9 gennaio 2014

Il Tema di Lara



la pizza Doodle Archivio Fotografico - 13101790 
Oggi mi pare giusto meditare sul Tema di Lara. E non parliamo del capolavoro di Pasternak e di quel Dottor Zivago che ha portato generazioni di lettori e di cinefili nelle steppe innevate della Madre Russia. Il tema di Lara è tipicamente fabrianese e riguarda il più noto dei ristoranti cittadini che pare abbia chiuso i battenti. E’ un altro mattone nel muro della crisi, l’ennesimo sfaldamento di  una comunità che crolla su stessa anche attraverso la parabola declinante dei suoi simboli. La pizza di Lara e lo scoglio di Lara non sono stati, per lunghi anni, soltanto una mitologia gastronomica alimentata da una comunità abitudinaria e poco avvezza alla sperimentazione, ma una certezza relazionale, un elemento dell’arredo mentale dei fabrianesi che ha resistito al trascorrere del tempo e ai cambiamenti del gusto. Da questo punto di vista mi ha sempre colpito quell’insegna esterna mai rinnovata e quasi ridotta memoria in bilico di una continuità che non aveva bisogno di ritocchi visivi e di restauri formali. L’identità di una città si compone di tanti elementi e la sua anima più profonda si alimenta di suggestioni molteplici e varie. La chiusura di un ristorante, a volte, è capace di toccare corde emotive che vanno al di là del ciclo di vita di un pubblico esercizio. C’è un “sentimento del tempo” nelle cose che finiscono che è capace di narrare la crisi meglio di mille ricerche e report analitici. Fabriano è una città che ha sempre convissuto con sospetto con l’idea del fuori casa ma la pizza di Lara era la proposta che rendeva praticabile e conciliabile l’idea della condivisione esterna con la visione radicalmente casalinga dei fabrianesi. Non è quindi interessante sapere perché questa storia finisca e quale contesto abbia determinato il cortocircuito che ha spinto i proprietari ad adottare tale decisione. Così come non cambia la scena l’eventuale riapertura in nuovi locali e sotto nuove insegne. L’unica certezza è che si è interrotta un’emozione condivisa e si è infranto un simbolo della migliore socialità locale. Cose che prescindono dal gioco commerciale delle chiusure e delle riaperture. Il dato davvero sconvolgente è come ogni chiusura e ogni evento negativo che coinvolge ciò che resta del nostro tessuto economico, tenda a replicare assuefazione, a generare e diffondere una propensione digerente dove tutto viene consumato e metabolizzato senza lasciare traccia e senza animare una reazione di orgoglio o soltanto di scazzo. Fabriano perde pezzi e la cosa è considerata e ritenuta normale, come in una tombola rovesciata dove ognuno spera di non essere il prossimo numero estratto dal sacchetto e annunciato dal banco. Ed è facile immaginare che la doglianza prevalente, rispetto al Tema di Lara, sarà legata alla perdita delle pizze, degli scogli e dei frittini, dimenticando che non è questo il punto vero ma l’inarrestabile dissipazione di simboli che sta trasformando questa città in un luogo ameno senza storia e senza memoria.
    

28 commenti:

  1. Complimenti. Veramente un bel pezzo.

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  2. un luogo ameno senza storia e senza memori, pieno di gente rassegnata che voti a comando. Così l'hanno concepita la nostra città le ultime giunte.

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  3. i peccati di omissione sono sempre i più gravi

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  4. Proprio vero, io sono un terribile nostalgico. Pensa mi manca ancora lo chalet di Walter Coccia.
    M.llo Badoglio

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  5. Ci vorrebbero analisi economiche serie: il totale dei soldi a disposizione dei cittadini da spendere in cene e aperitivi sono in diminuzione. Questo porta alla scomparsa dei simboli della fabrianesità. La domanda a cui dovremmo saper rispondere è: fino a quando dovremo contrarre gli spazi della nostra città affinchè siano commisurati alle nostre nuove possibilità economiche? Di cosa dovremo privarci ancora? Di quanto dovranno scendere i prezzi degli affitti dei locali commerciali affinchè qualcuno si assuma il rischio di investire in nuove attività? Il centro ormai è svuotato, la gente non esce più, i locali si deprezzano, i proprietari dei locali aumentano gli affitti. C'è qualcosa di malato nelle coscienze fabrianesi.

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    1. "Ci vorrebbero analisi economiche serie"

      Si potrebbe anche semplicemente prendere esempio da come altri hanno superato con successo crisi simili.

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    2. i proprietari dei locali aumentano gli affitti? Alcuni non hanno bisogno di guadagnare, hanno già introitato abbastanza, o sono ricchi da generazioni ma le varie Imu li ridurrà a più miti consigli, vedrai...sono come quelli che sostengono che le case valgono a fabriano ancora 3mila euro/mq...illusi

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    3. Non vorrei fare l'avvocato delle cause perse, ma per esempio il Comune, seguendo l'orma di quello che è stato fatto per il residenziale, potrebbe lanciare i canoni concordati per i commerciali. Rinunciando a parte della tassazione in cambio di uno stimolo al settore imprenditoriale. Le case sicuramente non valgono + 3mila al metro. ma nel lungo periodo troppo sotto i costi di costruzione non si può andare...

