9 giugno 2013

Tra Casa Pound e Centri sociali gli operai scelgono la Madonna di Loreto

Ieri pomeriggio ho fatto un giro per capire, concretamente, in cosa consistesse questo scontro di civiltà tra Casa Pound e i Centro Sociali che aveva tenuto in tiro la città per almeno due settimane. A pelle ho avuto la netta sensazione di un conflitto totalmente drammatizzato, con uno spiegamento di forze dell'ordine, polizia, carabinieri, vigili urbani e croce rossa sproporzionato rispetto alla reale portata della minaccia e dei partecipanti. Due manifestazioni tristi, senza popolo, poco partecipate e anagraficamente circoscritte a una sola generazione, tenutesi a distanza di almeno un paio di chilometri l’una dall’altra, senza possibilità di contatto e di prossimità e quindi di rischio. Due manifestazioni antropologicamente comparabili, promosse da fazioni che, reciprocamente, si detestano a colpi di slogan, coretti e canzoncine ma sostanzialmente affini per look, tatuaggi e modo di essere e di vivere la meglio gioventù. E mi è tornata in mente la constatazione profetica di Pierpaolo Pasolini che ammoniva l'Italia benpensante e progressista sul fatto che la società dei consumi aveva a tal punto unificato fascisti e antifascisti da renderli fisicamente ed esteticamente indistinguibili. Quello che abbiamo visto in scena era un concentrato di ideologie senza movimento storico, senza organizzazione, di guevarsimo dannunziano e dannunzianesimo guevarista, con un punto di congiunzione che si focalizza, ad esempio, nella comune passione per il socialismo in salsa nazionale di Hugo Chavez e la poca propensione ad infiammarsi, invece, per i problemi di una società evoluta e declinante come quella in cui viviamo. Sono sincero: ho avuto la sensazione di un doppio evento speculare e fuori luogo, reso di colpo anacronistico dalle urgenze occupazionali e di sopravvivenza con cui la nostra città si trova a fare i conti, ridotto a mobilitazione e folklore giovanile nello stesso modo in cui come può esserlo un concerto, oppure un rave party o una serata in discoteca. Se provassimo a metterci nei panni di un operaio o di un impiegato della Indesit, e a supporre una qualche affinità elettiva tra le bandiere nere di Casa Pound e la sua lettura gotica del futuro o tra il rimbombo di Bella Ciao e un destino personale in bilico tra disoccupazione e ammortizzatori sociali non troveremmo connessione, comunione o condivisione alcuna. In sintesi quella di ieri è stata una giornata di fuochi fatui, lontana dalla carne viva dei morti e dei feriti a causa delle ristrutturazioni aziendali e per questo condannata in partenza a una ritualità del tutto autoreferenziale e nostalgica. Sarebbe stata più assai più utile e suggestiva una mossa a sorpresa, con Casa Pound e Centro Sociali pronti a incrociare i loro presidi a metà strada e a convergere silenziosamente e unitariamente verso la sede centrale della Indesit, perché fascismo e comunismo sono archeologia mentre prosperano la disoccupazione e la paura del futuro, i due nuovi totalitarismi che inquineranno e condizioneranno sempre di più le nostre vite. E forse non è un caso che ieri tanti lavoratori della Indesit tra Casa Pound e Centri Sociali abbiano scelto di camminare tutta la notte tra Macerata e Loreto intonando canti alla Madonna nera. Una via polacca – come polacca sarà paradossalmente la fuga Indesit - che ha il sapore buono di Solidarnosc e non il sentore acido della delocalizzazione.
    

20 commenti:

  1. Condivido, condivido e condivido ancora! E al posto degli operai avrei fatto la stessa scelta! Almeno la Madonna non ha l'abitudine di strumentalizzare!

