28 marzo 2014

La potatura "a cazzo di cane" di Viale Stelluti Scala



Chi legge questa pagina sa bene quanto l’autore detesti, e per nulla cordialmente, le cosiddette “critiche costruttive” e quanto le consideri una ribollita insipida e un vero toccasana per il potere. Già, perché criticare ma non troppo, e farlo con la timida certezza che il criticato ci convincerà sicuramente delle sue ragioni, è un solletichino che non disturba il manovratore ma anzi gli consente di fregiarsi di un pluralismo che invece detesta d'istinto e di ragione. Ogni potere – compreso quello analfabeta e demenziale della politica locale - alleva i suoi finti oppositori, i dissenzienti un tanto al tocco e gli spiriti magni liberissimi di fare e dire quel che la politica sollecita e consiglia. Il post di oggi, come tutti gli altri qui pubblicati, è di polemica pura e di limpido sventramento, perché ci sono cose che aizzano d'incanto l'emisfero viscerale e, in quanto tali, vanno raccontate senza sottoporle alla mediazione e al filtro di Minerva. Mi tolgo subito il sassolino dalle scarpe che, oggi, si fa domanda semplice e diretta: a chi cazzo è venuto in mente di potare in quel modo gli alberi di Viale Stelluti Scala? Me lo domando da alcuni giorni con la limpida ignoranza di un cittadino poco incline alle pratiche di giardinaggio ma titolare di quello stock minimo di cervello e di osservazione che consente di cogliere al volo i molti dettagli che emergono dalle cose. Attenzione: non stiamo parlando di due o tre pianticelle ma d'una trentina di alberi che nel periodo estivo – oltre a una piacevole ricaduta d’ombra – restituiscono un colpo d’occhio allegro e frondoso che abbellisce la percezione di quella porzione di spazio urbano. Ripeto, la potatura non è il mio orizzonte di riferimento ma considero sinceramente anomalo che si sia proceduto al taglio lineare di tutti gli alberi, ridotti a candelabri spogli che restituiscono la sensazione di una vegetazione attraversata dallo spietato livellamento di un incendio geometrico e pignolo. Dal poco che ciascuno sa ogni albero è una storia, perchè le piante vivono e interagiscono con l'ambiente. E di questo è consapevole e informato anche chi non ha in dotazione vocazioni botatiche e pollici verdi. Per questo ogni albero è meritevole di attenzione, di cura e di interventi specifici. Invece guardando Viale Stelluti Scala è come se i boscaioli addetti alla potatura avessero deciso di sbrigarsi, di segare rami e fronde senza troppi discernimenti botanici, perchè la manutenzione del verde è sempre meno un'arte e sempre più un lavoro orientato da robuste ragioni economiche che impongono di fare in fretta per conseguire la massima redditività possibile. La domanda da farsi è banale ma stringente e comparativa: se un cittadino assoldasse una società per potare gli alberi del suo parco privato e li ritrovasse tutti tagliati “a ceppo” siamo sicuri che salderebbe allegramente il conto? Personalmente non avrei da esibire alcuna allegria e li manderei allegramente a quel paese. Il problema è sempre lo stesso e cioè che tutto ciò che ricade nello spazio pubblico – dai servizi al cittadino fino alla potatura degli alberi -  è dominio assoluto del pressappochismo, della mancanza di cura e del fare le cose, il più possibile e per quanto possibile, a cazzo di cane. Navigando su Internet ho rintracciato alcune righe, dedicate dalla Scuola Agraria del Parco Monza alla formazione per la potatura degli alberi ornamentali, in cui si dice testualmente che i partecipanti si dedicheranno “allo studio delle nozioni dell’arboricoltura moderna, anatomia e fisiologia del sistema albero come strumenti cognitivi per la corretta pratica della potatura e per la gestione manutentiva dell’albero analizzato nella peculiarità dello scopo e nell’unicità dell’esemplare da curare”. Provate a leggere queste poche righe. Poi fate un salto in Viale Stelluti Scala e cercate un qualche barlume di corrispondenza tra l’unicità degli esemplari arborei e le pratiche da segheria seriale applicate a quella trentina di piante. Scriveva Dante nel XIII canto dell’Inferno: “Allor porsi la mano un poco avante e colsi un ramicel da un gran pruno; e 'l tronco suo gridò: Perché mi schiante? Da che fatto fu poi di sangue bruno, ricominciò a dir: «Perché mi scerpi? non hai tu spirto di pietade alcuno? Uomini fummo, e or siam fatti sterpi” Esattamente quel che meriterebbero certi potatori seriali pagati col denaro dei cittadini fabrianesi.
    