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    4. Io penso che il Comune i canoni di locazione dei locali commerciali di sua proprietà li abbia già abbassati, e non di poco, almeno a leggere quanto pubblicato sull'albo pretorio.

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    5. infatti sembra che tutto sia ragionato per scappare da fabriano.per esempio l'acquisto di una casa.da qualche anno che giro per comprare e non si trova nulla.i prezzi all'agenzia delle entrate sono di 1300euro al mq edificio nuovo.invece basta guardare in giro e accorgersi che chi vende pretende di vendere a 3000euro al mq.stessa casa a fabriano 160.000.stessa casa in un comune vicino (sasso oppure cerreto)60.000euro.incredibile (lo stesso vale per gli affitti)come non accorgersi del tempo che si vive????paradossale davvero

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  6. In un momento come questo a Fabriano, anche se l'affitto fosse gratis o il locale fosse di proprietà è impossibile avviare o proseguire qualsiasi attività!
    La gente spende poco-niente e lo stato impone una tassazione iniqua a cui non si può reistere. I lavoratori dipendenti non si rendono conto degli adempimenti burocratici e alla tassazione che ormai ha raggiunto il 70%!!
    tutte queste chiusure sono normali!!! o lo stato cambia o moriamo

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  7. E' tutto scritto e pianificato .Leggetevi il club Bilderberg e capirete tutto.Dipende solo da quello che hanno deciso o decideranno per noi i padroni del mondo.Non possiamo farci niente.Lo so e' sconfortante ma e' cosi'.
    L.M.

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  8. Tranquilli nuovo locale a febbraio si riapre

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  9. quando si comincia a chiudere e riaprire vuol dire che qualcosa scricchiola di brutto

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    1. macche' ....niente di brutto....anzi si specula un po' sulle mobilita' ,casse integrazioni.ormai fanno tutte cosi le imprese private:chiudono,licenziano e poi riassumono con le agevolazioni statali.insomma paga sempre l'inps alla fine (e l'imprenditore si limita a incassare)

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    2. pura fantasia, le piccole aziende fabrianesi ed in particolare il piccolo commercio è in grande crisi.

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    3. Mi sembra anche la grande distribuzione visto che dall'inizio dell'anno non c'è più nemmeno il supermercato davanti al Palas, e l'anno passato ha chiuso addirittura il Dico.

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  10. .. Oppure si vuole investire migliorando il locale .. È un augurio!!

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    1. ma allora, lara chiude o no?
      torneremo a prendere la pizza come al solito...o un kebab

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  11. Il problema e il costo del lavoro, la tares gli affitti il gas l'elettricità , tutto aumenta non si riesce più a pagare tutto e allora si chiude. Meglio chiudere che indebitarsi sempre di più con equitalia che continua a chiedere interessi sproporzionati.
    F.t. Geronimo

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  12. fino a quando gli affitti resteranno come quando le cose andavano fin TROPPO bene,i locali continueranno a chiudere.
    I big, lara pesci ecc...resisteranno,se vogliono,gli altri chiuideranno. poi a un certo punto le cose si sistemeranno, resta da vedere quando e a che prezzo.

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  13. Io non credo che la gente spenda poco, la gente spende con più attenzione ed è piu selettiva. Per chi fa commercio o ristorazione come dieci o vent'anni fa la vedo dura. La crisi spurga....

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  14. Simonaiss Simonaiss visto il consiglio dove eri tu? Sagramoletta sotto attacco ma resiste resiste anche se ho visto che ha accusato il colpo o meglio preferivo Rossi sindaco come dialettica politica gli da la callafredda. Tini mamma mia ma che è veramente lui il sindaco? Nessuno ha parlato della macchia Paglialunga ma che santo tiene in paradiso? La silente maggioranza come l'acqua cheta, puzza puzza che puzza!

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    1. Aspettavo un intervento bello corposo da chi e' il vero leader della maggioranza AntonioCrocetti Razzi senior

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    2. Giuseppe Galli si è distinto come sempre, ha sicuramente la stoffa per ricoprire incarichi di piú alta responsabilità. Ha un approccio alla politica fresco e dinamico. Sagramola ha ampiamente deluso un sindaco che apre il suo intervento ricordando che riusciva a passare solo lo scritto e non l'orale per il concorso da dipendente pubblico non inizia bene la sua difesa, e poi votare contro come se temesse un ammutinamento di qualcuno della maggioranza, si sarebbe dovuto astenere e lasciare libera scelta. Insomma Galli Rossi Solari forse sono i veri politici che hanno nel dna la matrice per un cambiamento per l'innovazione.

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    3. Solari e Rossi a livello dialettico e di preparazione danno due e tre giri alle mummie della Giunta.

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  15. dopo un consiglio così una bella pizza da Lara offerta dal sindaco ci stava bene

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