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  2. SIMONETTA VENTURI09 giugno, 2013

    IL DOLORE PER GLI EVENTI SOCIALI DI QUESTI GIORNI E' TROPPO ACUTO.LA SENSAZIONE CHE QUESTI FATTI POTESSERO ACCADERE ERA INSITA NELLA GENTE DELLA MIA GENERAZIONE GIA' DA TEMPO. ALMENO NELLA GENTE A ME AFFINE CHE NON PENSAVA AI MERLONI ESCLUSIVAMENTE COME BENEFATTORI.QUINDI ANCORA PIU' LANCINANTE.TANTO DA TOGLIERE LA PAROLA. CONCORDO SU QUANTO DETTO A QUESTO PROPOSITO. MA LA FORZA DI PUNTARE I PIEDI E MANIFESTARE, DI SCENDERE IN PIAZZA E PROTESTARE E DIRE CHE INVECE NO, NON E' VERO CHE SIAMO TUTTI UGUALI CHE CI SONO VALORI ANCORA DA DIFENDERE E' UNA BENEDIZIONE. IL DISSENSO DI QUESTI GIOVANI ANTIFASCISTI E' CARICO DI UNA MEMORIA STORICA CHE NON VUOLE PERDERSI NELLA PILOTATA CONFUSIONE DELLE TELEVISIONI.ADORO QUESTI GIOVANI NON QUALUNQUE CON A VOLTE QUALCHE DEFAILLANCE STORICA DOVUTA FORSE AD UNA SCUOLA CHE VOLUTAMENTE RICOMINCIA SEMPRE I PROGRAMMI DI STORIA DALLA PREISTORIA TANTO PER TENERLI A DEBITA DISTANZA DALL'ESSENZIALE MA CON ANCORA IL CORAGGIO GUCCINIANO DI ORGANIZZARSI E CANTARE : ABITO SEMPRE QUI DA ME. IL TEMPO PASSA MA NON CAMBIO BANDIERA E HO ANCORA VOGLIA DI SPERARE IN UN MONDO MIGLIORE. IN UN BLOG , IN UNA PIAZZA VIRTUALE O IN QUELLA CON IN MEZZO LA FONTANA STURINALTO.

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  3. Caro Giampietro, penso che una vita passata in politica (avendo iniziato a 16 anni con il movimento studentesco - quello vero non quello cannibalizzato dal PCI) mi ponga al riparo da sospetti di "simpatie" estremiste, ma in questa occasione trovo l'iniziativa di CSI e "l'indignata risposta" dei Centri Sociali molto utile. Inconcludente nei contenuti, buona nel risultato. Oggi giorno conta quanto si riesce ad "apparire" più di quanto si riesca a fare. Sai meglio di me quanto sia difficile avere spazio sui giornali per chi è all'opposizione in questa regione, mentre se il Governatore o il Sindaco fanno una "puzzetta" giù fiumi di inchiostro. Ora a livello nazionale Fabriano non esiste, la ARDO ha fatto un "buco" come quello di Alitalia ma, fuori dal nostro territorio, nessuno ne sa nulla. Abbiamo visto il TG3 sfornare servizi su servizi sul problema dei portuali di Ancona per 120 lavoratori messi in Cassa Integrazione con i Sindacati a far barricate perché fossero portati ad 80 gli esuberi, mentre qua parliamo di migliaia di famiglie senza lavoro. Servono interventi strutturali, forti, rivoluzionari. Per fare questo dobbiamo "esistere" come territorio e come persone. Ben venga allora CPI se ci porta sui telegiornali, benissimo se i vertici dei Sindacati, Camusso in testa, vengono a Fabriano. Il settore degli elettrodomestici, dopo l'automobile, è quello con più occupati in Italia. Perderlo significa perdere il manifatturiero, certo se continuiamo a prendere "consigli" dalla Germania che è il nostro concorrente principale non abbiamo più storia.

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  4. Io ho una soluzione a tutti i problemi.
    Una soluzione adottata esattamente 800 anni fa e che ha funzionato molto bene.
    LA GRANDE MURAGLIA
    Blocco in entrata e blocco in uscita.
    ARMATO.
    Nessuno entra e nessuno esce.
    Niente sconti per immigrati in entrata o imprenditori in uscita.
    Botte da orbi finché non si son sciacquati i panni in Arno.
    Sangue, sudore e polvere da sparo finché i neofasciti non abbiano capito cosa sia veramente il dolore fisico e così anche i neopartigiani, che capiscano quanto blando sia un BellaCiao nei confronti di una pallottola reale beccata dai loro bisnonni.
    Che si riempiano gli ospedali e le camere ardenti.
    A qualcuno forse piace questa Italia?
    Bene, cominciamo a rifare gli italiani.
    Una volta che politici, cittadini, preti e mafiosi avranno fatto tabula rasa l'uno dell'altro si capirà chi merita di risalutare l'Europa quando verranno riaperte le frontiere, pagati i debiti e mandati a cagare tutti i cinesi che ci stanno lentamente prosciugando (ops.. pensavano di passare inosservati, che teneri)

