di conseguenza ne toglie linfa vitale ? La risposta è semplice ma datevela da soli... tanto alcuni penseranno e continueranno a pensare che la colpa è della fata turchina solo perché l'ha detto o scritto qualcuno da qualche parte.

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    1. a quanto si sente dire, Porcarelli, gode della fiducia delle banche...che non gli fanno mancare niente...
      ___________
      G.R.

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    2. Sono state fatte nuove assunzioni per mandarli in cassa integrazione? Di bene in meglio !!!

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    3. Le banche danno fiducia alla jp e non fanno mancare nulla ? Ma allora la manifestazione dei lavoratori jp contro le banche è stata fatta per fare una passeggiata ? Continuo a dire che c'è tanta disinformazione in giro e cantastorie ...

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    4. Le nuove assunzioni sono state fatte in ufficio tecnico, ufficio commerciale e ced. Questi signori NON stanno facendo cassa integrazione. Comunque la cosa che più mi rattrista al di là di tutto, questo astio che trapela contro chi malgrado tutto si sta dando da fare per rivalorizzare il territorio trovandosi contro una cordata di banche che stanno facendo di tutto per annullare la vendita.
      Forse a tutti ci sfugge una cosa.... semplice... con i soldi che il sig. Porcarelli ha "buttato" nella JP, in paesi come la Romania, Turchia e ne potrei citare mille altri, con quei soldi più gli incentivi che quegli stati danno agli investitori stranieri, ci si comprava o costruiva un mega stabilimento con tanto di tappeto rosso , fanfara e taglio del nastro da parte delle autorità locali... se non l'ha fatto non è come i malpensanti che dicono che l'ha fatto per ragioni politiche o perchè è solo un prestanome o perchè chissà che cosa... l'ha fatto perchè è ancora uno vecchio stampo, uno dei pochi che crede nel territorio... speriamo ed auguriamoci che non cambi idea... perchè altrimenti lo scenario che si prospetta è davvero buio.

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    5. Tu che ne sai più di noi, ci illustri il piano industriale di Porcarelli?

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    6. ho detto Porcarelli, non JP!
      ______________
      G.R.

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    7. x GR : Ma la JP ha dietro Porcarelli e le banche lo sanno... allora come mai la JP non viene assolutamente aiutata dalle banche ? Anzi tutto il contrario ?

      x Anonimo : Io non ne so più di tutti voi, non conosco piani industriali ma credo a ciò che vedo tocco con mano e che sento da chi parla con cognizione di causa e non per dare aria alla bocca. io VEDO che alla JP ci sono SEMPRE macchine nei parcheggi, sintomo che anche se la produzione è ferma gli uffici lavorano costantemente almeno una 40ina di persone. Ho VISTO e SENTITO che parecchi operai a rotazione hanno lavorato. E' poco ? certo rispetto a prima è poco... ma non è il "NIENTE".... e che credevamo che arrivava Porcarelli e si ripartiva come hai tempi d'oro della A. Merloni ?? Ma per piacere.... Facciamo scappare anche Porcarelli poi vediamo cosa resta... O speriamo ancora in fantomatici Cinesi o Iraniani ? Ah !!! Forse qualcuno ha ancora la carta dei Russi, Turchi, Svedesi, Indiani, Albanesi, Tedeschi, Francesi, Spagnoli, ecc.ecc.ecc.
      Fatto un "anno" di chiacchiere e speranze per ogni fantomatico acquirente ne abbiamo per almeno un secolo !!!!

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  8. NO comment tanto sai tutto non hai bisogno di nulla.

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  9. stiamo parlando di aria fritta,avete letto il piano industriale di elettrolux?Qui non basta neanche il 20% di sconto offerto dalla regione F.V.G. sul costo del lavoro.

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  10. ma ragazzi dobbiamo essere onesti, tutta la storia della A.Merloni è stata una truffa gestita con il consenso o l'incompetenza dei sindacati, della politica e degli imprenditori locali. In questa azienda si producevano circa 13.000 elottrodomestici al giorno e ve lo immaginate quale spazio commerciale si è liberato? Ecco quindi che i fratelli (Merloni) non sono intervenuti e non hanno fatto entrare nessuno. Poi la politica ha gestito la cosa vi ricordate i Cinesi ,gli Iraniani che dovevano arrivare da un momento all'altro (prima delle solite elezioni)? Poi è arrivato lo pseudo imprenditore di turno a cui hanno affidato per pochi soldi un patrimonio enorme, e lui si è venduto il vendibile. Ora qualche sindacalista mi dica quanti dei 700 operai (promessi) hanno lavorato e per quanto tempo in questi due anni....Basta farsi prendere in giro credo sia ora di alzare la testa e cercare di generare lavoro vero. Con tutto il rispetto per chi è senza lavoro, ma circa 7 anni di cassa integrazione e poi mobilità generano apatia e quei quarantenni che si troveranno senza più nessuna forma di assistenza cosa faranno? Ora ciascuno onestamente tiri le sue conclusioni.

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