30 commenti:

  1. Un altro post da dieci e lode!

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  2. tranquilli che i rami ricresceranno!
    la prima volta che vidi fabriano dalla stazione
    in un lontano luglio di anni fa'
    ammirai estasiato questo viale alberato,
    bello come pochi!

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  3. E' una battaglia persa. Due anni fa ho personalmente organizzato un seminario intitolato: "verde urbano: progettazione e manutenzione". Indovinate quanti tecnici comunali sono intervenuti? Esatto, ZERO. A proposito delle corrette procedure per la manutenzione degli alberi vi segnalo due studiosi che si sono occupati una vita di questo: Shigo e Mattheck.
    E' chiaro che gli alberi reagiscono a tutto, o quasi, e quindi tra circa 5-6 anni le chiome torneranno ad essere quelle che avevamo prima....o quasi. Nel frattempo quest'anno ci dovremo accontentare di sparuti ciuffi di foglie e di un viale brutto, ma brutto brutto brutto. E così anche l'anno prossimo e quello successivo ancora. Poi che sapete che accadrà? Che il comune sarà costretto a ripetere l'operazione in quanto le chiome si svilupperanno attraverso lunghi sottili getti. E voi pensate che i tecnici delle ditte questo non lo sanno? Operazioni fatte secondo i metodi giusti consentirebbero di intervenire con piccoli interventi giusto per eliminare il secco per evitare che rami cadendo a terra possano danneggiare le auto o colpire le persone. C'è una frase di Shigo che bisognerebbe sempre tenere a mente che dice che un buon intervento di potatura è quando a terra rimane tanto materiale ma guardando le chiome non si capisce da dove provenga. Ecco...non mi pare sia questo il caso.
    E io pago!

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  4. Il Comune ha il suo consulente per la manutenzione del verde (ex consigliere comunale). E' questo il risultato ?

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  5. Post da applausi, complimenti GianPi.
    Viale Stelluti ridotto uno scempio!!!

    Ho gettato.

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  6. Tipico caso di inquinamento visivo

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  7. fanno a gara per contendersi il premio Attila!

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  8. Ci stanno sempre più abituando alla bruttezza. Bastava vedere il consiglio comunale di ieri sera.

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  9. Nonno diceva famme povero che te farò ricco. secondo me nun è un lavoro fatto male startranno sarà no spettacolo!

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  10. Lo spettacolo è brutto da vedersi, concordo, anche se va detto che le piante non soffrono più di tanto per queste potature radicali.
    Ma, come afferma GPS, la manutenzione del verde è sempre meno un'arte e sempre più un lavoro orientato da ragioni economiche che impongono di fare in fretta.
    Aggiungo io, per non sprecare soldi dei cittadini!
    Mi domando infatti, se avessero affidato la potatura del verde ad una ditta altamente specializzata, che l'avesse effettuata con tecniche più adeguate ma lente, lunghe e costose, lo stesso GPS avrebbe sicuramente fatto il suo articolone gridando allo scandalo e criticando aspramente gli sprechi dell'Amministrazione.
    La verità è che quando l'obiettivo è - sempre e comunque - la 'polemica pura e di limpido sventramento' qualunque cosa si faccia viene attaccata tanto per far casino e per riempire le pagine di questo blog.

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    1. Cosa avrei fatto in circostanze diverse non puoi saperlo se non ricorrendo a un processo alle intenzioni. Per il resto ci sono altri blog che fanno copia e incolla e sono ritenuti oggettivi imparziali e anglosassoni. Chi non ama la critica lì può fare il pieno di costruzione

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    2. "Le piante non soffrono più di tanto" Abbiamo l'uomo che sussurra agli alberi. Segnalo solo che dopo l'intervento di due anni fa lungo via Dante un buon 20% degli alberi non si sono mai ripresi e sono stati abbattuti in Luglio 2013 nel tempestivissimo intervento affidato con incarico diretto nel giro di poche ore dalla caduta di un albero per un totale di poco più di 39 mila euro. Affidamento a una Onlus che ha operato senza progetto, tagliando meno del previsto e potando più del previsto ma riuscendo magicamente a rispettare al centesimo lo stesso importo dell'incarico. Le magie della finanza creativa.