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  5. Questo articolo ha ben poco senso, se ci fossero stati casini tutti pronti a puntare il dito, non ci sono stati casini tutti pronti a puntare il dito ugualmente. Hai ragione Simonetti, che si scende a fare in piazza? meglio fare il blogger da salotto.

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    1. Ho iniziato ad andare in Piazza nel 1985 e ti potrei fare uno per uno i nomi dei fabrianesi che erano con me in tantissime manifestazioni. Per il resto se mi dai del salottiero è perchè non mi conosci. E per finire ho scritto migliaia di articoli su questa città. A partire da circa 30 anni fa in un quindicinale che si chiamava il Progresso. Scrivere è un modo come gli altri di partecipare. Scrivendo si tiene acceso il cervello -di chi scrive e di chi legge -., gridando slogan triti e ritriti da 40 anni e tirando fumogeni di cervelli se ne fanno funzionare pochi

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  6. Capisco questa posizione che è certamente la più condivisa dalla gran parte dei fabrianesi che, a differenza tua, si sono svegliati l'altro ieri (letteralmente) e finora hanno interpretato il proprio essere al mondo intorno al sicurezza e allo status garantito dal posto da merlo', anche inconsapevolmente; allo stesso modo è inevitabile che ora al centro ci sia il dramma oggettivo della fame e quello antropologico della perdita di uno status, e che in questo dramma totalizzante ci si identifichi, con nessun interesse per le bandiere. d'altra parte credo che su questi drammi certe bandiere ficchino l'asta, ed è esattamente il tentativo perpetrato da casapound, che gioca su almeno due generazioni di revisionismo e oblio storico, e imbarbarimento culturale. Al presidio antifascista non c'erano solo antifa hooligans, c'erano anche persone di una certa età, che hanno fatto i loro (numerosi) interventi e che nei valori dell'antifascismo si riconoscono per cultura politica e memoria personale. E credo anche che la scarsa partecipazione della "società civile" fabrianese, oltre alla democristianità che suggerisce cautela in qualsiasi forma di partecipazione, sia imputabile all'allarmismo generalizzato (e giustificato) che c'è stato in queste ultime due settimane e che, tra parentesi, credo abbia anche impedito un'inasprimento dello scontro al di fuori della mera testimonianza.
    Il punto è che un momento così delicato è facilissimo da cavalcare e strumentalizzare, e forse proprio per evitare derive (inevitabili comunque) è bene puntare i piedi e tentare di tracciare simboliche linee invalicabili, fin dall'inizio. Tra l'altro, sebbene con quasi nullo potere contrattuale, alcune delle forze antifasciste che hanno manifestato accanto ai lavoratori ci sono state sempre, mettendoci la faccia. Fratini non so dove stava nel frattempo, ma per fortuna ora ci pensa lui.

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  7. L'ho già scritto qualche giorno fa: l'antifascismo e la Resistenza sono la mia patria morale. E la democrazia per cui si è fatta la Resistenza prevede anche che ci sia qualcuno che cavalca e strumentalizza. Quel che dico e ripeto è che scrivere "stato, lavoro e popolo" o "no nazi in my town" non accresce la consapevolezza dei problemi economici, occupazionali e imprenditoriali. Massimo rispetto per chi manifesta ma non mi sento di fare sconti al velleitarismo delle solite parole d'ordine