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    3. Le magie del' incapacità degli amministratori comunali. Strano però che qualcuno non abbia suggerito di ripiantare i rami potati, come per l'albero di natale qualche tempo fa.

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  11. Sagramola non riuscirai a battere Sorci..... Forse

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    1. Sorci? Per carità lui le piante le avrebbe fatte potare rasoterra!

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    2. Si poi ti avrebbe fatto credere che tanto erano tutte malate e che il prossimo anno sarebbero morte di freddo.

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  12. sul fatto che le piante non soffrono più di tanto con tagli del genere avrei qualche dubbio, e lo consolido con la lettura di alcuni trattati sulla potatura dei tigli, di queste piante parliamo, che sconsigliano , quando non vietano, i tagli piatti e le capitozzature selvagge, dette pratiche favoriscono l'insinuarsi nelle "ferite" provocate dai tagli di parassiti e muffe che col tempo provocano delle carie all'interno dei tronchi che portano immancabilmente all'abbattimento della pianta perchè pericolosamente instabile!!! sul fatto dell'incaricare una ditta altamente specializzata per la manutenzione del verde pubblico, sarebbe quantomeno auspicabile il fatto , e se la manutenzione viene eseguita tutti gli anni sicuramente gli interventi non sarebbero poi tanto più lenti di quelli eseguiti in questi giorni, certo questo comporterebbe una benchè minima professionalità nel lavorare!!!! M.D.

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    1. Confermo quanto detto da UnKnown. Sono circa 30 anni che poto piante, nessun titolo ma tanta pratica sul campo. I tigli non si potano drasticamente, e i tagli andrebbero protetti con mastice apposito. In quel modo puoi potarci i salici, ma neanche tanto. Luigi P.

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    2. Se GPS avesse criticato l'amministrazione per le spese di una potatura lenta e costosa, avresti detto l'esatto contrario. Chi non è mai, dico mai, capace di criticare il padrone del vapore, il quale sembra avere la verità infusa per dono divino, quanto conta?

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    3. Preciso, non conosco personalmente Simonetti se non tranne la lettura dei sui post ai quali mi dedico solo quando l'argomento mi interessa. La cosa è oggettiva, per i tigli non si procede in questo modo ed anche il periodo scelto per la potatura non è dei più adatti. Poi le piante superano anche questi shock ma il rischio di attacchi parassitari (la cosiddetta carie delle piante) e conseguente rinsecchimento di parti legnose è piuttosto alto. Poi se non ci credete per me le piante potete anche abbatterle del tutto. Luigi P.

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  13. Per una parte della mia vita, uscito dagli studi universitari, mi sono occupato di consulenza ed indagini di stabilita' delle piante. in poche parole mi chiamavano per sapere quali alberi erano a pericolo schianto. Purtroppo di situazione del genere credetemi e' piena l'Italia e condivido al 110% quello che dice Gabriele. Non so quanti esemplari ho dovuto far abbattere a causa di potature come quella fatta in viale stelluti scala, in particolare proprio su quella specie che e' radicata li e che ricaccia molto bene ma le ferite poi diventano punti di rottura dei futuri cacci quabdo crescono. Purtroppo per evitare queste cose e' necessaria una cultura del verde che per diversi motivi in Italia non esiste tanto mebo in questi anni di forte crisi. Resta comunque il fatto che un lavoro del genere e' un errore che non dovrebbe accadere sopratutto per la sicurezza dei cittadini che ogni giorno pasdano li sotto.