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    1. sì, giusto. però se a strumentalizzare è un gruppo dichiaratamente neofascista, che tra l'altro sta attuando una automistificazione e una ripulita per penetrare nelle istituzioni e alzare il consenso (in quest'occasione giocando ai bravi ragazzi e talvolta negando ridicolmente e tardivamente il tentativo di apologia del fascismo su cui si fonda) mentre parallelamente inneggia ai martiri nazisti su piazze virtuali meno accessibili (basta guardare il profilo fb del segretario regionale che ieri è venuto a Fabriano), magari ti viene in mente che questi la costituzione demovcratica la impugnano quando gli serve ad alzare appunto il consenso e perché dà loro diritto di manifestare (che non è vero neanche questo, ma se viene attuata solo in parte così è; e che in realtà se venisse sdoganata questa possibilità ci sputerebbero sopra, perché dal loro punto di vista è stata scritta dai cattocomunisti sul sangue dei loro martiri e sulle ceneri del regime a cui si ispirano. la democrazia per essere mantenuta (per quanto attualmente farlocca) deve avere degli anticorpi nella cultura della gente, e l'antifascismo è uno di quelli. e purtroppo non ce n'è abbastanza.

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  8. Benissimo ma se la gente si fa convincere da Casa Pound non è forse il caso di farci una riflessione più approfondita? Per il resto l'apologia di fascismo e la ricosttuzione del partito fascista sono reati e vilazioni di costituzione. perchè nessuno chiede che casa pound venga messo fuorilegge? io ho un dubbio in proposito e cioè che senza fascisti ha poco senso anche fare manifestazioni antifasciste...ci vedo una convergenza di interessi...sai a pensare male....

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    1. ne abbiamo già parlato diffusamente, caro Giampietro. E' Proprio vero: queste sparute presenze di destra antagonista, di destra estrema servono a quello che rimane della sinistra a ricompattarsi, ad andare in piazza, a sentirsi viva, ma di una vita "anti". E' questa la triste realtà, purtroppo. Ditemi voi: a parte l'antifascismo, su quali altre battaglie la sinistra, sia quella sedicente massinalista sia quella minimalista, è stata presente, forte, incisiva in questi ultimi decenni? A Fabriano è stata addirittura capace, per tornare all'ovile del padro', di Merloni, del finto nemico, di sfiduciare la giunta Castagnari, l'unica amministrazione di sinistra dal 1951 ad oggi! Allora? Allora ha ragione, Ferretti, il responsabile regionale di CasaPound che ho intervistato per "Geronimo" e che ha detto a proposito dei presidi di questa sinistra patetica: "stupidate"
      Stefano Gatti detto il Vonte

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    2. Sottoscrivo tutto quello che hai detto, parola per parola.

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  9. tutto sto casino, per una mezza pagina del bugiardo'???
    io sono per il diritto di tutti di manifestare, nel rispetto della legge, per cui, per me, potrebbero farne una al giorno.
    per quello che ho capito, CP ci teneva a manifestare qui, perchè è la residenza del governatore (volutamente minuscolo), non perchè hanno a cuore gli operai dell'indesit.
    gli slogan, non fanno altro (hai ragione) che impedire la crescita di un pensiero personale e spontaneo, ma a quanto pare, ci si mobilità sempre e solo "contro" un "nemico"... mai a FAVORE di qualcuno..e questo, mi ha sempre lasciato indifferente alle bandiere ed agli slogan.
    ____________
    G.R.

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  10. sì certo che è il caso, la chiusura suggeriva questo. per mettere casapound fuori legge c'è una petizione online, di quelle che contano come il due di briscola. che una fazione si rivitalizzi sul contrasto con l'altra è nell'ordine delle cose, soprattutto in tempi di crisi in cui il conflitto si radicalizza, il problema semmai è non far esaurire il tutto in una gara autoreferenziale a chi ce l'ha più lungo, che quand'è le fine dirotta le forze del dissenso dalle emergenze più scottanti. detto questo il rialzare la testa dei neofascisti la considero comunque un'emergenza sociale e culturale, che certo non si combatte solo a colpi di slogan o di prove di forza. sul locale si combatte prima di tutto con la comprensione del territorio in cui si vive e delle possibilità di azione. lunga sta domenica oh :)

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  11. Vedendo il video delle due manifestazioni la cosa che più mi ha colpito è che di Fabriano in casapound ce ne saranno stati 5 mentre gli altri erano di fuori e i cori erano rivolti a Spacca, quello che ho colto è che le Marche come regione è stufa di Spacca e anche in Ancona al porto proprio non lo amano ricordo ancora quando gli urlavano tu non ci prendi per il culo come a Fabriano, gli antifascisti mamma mia ci sono dei ragazzi che sembrano usciti da un droga rave e se quelli devono difendere gli alti valori della resistenza della democrazia bè che vadano a darsi una arconciata! Sono molto triste ho visto il declino della sinistra e una partecipazione..... bastavano quelli che vanno ad abbuffarsi alla festa della felicità per fare un bel gruppo, la prossima volta un consiglio offrite panini e bibite ci sarà tutta FABRIANO!

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  12. sì per carità, solo che con qualche grammo di cocaina nelle tasche sabato pomeriggio c'hanno beccato uno di quelli vestiti bene del presidio di santa maria. per la serie il brutto se vede...

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  13. sembra che la scarsa partecipazione sia imputabile a quei pochi che hanno partecipato...fantastico...solo a fabriano!
    d'altronde non mi sorprende che il grosso della cittadinanza se ne sia rimasta a guardare da dietro lo spioncino per poi puntare il dito...a fabriano la gente non si mobilita neanche per salvare il proprio culo, figuriamoci per difendere dei valori...neanche se magnano!
    criticare una manifestazione perché si fanno slogan e gli slogan sono brutti e superati significa o che non si è mai stati ad una manifestazione oppure che si è prevenuti e a qualcosa bisogna pur attaccarsi...non so, si potrebbe recitare qualche preghiera alla madonna alle manifestazioni, oppure qualche poesia della nostra somma poetessa...sarebbe sicuramente + chic e molto meno "droga-rave"!
    criticare i partecipanti in base al loro look è osceno, patetico e razzista...in inghilterra stanno varando una legge per tutelare le subculture da discriminazioni di questo tipo...ma siamo in italia, posto dove non esiste neanche il reato di tortura quindi non mi sorprende che certi TROGLODITI possano andare in giro dicendo certe cose...
    per la cronaca alla contromanifestazione non c'erano solo i "droga-rave" tatuati, ma gente di tutte le età e persino qualche famigliola...la scarsa partecipazione è imputabile SOLO ED ESCLUSIVAMENTE A CHI NON HA PARTECIPATO!
    sul post, be' è intriso di pregiudizio in ogni sua riga...a cominciare da "scontro di civiltà tra casaclown e centrisociali"...no gps...questa è la connotazione che tu hai voluto dare all'evento, in realtà si trattava di affermare i valori antifascisti da parte della società civile e infatti, ripeto, non c'erano solo i ragazzi dei centri sociali!
    poi, caro gps, dici di conoscere la piazza ma da come affronti il discorso sulle somiglianze delle 2 opposte fazioni risulta alquanto chiaro che la piazza, le strade e i movimenti che le popolano non li frequenti da almeno 10-15 anni!
    se poi scorro a leggere e vedo l'auspicio di un corteo unitario allora mi viene il dubbio se in piazza tu ci sia stato mai effettivamente...perchè capisco fantasticare, capisco le provocazioni e capisco l'ironia, ma affermare una cosa del genere significa o che non si conosce assolutamente l'argomento di cui si sta parlando oppure essere prevenuti ed estremamente disonesti intellettualmente.
    vedere le due manifestazioni come le rappresentazioni di uno scontro ideologico tra opposti totalitarismi è la vostra descrizione (tua e di una serie di commentatori)...chi contromanifestava era là per difendere i valori democratici, altro che totalitarismo!
    non cambio l'opinione positiva che ho del blog, ma stavolta hai toppato alla stragrande...

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    1. Sottoscrivo, l'importante è che ognuno abbia i soldi pe fasse l'aperitivo all'enoteca il Venerdì e Sabato pomeriggio (gli altri giorni magna pane e cicoria), poi chi se ne sbatte.

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    2. Con due figli a carico cerco di avere più i soldi per il succo di frutta che per l'aperitivo. E' vero non vado da anni alle manifestazioni. Credo che l'ultima fosse quella organizzata dal Pci contro Gladio, la struttura militare anticomunista organizzata in Italia. Hai ragione sono vecchio. Infatti sono passato in macchina perchè avevo tanta paura

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    3. Non era rivolta a te, ma ai miei coetanei, che a 30 anni si accontentano della cassa integrazione, invece di rischiare fuori.
      A loro dico: cazzi vostri.

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