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  14. Mi pare che le conoscenze in materia arborea di Gabriele, Luigi e Fabio abbiano ampiamente compensato il mio intuito ignorante e messo a tacere chi sostiene che sui si critica per partito preso

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  15. Purtroppo il 95 % del patrimonio arboreo italiano in ambito urbano è pressochè distrutto. Non c'è conoscenza in merito da parte delle amministrazioni comunali e dalle ditte incaricate ad eseguire i lavori; nei paesi come la Germania ad esempio di ogni alberatura sono registrate genere e specie, le coordinate satellitari del luogo in cui si trova, quanti interventi di potatura sono stati fatti, l'età, se presentano danni dovuti a carie o patogeni vari, al maltempo ed un incaricato comunale le controlla a rotazione per tutto l'arco dell'anno chiamando, quando necessario, dei tree-climber specializzati( e non autoscale che possono creare danni maggiori alle piante e soprattutto alle chiome) per mettere in sicurezza l'alberatura con il risultato di avere un verde pubblico sano, sicuro e decisamente bello per una spesa pubblica molto limitata; mi dispiace soltanto che i soldi per capitozzare gli alberi di V.le Stelluti Scala erano anche i miei; spero solo che secchino così non costituiranno più pericolo per voi che passerete li sotto

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  16. Credo che il comune abbia un censimento arboreo fatto anche molto bene. Non so se anche di quella zona ma ce l'ha. Il problema che se dopo il censimento non pianifichi con un cosidetto piano del verde e' inutile censire........

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    1. Altri soldi buttati dalla finestra

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  17. E per fare questo schifo abbiamo chiamato una ditta di fuori? Potature così le potevamo fare tutti i taglialegna fabrianesi, o forse qualche assessore aveva bisogno di legna per il camino? Mi auguro che la ditta che sta facendo questo scempio non dia la stessa che di deve occupare dei parchi per non so quante miglia glia di euro, visto l'appalto assegnato due mesi fa. Prendiamo sempre ditte di fuori, i soldi dei fabrianesi facciamoli spendere sempre altrove. F.t. Tex

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    1. esattamente 168000€ da cui sono stai decurtati 37000 riguardanti la pulizia e lo svuotamento dei cestini, che il comune fa direttamente con un dipendente, però detto dipendente non può raccogliere le cartacce volanti , bottiglie, tetra , per il quesito originale , la ditta è la Ginestra di san Ginesio Mc però i lavori li esegue la ex Altesino!!!! che sono gli stessi che hanno fatto l'intervento di emergenza alla Pisana, che non hanno mai fatto potatura preventiva sulle piante e che si dovranno occupare delle piante dei parchi pubblici!!!!!! e che il signore degli anelli ce la mandi buona!!!!! M.D.

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    2. Evidentemente le ditte di fuori chiedono meno di quelle fabrianesi ... sai, se dobbiamo muovere il culo noi, vogliamo essere pagati bene ...

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  18. Caro amico Giampy, ma è tutto chiaro e limpido, come la mia cimice mi ha riferito.
    Degli alberi e della loro ricrescita non frega un cazzo a nessuno e ci siamo capiti di chi parlo.
    Pensa solo, anzi tutti i cittadini debbono pensare, che per tre anni almeno, non dovranno fare più interventi di manutenzione al verde di via Stelluti Scala, la maggior parte delle piante ricacceranno, ma per tre anni saranno a costo ZERO e dopo i tre anni, questi sono a casa!!!!!!
    Questi sono come quello della passata gestione, incassava fidejussioni, poi tanto se dovranno essere restituirle ci penseranno i successori!!!!
    E' tutto calcolato, spending review programmata!!!
    Per dieci mesi spendono 165mila euro per la manutenzione del verde, se continuano a mozzare le piante in questa maniera,
    l'anno prossimo con 50mila e fanno tutto!!!! Chiedete a Simone Cimarra. come mai non riesce a prendere un cencio di commessa dal comune!!!
    Sveglia fabrianesi...SVEGLIA!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    g.f.cav.

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  19. Giorgio quando parla dice che si pot cosi almeno per tre o quattro anni si fa zero ha assolutamente ragione ed e' quello che purtroppo fanno il 95% dei comuni italiani fino a quando un ramo cresciuto su una capitozzatura non cade sulla testa di qualcuno. Del resto in nostro bel Paese e' famoso per non fare prevenzione pensando che facendola si spendono solo soldi.

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